Serie TV > Downton Abbey
Ricorda la storia  |      
Autore: swong74    03/09/2013    0 recensioni
Cosa potrebbe essere successo tra Mary e Matthew tra la seconda e la terza stagione.
Tradotta da Nymphy Lupin
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Crawley, Matthew Crawley
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 14

Note dell'autore: Ho iniziato a scrivere questa storia dopo aver guardato la seconda stagione di Downton Abbey per passare il tempo in attesa della terza stagione. Ma l'aver visto delle clip su Youtube mi ha spinto finalmente a pubblicarla… Vedendo che si adatta al canon, ho pensato di condividerla. Anche se non penso contenga spoiler della terza stagione, potrebbero esserci.

Disclaimer: Non possiedo nessuno dei personaggi o la storia canon di Downton Abbey, solo questa fanficion basata su di loro.

Link alla storia originale su FanFiction.net: http://www.fanfiction.net/s/8759735/1/Prelude-to-a-Wedding


Prelude to a Wedding





Il cuore di Mary era pieno di gioia mentre Matthew la faceva girare e la neve cadeva attorno a loro sulla gradinata di Downton. Quello che solo pochi istanti prima sembrava un agrodolce addio era ora un momento che sapeva non avrebbe mai dimenticato per tutta la vita. Quando lui la rimise a terra, guardò nel profondo dei suoi occhi blu e seppe che non servivano parole per esprimere quanto lo amava.

« Pensi che Robert e Cora siano ancora svegli? » chiese infine lui. Sapeva che loro più degli altri sarebbero stati felici della notizia.

« No » disse dolcemente, passando le mani tra i suoi capelli. « Possiamo dirglielo domani mattina prima di colazione ».

Nonostante volesse che tutti a Downton lo sapessero, sentiva che sarebbe stato meglio se fosse rimasto il loro piccolo segreto almeno per un po'.

« Va bene » concesse. Anche lui sentiva che non avrebbe fatto male aspettare fino al mattino.

« Non lo dirai stasera a Isobel, vero? »

« Perché no? »

« Nonna non ci perdonerebbe mai se non venisse a sapere la notizia nello stesso momento di tua madre » gli ricordò della loro amichevole rivalità.

« Penso che possano saperla tutti insieme ». Rivolse a Mary il suo più dolce sorriso prima di avvicinarsi per un altro bacio.

« Dirò a Carson di far portare qui l'auto » disse lei, notando che si stava facendo tardi.

« Posso camminare » rispose lui.

« Matthew, nevica abbondantemente ora » gli fece notare quando tornarono in casa. « Non vorrei che ti trasformassi in un pupazzo di neve ».

« Cosa faresti se succedesse? » si chiese ad alta voce con un sorriso.

Mary gli lanciò la sua tipica occhiata del "non discutere con me" prima di suonare la campanella per chiamare Carson.

Col suo tipico modo di fare, Carson apparve velocemente.

« Sì, milady » la salutò, pronto ad ubbidire alla suo richiesta.

« Carson, puoi per favore far venire qui l'auto per portare a casa Matthew? »

« È pronta » annunciò. « Mi sono preso la libertà di lasciarla ad aspettare per portare il signor Crawley a casa ».

Mary sorrise e fece un cenno di apprezzamento per il gesto preventivo di Carson.

« Grazie, Carson » Matthew espresse la gratitudine di entrambi. « Mi avete salvato dal diventare un pupazzo di neve ».

Carson sollevò il sopracciglio con fare interrogativo e lo guardò dirigersi verso la porta. Quando vide Matthew girarsi per sussurrare a Mary, distolse lo sguardo per dar loro un po' di privacy.

« Sogni d'oro, mia cara » le sussurrò Matthew prima di fare un breve cenno a Carson e avviarsi verso l'auto in attesa.

« Devo mandare su Anna? » si informò Carson, anticipando la sua richiesta appena lei si volse verso le scale.

« Sì, grazie » rispose, realizzando all'improvviso che poteva avergli rivelato molto indugiando a guardare Matthew andarsene. Sapeva che sarebbe stato molto discreto, ma voleva anche rispettare l'accordo con Matthew. Salì le scale stando attenta a evitare ulteriori contatti visivi con Carson. Era quasi fuori dalla sua vista quando udì la voce tonante di Carson.

« Buona notte, Lady Mary ».

« Lo è » rispose, voltandosi per rivolgere a Carson un dolce sorriso prima di correre via.

Carson aveva visto Mary salire e scendere quelle scale da quando era una bambina e sapeva che quello era un passo felice. Sperò che le sue preghiere perché fosse felice fossero state esaudite, sapeva che non si meritava niente di meno.

« Anna » la salutò Mary quando entrò nella camera da letto. « Hai parlato con papà? »

« Sì, milady » rispose Anna.

« E? » la esortò Mary. Sapeva bene che suo padre avrebbe permesso ad Anna di restare se voleva, ma se avesse avuto bisogna di aiuto per convincerlo, certamente gliene avrebbe dato.

« Sua signoria ha acconsentito che rimanga » disse, sollevata di poter mantenere il lavoro. « Sono dispiaciuta di non venire in America con voi ». Aiutò Mary a infilarsi gli abiti per la notte e mise a posto il vestito della sera.

« Potrei dover rimandare il mio viaggio » disse Mary, decidendo di poter condividere ciò con Anna.

Anna si chiese il perché ma scelse di non impicciarsi; sapeva che Mary glielo avrebbe fatto sapere quando fosse stata pronta.

« Grazie ancora per il vostro aiuto nello scoprire la cameriera di zia Rosamund » disse Mary con gratitudine.

« Di nulla, milady ».

« Presumo che di sotto siano ormai tutti a dormire. Mi spiace di avervi fatta stare sveglia fino a tardi ».

« Va tutto bene, milady. Daisy ed io stavamo provando la tavola Ouija ».

« State attenta, Anna » l'avvertì scherzosamente. « Chi lo sa che messaggio potreste ricevere ».

