Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
Segui la storia  |       
Autore: Sara_Smoke    03/09/2013    4 recensioni
Era tutto sbagliato.
Io, con i miei dannati problemi adolescenziali.
Lui, troppo grande e intrigante.
Il mondo. Tutto il mondo che mi girava attorno.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CIAAAAO! MI SCUSO DAVVERO PER IL RITARDO, MI FACCIO SCHIFO, SUL SERIO! QUESTO CAPITOLO NON MI PIACE NEMMENO, MA E' ESSENZIALE PER IL CONTINUO DELLA STORIA, CHE CREDO TRA UN PO' FINIRA'. A CAUSA DELLA SCUOLA E' MOLTO PROBABILE CHE IL COMPUTER LO VEDA POCHISSIMO, QUINDI PREFERISCO CONCLUDERE LA STORIA!
UN BACIO A TUTTI, SMOKE. <3 <3 <3


-Allora eri davvero bagnata fradicia- Alzo gli occhi e vedo l'espressione di Andy divertita.
-Tu! Lurido bastardo! In queste cazzo di cinque ora ha diluviato tre volte! Mi sono rotta il culo su questi cazzo di scalini cercando di ripararmi dalla pioggia perché non mi facevano entrare da nessuna parte dato il mio pietoso stato! Sei una merda, vaffanculo!-
-Se ti fossi comportata da ragazza matura..-
-Volevo solo passare un po' di tempo con te, cosa c'è di male?
-Passiamo tutte le giornate insieme!- 'Oh si certo, tutte le giornate'.
-Hai ragione tu. Ora la apri questa cazzo di porta?- Mi sorpassa e apre il portone, lo seguo lungo le rampe di scale. Apre la porta dell'appartamento e mi fiondo subito in bagno e levarmi questi vestiti fradici di dosso.
-Sei arrabbiata con me?-
-Arrabbiata? IO SONO FUORIOSA!- Lo sento sospirare e andare via. Ma che diavolo, potevamo passare una mattinata insieme nel centro commerciale che hanno aperto da poco qui vicino, invece ha preferito andare a scuola e per di più lasciandomi fuori al freddo per ore e ore! Ma che cazzo ha nel cervello?
Faccio una doccia calda e non mi sembra vero. Riacquisto la sensibilità a mani e piedi. Ci rimango per mezz'ora, poi mi asciugo ed esco dal bagno. Metto i primi vestiti che trovo e prendo quelli bagnati, andandoli a stendere fuori.
-Ho preparato il pranzo- Non rispondo, mi siedo a tavola e aspetto. In realtà non ho molta fame.
-Ti piace?- Diavolo, è davvero squisito. Mi limito ad annuire.
-Dai non essere arrabbiata-
-Stavo morendo di freddo Andy, saresti potuto tornare indietro.-
-Pensavo che stessi venendo a scuola!-
-Beh quando mi hai chiamata lo avevi capito che non ero a scuola, potevi venire!-
-Avevo un compito in classe..- Oh si, questa è bella. E chissà quando avrebbe studiato per questo compito in classe.
-Beh? E' una buona scusa per lasciare ''la ragazza che ami'' a ghiacciarsi in mezzo alla strada?-
-Scusa, okay?- Lo gaurdo, e dai suoi occhi gelidi capisco che no, non vorrebbe scusarsi. Mi alzo dalla tavola.
-Dove vai adesso?- Chiudo la porta della camera a chiave. Piango. 'Non farlo, non farlo di nuovo'.
-Non puoi mettermi la tua vita in mano, non puoi! Lexi!- Cerca di aprire la porta.
-Apri Lexi- E' arrabbiato, si sente dalla sua voce. Non rispondo. Vado nel bagno, prendo un rasoio e me lo passo sul braccio sette volte, poi mi metto a letto.
-Che stai facendo? Lexi..scusa- Sto in silenzio.
-Apri, ti prego! Mi fai preoccupare! Rispondimi almeno!- Metto le cuffie nelle orecchie e non lo ascolto più. Non possiamo litigare sempre, sembrava tutto risolto e invece no. Si sta già stancando di me, lo sapevo che sarebbe andata a finire così, sono un disastro!
Alzo il volume al massimo e sovrasto anche i miei pensieri cupi.

