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Autore: Diddii    03/09/2013    3 recensioni
Nicole Chaz si trasferisce a Seattle con la mamma, grande amica di Pattie Bieber.
Quello che credeva un ragazzo dal cuore d'oro si dimostra un grande bastardo
"Anche a me piacerebbe guardare, però quello che c'è sotto la tua canotta azzurra"
Rimango scioccata e tutti ridono
"E a chi non piacerebbe, Zayn" esclamano all' unisono Harry e Justin.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*Justin*

“Fammi capire bene signorino, mia figlia dorme a casa di un suo amico, che però non è il suo ragazzo”
“Si, Jenna, si”
“Ma è matta?”
“Mai quanto voi insomma” e mi accompagno con un gesto della mano alludendo al bambino e a tutta quella storia lì.
“Sta attento a come parli Justin Drew Bieber” urla mia mamma dalla cucina.
A volte mi stupisco del suo udito da pipistrello.
“Ma mamma, scusa che c’è di male? Deve solo staccarsi un po’ da voi, e soprattutto da te Jenna. Non sarà per sempre la tua bambina, insomma ha quasi diciassette anni”
“E tu quasi diciannove, ma non sei andato via così”
“Che c’entra? Io ho un carattere diverso dal suo e un miglior rapporto con mia madre, con tutto rispetto Jenna, ma è così”
“Comunque non doveva permettersi di farlo, è ancora troppo piccola”
“Sentie” mi alzo dal divano “Io e Nicole, siamo grandi, forse non quanto voi, ma possiamo badare a noi stessi. E se voi fate cose che a noi non piacciono, abbiamo il diritto di prendere e andare via. Per quanto ne so io, Nicole potrebbe andare da Jason quando vuole; ed io potrei andare da papà quando voglio.”
“Non lo dire neanche per scherzo, Justin”
“Non sto scherzando mamma” le dico quando fa capolino dalla cucina “E sapete bene che ho pienamente ragione. Per questo avete quest’espressione terrorizzata sul volto”
“Sfortunatamente, per la prima volta nella tua vita hai detto una cosa esatta Justin”
Mi alzo dal divano “Non abituarti ho già lasciato che la metà intelligente andasse a farsi un giro”.
“Cominciava a sembrarmi strano, ammetto”
 
