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Autore: __Linda    03/09/2013    1 recensioni
Non è la solita fanfiction sulla Clato,avrà momenti che non ci sono nel libro e visto che li shippo anche all'inferno ci ho messo il cuore *si schiarisce la voce* ma torniamo alla storia.
Dal capitolo 1:
"E’ incredibile cosa possa nascondere un sorriso,una battuta, ma soprattutto Il silenzio. Il silenzio riempito da lame che danzano nell’aria e colpiscono il bersaglio. E poi gli applausi,di chi ammira e di chi invidia."
Genere: Azione, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                             “They say that the world
                                                                                   Was built for two.”
 
E’ incredibile cosa possa nascondere un sorriso,una battuta, ma soprattutto Il silenzio. Il silenzio riempito da lame che danzano nell’aria e colpiscono il bersaglio. E poi gli applausi,di chi ammira e di chi invidia.
Il silenzio di chi ha una guerra nella propria testa e non riesce a sbarazzarsene. Fu questo ad avvicinare due giovani.
Entrambi vivevano nello stesso distretto,il Distretto 2 ed entrambi si iscrissero all’Accademia. L’accademia che trasformava degli innocenti bambini in macchine da guerra pronte ad uccidere. E lo stesso tragico destino era toccato ai due giovani.
Lui era diventato un maestro con la spada. Avrebbe potuto decapitare venti uomini a occhi chiusi. La sua stazza possente faceva rabbrividire chiunque gli si trovasse davanti. Era noto anche per la sua bellezza infatuante; quando passava si potevano sentire sussurri,bisbigli e risatine. Bello e assetato di sangue. Nessuno voleva mai ritrovarsi a combattere con Cato.
Lei  maneggiava coltelli come se fossero fiori appena colti. Qualunque bersaglio le si trovava davanti veniva trafitto dalle sue lame in un silenzio letale. Avrebbe potuto uccidere chiunque passasse per strada e non se ne sarebbero accorti. Così piccola e così micidiale. Quindici anni appena.
Mentre passava per i corridoi nessuno si accorgeva di lei,i suoi passi erano più felpati di un felino. Tutti avevano paura che Clove potesse saltargli addosso in qualunque momento.
 
A vederli,quei due non avevano niente in comune. Lui dai capelli d’oro e  occhi di ghiaccio. Lei dai capelli scuri e gli occhi altrettanto. Lui rumoroso e grande come un albero. Lei silenziosa e piccola come un chiodo di garofano,da cui prese il nome.
Ma entrambi … entrambi cercavano qualcosa,qualcosa che da soli non riuscivano a spiegare. Uccidere brutalmente non bastava.
Anzi li rendeva più frustrati.
Le due vite si incontrarono in un giorno come altri.
Cato camminava tra i corridoi dell’Accademia coi suoi amici,tra scambi di battute e discussioni su chi si sarebbe offerto volontario per i prossimi Hunger Games. Lui aveva già il suo futuro in mente. A sedici anni avrebbe fatto parte dei giochi,nulla lo avrebbe fermato dal distruggere ventitré vite e portare onore al suo distretto. Onore. Ecco cosa contava. Essere ricordato per la sua forza di distruzione.
Il rumore di un corpo che cadeva a terra fece riprendere Cato dai suoi pensieri. -Levati dalla strada,chiodo.- Un secondo dopo notò una ragazzina sul pavimento che cercava di raccogliere ciò che le era caduto: un set di coltelli. –Quelli non ti aiuteranno all’addestramento quando ti schiaccerò come uno scarafaggio!-
Detto questo,il bullo le sputò e continuò a camminare.
Cato riconobbe la ragazzina a terra. L’aveva notata mentre lanciava coltelli elegantemente qualche anno prima ma non si erano mai rivolti la parola o incrociati; ma si osservavano.
Clove si rialzò con velocità e scivolò via dagli sguardi di tutti. Tranne che da quello del ragazzo assetato di sangue che la seguì.
Alla ragazzina non piaceva essere trattata così,anzi lo odiava. Nessuno la considerava quando giocavano a palla avvelenata o agli allenamenti.
Nei suoi sogni c’era spazio per sangue e distruzione. Desiderava con tutto il cuore avere vendetta per tutto quello che subiva. Si allenava e alleva,con la speranza che nessuno le avrebbe più dato fastidio dopo che fosse diventata una Vincitrice.
Una volta sola iniziò a tirare coltelli ad ogni manichino presente nella stanza,ne mancò uno solo e lanciò un ringhio tra i denti.
-Sai come puoi non mancare il bersaglio?-
Una voce tagliente,quasi più dei coltelli,smosse l’aria. La ragazzina fu sorpresa nel vedere Cato che le stava offrendo un consiglio. Fu sul punto di rifiutare ma la curiosità prese il sopravvento.
-Come?-  rispose lei seria.
Il ragazzo prese una respiro profondo.
-Pensa a cosa ti fa arrabbiare,come quel cretino nel corridoio. Trova una ragione che ti dia piacere quando uccidi. Vedrai che non mancherai il bersaglio la prossima volta.-
  
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