Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: miryshar    04/09/2013    2 recensioni
Questa storia parla di Hope e Justin. Due ragazzi che frequentano lo stesso Liceo. Sono completamente diversi lui è il più figo della scuola, ha tutte le ragazze dietro e come al suo solito, non se ne fa scappare nemmeno una. Lei invece è quella isolata sempre da tutti, che passa inosservata. Ma grazie al destino o semplicemente ad una prof rompi palle iniziano a conoscersi e ad avere tante cose in comune.
*Ti odio Justin.
**Anche io Hope
*Siamo solo amici
**La scoperò soltanto
*Non riesco a stare senza di te
*Ti amo
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Caitlin , Chaz , Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JUSTIN*** -Hope sei pronta? E' più di un'ora che sei in quel maledetto bagno!-dico gridando ormai stanco di aspettare. -Sisi eccomi-dice uscendo dalla porta del bagno. Spalanco la bocca appena la vedo nel suo vestitino nero abbastanza aderente. -Allora cosa ne pensi?-dice facendo una giravolta davanti a me. Esco in quella specie si 'trans' e ancora sbalordito la guardo -Penso che ne è valsa la pena aspettarti per più di un'ora-dico e insieme scoppiamo a ridere. La prendo per mano e dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle scendiamo le scale di questa fantastica nave. -Allora amore cosa prefersci ristorante o cinema?-dico guardandola. -Mhh cinema-dice per poi guardare le varie insegne dei film che trasmettono. Dopo più o meno 5 secondi passati a vedere le insegne -Horroooor-diciamo contemporaneamente per poi scoppiare a ridere. Facciamo la fila per il biglietto e finalmente dopo aver preso i pop-corn ci dirigiamo nella sala. Dopo quasi due ore, il film è finito ed io e Hope ci dirigiamo nuovamente fuori. -Che ore sono?-dice Hope mentre io guardo l'orologio -Sono quasi le 11. Ho una sorpresa per te, vieni-dico prendendola per mano. Dopo circa 5 minuti arriviamo davanti ad un cancello. Prendo dalla tasca una benda. -Hope metti questa-dico e la vedo sbuffare -Sai che odio queste cose Jus-dice -Ne varrà la pena vedrai-dico e lei sbuffando la mette intorno ai suoi occhi. -Perfetto! Adesso dammi la mano che ti porto io.-dico e la vedo sorridere. E credetemi non c'è cosa più bella di veder sorridere la persona che si ama. -Ecco siamo arrivati. Puoi toglierti la benda-dico e lei così fa. Spalanca leggermente la bocca e solo dopo qualche minuto finalmente parla. -So-sono in paradiso?-dice ed io scoppio a ridere -Se tu vuoi che questo sia il tuo paradiso fai pure, ma lasciami essere il tuo angelo-le dico e dopo poco le sue labbra sono già sulle mie. -Come fa ad esserci un campo di calcio su una nave?-dice ed io faccio spallucce. L'ho portata in un campo di calcio, visto che lei ama questo sport, e si vedono milioni e milioni di stelle. -Sinceramete non lo so. Prima quando stavamo salendo dopo pranzo ho sentito due ragazzi che ne parlavano e così mi sono informato-le dico e lei annuisce. Ci sdraiamo a terra su una coperta uno affianco all'altra. -E' stupendo Justin.-dice guardando le stelle -Già infatti. Sembra davvero di essere in paradiso-le dico e lei annuendo sorrido -Guarda una stella cadente-grida indicandola con la mano. Sorrido nel guardarla. Sembra una bambina. -Esprimi un desiderio-le dico nell'orecchio e vedo che alcuni brividi le attraversano il corpo. -E' passato tantissimo tempo e tu rabbrividisci ancora come se fosse la prima volta ogni volta che ti sfioro-le dico ridendo -Cosa? Non è vero! Fa un freddo cane per questo-dice arrossendo -Si certo. Questa sera ci sono 35°. Fa proprio freddo-dico ironicamente, ancora ridendo -Stupido che sei-dice mentre io continuo a ridere. -La smetti di ridere?-grida arrossendo ancora di più. -Okay okay la smetto. Cosa hai desiderato?-dico e lei si gira verso di me. Appena i suoi occhi si immergono nei miei sento che il mio cuore va a mille. -A quanto pare anche tu hai sempre la stessa reazione!-dice ed io la guardo con una faccia stranita. -Che intendi dire?-dico e lei ride come me prima -Intendo dire che appena ci siamo guardati negli occhi il tuo cuore per poco non usciva dalla gabbia toracica-dice e faccio per contrabbattere, ma mi ferma.-E non provare a dire il contraio eh!-dice e rido insieme a lei. -Okay. Hai ragione. Il problema è che mi farai sempre lo stesso effetto anche quando avremo 70 anni e staremo davanti al caminetto di casa nostra a sgridare i nostri nipoti che si rincorrono per casa-le dico e lei sorride. -Comunque ho desiderato che io e te resteremo per sempre insieme-mi dice e sorrido alle sue parole. -Non c'era bisogno di desiderarlo-le dico e mi bacia. Dopo pochi secondi si stacca. -E tu invece cosa hai desiderato?