« A dir la verità non siamo riusciti a dargli un senso » rivelò Anna. « Diceva: "Che possano essere felici, con tutto il mio affetto"».

Mary si girò verso Anna e fu grata che l'altra donna fosse impegnata a riordinare per notarlo.

« È tutto, milady? » chiese Anna, preparandosi ad andare.

Mary esitò prima di rispondere. L'impatto di quello che Anna aveva appena rivelato finalmente scemò e la sua gratitudine aumentò.

« Per favore, potete svegliarmi presto domani? E, vi prego, chiedete al signor Carson di farmi trovare l'auto pronta ».

Anna acconsentì alla sua richiesta prima di uscire dalla stanza.

Il sorriso di Mary si accentuò pensando a quello che Anna aveva detto. Sapeva cosa avrebbe dovuto fare la mattina dopo. Avrebbe ringraziato la bontà di Lavinia personalmente. Ma per ora, andò a letto come la donna più felice del mondo.

« Sono in salotto » annunciò Carson quando arrivarono Matthew e Isobel. Lasciò che lo superassero prima di girarsi per veder arrivare la Contessa Vedova. Stava per salutarla quando sentì Matthew porre una domanda dietro di lui.

« Mary è già scesa, signor Carson? » Matthew gli rivolse un sorriso innocente quando si girò.

« Lady Mary oggi è uscita presto per andare a prendere la Contessa Vedova » lo informò Carson.

« Oh, che piacevole mattinata, Matthew ». Violet salutò dolcemente superando lui e Carson e dirigendosi verso il salotto.

Matthew fece un cenno di assenso prima di guardare indietro verso Mary che si era appena unita a loro. Sollevò un sopracciglio per indicarle una muta domanda riguardo l'evidente allegria di Violet.

« Non le hai detto… » iniziò a chiedere Matthew quando restarono indietro per non essere uditi da Violet e Carson.

« Certo che no » lo assicurò Mary. « La nonna è solo entusiasta di vedere chi può irritare oggi dopo il ballo di ieri sera ».

Matthew sorrise con sollievo. Si sentiva stupido per aver pensato che Mary avesse anticipato il loro comune annuncio.

« E tu, l'hai già detto a Isobel? » Mary si chiedeva se avesse ceduto alla natura curiosa di Isobel.

« No, per fortuna stava dormendo quando sono arrivato a casa ieri sera ». Si avvicinò per darle un bacio ma lei glielo impedì appoggiandogli una mano sul petto. Ne capì il perché quando sentì il famigliare tintinnio di chiave che annunciava l'arrivo della signora Hughes.

« Buongiorno signora Hughes » la salutò Mary.

« Buongiorno Lady Mary, signor Crawley » li salutò amichevolmente. « Stavo andando a informare il signor Carson che la colazione è pronta ».

« Possiamo dirglielo io e Matthew per voi » si offrì Mary, dirigendosi dove la famiglia era riunita.

« Grazie » aggiunse Matthew, seguendola.

La signora Hughes guardò la coppia andarsene dall'ingresso. Sperò silenziosamente che comprendessero quanto fosse ovvio che erano fatti l'uno per l'altra. Scosse la testa tristemente notando che nessuno dei due era disposto ad ammetterlo. Infine si ricordò che era ora di servire la colazione alla famiglia.

« Ah, eccovi qui, voi due » disse Robert quando Mary e Matthew arrivarono. « Ci stavamo chiedendo cosa vi fosse successo ».

« Signor Carson, la signora Hughes ha detto che la colazione sta per essere servita » Matthew trasmise il messaggio prima di avvicinarsi a Mary nella stanza. Vide il signor Carson aggrottare le sopracciglia con disapprovazione per la sua violazione del protocollo della casa, ma non ci fece caso. Ci aveva fatto l'abitudine e sapeva che il signor Carson si era affezionato a lui nonostante tutto.

« Mi spiace di farvi aspettare, ma io e Matthew abbiamo qualcosa da dirvi » iniziò Mary quando vide Matthew al suo fianco.

« Oh » la esortò Cora. « Cosa, Mary? »

Mary voltò leggermente il capo verso Matthew a indicargli che voleva fosse lui a dare l'annuncio. Obbedì felicemente.

« Ho chiesto a Mary di diventare mia moglie » disse, poi fece una pausa. Scrutò il pubblico rapito prima di continuare. « E lei ha accettato ».

« Ben fatto, ragazzo mio » disse Robert, dando la mano a Matthew e stringendogli il braccio.

« Oh mia cara, è una notizia meravigliosa » disse Cora, abbracciando Mary con calore. « Sono così felice per te ».

« Lo sapevate? » chiese Violet a Isobel, non volendo chiaramente essere esclusa.

« Abbiamo aspettato per dirlo a entrambe » le rassicurò Mary, così che nessuna delle due si sentisse tagliata fuori.

« Insieme » aggiunse Matthew prima di dare un veloce bacio sulla guancia a Isobel.

« Sono così felice che finalmente ce l'abbiate fatta » disse Isobel allegramente e sorrise alla coppia.

« Non ci sono mai stati dubbi » intervenì Violet. « Non è ovvio? » aggiunse quando i tre la guardarono confusi. « Siete avviliti quando siete separati e semplicemente felici quando siete insieme » disse con schiettezza.

Sia Mary che Matthew ammisero tacitamente che aveva ragione. Matthew lanciò una rapida occhiata a Mary e seppe che anche lei si sentiva come lui.

« Dovremmo spedire un annuncio » dichiarò Robert, incapace di contenere la sua gioia. « Quando vorreste sposarvi? »

« Robert, rallenta » lo avvertì Cora. « Un matrimonio ha bisogno di tempo per essere organizzato ».

« Forse a inizio primavera » suggerì Matthew, prendendo la mano di Mary e sentendo che gliela stringeva per dimostrare il suo consenso.

