“Santana, parliamoci chiaro, in questa stanza sappiamo tutti e tre che sei nata per essere una star!” La ispanica alzò gli occhi al cielo infastidita. “Io e Rachel ti facciamo questo discorso ormai da quasi un anno, ma dal momento che non vuole proprio entrarti in quella testa ostinata, abbiamo preso una decisione al tuo posto”. Santana spostava lo sguardo da Rachel a Kurt con fare incuriosito e seccato allo stesso tempo. Chissà cosa avevano in mente quell’hobbit gay e quell’ imitazione volgare dai capelli scuri di Barbra Streisand. Kurt si rivolse a Rachel con tono eccitato “Glielo dico io?”. Rachel ricambiò il suo sorriso a trentadue denti e fece un saltellino di entusiasmo sul divano in pelle nera su cui erano seduti “A te l’onore!” Non  stavano nella pelle. Santana ovviamente smorzò il loro entusiasmo “La piantate stelle di Broadway dei poveri? Vi conviene sputare il rospo velocemente  altrimenti sarò io ad aprirvi quelle bocche canterine e a cavarvi le parole.” Sentiva montare la rabbia e l’impazienza ed era nauseata da tutta quella gioia e festosità dei suoi coinquilini. “Ti abbiamo iscritto al provino per il ruolo di Satine nella nuova versione del musical Moulin Rouge della Shubert Orgaization!” Santana rimase un secondo interdetta, poi inarcò un sopracciglio rivolgendosi a Rachel, che aveva stampata sul volto l’espressione di chi si aspetta che il proprio interlocutore gli salti addosso da un momento all’altro per la gioia. “State scherzando vero?” Capì che la risposta doveva essere un no e continuò “Chi di voi due ha mai avuto il permesso di interferire nella mia vita e trasformarla nel vostro teatrino?”. Kurt, che, a differenza di Rachel, si aspettava quella risposta, la interruppe “Santana, è la tua occasione per fare finalmente ciò che desideri più di tutto nella vita, sfondare!” E Rachel proseguì “Già, lo abbiamo fatto per il tuo bene.  Nessuno più di te è adatto a quel ruolo di femme fatale. E poi, pensaci, potresti finalmente chiarirti le idee su cosa hai intenzione di fare del tuo futuro”. La Lopez era furiosa. Si era alzata in piedi e aveva cominciato a camminare su e giù per la piccola stanza del loro appartamento. “Avreste potuto almeno chiedermelo!” “Non dire stupidaggini, avresti riso e detto di no” rispose Kurt. “Beh, probabilmente avrei avuto i miei motivi.” Rachel si alzò e raggiunse l’amica, le posò una mano sulla spalla e le disse in modo materno “La paura, Santana. Questo sarebbe stato il tuo unico motivo. Andiamo! Cos’hai da perdere?”. Santana si fermò e la guardò. Poi guardò Kurt e asserì “D’accordo, vi dimostrerò che il mio futuro non è sotto i riflettori quando tornerò qui con un No, grazie e a quel punto spedirò il tuo nasone da befana, Rachel, e la tua faccina da checca, Kurt, dritti in ospedale”.  I due ragazzi sospirarono e si guardarono “Vale la pena correre il rischio considerano che è Santana Lopez. No, Rachel?”. Rachel sorrise e si limitò a fissare Santana negli occhi, cercando di dirle che entrambi credevano molto in lei. Dopotutto i due ragazzi sapevano bene che quello era stato il modo della Lopez di ringraziarli e che in cuor suo lei apprezzava quel gesto, e soprattutto apprezzava il fatto che Rachel si era fatta da parte stavolta, cedendo quell’opportunità  a lei. “Ora, con il vostro permesso, se non avete programmato nient’altro sulla mia agenda per questa serata, avrei una certa necessità di andare a comprare della nuova lingerie. O magari volete che resti qui a consigliare a Rachel quale fondotinta è quello ideale per la sua carnagione?”
Prese la borsa, le chiavi della macchina e uscì dall’appartamento ancora un po’ scossa.
“Le ha fatto piacere.” dichiarò Kurt. “Ci avrei scommesso!” sospirò Rachel.