-dice. Mi alzo e le prendo le mani facendo alzare anche lei. Vedo la sua faccia sconvolta. Prendo un lungo respiro e mi inginocchio davanti a lei. Prendo la scatolina rossa dalla tasca e la apro. -Io ho desiderato che tu mi rispondessi di si-dico e vedo che i suoi occhi diventano lucidi. -Ch-che vor-vorresti dire con questo?-dice ed io sorrido -Hope mi vuoi sposare?-le dico. La vedo sorridere, mi prende le mani e mi alza. Le sue mani toccano i miei capelli e scendono di poco e mette le sue braccia attorno al mio collo. Il suo viso è a due centimetri dal mio. -Non c'era bisogno di desiderarlo-mi sussurra nell'orecchio con una voce così sexy, sensuale e dolce che sento le gambe sciogliersi. In un millessimo di secondo le sue labbra sulle mie. D'un tratto alcune sirene ci suonano nelle orecchie. Ci distacchiamo perplessi -Justin che cosa sta succedendo?-dice Hope. Faccio spallucce ancora con la scatoletta con dentro l'anello tra le mani. Ancora deve indossarlo. -Ragazzi forza correte alle scialuppe la nave sta affondando!-ci gridano dei signori, forse il capitano, non so. -Cosa?-gridiamo contemporaneamente io e Hope. La prendo per mano ed iniziamo a correre fuori dal campo. -Justin ho paura-dice continuando a correre e piangendo. -No amore mio, non avere paura ci sono io. Basta che non mi lasci mai la mano ed andrà tutto bene-le dico e lei continua a piangere. Ci ritroviamo in uno dei tanti corridoi della nave, ormai tutti pieni d'acqua. Ci sono migliaia di persone che corrono per prendere le scialuppe. Correndo sbatto contro qualcuno e mi cade la scoteletta con l'anello dentro. -Justin l'anello!-dice Hope fermandosi di colpo. -Non importa Hope, corri-le dico e così fa. Dopo poco ci ritroviamo sul ponte della nave. Ci sono 3 scialuppe piene ed una che era quasi piena. La voce che presumo sia quella del capitano zittisce tutti. -Allora dove sono le donne e i bambini?-dice gridando. -Hope vai-dico ancora tenendola per mano ed arriviamo vicino alla scialuppa. -Si sbrighi signorina-dice l'uomo di prima. L'aiuto a salire -Justin dove vai?-dice tirandomi la mano. -Hope tu non preoccuparti per me, io mi salverò-dico e lei piange a singhiozzi -No Justin. Ricordi il mio desiderio? Resteremo per sempre insieme e visto che non puoi venire tu con me verrò io con te-dice cercando di scavalcare la scialuppa. -No Hope, scordatelo. Il tuo, anzi il nostro desiderio, si avvererà. Prenderò una delle prossime scialuppe-dico e la nave inizia ad affondare ancora di più facendo un rumore assurdo. -Justin no ti prego. Ti amo-mi dice -Anche io- dico baciandola e la scialuppa si abbassa. La vedo piangere e dopo alcuni minuti scompare sul mare. -Cosa vuol dire che non ci sono più scialuppe?-dice una voce. -Si sono finite. Ne abbiamo già caricate circa una quindicina con 40 persone ciascuna. Non c'era posto per altre.-.dice un'altra voce. -Cosa vuol dire che adesso tutte queste persone moriranno su questa cazzo di nave?-sbotta arrabbiato quello più anziano dei due. -Non lo so capitano-dice l'altro. Mi sento perso. Cosa posso fare? L'unica certezza è che Hope si è salvata e questo mi basta per morire in pace. La nave continua ad affondare e vedo molte persone che si tuffano in acqua. Non ragiono e se ormai devo morire, morirò almeno con la certezza che ho cercato di salvarmi. Prendo coraggio e con un tuffo sono in quell'acqua gelida. L'impatto con l'aqua è stato pesantissimo. Passa molto tempo e nuotando vedo che sono ancora a pochi metri dalla barca. Continuo a ripetermi che sono forte e che devo esserlo per Hope. In lontananza vedo una tavoletta di legno. Sembra quasi una porta delle camere della nave. Posso raggiungerla è abbastana vicina. Con tutte le forze che ho nuoto velocemente. Arrivo finalmente stanco morto, e congelato e mi appoggio sopra il pezzo di legno. Perdo i sensi e poi, muoio.****************************************Okay, preparate i pomodori.. Il capitolo fa schifo ma non avevo altre idee. Volevo eliminare la storia, ma vedo che la seguite e mi fa piacere. Per il continuo ho alcune idee e vedrò di postare il prossimo capitolo entro oggi, per farmi perdonare.. ma se non ci riesco lo posterò domani mattina. Comunque non do un limite di recensioni visto che il capitolo è orribile. Ora mi dileguo. xoxo
  
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