*Nicole*
“Lou, fa presto, alzati. Devi fare quel test”
“Cosa?”
“Tomlinson, te l’ho ripetuto un’ infinità di volte; oggi devi fare il test sulla storia europea per vedere se verrai con noi in Europa”
“Logico che ci verrò, storia è la mia materia”
“Che?”
“L’unica materia che mi piace”
“Tu sei matto”
“Parla la ragazza che da bambina tagliava le bambole”
“Come lo sai?”
“Ci sono delle foto a casa di Justin, secondo cassetto a destra del mobile in salotto”
Grugnisco “Ho la medicina nel sangue”
“Dimmi la verità Nic, ti piaceva davvero aprirle con un coltello da cucina e poi far finta che fossero morte?”
“Si, Lou, lo adoravo. È da allora che mia mamma pensa che sono strana. Si è sempre chiesta come mai tutte le figlie delle sue amiche facessero la collezione della barbie, mentre lei doveva comprarne a me una a settimana perché altrimenti avrebbe fatto brutta figura”
“Anche io penso che tu sia strana, ma mi piace”
“Forza, fa poco il romantico e andiamo”
Prendiamo il pullman che ci porta fuori scuola.
“Preside, siamo arrivati”
“Oh, signorina Chaz, signor Tomlinson è davvero un piacere”
“Sono pronto” dice in tono solenne Louis
“Ecco il suo test, ha un’ora. Signorina Chaz la pregerei di aspettare fuori”
“Ma certo preside, Louis ti aspetto fuori”  gli dico e poi lo guardo perché se non ci fosse il preside gli direi 
-Se fallisci ti ammazzo brutto stronzo!-
Credo di non aver mai sperato tanto in vita mia che il tempo passasse più velocemente, così quando Louis esce dalla stanza credo siano passati giorni e non solo una misera ora.
“Allora? Chiedo euforica
“Credo bene”
“Che vuol dire ‘credo bene’”?
“Che ho fatto ora il compito e non so se è andato bene”
“E quando saprai se è andato bene?” gli faccio il verso
“Domani”
“Bene, sono davvero contenta”
“I ragazzi?”
“Non ho idea di dove siano”
“Intendo dire secondo te sono riusciti a passare l’esame?”
“Credo di si. Penso proprio che ci faremo tutti un bel viaggetto in Europa”
“Parigi, la città dell’amore”
“Eh già, poi Roma, Londra. Il mio sogno in pratica”
“Io ci sono già stato”
“Davvero?”
“Si, io-Doncaster-Inghilterra-Gran Bretagna-Europa-Mondo”
Avevo completamente dimenticato che fino a quindici anni Louis aveva vissuto in Europa.
“Ahhh, giusto”
“Che facciamo ora?”
Ci penso su un attimo.
“Ti va di fare una cosa pazzissima?”
“Spara”
“Stasera a New York c’èun concerto di Bon Jovi, ci andiamo?”
“Senza biglietti?”
“Ma si, ci imbuchiamo, è una cosa pazza”
“è da malati e io sono stanco di fare il malato”
“Uffa, ti prego”
“Prometto che farò di tutto per farti andare al prossimo concerto di un gruppo  che ti piace”
“Tipo i Fun?”
“Tipo i Fun, I Nirvana o non so cos’altro”
“Ti adoro Lou” gli dico scoccandogli un bacio sulla guancia.
Lui sorride e dice.
“La cosa più pazza che possiamo fare in questo momento è andare in spiaggia”
“Dall’altra parte della città?”
“Si, ti porto a vedere l’oceano. Vieni dal Kentucky, a stento avrai visto una piscina”
“Ehi,io da piccola facevo il bagno negli stagni di campagna”
“Bleh, che schifo”
“Era bellissimo, e poi mi piaceva tanto”
“Non smetterai mai di sorprendermi Chaz”
“Lo so, ma è triste frequentare gente così prevedibile”
Fa una faccia un po’ incazzata, poi mi prende per un braccio e uscendo da scuola mi fa salire sulla sua auto.
 
*Justin*
Fun.
Concerto Fun NY city.
Concerto Fun biglietti.
Compra biglietti.
Metti nel carrello.
Inserisci codice Carta di credito.
Premere invio e attendere.
Transazione eseguita, i biglietti le arriveranno entro una settimana.
La ringraziamo per averci scelto, cordiali saluti.
È stato talmente facile che non ci credo ancora.
Me lo immaginavo difficile, credevo di non trovare i biglietti e di dover spacciare per qualcuno che in cambio mi avrebbe dato i biglietti e invece è stato facilissimo, fin troppo facile.
Spero solo che a Nicole piaccia e che dopo il viaggio in Europa sia ancora appassionata a questo gruppo.
Ah, a proposito devo aggiornarmi un po’ sulle loro canzoni, sai che figura di merda se vado là e non so uno straccio di testo. Nicole penserà che era una cosa che ho fatto solo per lei e, anche se è vero, non voglio darle questa soddisfazione così grande ammettendo che si, forse mi piace. Ma solo forse intendo.
 