« Non dovremmo festeggiare il fidanzamento prima di gettarci nei preparativi per il matrimonio? » ricordò loro Violet.

« Certamente, mamma » acconsentì Robert e guidò la famiglia a far colazione.

Matthew trovò Mary nello studio a scrivere lettere.

« Penso che ormai lo sappia l'intero paese » scherzò quando lei alzò lo sguardo dalla lettera che stava scrivendo.

Mary sorrise al pensiero. Non succedeva spesso che la figlia di un conte si sposasse, e visto che suo padre aveva insistito per chiamare l'arcivescovo per celebrare il matrimonio, sarebbe stato uno spettacolo.

« Suppongo che non riusciremo a convincere Robert a renderlo un evento privato, vero? » chiese, nonostante sapesse già la risposta.

« Papà non ci perdonerebbe mai » gli ricordò. « Vuole niente meno che l'arcivescovo e la presenza di tutti i nostri parenti ».

« Tutto quello che voglio è renderti mia moglie » sospirò sommessamente.

« Se stai suggerendo di fuggire insieme, sappi che papà potrebbe diseredarti » lo avvertì.

Matthew ridacchiò, nonostante la gravità di quanto lei avesse appena detto.

« Dovrò sopportare, allora » disse, mostrando coraggio contro l'impatto dell'interesse pubblico alle loro vite private. « Ti meriti un degno matrimonio, spero solo di essere forte abbastanza ».

« Non conosco nessuno più forte o più coraggioso » disse, allungando la mano per prendere la sua. « Sarò al tuo fianco, puoi contare su questo ».

« Cosa stai scrivendo? » chiese, cambiando argomento.

« Una lettera a mia nonna per dirle che, alla fine, non andrò in America ».

« Spero che non sarà arrabbiata con me per averti tenuta lontana così ».

« Puoi rimediare a questo rapimento quando verrà per il matrimonio » lo informò, divertita dalla sua espressione preoccupata. « L'ho invitata al matrimonio ».

« È come la cugina Violet? » chiese, prendendo un respiro profondo.

« È meno fastidiosa e sono sicura che si affezionerà a te » lo rassicurò. « Le piacerai sempre di più esattamente come hai fatto con tutti noi ».

« Ci sono voluti anni » aggiunse lui con uno sguardo ancora più preoccupato. « E non mi odierà perché erediterò il patrimonio di Cora? »

« Vedrà quando mi rendi felice e tutto il resto sarà perdonato ». Si alzò e gli diede un veloce bacio rassicurante sulla guancia.

« Tutto quello che voglio è che tu sia felice » dichiarò lui.

« Allora non hai niente di cui preoccuparti » gli disse, passando le mani tra i suoi capelli.

Ipnotizzato dalle sue mani ai lati della testa, si avvicinò per baciarla. Sembrava così naturale tra loro ora e avrebbe continuato se non fosse stato per il rumore della porta che si apriva.

« Mary, le tue lettere sono pronte per essere spedite? » chiese Cora, entrando nella stanza.

Mary si voltò verso la madre, grata che non li avesse visti baciarsi.

« Matthew, cosa fate qui? » chiese Cora, sorpresa, quando finalmente alzò lo sguardo dalle lettere che aveva in mano. « Pensavo fossi nel tuo ufficio ».

« Volevo solo salutare Mary prima di andare » spiegò. « Be', arrivederci, allora ». Fece un rapido cenno con il capo a Mary prima di uscire.

« Hai scritto a Sybil? » chiese Cora a Mary dopo che Matthew se ne fu andato.

« Stavo per farlo » disse Mary. « Inviterò lei e Tom al matrimonio. Spero che a papà non dispiaccia ».

« Oh, sarebbe meraviglioso e sono sicura che riusciremo a convincere tuo padre; manda loro i miei saluti ».

« Lady Mary » la chiamò Carson, e lei lasciò le sue lettere.

« Lord Grantham vorrebbe parlare con voi ».

Mary face un cenno di assenso prima di andare a cercare suo padre.

« Volevi vedermi, papà? »

« Ah, sì, Mary » confermò Robert. « Ora che tu e Matthew state per sposarvi, mi chiedevo se potresti convincerlo a smettere di lavorare come avvocato ».

« Papà, noi potremmo anche sposarci, ma non puoi aspettarti che io lo cambi completamente. Vorrà essere lui a decidere ».

Robert ci pensò su e realizzò che aveva ragione. Matthew aveva accettato il suo futuro ruolo a Downton, ma aveva anche mostrato la sua determinazione riguardo il suo lavoro. Era una delle cose che ammirava del ragazzo.

« Col tempo, papà, sono sicura che si mostrerà all'altezza della situazione. Ama Downton e se ne prenderà cura come hai fatto tu » disse, indovinando i suoi pensieri.

« Sono così contento che finalmente voi due vi sposiate. L'ho sperato così a lungo ».

« So che tu e mamma l'avete fatto » disse. Si rifugiò nel caldo abbraccio del padre quando lui allargò le braccia.

Robert baciò il capo di Mary. Poteva chiaramente vedere la felicità sul viso della figlia maggiore, la gioia che si aspettava da una donna che stava per sposarsi.

« Signor Crawley, Lady Mary è qui per vedervi » annunciò il signor Stevens.

« Fatela entrare » acconsentì da dietro la sua scrivania. Si alzò velocemente per accogliere la sua fidanzata.

Mary entrò nell'ufficio con un sorriso che riempì la stanza e gli scaldò il cuore.

« Mia cara » la salutò. « C'è qualche problema? » Improvvisamente realizzò che doveva esserci qualcosa di urgente che l'aveva spinta al suo ufficio, perché in tutti gli anni in cui si conoscevano non era mai venuta lì.

« Nessun problema » disse, placando la sua apprensione per la sua visita. Lentamente realizzò per quale motivo poteva essere giunto a quella conclusione. « Ho solo pensato che poteva prendere una tazza di tè ». Doveva ammettere che l'accenno di suo padre al lavoro di lui l'aveva resa curiosa di vedere il suo ufficio.