Non riesco a dormire, sono le tre di notte. Tolgo le cuffie e mi alzo per andare in bagno. Ho sete e voglio andare a bere, ma fuori c'è Andy. Sto in silenzio ad ascoltare se c'è qualche rumore fuori dalla stanza, ma tutto tace. Piano giro la chiave e apro la porta. Non mi guardo intorno, voglio solo fare in fretta e tornare in camera.
-Lexi- Ecco, come non detto. Dove diavolo era seduto?
-Parlami..cosa ho fatto per non meritarmi nemmeno di essere guardato in faccia?- Lo guardo.
-Che vuoi?-
-Voglio te. Non voglio più litigare-
-Ho sonno Andy..voglio andare a dormire-
-Aspetta- Mi ferma e si avvicina. -Dimmi che mi ami- Sospiro.
-Dimmelo, ti prego..-
-Non possiamo parlarne domani?-
-Sei l'unica ragione per cui vivo..fammi dormire con te- E se fosse anche lui per me l'unica ragione per cui vivo?
-Fai quello che vuoi- Mi bacia, carezzandomi i capelli.
-Hai detto che posso fare quello che voglio- Ci stendiamo sul letto e mi volto dall'altra parte per dormire.
-Voglio starti a guardare per tutta la notte, voglio coccolarti tutta la notte- Mi si scioglie il cuore, ma non lo do a vedere. Mi abbraccia e mi carezza, fin quando non lo sento più, colta dal sonno e dalla stanchezza.
Mi sveglio e il sole è già alto. Che ore saranno?
-Buongiorno piccola- Mi volto. E' stato davvero sveglio tutta la notte?
-Ciao- sono le otto e un quarto.
-E' tardissimo! Perché non mi hai svegliata?-
-Mi piace guardarti mentre dormi-
-Non hai dormito?- Scuote la testa.
-Sei pazzo-
-Lo so- Mi da un bacio sulla guancia. Cerco di alzarmi ma mi blocca.
-Stai qui con me-
-Quando te l'ho detto io non andava bene vero?-
-Non litighiamo-
-Non sto litigando, sto dicendo le cose come stanno.-
-Non dirle allora- Prima che possa ribattere mi bacia e si stende su di me.
-Ti amo tanto..troppo forse. Non mi importa, capisci? Sei l'unica cosa che voglio, l'unica cosa di cui ho bisogno- Sorrido. Non riesco a tenergli il muso, è così dolce..
-Ti amo anche io.-
Rimaniamo un po' nel letto a baciarci e coccolarci, poi ci alziamo e facciamo colazione.
-Che facciamo?- Scuoto le spalle. Non riesco a smettere di pensare al mio professore. Devo parlare con lui.
-Devo andare a scuola, entro alla seconda ora.-
-Perché?-
-Devo parlare con il professore..- Mi sorride e annuisce. Ci vestiamo in fretta e vado a prendere lo zaino in macchina, ci metto i libri e i quaderni seguendo l'orario scolastico del giorno, poi andiamo via.
Firmiamo il permesso e andiamo nelle nostre rispettive classi. Mi subisco un'ora di religione in silenzio, poi finalmente entra il professore, che subito mi guarda. Dopo aver fatto l'appello gli faccio cenno di andare fuori. Mi segue.
Mi sorride. -Ci hai messo tempo a capire chi sono, vero?-
-Perché mi hai fatto credere che tu fossi morto?- Non ci posso credere. E' lui, è mio padre.
-Non ero in grado di crescerti..ma ora sto bene, ho smesso di bere.- Mi carezza, ma subito mi allontano, presa dal panico.
-Non voglio più farti del male.-
-Credi che sia una cosa semplice fidarmi di te? Mi hai fatto passare le pene dell'inferno!- Stranamente mi viene da piangere, e vorrei solo scappare via. Ho una paura fottuta di quest'uomo. Non ha fatto altro che picchiarmi, insultarmi..potrò mai perdonarlo?
-Lo so..ma sono cambiato davvero, ti voglio bene bambina mia- Mi abbraccia, ma mi scanso.
-Non sono più una bambina.-
-Non devi essere nemmeno tanto grande e matura per fare quelle cose..- Dice, indicando le mie braccia.
