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Autore: AndreaMesso45    03/09/2013    0 recensioni
Istanti di vita tra due adolescenti in ordine sparso, senza logica di tempo.
L'intensa nascita di una storia, il suo sviluppo, il ricordo di una amicizia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Tu non dovresti essere qui” tuonò Norevi.
Lui era lì sotto la pioggia, lei lo aveva notato sporgendosi dalla finestra di casa per osservare il lampo che era appena passato; vedendolo uscì di casa e rimase sul ciglio della porta per evitare di bagnarsi.
Lui era impassibile e fermo a prendersi l’acqua che ormai l’aveva ben inzuppato, chissà da quanto tempo fosse lì.
Lei lo guardava stupita e sorpresa ma anche lievemente irritata, glielo aveva detto più volte … ed ora la storia per lei era saldamente chiusa … eppure lui era lì e questo non si poteva certo cancellare.
Egli fissava Norevi con uno sguardo distinto (ed anche d’istinto), malinconico, deciso, così silenzioso eppure altisonante …
La guardava come se fosse l’ultima volta in cui l’avrebbe potuta vedere ed ammirare, come se lei fosse una statua o un opera d’arte intoccabile ed immutabile … questo gli provocò un senso di tristezza galattico, lo si poteva notare dal viso.
Teneva le mani nelle tasche dei jeans blu scuro che portava ed era incurante della pioggia che scendeva, aveva iniziato a diluviare da almeno venti minuti buoni … il temporale era in corso d’opera.
Le gocce gli scendevano dai capelli castani e passavano alla guance fino sulle spalle per poi scivolare sulla giacca e cadere sull’asfalto del vialetto del quartiere, ogni goccia sembrava un minuscolo macigno ed alcune parevano scendere al rallentatore, come se il tempo non fosse più così logico.
Norevi aveva la grossa tentazione di tornare dentro casa e lasciarlo fuori sotto lo scroscio d’acqua ma non lo fece poiché era anche incuriosita dall’atteggiamento del ragazzo, non era un comportamento da lui; ormai lo conosceva e certo non si sarebbe mai aspettata una sua visita del genere.
Così rimase ferma ad aspettare che aprisse bocca o dicesse qualcosa, capì subito che quella sarebbe stata l’occasione per cambiare il suo futuro ed una parte della loro vita, non vi erano alternative …
Si sarebbe risolto e deciso tutto in quanto lei aveva già le idee molto chiare a riguardo e le aveva anche ampiamente dimostrare … Ma questo non era bastato, i fatti non seguivano la sua logica, era così dannatamente irragionevole; lei non aveva ancora capito veramente quella sensazione che c’era nell’aria ma l’arrivo di un ulteriore fulmine la fece sobbalzare e così si decise ad aprir bocca ed affermò con fermezza “Adesso basta

Dimenticami” continuò “Torna a casa” e si girò lentamente facendogli intendere la sua intenzione di voler rientrare dentro casa.
Smise di fissarlo e abbassò sensibilmente lo sguardo ascoltando la pioggia ed aspettando una risposta che non arrivò, c’era il solito silenzio condito dal rumore della pioggia incessante.
Si accorse con un leggero ritardo quando tornò con lo sguardo su di lui che egli si era spostato dalla sua posizione e si dirigeva con buon passo verso di lei.
Sgranò gli occhi, per un momento ebbe una leggera paura ma gli passò quando realizzò che per arrivare fino a lei, che era sotto la veranda di casa, il ragazzo avrebbe dovuto per forza scavalcare il cancelletto e in cuor suo sapeva benissimo che non lo avrebbe fatto di certo, si sarebbe bloccato davanti alla porta ben chiusa.
Ma il ragazzo aveva qualcosa con sé, una determinazione mai vista in lui, sembrava un uomo nuovo, un uomo senza paura, aveva lo spirito di un pirata che naviga alla ricerca di oceani nuovi, pericolosi e sperduti.
Si avvicinò con gran passo al cancello e con una acrobazia faticosa e decisamente sbilenca scavalcò quell’inferriata rischiando di cadere e rimanendo impigliato con la mano tra le sbarre di quella porta; fece una piccola smorfia di dolore e divincolò la mano dal cancello che fece un sonoro ‘crack’, ma nonostante questo non smise mai di fissare Norevi che rimase attonita e basita vedendo il suo cammino verso di lei.
Lui riprese il passo stavolta più lento lasciando dietro di se una striscia di acqua formata dalle gocce che gli scendevano dalla giacca e si fermò di colpo a circa due metri dalla ragazza.
Fece un piccolo accenno di un sorriso, i suoi occhi erano decisamente accesi e vividi e spiccavano sul suo volto un po’ cupo e leggermente pallido.
Norevi rimase senza parole, il ragazzo si era fermato per darle la scelta di rientrare in casa o di restare fuori … ma lei non riuscì a pensarci.
Non le avrebbe fatto del male e questo Norevi lo sapeva molto bene e lo sentiva nel profondo del suo corpo nonostante negli ultimi tempi i loro rapporti fossero diventati decisamente tesi e si erano aggravati, sapeva di averlo ferito e sperava di non subire qualche ritorsione, ma cancellò subito quella idea.
Sebbene tutto questo, quel comportamento la turbava e non poco e la paralizzò in qualche modo.
Allora cercò di parlare e disse con voce tremante “Cosa hai intenzi…
Venne subito zittita dal ragazzo che fece segno di far silenzio in modo indiscutibilmente dolce e sereno, sembrava così calmo e deciso ma dentro di lui vi era un vortice di paura ed insicurezza.
Così riprese il passo fino ad arrivarle davanti.


