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Autore: Melipedia    04/09/2013    7 recensioni
Trunter week!
Giorno 1: Pigiama
Giorno 2: Gioco Della Bottiglia
Giorno 3: Teen Wolf AU
Giorno 4: Biscotti
Giorno 5: Cucina
Giorno 6: Mr Pussy
Giorno 7: Last Kiss
Giorno 8: Daddy Trunter
Perchè la mamma di Trent ha sempre una storia per lui, una storia per loro :3
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Trent Nixon, Warblers/Usignoli
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Trent Nixon era cresciuto senza un padre. La mamma gli aveva detto che era morto, ma lui sapeva che li aveva abbandonati quando non era nemmeno nato, aveva sentito piangere la sua mamma al telefono con la zia Sara più di una volta negli anni su quanto odiasse mentirti, su quanto odiasse lui per averli lasciati e su quanto si odiasse perché non riusciva a fidarsi degli uomini facendoti vivere senza una figura paterna. Ma a Trent non era mai importato. La sua era una super mamma che faceva per tre, non aveva bisogno di un padre. Lei lavorava per un giornale, quindi non era spesso a casa, ma faceva sempre in modo di tornare la sera per preparare la cena al suo bambino, di esserci per ogni festa, compleanno e saggio, e quando proprio non poteva c’era sempre Dakota che rimaneva con lui.
Dakota era la tata dei vicini, i signori Clarington, che per mettere da parte qualche soldo in più per il colleg del fratello lavorava pure per la signora Nixon,  tanto i signori Clarington erano sempre troppo occupati per stare con loro figlio Hunter e per rendersi conto che c’era un altro bambino in casa.
Annie Nixon sapeva sempre quando il suo bambino aveva un problema, da i bulletti che lo prendevano in giro perché era cicciottello ai problemi di matematica impossibili. Veniva li e le tirava l’orlo della maglietta o gli si accoccolava in braccio ( naturalmente parlo di un Trent bambino) e gli chiedeva “ mamma raccontami una storia” e lei con uno sguardo trovava sempre la storia che rispecchiava i problemi di Trent.
Ma erano anni ormai che suo figlio non gli chiedeva una storia. Una volta gli aveva chiesto perché e lui, dal altro dei suoi 11 anni aveva detto “ Mamma, sono un uomo ormai! Non ho bisogno della storia”. Non negherò che c’era rimasta male a quelle parole, ma hey, il suo bambino stava sul serio crescendo e stava diventando quello splendido ragazzo che tutti conosciamo. Alla dalton era ben voluto da tutti quindi si stupì un po’ quando gli chiese una storia. L’ultima era stata quando i signori Clarington avevano spedito il figlio alla scuola militare. Ora che il ragazzo tornava nella vita di suo figlio lui gli chiedeva una storia. Non le ci volle molto a trovare quella giusta.
-Trenty, tesoro, ti ho mai raccontato del sarto pasticcione?-

C’era una volta un sarto conosciuto nel regno tanto per la sua bravura quanto per essere veramente distratto. Infatti mentre faceva un orlo era normale che si distraesse un attimo e finisse per attaccarti una toppa di un colore assurdo o che mentre ti rimettesse un bottone aggiungesse qualche perlina e paiette. Non lo faceva apposta, semplicemente si distraeva e si dimenticava l’ordine. Per questo erano anche famose le sue creazioni, tutte uniche e speciali. Il re conoscendo questa sua specialità gli commissionò un pigiama. Il sarto allora decise di mettersi d’impegno e non fare errori, così riuscì a confezionare un normalissimo pigiama per il re, che deluso del lavoro fece rinchiudere il sarto nelle segrete.
 
 

Sinceramente, Trent non sapeva come sua madre facesse a trovare sempre la storia giusta per ogni occasione. C’è poi come faceva a sapere che c’entrava un pigiama? Il suo amato pigiama di topolino che gli aveva portato la zia per natale. No, lui non avrebbe cambiato il suo pigiama perché irritava il suo compagno di stanza. Lui non sarebbe cambiato per nessuno.  Quindi prese il suo pigiama e si chiuse in bagno, preparandosi per andare a dormire. Tanto sarebbe stato svegliato quando Hunter avrebbe finito di fare i suoi porci comodi insieme a Sebastian. Forse poteva andare a dormire da Thad a rassicurarlo che il suo ragazzo si sarebbe comportato bene, come tutte le volte che gli permetteva di uscire.
-Cosa avevo detto su quel pigiama?-
Sussultò a quelle parole, non solo per la sorpresa, ma perché il compagno lo intimoriva un poco. Fece un respiro profondo e decise che doveva fronteggiarlo, ma non era in grado di voltarsi verso di lui, o non c’è l’avrebbe fatto
-Non lo so, non mi interessa-
-Senti, senti che caratterino. Da dove hai tirato fuori gli artigli micetto? Che c’è, la mamma te li ha cuciti sulle maniche?-
-Non sono affari tuoi-
-Oh si che lo sono, visto che sono tentato di strappartelo di dosso-
-Come scusa?-
-Hai capito benissimo, sai che odio ripetermi-
Come replicare a questo? Al povero Trent non veniva niente in mente, decise solo di lasciar perdere e di mettersi a letto.  Tanto non l’avrebbe vinta lo stesso
Si era quasi assopito quando senti il letto abbassarsi e due mani iniziare a armeggiare con i bottoni.
-O mio dio Hunter cosa stai facendo!-
Cercò di divincolarsi dalla sua presa, ma l’altro ragazzo era più forte di lui, quindi si arrese di nuovo.
-Faccio fuori questo pigiama osceno. Non ti preoccupare, ci penso io a scaldarti-

Hunter Clarington era una battaglia che non poteva e non voleva vincere.



Momy corner :
Dire che sono agitata è riduttivoooo!!!
Waaaaaaa i mieii bimbiii, i nostri bimbii!! Obby doveee seeeiiii tieni la manina T___T
Che tipo vi voglio bene a tutti perchè siamo riusciti a organizzare questa cosa in poco tempo e avete risposto in tanti *^*
Se tu che stai leggendo non sai cosa è la trunter week fai un giro quii
E che dire? è un parto scrivere per loro, ho talmente tante idee nella mia testa che poi viene fuori solo questo (sforo nell ooc più assoluto con hunter, devo contenermi)
UN ENORME GRAZIE A OBBSESSED, tesoro senza di te saremo niente <36
A domani (oddi abbiamo un domaniii!)
Melipedia

 
   
 
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