« Oh, ma certo ». Non faceva caso a nessun pretesto pur di stare con lei. Infatti, stava già cercando di trovare un scusa per vederla quella sera nella casa principale.

« Quindi è qui che lavori » disse, dando un'occhiata all'ufficio.

« Temo che non sia molto » rispose. « È principalmente lavoro d'ufficio e consulenza ».

« Devi essere molto bravo a giudicare dalla fila di persone fuori. Spero che a loro non dispiaccia se ti allontano dal lavoro per un te ».

« Sono sicuro che capiranno » disse, aprendo la porta per condurla fuori e afferrando il suo soprabito.

...

« Dovrò andare a Londra domani » Mary informò Matthew mentre le versava una tazza di tè

« Perché? » chiese. « Non stai cercando di scappare da me, vero? » Sapeva che non aveva niente di cui preoccuparsi, ma ci scherzò su.

« Certo che no! » Alzò lo sguardo e capì che la stava prendendo in giro dal ghigno sul suo viso.

« Quindi, perché Londra? » chiese, curioso del motivo.

« Per cercare un vestito per il matrimonio, ovviamente » dichiarò con praticità. « Se ci sposiamo a inizio primavera, ho bisogno di averlo pronto il prima possibile ».

« Non vedo l'ora di vedertelo indossare ». Sapeva che l'avrebbe trovata bella anche se avesse indossato uno straccio, ma sapeva anche che un abito da sposa era necessario per un evento del genere.

« Papà ha mandato l'annuncio per i giornali » lo informò cupamente.

« Sei preoccupata? » le chiese, sapendo che Carlisle avrebbe potuto decidere di vendicarsi.

« Un po' » ammise, appoggiando la sua tazza di tè.

« Non cambierà niente tra di noi » la rassicurò, allungando la mano per prendere quella di lei. « Dopotutto, penso di avere un piano per rendere la sua rivelazione insignificante ».

« E come, prego? »

« Dicendo che si tratta di un tentativo di corteggiamento respinto » spiegò. « E sarà tutto dimenticato quando saremo sposati, se non prima ».

Mary sospirò sollevata. Sorrise quando realizzò che lui era stato il suo Perseo fin dall'inizio, solo che non l'aveva riconosciuto quando l'aveva incontrato la prima volta.

« Cosa ne pensi? » chiese, interrompendo i suoi pensieri.

« Riguardo a cosa? »

« Riguardo al chiedere a un mio collega avvocato di essere il mio testimone » ripeté. « Penso che Robert vorrebbe uno dei tuoi parenti, ma non li conosco abbastanza bene ».

« Sono sicura che papà rispetterà la tua scelta ».

« Non vorrei deluderlo. È come un padre per me ».

« Com'era tuo padre? » chiese, sorprendendo se stessa. Era improvvisamente curiosa dell'uomo che l'aveva cresciuto colui che amava. In tutti gli anni in cui si conosceva, non avevano mai parlato di suo padre.

« Era un gentiluomo » iniziò Matthew con amore e rispetto. « Mi ha insegnato tutto quello che so ».

« Perché non sei diventato un dottore come lui? »

« Ho capito subito che non ero fatto per essere un dottore » spiegò con un sorriso infantile. « Mio padre mi ha insegnato ad essere quello che volevo e a prendermi cura degli oppressi, quindi sono diventato un avvocato ».

« Mi chiedo cosa avrebbe pensato del fatto che "una delle sorelle Crawley ti fosse stata imposta" » disse canzonatoria.

Matthew capì e seppe che lo meritava. Ma fu più divertito dal fatto che si ricordasse il loro primo incontro.

« Perché eri a Crawley House, comunque? » chiese quando ritrovò la voce.

« Mamma voleva invitarvi a cena » disse semplicemente.

« Poteva mandare qualcuno della servitù per questo » la punzecchiò per sapere la vera ragione.

« Va bene, se lo vuoi sapere… mi sono offerta di venire a invitarvi perché ero curiosa di vedere com'eri. Speravo che somigliassi a un rospo ».

« Invece mi sono comportato come tale » notò con rammarico.

« Non è stato il tuo momento migliore » concordò, notando quante cose anche lei si pentiva di aver fatto. « Mi chiedo se tuo padre avrebbe mai approvato un matrimonio combinato ».

« Be', il nostro non lo è » le ricordò. « Può esserlo stato all'inizio, ma ne abbiamo passate tante da allora. E se mio padre fosse ancora con noi, avrebbe visto quanto mi rendi felice. Sono sicuro che avrebbe trascurato questo piccolo dettaglio e sarebbe stato felice per me ».

« Hai visto papà? » chiese Mary a Edith quando non lo trovò dove solitamente era a quell'ora.

« È andato a fare una passeggiata con Isis » rispose Edith, continuando a fissare il biglietto davanti a lei.

« Qual è il problema? »

« Papà ha detto che posso invitare qualcuno al matrimonio, ma non riesco a pensare a nessuno che non sia già stato invitato ».

Mary prese la lista e la osservò per un momento.

« Che ne dici di Sir Anthony? » suggerì Mary, posando la lista. « Non lo vedo tra gli invitati ».

« Pensi che a papà non dispiacerà? » chiese Edith, rincuorandosi al consiglio.

« Sono sicura che papà ti ringrazierà, visto che sembra essersene dimenticato » rispose, in un raro tono fraterno. « E poi è un tuo amico ».

« Grazie, Mary, sul serio ».

Forse a causa delle imminenti nozze, si sentiva altruista nei confronti di Edith. Tutti le loro precedenti rivalità furono messe da parte, desiderava veramente la felicità della sorella, anche se fosse stata con Sir Anthony.

Mary era sulla via per la stazione dei treni quando l'auto superò Matthew in bicicletta, diretto nell'altra direzione. Chiese all'autista di fermarsi e lui balzò giù per aprirle la portiera.

