Nota: questa fanfic è ambientata
dopo la conclusione della guerra, a cui sono sopravvissuti quasi tutti,
compresi Mordin e Thane… e Shepard. Così, eh, nel caso qualcuno ancora non
sapesse che adoro il lieto fine.
Buona
lettura!
-
Esperimenti
su conchiglie
Il
sole le sta già scottando la pelle - pallida, per troppe ore passata a
vagabondare nella galassia, ingannevolmente vicina a stelle e a soli il cui
calore non la poteva raggiungere - ma Shepard non se ne preoccupa. Non si è mai
presa un minuto per stare distesa su una spiaggia, guardando il mare avanzare e
indietreggiare, accarezzando il bagnasciuga.
Nessuna
guerra, nessuna udienza, nessuna missione suicida, nessun Razziatore nel cielo.
La
minaccia più grande, finora, è stata un gabbiano, maldestramente atterrato
troppo vicino alla comandante. Mentre il volatile si allontanava, zampettando,
Konstantin Shepard aveva riso di sé stessa, rendendosi conto di aver portato la
mano alla cintura, dove di solito porta la pistola.
Ma
oggi non ci sono pistole, non ci sono fucili di precisione, non ci sono
corazze.
C’è
solo un irritante costume bianco e argento, che starebbe sicuramente meglio ad
una donna dal fisico meno robusto e mascolino. Shepard scuote la testa,
divertita, e i capelli, sciolti, le fanno il solletico sulla schiena nuda.
Mordin,
al suo fianco, sta analizzando minuziosamente la composizione della sabbia e,
da quando sono arrivati, ha già elencato quattro ipotesi diverse di suo
utilizzo in campo bellico.
La
comandante si alza in piedi, sollevando una mano per proteggersi dal sole ed
estraendo il factotum dalla borsa.
-
Altra fondamentale missione per tutela di galassia?- la interroga il salarian
-
Più o meno.- Shepard sorride, stringendosi nelle spalle - Ho promesso a Thane
di chiamarlo.-
- Interesse
di Thane ad aggiornamenti sulle tue condizioni più che esplicabile, vista vostra
relazione di tipo sentimentale.-
Konstantin
annuisce, selezionando il comunicatore:- proprio quello che intendevo.-
Mentre
si allontana, sente Mordin chiederle “avuto problemi con eruzioni cutanee o
allucinazioni, di recente?”. Lo ignora, con un sorriso.
La sabbia è rovente. Una lieve brezza spira
dal mare, ma non forte abbastanza da annullare l’afa.
Dopo
qualche istante, il factotum riesce a stabilire la connessione.
- Siha.- la saluta la voce di Thane - come
procede la vacanza?-
-
Meglio di quanto immaginassi. Io e Mordin non stiamo ancora facendo esperimenti
sulle conchiglie, però la giornata è ancora lunga.-
La
risata del drell è leggera, un po’ roca.
-
Mi manchi, siha.-
-
Mi manchi anche tu.-
Parlano
ancora un po’, del più e del meno, mentre Shepard si rende conto di non aver
mai davvero parlato del più e del meno, di non aver mai avuto tempo, voglia,
umore, di non aver mai trovato l’occasione giusta per parlare dei film
preferiti o per fare progetti per una serata romantica.
La
vita da civile non fa per lei, questo è assodato. Ma una tregua, ogni tanto, un
week-end senza spari e senza progetti… la fa sentire la donna più fortunata
della galassia.
Spegne
il comunicatore, torna sui suoi passi fino all’asciugamano.
-
Immagino che Thane abbia conferito con te in merito a tradimenti, battaglie ed
omicidi assortiti. Mia ipotesi corretta?-
-
In realtà no.- Shepard si stiracchia,
prendendo dalla borsa la crema solare.
-
La credenza che applicazione di sostanze gelatinose protegga la cute da raggi
del sole è mera superstizione umana. Probabilmente peggiora solo effetti.-
La
comandante si blocca, fissando il salarian, perplessa.
Dopo
qualche istante di silenzio, Mordin sorride.
-
Il mio era scherzo, Shepard.-
Konstantin
scaglia il flacone contro lo scienziato, fingendosi offesa. Lui ridacchia.
-
Tuo senso dell’umorismo è migliore su nave da guerra, Shepard.-
Lei
si distende sull’asciugamano, intrecciando le dita sotto la nuca
- In
realtà - risponde - quasi tutto è meglio, su una nave da guerra.-
-
A parte cibo - la corregge subito Mordin - Sergente logistico Gardner più volte
ha tentato di avvelenare squadra con sue “ricette segrete”. Proposto utilizzo
come arma batteriologica. Si è sempre dimostrato stranamente offeso da mia
osservazione.-
Shepard
ride:- chissà perché…-
-
Come stai reagendo a nuova vita? Com’è tua esistenza post-Razziatori?-
-
Ed ecco la domanda da un miliardo di crediti…- scherza Konstantin, affondando
una mano nella sabbia rovente. Le piace sentirla sotto ai polpastrelli, le
piace la sensazione di asciutto, di calore.
-
Evitare domanda con battuta umoristica è tattica che tu hai appreso da Joker?-
-
Può darsi. E’ bello essere in licenza, per un po’, ma
-
Comprensibile. Tue esperienze sempre incentrate su confronto armato e su
protezione di galassia. Tutti tuoi migliori ricordi associabili a momenti di
conflitto. Incontrato tuo compagno mentre Collettori distruggevano colonie
umane. Incontrati tuoi migliori amici durante emergenze galattiche, da
tradimento di Saren ad invasione di Razziatori. Inoltre, vita civile priva di
quel brivido, priva di vere scariche di adrenalina. Per questo per te vita
civile sarebbe condanna. E grande perdita per universo.-
Konstantin
ride, alzandosi su un gomito per giocherellare con la sabbia.