*Nicole*
“Nic, amore, sono io, Liam, volevo sapere solo se ti andava di venire da me stasera, i miei escono e così avevo pensato che forse potevamo stare un po’ insieme da soli, tu e io. Come ai vecchi tempi.”
Ascolto due volte il messaggio di Liam, indecisa sul da farsi, ma poi decido che forse è un buon momento per lasciarlo. Posso andare là e parlargli; dirgli che sono confusa e che ho bisogno di una pausa. Capirà ne sono certa, Liam è stato sempre molto comprensivo. E improvvisamente mi accorgo di aver bisogno di credere che lui la prenderà bene, altrimenti so per ceto che non troverò mai il coraggio di farlo.
A questo punto gli mando un messaggio.
-Alle otto a casa tua?-
Passano solo pochi secondi.
-perfetto. Ti aspetto. Ti amo! <3-
Non sono un essere senza cuore, perciò quasi non scoppio in lacrime.
Due ore dopo sono sotto casa di Liam, indosso un vestitino viola scuro con dei dettagli in pizzo nero, e visto che è aprile non ho dovuto neanche mettere le calze, anche se forse avrei dovuto farlo.
Busso e Liam mi apre senza neanche chiedere “chi è?”; ho come l’impressione che mi stesse aspettando affacciato alla finestra.
Salgo le scale e me lo ritrovo davanti la porta. Indossa dei jeans scuri con sopra una maglia bianca decorata con una stampa, scarpe marroni e una collana a targhetta gli penzolava sul collo.
Justin, pensai immediatamente.
È sicuramente un regalo/consiglio di Justin, solo lui metterebbe una collana del genere.
“Sei bellissima” mi sussurra prima di baciarmi delicatamente sulle labbra.
“Stai bene anche tu” gli rispondo con un sorriso un po’ forzato.
“Vieni è già tutto pronto”
Annuisco e lui mi prende per mano chiudendo con quella libera la porta.
Entriamo in soggiorno dove è tutto perfetto: le candele, la luce soffusa.  Nessuno aveva mai fatto questo per me, rimango paralizzata e improvvisamente tutte le cose che avrei voluto dirgli si volatilizzano.
“Grazie,è…è tutto perfetto”
Mi sorride mettendomi una mano sul fianco; poi comincia a baciarmi con trasporto.
“Penso di non avere più tanta fame” sussurra mentre mi bacia il collo
“Ma è un peccato” rispondo io un po’ riluttante.
“Va bene, allora mangeremo dopo”
Non so di preciso cosa scatta in me in quel preciso istante, ma mi accorgo di voler restare con lui così per sempre e decido che nonostante tutto è Liam il ragazzo perfetto; quello con cui voglio passare le mie giornate.
Quello che successe dopo nella sua stanza da letto lascia ben poco all’immaginazione.
Dopo mangiammo, ma io non  potevo smettere di guardarlo, di pensare a quanto fossi stata fortunata ad incontrarlo e alla fortuna che mi era venuta incontro facendolo innamorare di me.
“A che pensi?”
“Alla prima volta che ci siamo visti”
“La sera in discoteca?”
“Si, te lo ricordi?”
“Perché dovrei averlo dimenticato?”
“Non so, forse perché i maschi ricordano solo le cose importanti?”
“Tu sei una cosa importante”
“Avevi paura che io diventassi la fidanzata di Justin o dei ragazzi”
“Si, lo temevo, perché loro fanno soffrire tutte e io ti ho visto così piccola e indifesa quella sera”
“è solo che io non sono  il tipo che si fa portare a letto solo perché il ragazzo è figo. Cioè devo essere innamorata”
“Lo so, Nicole, l’ho provato a mie spese” e ride
“Già, ma alla fine era solo un modo per tranquillizzarti”
“Si, certo” ridacchia
“Ora si è fatto tardi Liam, devo tornare a casa”
“Quale casa?”
“Quella di Louis ovviamente”
Leggo nei suoi occhi uno strano guizzo.
“Da quant’ è che vivi lì?”
“Che giorno è oggi?”
“18 aprile”
“Esattamente due settimane”
“Credo che dovresti tornare a casa”
“No, Liam, non rovinarmi il ricordo di questa serata facendo il genitore apprensivo”
Ci rimane male, ma sta zitto e mi accompagna in centro sotto casa di Louis.
“Scusa per prima” gli dico “Non volevo offenderti”
“Si, lo so”
“Ti amo Liam, non dimenticarlo”
“Ti amo anche io Nicole”
Detto ciò apro il portone del palazzo e comincio a salire i lunghi sette piani, prima di arrivare a casa di Louis.
Il ragazzo mi aspetta sulla porta, probabilmente mi ha visto arrivare dalla finestra.
“Sai che ore sono signorina?”
“Scusa papà, la prossima volta torno prima”
“No Nicole, sono serio. Abiti sotto il mio tetto. Sono più grande di te e qui comando io”
“Si padrone”
“Comunque, adesso ho smesso di fare il padre e torno a fare l’amico al limite della friend zone. Che avete fatto?”
“In che senso?”
“Sei stata tutta la sera a casa del tuo fidanzato. Avete fatto sesso?”
“Si”
“Oh, che sollievo”
Lo guardo interdetta.
“Mi fa piacere che tu e lui siate uniti” dice.
Continuo a non capire.
“Con Melanie?” esordisco con lo scopo di cambiare discorso.
“Sempre lo stesso”
“Ti ha detto niente?”
“No, come se non fosse mai successo”
Gli sorrido infelicemente e mi preparo per andare a dormire.
 