« Sono così felice di non averti mancata » disse Matthew, spingendo la bici al suo fianco verso l'auto che aveva appena superato.

« Cosa fai qui, Matthew? »

« Volevo salutarti in modo appropriato » le disse, controllando che l'autista non stesse guardando prima di avvicinarsi e baciarla. « Ecco, questo dovrà bastare fino al tuo ritorno ».

« Vado via solo per qualche giorno » disse, accarezzandogli una guancia. « Non sentirai nemmeno la mia mancanza ».

« Mi manchi già » la contraddisse, facendosi di nuovo più vicino.

Non osava ammetterlo ad alta voce, ma per lei era lo stesso. Aveva sperato di andarsene di soppiatto così da evitare un lacrimevole saluto, ma ora era impossibile. Con difficoltà cerco di cacciare indietro le lacrime.

« Matthew, stai per farmi piangere » disse, lottando per trattenere le lacrime.

« È sempre stato difficile salutarti » ponderò, alzandole il mento così da poterla guardare negli occhi. « Ma è la prima volta dal nostro fidanzamento e mi sono abituato a vederti ogni giorno ».

« Che ne dici se ti chiamassi da casa di zia Rosamund? »

« Ogni sera? »

Mary annuì.

« In questo caso, sentire la tua voce mi basterà finché non ti potrò vedere di nuovo. Buona fortuna » disse infine, e le baciò la guancia prima di aprire la portiera dell'auto per farla risalire e lasciarla partire.

« Fortuna? » chiese, mentre gli passava accanto in auto.

« Per trovare il più bell'abito da sposa che ci sia » spiegò con un luccichio negli occhi. Fu subito premiato col suo tipico sorriso che gli faceva sempre mancare un battito.

« Mary ha telefonato? » chiese Matthew a Isobel quando arrivò a casa la sera.

« Non ancora » lo informò Isobel. « Sarà stanca per il viaggio, Matthew ».

« Di sicuro » disse, realizzando che Mary poteva essere esausta. Proprio quando stava per sedersi vicino alla madre, il telefono squillò. Alzò la cornetta con trepidazione. Il suo sorriso si allargò appena sentì la voce familiare dall'altro capo.

« È Mary? » chiese Isobel.

« Buonasera Mary » disse, confermando che era lei. « Com'è stato il viaggio? Spero che tu sia troppo stanca ».

« No, non lo sono » rispose al telefono. « Avrei chiamato prima, ma zia Rosamund non poteva aspettare per sapere tutto a proposito del fidanzamento e dei progetti per il matrimonio ».

« Mandale i miei saluti » sussurrò Isobel prima di uscire dalla stanza per dare a Matthew un po' di privacy.

« Mia madre ti manda i suoi saluti. Come sta la cugina Rosamund? »

« È impaziente di portarmi negli atelier a cercare l'abito da sposa e altro ».

« E altro? » chiese, non capendo cosa intendeva.

« Un po' di abiti per la luna di miele, tesoro. Non ti aspetterai che rimanga svestita tutto il tempo, vero? »

Matthew rimase in silenzio, lasciando l'immaginazione a briglia sciolta a creare un'immagine di quanto lei aveva suggerito.

« Matthew! Non osare! » C'era un tono di allarme nella sua voce che divertì Matthew.

« Parole tue, mia cara » le ricordò con una lieve risata. Desiderava di poterla vedere arrossire.

« Non credo che papà riuscirebbe a gestire uno scandalo del genere » disse alla fine, ripresasi leggermente.

« Va bene, per il bene di Robert, allora » acconsentì, continuando a sorridere. « A proposito, io e mia madre siamo stati invitati a cena fino al tuo ritorno. Cosa insiste che mi aiuterà a sentire meno la tua mancanza. Lo dubito, però. Magari se litigassimo per qualcosa non sarebbe così difficile ».

« Vuoi che litighiamo? » chiese incredula. Era sorpresa che suggerisse una cosa del genere, soprattutto ora che le cose tra loro andavano bene.

« Se litigassimo, sarei occupato a pensare a come riconquistarti ».

Nonostante le piacesse l'idea di lui che architettava modi per riguadagnare le sue grazie, non le piaceva non potergli parlare mentre era a Londra, lontana da lui. Sentire la sua voce attraverso il telefono era la cosa più bella dopo il vederlo.

« Mary, sei ancora lì? »

« Sì, sono qui. Sii coraggioso, tesoro. È difficile anche per me essere lontana da te. Ricordati che penserò a te mentre starò cercando il mio abito da sposa ».

« Anch'io starò pensando a te mentre aspetterò la tua chiamata domani. Chiamerai a Downton? »

« Ti chiamerò prima che ti ritiri per la notte » disse, desiderando privacy durante le loro chiamate più di ogni altra cosa.

« Non vedo l'ora. Dormi bene, mia carissima Mary ».

« Buona notte, caro Matthew ».

Mary tornò con un giorno di anticipo e decise che sarebbe andata a fare un giro fuori prima di cena. Era dibattuta sull'andare direttamente da Matthew, ma sapendo che era atteso per cena, decise di fargli dopo una sorpresa. Una cavalcata era proprio quello di cui aveva bisogno per scaricare lo stress degli ultimi giorni a Londra.

« Mary? » Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi era; era una voce familiare che aveva finito per amare.

« Buongiorno Matthew » lo salutò dolcemente. « Cosa fai qui? Ti ha mandato a chiamare papà? »

« Sei tornata presto » constatò l'ovvio, ignorando la domanda.

« Sì. Dopo aver trovato I vestiti, non c'era ragione per cui rimanessi a Londra ».

« Sperò non sia stato troppo difficile ».

« È stata una parata senza fine di vestiti, ma quando l'ho visto ho capito di averlo trovato ».

« Sono così felice che tu sia a casa » disse, avvicinandosi per baciarle la guancia. « Stai andando a cavalcare? »

« Pensavo di uscire un po' prima di cena. Verresti con me? »

« Temo di non essere vestito per cavalcare » disse, indicando la mancanza dei pantaloni da cavallerizzo.

