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Autore: maty345    04/09/2013    4 recensioni
un'altra mia fanfiction, sempre presa da un sogno...
Parla di vestali.
Chi non lo sapesse, dove sapere che le vestali sono sacertodesse
romane, amatissime dal popolo, intoccabili e venerate.
Non possono innamorarsi, sennò Vengono lasciate sepolte vive.
Leggete!
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Di quella mattina ricordo solo i miei genitori che esultavano dalla gioia.
La loro piccola Heather aveva ricevuto a soli sette anni un Futuro tanto promettente: 
servire la nostra dea del focolare domestico.
Son passati nove anni da quel giorno, e adesso ho sedici anni.
Della mia vecchia vita non mi è rimasto praticamente niente,
tranne la bambola d'Avorio con cui dormivo da piccola.
La mia vita é monotona, e se penso che devo rimaner in questo vecchio e scadente tempio per ancora ventun anni, mi viene da piangere.
Veniamo sempre frustate se lasciamo la "sacra fiamma" incustodita,
perché sennò la dea potrebbe arrabbiarsi.
E da anni che ho smesso di versarmi l'acqua ghiacciata sulle ferite.
Tanto, bruciano lo stesso. 
e bruciano ancora.
Quando morirò so che come prima direttiva drovò vendicarmi con la dea.
Ma adesso sono impotente ai suoi occhi.
E anche ai miei.
Immergo il vaso di d'argilla nella fonte Egeria e aspetto che 
si riempia fino all'orlo.
Sarebbe più facile prendere l'acqua dall'acquedotto, ma a noi è proibita,
perchè considerata impura.
Io ritengo queste ipotesi solo delle grandi menzogne.
L'acqua è acqua.
Non cambia, per L'amor del cielo!
Ma se provo a lamentarmi, Porzia, l'anziana vestale, andrebbe a raccontare tutto 
Al  pontefice massimo.
E credo di aver già abbastanza lesioni sul mio corpo.
Prendo il vaso dai due manici e comincio la mai lunga camminata verso il tempio.
Il contenitore è pesantissimo, non posso nemmeno appoggiarlo a terra perchè è a punta.
L'hanno creato per far si che non si contaminasse con il suolo.
"Oppure per farmi soffrire!" penso tra me e me.
Questa vita fa proprio schifo.
Come fanno le altre vestali ad amare questa vita?
Non tutte però.
Io è Courtney siamo le uniche sacerdotesse che non vengono prese in 
considerazione perchè odiano essere frustate.
Sorrido a questo pensiero.
Mi asciugo con il palmo della mano le goccioline di sudore che 
scivolano sulla mia tempia.
Manca poco ormai. 
sono quasi arrivata, quando vedo un ragazzo di all'incirca dodici anni che corre verso di me.
Sembra piuttosto agitato, e i suoi occhi sono paralizzati dal terrore.
Ha la pelle abbronzata, occhi azzurri come il cielo e i capelli a spazzola scuri.
Quando arriva a destinazione si riposa qualche secondo, poi comincia a parlare.
-Sei... sei una vestale?-
-Si, lo sono-
-Puoi venire con me!-
-Per quale ragione dovrei?-
-Mio fratello è stato sorpreso a rubare al mercato,
Lo stanno condannando a Morte, Solo una vestale 
Può impedire tutto ciò!-
Brutta faccenda, so come si sente.
Mio fratello è stato sorpreso a rubare una mela.
Non perchè eravamo poveri, per carità, ma aveva fame.
Le guardie l'hanno sorpreso, e poi dopo l'umiliazione,
L'hanno giustiziato.
Ricordo ancora la consistenza delle lacrime quando mi scesero dal viso.
I miei genitori erano i più distrutti.
Per loro avere solo una figlia femmina è un delitto.
Avevo appena cinque anni, non capivo ancora molte cose.
-Corri!-
il ragazzino mi prese per mano e mi trascina fuori dal tempio.
Quello che starei facendo è illegale, se mi scoprono ci restò secca.
Arriviamo in poco tempo alla piazza principale, dove, sdraiato a terra, si trova un ragazzo della mia età, molto bello.
Ansima leggermente, ma è ancora vivo.
Ah, non è il momento di pensarci.
lì accanto al giovane c'è un pontefice con una spada.
-Brutto coglione, così impari a rubare!-
alza la spada. sta per trafiggerlo, quando lo blocco.
-Fermo. Come vestale ti obbligo a graziare quest'uomo.-
-Ump, va bene... e tu..-
Disse calciando il corpo del ragazzo.
-Considerati fortunato!-
Dette ste parole il pontefice se ne va, lasciando
Me e i due fratelli da soli.
Noto solo ora che il ragazzo sdraiato mi sta guardando, con i suoi occhi verde Prato.
Il dodicenne lo aiuta ad alzarsi.
Osservo che ha una ferita nella gamba molto profonda.
Prendo una fiala contenente la medicina curativa per le frustrazioni forti e gliela pongo.
-Curati, e sappi che rubare è un reato-
dico maliziosa.
Un ghigno si presenta sul suo volto.
-Finché non ti scoprono...-
rispose con la sua voce vellutata.
sorrido alla sua battuta e mi volto per tornare a casa.
-Aspetta! come ti chiami?-
Ci metto un po' a rispondere.
glielo dico?
Mi ricordo che se sospettano di qualcosa,
Mi seppelliscono viva...
-Heather Wilson
 
 
 
 
 
 
 
 






 

   
 
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