Con il suo sorriso sincero, un sorriso dei più veri che poteva fare, mise le sue mani sulle spalle di Norevi scostandole dolcemente i capelli che vi erano sopra e fissandola negli occhi intensamente.
Ella era immobilizzata e ferma, sentiva un impulso primordiale di fuggire ma non poteva, era bloccata … ma non dal ragazzo ma dalle sue gambe che erano immobili e pressoché paralizzate.
Nell’istante in cui si era avvicinato a lei, Norevi non si accorse nemmeno che le labbra di lui erano a contatto con le sue.
Lui era decisamente imbranato ma deciso e sicuro tanto che la ragazza non riuscì a reagire, subito si irrigidì tutta quando iniziò quel bacio ma in un attimo solo chiuse gli occhi e sentì quel contatto così pieno e passionale.
Fin’ora non aveva mai sentito una emozione del genere, le sue mani che subito si erano messe a protezione del suo corpo pian piano si strinsero sul ragazzo.
Le bocche ormai si erano unite in un bacio senza tempo, il ragazzo leggermente chinato per poterla baciare meglio stese le braccia fino alla schiena di lei intrecciandosi con i suoi poderosi e bellissimi capelli lunghi; erano diventati una cosa sola e Norevi rimase in balia di questo sentimento nuovo che arrivava da qualcuno che non pensava potesse regalarglielo.
Di dimenticò per un momento di chi aveva davanti, perse la cognizione del tempo ed alzò piegando in avanti leggermente la gamba sinistra.
Era completamente nelle braccia di lui e non si rendeva conto della situazione così inaspettata.
Non pensava sarebbe mai successo ma quel bacio aprì una stanza nuova piena di costellazioni luminose e spettacolari, in cui il tempo curvava su se stesso lasciando che il futuro incontrasse il passato e viceversa.
Egli allontanò le labbra da Norevi che riaprì gli occhi e lo fissò con aria sorpresa, poi gli sussurrò con un fil di voce “Come ti sei permesso? Ti denuncio
Lui le accarezzò dolcemente la schiena e successivamente la guancia destra e con un gran sorriso le scostò i capelli dal viso ed affermò deciso “Fallo. Non mi pentirò mai di questo, né mi pentirò mai di averti conosciuto e di averti amato” fece un respiro profondo e concluse “Non mi pentirò mai di amarti” e le diede un piccolo bacetto sulla fronte socchiudendo gli occhi.
Dio, quanto sei bella” sussurrò e si distaccò da lei indietreggiando e tornando sotto la pioggia battente che non aveva mai smesso un secondo di scendere.
Gli occhi di Norevi era lucidi e sentì qualcosa smuoversi dentro di lei, nel profondo.
Non poteva finire tutto così, c’era qualcosa di diverso e adesso lei lo sentiva, eppure era estremamente strano, come buttarsi da un burrone con la consapevolezza di avere un paracadute che potrebbe non aprirsi.
Addio Norevi” disse lui e si ributtò nella pioggia torrenziale tornando aldilà del cancello con la mano infortunata prima immobilizzata e tremante mentre la ragazza rimaneva ferma ed immobile a fissarlo andare via.
Il ragazzo diventò dapprima un’ombra e poi il nulla scomparendo nella notte tempestosa lasciando solo la scia d’acqua che portava dal vialetto ai piedi di Norevi … un segno del suo passaggio.
Un lampo di luce illuminò tutto in quel preciso istante e Norevi si toccò le labbra con le dita della mano destra; il tuono successivo al fulmine appena passato fece sussultare il terreno e le finestre della casa.
Norevi rientrò e si tirò dietro la porta di casa … poi chiuse gli occhi …
Quella notte era racchiusa nelle sue labbra.
La notte ... in un istante...

...

'Cause I believe in this beautiful love .............

Messo45
   
 
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