« Da quando questo ti ha mai fermato? »

Matthew non era bravo quanto lei, ma non poteva sprecare un'opportunità per stare con lei. Cavalcarono attorno alla tenuta godendosi la reciproca compagnia. Concordarono entrambi che stare separati ora che erano una coppia era più difficile di prima.

« Penso che dovremmo tornare indietro » suggerì lui. « Così avrai tempo per prepararti per la cena ».

« Ti sfido in una corsa fino a casa » lo sfidò con pacata giocosità.

« Cosa ottengo se vinco? » chiese, sperando che il premio valesse lo sforzo.

« Potrai baciarmi a lungo quanto vuoi » offrì, vedendolo soddisfatto della proposta.

« E se perdo? »

« Domani dovrai venire con me a un tè con la nonna ». Le piaceva prendere il tè con sua nonna, ma voleva vedere come sarebbe stato con Matthew.

Matthew accettò le sue condizioni e se ne andarono a tutta velocità verso casa. Mary era impressionata dal fatto che lui riuscisse a tenere il suo passo, il che spinse il suo lato competitivo ad andare ancora più veloce sul suo destriero. Arrivati a una curva, spinse il cavallo a saltare una siepe, ma Matthew non era preparato a seguirla e il suo destriero si impennò sulle zampe posteriori e lo buttò a terra. Quando Mary guardò dietro di sé, vide la cavalla priva di cavaliere passarle accanto diretta alle stalle. Fece voltare velocemente il cavallo vero la siepe.

« Matthew! » gridò, smontando in fretta. Il cuore le martellava nelle orecchie mentre lui giaceva immobile a terra.

Matthew gemette, iniziando a muoversi.

« Matthew, per favore, apri gli occhi » lo implorò, inginocchiandosi al suo fianco e prendendogli una mano tra le sue.

« Sembra che io abbia perso un cavallo » disse, diventando lentamente consapevole di ciò che lo circondava.

« Non avrei dovuto saltare la siepe » disse con rimorso.

« Sarei dovuto essere un cavallerizzo migliore » disse lui, cercando di calmare la sua preoccupazione. Era toccato dalla sua apprensione, ma non voleva che si allarmasse eccessivamente.

« Riesci ad alzarti? » chiese, cercando di aiutarlo a rimettersi in piedi.

« Sto bene, Mary, non c'è bisogno che ti preoccupi ». Una volta che fu in piedi, si appoggiò alla spalla di Mary per sorreggersi. « Penso che dovremmo andare a cercarla ». Scrutò l'area circostante cercando il suo cavallo.

« Non preoccuparti, ormai avrà già trovato la strada per le stalle. Sei sicuro che sia tutto a posto? ». Gli spolverò le spalle e lo esaminò.

« Sembra essere tutto in ordine » scherzò e si diede un colpetto sul petto come conferma. « Se c'è qualcosa di ferito, è il mio orgoglio ».

« Non una parola con nessuno, allora » lo rassicurò, riuscendo finalmente ad abbozzare un sorriso.

« Bene, a che ora è il tè? » si infornò, consapevole di aver perso la gara.

« Fino alla curva siamo stati alla pari, quindi direi che è un pareggio » concesse.

« Vuol dire che otterrò anch'io il mio premio? » Si voltò verso Mary sperando che fosse quello che intendeva.

« Se vuoi » disse lei, senza indietreggiare quando lui si avvicinò.

Dopo quello che sembrò essere un bacio durato un'eternità e che l'aveva lasciata senza fiato, Matthew si allontanò leggermente per guardarla negli occhi.

« Vorrei non far altro che baciarti tutto il giorno » iniziò. « Ma penso che sentirebbero la nostra mancanza a cena ».

Il sospiro di Matthew fece da eco a quello di Mary. Fece scorrere gentilmente le dita sulla guancia di lui prima di allontanarsi verso il cavallo.

« Vuoi un passaggio a casa? » chiese, allungando il braccio quando fu in groppa al cavallo.

« Camminerò » disse, prima di dare una pacca al destriero per farla partire verso casa.

« Mary, Anna ha detto che il tuo cavallo è tornato senza di te » disse Robert quando lei fece un passo nell'atrio. « Stavo per organizzare una squadra di soccorso per cercarti. Stai bene? ».

« Sì. Non la stavo cavalcando, papà » lo informò. Fu felice di essere tornata a casa prima che suo padre la trovasse con Matthew. Anche se sapeva che era emozionato perché finalmente si sarebbero sposati, non era sicura che avrebbe gradito vedere una dimostrazione pubblica del loro affetto; lui stesso lo faceva raramente.

« Allora chi la stava cavalcando? » chiese.

« Matthew » ammise, incapace di mentire. « Ci siamo fermati per un po' e temo sia scappata a casa ». Era una bugia a fin di bene, ma aveva promesso a Matthew di mantenere segreto il vero motivo.

« Mi spiace che sia successa una cosa del genere ». La sua preoccupazione sia per Mary che per Matthew era evidente.

« Non devi preoccuparti, papà » gli disse per rassicurarlo. « Dopotutto, Matthew era con me ed è protettivo con me proprio come lo sei tu ».

« Presto sarà il tuo protettore principale » dichiarò con tristezza paterna.

« Anche se fosse, abbiamo entrambi ancora bisogno di te, papà » gli assicurò. « Per guidarci e vegliare su di noi. Non ti libererai di noi così facilmente ». Diede un abbraccio al padre per rassicurarlo, prima di uscire dalla stanza per andare a prepararsi per la cena.

Robert guardò la figlia maggiore salire le scale e sparire nel corridoio. Si era preparato per quel giorno e ora che era quasi arrivato, non poteva fare a meno di provare un senso di perdita. Si confortò con il pensiero che con Matthew avrebbe guadagnato con genere al quale era molto affezionato.