--UNA SETTIMANA DOPO—
“Doveva arrivarmi due giorni fa, Melanie”  le urlo preoccupata per telefono.
“Nicole, calmati, un leggero ritardo è normale”
“No, Mel, e se fossi incinta?”
“Non ci pensare neanche. Tu e Liam siete stati attenti, vero?”
“Si, credo di si”
“Nicole, che vuol dire che credi di si. È una cosa seria”
“Oh Dio, Mel, mi stai facendo venire i crampi allo stomaco”
“Facciamo una cosa, se entro quattro giorni non succede niente, vengo lì da Louis e ti porto un test”
“Lo compri tu, vero?”
“Si, si. Non preoccuparti”
“Mi spieghi come cazzo faccio a non preoccuparmi?”
“Senti, facciamo una cosa domani c’è quel ballo a tema che hanno organizzato i ragazzi di prima. Andiamoci”
“Cosa?”
“Oggi pomeriggio andiamo a fare shopping con Louis e domani andiamo al ballo”
“No, non mi va”
“Guarda che non era mica una domanda”
“Ah, dovrei dirlo a Liam vero?”
“Si”
“Senti, facciamo una cosa, se io lo dico a Liam, tu lo dici a Louis”
“Dico a Louis cosa?”
“Non fare la finta tonta, sai benissimo di che parlo”
“E, va bene. Facciamo questo patto assurdo”
“Ci vediamo più tardi”
“Ciao”
“Questo è davvero carino” mi dice Louis, quando alle quattro del pomeriggio siamo nel negozio meno chic di tutta Seattle.
Uno di quei negozietti vintage dove trovi tutto quello che non vorresti mai metterti nella vita reale.
Ovviamente siamo solo io e lui, Melanie ha accampato una scusa che neanche a un bambino verrebbe in mente
“Mamma ha detto no”.
E io e quel santo del suo ragazzo abbiamo fatto finta che non facesse niente.
“Louis è orrendo, guarda. È poi non è neanche anni ‘20”
“Scusa, Nicole, ma come sono i vestiti anni ’20?”
Prendo il foglio stampato da internet che ho messo nella borsa e inizio a leggere
 “sono gli anni delle pin-up e dell’esaltazione della femminilità. Camicia da abbinare con una gonna a vita alta, meglio se a pois, oppure un vestitino svasato dai colori accesi. E’ fondamentale mettere in risalto il punto vita con pantaloni e gonne e cinture a vita alta che strizzano il punto vita. Tra le stampe moda di quel periodo è sicuramente quella pois a farla da padrone; mi riferisco ai maxi pois bianchi su sfondo blu, rosso e nero. Le gonne non devono mai essere troppo corte, rigorosamente devono cadere sul ginocchio. Si preferivano le gonne ma tanto male non se la cavavano nemmeno i pantaloni: must del periodo sono i jeans strettissimi e super avvitati a vita alta.”
“Decisamente fuori strada” decreta guardando un vestitino di chiffon completamente informe.
“Questo” urlo prendendo un abitino a pois rossi su uno sfondo blu. La gonna è larga, stretta sui fianchi e mi torna in mente la canzoncina che mi cantava mia nonna quando ero bambina e volevo mettermi i suoi vestiti:
siam le ragazze che andavan di moda negli anni ’50. Siamo brunette di vita un po’ stette e forti di gamba”
“Provalo subito”
Lo indosso e quando esco leggo negli occhi del mio accompagnatore un guizzo e non so bene perché, ma mi sento bella. Forse aveva davvero ragione mia nonna quando mi diceva che per come ero costituzionalmente sarei potuta essere una ragazza di quegli anni.
Perché si, infondo sono mora, “bellezza mediterranea” come direbbe Zayn.
Ho i fianchi marcati, mi manca solo la vita stretta, ma in quel fantastico vestitino mi sembra davvero di essere tornata indietro nel tempo.
“Le sta d’incanto signorina” mi dice la commessa “aggiunga questo” dice porgendomi un foulard bianco che ‘stacca’.
Infondo credo di potermi fidare di lei perché dall’età credo proprio che gli anni Cinquanta li abbia vissuti tutti.
“Sei bellissima” sussurra Louis e io mi sento avvampare.
“E lei, signorino, non ha bisogno di un completo per accompagnare a questo ballo la sua donzella?”
“Oh, non è la mia ragazza, signora”
“Peccato, siete entrambi molto carini”
“Grazie” le dico
Quando arriva il momento di pagare le faccio un ultima domanda su come devo sistemare i capelli e lei mi dice di andare a vedere delle foto di Audrey Hepburn e di copiarlo.
“è il più facile e fa effetto”
“Grazie tante signora, mi è stata davvero d’aiuto. È molto probabile che passerà un ragazzo entro domani. Lo aiuti a scegliere un vestito carino”
“Ma certo cara”
“Arrivederci”
“Ciao ragazzi”
Quando torno a casa Melanie mi informa che ha già provveduto ad avvisare Liam dicendogli di passare a prendere un vestito da ‘the last age’.
“Pensi proprio a tutto eh?”
“Mi piace organizzare le vite degli altri”
“La tua no, però” penso, ma sono un’amica troppo leale per dirglielo.
Devo ammettere che l’idea di questo ballo mi piace tantissimo, il fatto che dovrò dire a Liam che sono quasi incinta, un po’ di meno, ma stranamente sono tranquilla, mi fido di lui e so che mi appoggerà. Sempre.