-Lasciami in pace, non sai niente di me! Non ti è mai importato di quello che mi succedeva, ti divertivi a picchiarmi, a prendere in giro me e la mamma per qualsiasi cosa! Mi hai fatto stare malissimo, è anche colpa tua se oggi sono così...- Non riesco a trovare un aggettivo. -Sono così, punto!-
-Dammi la possibilità di rimediare agli errori che ho fatto..- Sospiro.
-Devo pensarci..-
-Prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono qui- Mi sorride. Cerco di fare lo stesso, ma i miei muscoli non sembrano voler collaborare. Rientro in classe e mi metto con la testa sul banco, a pensare. Sembra cambiato, non è mai stato così gentile con me, e sembra davvero che voglia ristaurare un rapporto con me. Ma d'altra parte non riesco a fidarmi. Dopo la violenza che ho subito è difficile poter ritornare a fidarmi di lui. E poi resta il fatto che mi ha mentito sulla sua morte. Non me lo sono mai meritato tutto questo dolore, mai. Sono sempre stata presa di mira dai bulli della scuola, la mia famiglia mi ha sempre fatto sentire fuori luogo, e se non l'avessi trovata stesa a terra con una siringa infilata nel braccio e le labbra viola sospetterei anche della morte di mamma.
Mando un messaggio a Andy e gli dico di uscire fuori il cortile al cambio dell'ora, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e lui è l'unico di cui mi fido davvero. Ci sarebbe anche Amy, ma oramai sono giorni che non la sento e temo che il nostro rapporto stia andando a farsi benedire.
-Piccola!- Mi da un bacio sulle labbra e mi sorride. Sembra felice.
-Che succede?- Chiedo, curiosa.
-I professori mi hanno detto che se mi metto sotto a studiare avrò la possibilità di essere ammesso agli esami di stato!-
-Oh Andy...ma è fantastico!- Lo abbraccio, realmente compiaciuta. Sono contenta per lui, scommetto che non vede l'ora di andarsene via da questa progione!
-Perché mi hai chiamato?- Sorrido. Non ho voglia di rovinare il suo stato d'animo proprio adesso.
-Dai piccola..hai parlato con il professore?- Annuisco, abbassando lo sguardo.
-Allora?-
-E' lui- Dico, con la voce strozzata dal pianto. Non dice nulla, mi abbraccia e questa è l'unica cosa che voglio.
-Vorrei ricominciare da capo..ma ho così tanta paura di lui..- Non mi chiede nulla, e gliene sono grata. Mi stringe più forte.
-Prenditi il tempo che ti serve per pensare, se ti vuole bene aspetterà.- Annuisco e mi allontano un po' per finire la sigaretta.
-Rientriamo?-
-Non mi va..tu vai- Dico, sorridendo.
-No, rimango qui con te-
-No. vai-
-Perché?- Posso sentire una nota di panico nella sua voce. Ha davvero paura che lo lasci di nuovo.
-E' la tua occasione, devi metterti sotto e studiare, non puoi pensare a me.- Mi bacia.
-Tu sei la cosa più importante che ho, la mia priorità assoluta, e voglio stare con te. Fanculo la scuola, la mia ragazza sta male e io devo starle vicino, anzi, voglio starle vicino.- Sorrido e lo bacio, buttandogli le braccia al collo. Farebbe di tutto per me, e la cosa è reciproca. Se per salvarlo dovessi buttarmi giù da un ponte, lo farei.
Dopo un po' rientriamo. Fortuna che restano solo due ore di lezione, che passano in fretta tra interrogazioni e spiegazioni.
Passiamo tutto il pomeriggio al centro commerciale poco distante da casa. Sembra tutto così dannatamente perfetto. Entriamo nei negozi e proviamo le cose peggiori, ci cacciano da due negozi, e uno di questi vuole addirittura denunciarci per atti osceni in luogo pubblico!
Alla fine la scampiamo e torniamo a casa. Mangiamo una pizza mentre vediamo 'La maledizione della prima luna', poi decidiamo di andare a dormire, domani Andy deve assolutmente andare a scuola per il corso di recupero di scienze.
In realtà credo di essere sul serio la ragazza più felice del mondo.

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides / Vai alla pagina dell'autore: Sara_Smoke