Anna si precipitò nella stanza di Mary, pronta per aiutarla a cambiarsi per la cena.

« Grazie, Anna » disse Mary con gratitudine. « Papà ha detto che l'avete informato quando la mia cavalla è tornata senza di me ».

« Ero preoccupata, milady » ammise Anna. « So che siete una cavallerizza capace e non mi avevano detto che il signor Crawley era con voi ».

Mary guardò verso Anna attraverso lo specchio e vide il suo sguardo canzonatorio.

« Come sta Bates? » si informò Mary per cambiare discorso.

« Si sta adattando e spero di risollevarlo un po' quando lo andrò a trovare domani ».

« Fatemi sapere se vi serve qualcosa » si offrì. « Non possono tenerlo in prigione a lungo perché è innocente. Riusciremo a provarlo ».

« Non mi darò pace finché non ce l'avremo fatta e certamente vi farò sapere se avrò bisogno di aiuto » rispose Anna. Sapeva che poteva essere un lungo e arduo lavoro liberare John ma, con l'incoraggiamento di Mary, sapeva che era solo questione di tempo.

Sentirono un colpo alla porta e Anna andò a rispondere.

« Mary, mia cara » la salutò Cora entrando nella stanza. « Com'era Londra? Spero non sia stata troppo stancante ».

« Non dev'esserlo stato se è riuscita a fare una cavalcata prima di cena » disse Edith, seguendo Cora nella stanza di Mary.

Mary decise di non rispondere a Edith per timore che finissero per parlare della sua cavalla senza cavaliere.

« Allora » la esortò Cora. « Com'è l'abito da sposa? Descrivilo nei minimi dettagli ».

« Dovrai aspettare, mamma » rispose Mary. « Proprio come chiunque altro ».

« Non è giusto che Rosamund l'abbia già visto » disse Cora con una leggera invidia.

« Veramente lei non sa quale ho scelto. Può averlo visto, ma senza sapere che l'ho scelto. Pensa che io abbia scelto quello che le piaceva e gliel'ho lasciato credere ».

« Perché tutta questa segretezza? » chiese Edith con una punta di irritazione. « È solo un vestito ».

« Edith, non è solo un vestito » iniziò a spiegarle Cora.

« Verrà il tuo momento e capirai » aggiunse Mary, non permettendo che Edith avesse la meglio su di lei.

L'orologio nella stanza batté l'ora, indicando che era quasi ora di cena.

« Bene, non facciamo aspettare la cena, allora » proclamò Cora quando fu chiaro che Mary non avrebbe rivelato nessun dettaglio sull'abito scelto. Era felice che Mary ne avesse trovato uno che le piaceva in fretta, perché sapeva quanto sua figlia maggiore potesse essere esigente.

Cora, Edith e Mary scesero le scale e incontrarono Isobel e Matthew che erano entrambi appena arrivati per la cena.

Cora e Isobel iniziarono a discutere dell'imminente matrimonio mentre andavano verso il salotto. Edith le seguì subito. Matthew e Mary indugiarono dietro di loro per poter avere una conversazione privata.

« Spero che la fuga del cavallo non abbia causato sospetti » iniziò.

« In effetti, papà era pronto a mandare una squadra di ricerca » gli disse. « Sono arrivata giusto in tempo perché la fermasse ».

« Quindi suppongo di averti lasciata andare al momento giusto » disse con sollievo. « Magri possiamo continuare da dove eravamo rimasti domani dopo il tè con la cugina Violet? » Sperava che lei fosse favorevole.

« E perché dovremmo? » Anche se non le dispiaceva per niente, voleva che Matthew si guadagnasse il suo consenso.

« Perché potrebbe essere divertente e mi aiuterebbe a tirare avanti finché non saremo sposati ».

Quasi arrossì, sapendo di non poter ribattere. Dovette ammettere anche solo a se stessa che aveva veramente apprezzato il loro pomeriggio insieme.

« Matthew! Mary! » li chiamarono le loro rispettive madri quando notarono che la coppia era rimasta indietro.

Matthew e Mary si scambiarono uno sguardo d'intesa prima di raggiungerle.

« Ho ricevuto un telegramma da mia nonna in America » disse Mary mentre andavano da Violet per il tè del pomeriggio.

« Verrà al matrimonio? Dobbiamo rimandare fino al suo arrivo? » La domanda gli uscì spontanea.

« Sì, verrà e no, non dobbiamo rinviare il matrimonio » gli rispose a turno. « Prenoterà il viaggio il prima possibile e sarà qui per tempo ».

« Mi spiace se sono sembrato duro » si scusò. « Penso solo che non potrei aspettare oltre ».

« Neanch'io » gli fece eco.

« Allora, nessun consiglio su come affrontare il tè con la cugina Violet? »

« Andrai bene » gli disse, stringendogli il braccio come supporto morale.

Furono salutati dal maggiordomo di Violet alla porta e condotti dove li stava aspettando.

« Eccovi qui » li salutò Violet con calore.

« Buongiorno, nonna » la salutò Mary, baciandola.

« Salve, cugina Violet » la salutò Matthew con un timido cenno del capo.

« Sedetevi, non mordo » disse Violet quando Matthew non fece un passo per sedersi dopo Mary.

Matthew scelse di sedersi vicino a Violet, dal lato opposto di Mary. Mary gli fece un cenno di approvazione.

« Allora, quando avrò un bisnipote? » si informò Violet dopo aver preso un sorso dalla sua tazza di tè.

Mary rimase scioccata, mentre Matthew quasi si soffocò con il tè. Lasciarono che fosse Violet ad arrivare al punto.

« Voglio solo essere preparata » disse Violet, vedendo quanto fossero a disagio per la sua domanda. « Alla mia età, apprezzerei un po' di preavviso ».

« Sarete la prima a saperlo » rispose Matthew per entrambi.

« Mary, puoi per favore prendermi uno scialle dalla mia stanza? Qui è diventato improvvisamente freddo ».