Hello Friendss :)

quanto tempo è passato?
tutta l'estate sicuro, maaa adesso sono tornata e vi prometto che finirò questa storia senza interruzioni.
                                                                  *giurin giurello*
coomunque, ricordate il ragazzo che mi ha baciata e per il quale ho scontato un mese di punizione?
benee, stiamo inseme da un mese esatto *-*
e io lo amo tantoo tantoo.
so che non vi interessa una mazza, ma io ve lo racconto lo stesso.

comunqueee, mio fratello si sposa a dicembre, dopo la laurea, ma solo perchè mio padre l'ha obligato dicendo che non sarebbe andato al matrimonio.


soo, passando alla storia.

le cose sono un pò statiche per adesso, ma vi prometto che ho in serbo un capitolo bomba.

Nicole potrebbe essere incinta, ma potrebbe e solo potrebbe.

ovviamente la storia dei fratellini è ancora in via di svolgimento.
Quanti favorevoli? 
quanti contrari?

la coppia che volete alla fine è sempre Jus-Nic o Lou-Nic.


aggiornerò prestissimissimo, giuro!



per chi volesse su twitter sono @Diddii29.


     vi amo tutti,  xoxo Gossip Girl  ******spolierrrrrrrrrrr****(che tralaltro è Dan)

 
  
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