Mary sapeva che era una scusa per farla uscire dalla stanza. Lanciò a Matthew un rapido sguardo incoraggiante prima di andare.

« Posso chiedervi dove vorreste portare Mary per la vostra luna di miele? » chiese Violet quando Mary fu fuori portata d'orecchio.

« La verità è che non ho ancora pensato a dove potremmo andare » ammise Matthew.

« Matthew, non state progettando una fuga romantica a Londra, vero? Sarebbe inappropriato ».

« No, certamente no » la rassicurò.

« Mary merita solo il meglio » gli ricordò. « Dovete saperlo fin da subito ».

« Lo so, e non fallirò » iniziò a dire prima che Mary entrasse nella stanza.

« Non fallirai in cosa? » chiese Mary, porgendo a Violet il suo scialle.

« Ho chiesto a Matthew di aiutarmi a trovare un regalo speciale per te » rispose Violet quando Matthew esitò.

Mary sembrò essere soddisfatta e il resto del pomeriggio trascorso piacevolmente e in fretta.

« Non è stato così male, no? » chiese Mary quando furono fuori dalla porta di Violet, pronti a partire.

« No, è stato molto piacevole » concordò Matthew.

« Bene, quindi ora che abbiamo finito con la nonna, magari possiamo pensare a qualcosa da fare fino a cena » insinuò.

« Pensò che andrò a casa » disse Matthew distrattamente. « Ti vedrò a cena ». Si avvicinò a Mary per darle un rapido bacio sulla guancia e se ne andò.

Mary lo guardò confusa e delusa. Aveva sperato che avrebbe passato il pomeriggio con lei.

Mary aspettava impaziente in salotto che Matthew arrivasse per cena. Voleva assicurarsi che fosse tutto a posto dopo il tè con sua nonna. Fu sollevata nel vederlo entrare dopo Isobel e venire verso di lei.

« Spero che la nonna non ti abbia spaventato » iniziò quando le fu vicino.

« No » rispose con un sorriso. « In effetti, mi ha ricordato quanto mi hai reso felice ».

Mary era sia sollevata che compiaciuta che fosse sopravvissuto al tè con sua nonna. Gli rispose con un dolce sorriso.

« Mary, posso parlarvi? » le chiese Isobel quando Matthew si allontanò per prendere da bere.

« Certamente, Isobel » disse Mary con un sorriso. « Cosa c'è? »

« Mi stavo chiedendo se potreste prendere il tè con me domani pomeriggio ».

« Sarebbe bello » accettò. « Ci sarà anche Matthew? »

« Speravo che potessimo essere solo voi e io » disse Isobel.

« Ma certo »

« Mia madre sta cercando di trascinarti in una delle sue cause? » chiese Matthew quando tornò vicino a Mary.

Isobel lanciò a Matthew un severo sguardo materno prima di andarsene.

« Lo stava facendo? » chiese di nuovo.

« No, ma anche se fosse, sarebbe sicuramente stata una giusta causa ».

Mary arrivò puntuale per il tè con Isobel. Non era sicura di cosa aspettarsi e si chiedeva se Matthew avesse ragione sul tentativo di lei di convincerla ad aderire a una causa.

« Buongiorno Mary » la salutò Isobel con calore quando entrò nel salotto.

« Buongiorno Isobel » la salutò gentilmente Mary.

« Suppongo che vi stiate chiedendo perché vi ho invitata qui » iniziò Isobel mentre versava una tazza di tè a Mary.

« Sì » disse Mary, sperando di non suonare troppo esitante, mentre accettava la tazza offertale.

« Matthew mi ha detto che avete trovato il vestito per il matrimonio ».

« Sì » confermò Mary, chiedendosi dove volesse andare a parare.

« Sono sicura che abbiate tutto quello che vi serve, ma speravo che poteste usare questo » disse, porgendole un pacco incartato.

Mary lo aprì con cura e vi trovò un velo bianco. Era splendido, lo toccò delicatamente.

« Era il velo del mio matrimonio, quando ho sposato il padre di Matthew » rivelò Isobel.

« È bellissimo » disse Mary, toccata da quel gesto. « Vi ringrazio ».

Matthew stava parlando con Cora vicino alla scalinata quando Mary tornò a casa. Si chiese di cosa stessero parlando. Porse ad Anna il pacco e il cappello prima di andare verso di loro.

« Lo apprezzerei molto se mi aiutaste a scoprirlo » disse Matthew, non notando che Mary si stava avvicinando.

« Farò quello che posso » disse Cora facendo un cenno verso Mary per avvisarlo della sua presenza. Visto che sua figlia non aveva bisogno di aiuto con l'abito da sposa, era ancora più felice di aiutare Matthew a decidere dove portarla per la luna di miele.

« Qual è il problema? » chiese Mary unendosi ai due.

Matthew si sforzò di trovare qualcosa da dire. Non voleva che scoprisse cosa aveva in mente.

« Matthew voleva il mio aiuto per vedere se la signora Patmore poteva fare uno dei suoi piatti preferiti da bambino » tirò fuori una scusa Cora. « Fatemi parlare subito con lei ».

Mary e Matthew la guardarono andare via.

« Com'è stata la tua giornata? » chiese Matthew per iniziare una conversazione.

« Molto bella » rispose Mary. « Ho preso il tè del pomeriggio con tua madre ».

« Ti ha fatta fuggire via con una delle sue cause? »

« Ci vuole molto di più per farmi fuggire via » gli assicurò. Sorrise e scosse la testa.

« Quindi, avanti tutta » disse.

« Sì, così sembrerebbe » rispose lei, avviandosi per la cena.

 

… Fine …





Nota della traduttrice: Boh, spero di aver fatto un buon lavoro, non è stato facile xD Questa storia mi piace moltissimo, come anche la long che presto inizierò a tradurre... Nymphy ^^




   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Downton Abbey / Vai alla pagina dell'autore: swong74