-
Però sono felice di essere qui.- dice, guardandosi intorno
-
Momenti di quiete particolarmente apprezzabili dopo tempesta.- le spiega Mordin
- comunque, concordo. Bello avere un po’ di pace, ritagliarsi piccoli spazi per
sé stessi.-
Shepard
annuisce, senza parlare.
La
spiaggia è isolata, ma non silenziosa. Al placido scrosciare delle onde si
unisce il vociare degli uccelli e, in lontananza, il respiro dell’umanità, che
si rimette in piedi.
Mentre
segue distrattamente il volo di un gabbiano, Shepard si trova a ripensare a
quando ha incontrato Mordin.
Le
viene da ridere se pensa che le prime parole che gli ha sentito pronunciare
sono state una sequela di ragionamenti scientifici che lei assolutamente non
era in grado di capire.
Eppure,
quando gli aveva parlato di persona, era stato incredibilmente chiaro. Diretto,
senza remore, senza ripensamenti.
-
Che progetti hai per resto di licenza, Shepard?- la interrompe il salarian
-
Non lo so.- ammette candidamente la comandante - Passare del tempo con Thane,
principalmente. Rivedere il resto della squadra. Forse andrò a vedere come se
la passa
“E
la mamma” le ricorda la sua coscienza, che ha curiosamente la voce di Thane
“Ricordati di chiamare tua madre. Ha diritto a sapere che sua figlia non solo è
viva ma gode anche di ottima salute”
-
A parte i lividi.- commenta, ad alta voce
-
A parte cosa?- le domanda Mordin, guardandola perplesso coi suoi grandi occhi
inquisitori
-
Niente. Stavo solo ragionando a voce alta.-
-
Mh.- il salarian annuisce, poco convinto, ma i suoi occhi si fermano
inevitabilmente alle cicatrici di Shepard, ai lividi e ai segni rimasti
dall’ultimo scontro coi Razziatori - non preoccuparti, lividi guariranno.
Lividi di norma hanno vita meno lunga di umani.-
-
Eh, lo spero proprio.- ribatte Konstantin, divertita - E tu, Mordin? Hai qualche
progetto?-
-
“Progetto” in senso proprio del termine? No. Nessuna nuova ricerca, nessuna
analisi. Solo… tempo libero. Se tu chiedi cosa io intenda fare in mio tempo
libero… nemmeno io ho vero e proprio piano. Rintraccerò mio nipote prediletto,
raccomanderò di riprendere studi. Cercherò anche Daniel, per vedere se
necessita di aiuto per clinica di Omega. E resto sempre disponibile per te,
comandante.-
-
E’ bello sentirtelo dire.- sorride Shepard.
Ed
è vero. La guerra le ha dato tante persone su cui contare, sempre, anche nel
cuore della notte, anche per la missione più disperata. E Mordin è fra queste.
Mordin che ha rischiato la vita per riparare ai propri errori, Mordin che è un
genio ed è anche una persona eccezionale.
Dopo
qualche minuto di silenzio, Shepard si stiracchia e si alza in piedi
-
Io vado a fare il bagno - annuncia, voltandosi verso Mordin - vieni con me,
dottor Solus?-
-
Non comprendo esigenza umana di immergersi in acqua salata. Salso rende pelle
appiccicosa, inoltre presenti alghe che possono causare irritazione, organismi
urticanti e formazioni rocciose che, non viste, possono procurare tagli ed
escoriazioni. Inoltre, temperatura dell’acqua non sempre a livelli ottimali.-
-
Allora, vieni o no?- ripete Shepard che, già lontana, forse non ha nemmeno
ascoltato del tutto la risposta
-
E’ un’idea che va soppesata con calma, comandante.- ribatte Mordin,
gesticolando
-
Le temperatura è assolutamente ottimale, dottore!- grida lei, di rimando
-
Non succederà, Shepard. Venuto qui per calma e tranquillità, non per
sperimentazione illegale in merito ad usi e costumi umani. Soprattutto costumi, sembrano fatto di materiale
sgradevole al tatto.-
-
Sono solo fibre sintetiche, Mordin.- scherza Shepard, che ha già raggiunto la
riva.
-
Anche geth sono sintetici eppure nessuno incoraggia ad indossarli sopra parti
intime!-
-
Non è la stessa cosa!-
Quando
l’acqua le sfiora le dita, Konstantin reprime un brivido. E’ fredda -
dopotutto, l’estate è quasi finita - ma non ghiacciata. Avanza di un passo e
l’acqua le raggiunge i polpacci.
-
No, Shepard, devo rifiutare. Rimarrò qui. Approfitterò di tempo libero per
analizzare conchiglie. Ecco! Questa ha strana forma, linee circolari che
lasciano presupporre…-
Konstantin
si tuffa fra le onde prima di sentire la fine della frase.
Infila
un paio di bracciate e, anche se il sale le brucia un po’ sui tagli ancora
aperti, la sensazione è meravigliosa. Sin da bambina, ha sempre amato il mare.
E’
l’unica cosa che davvero le manchi, nella sua vita a bordo della Normandy.
-
Mmh - rimugina - potrei far costruire una piscina al posto dell’armeria…-
Quando
il sole tramonta, fra le onde, Mordin e Shepard tornano in taxi al loro
albergo.
Non
è un vero albergo, ma una struttura provvisoria dove una volta sorgeva un
albergo, ma i gestori sono sempre gli stessi e sembrano determinati a rimettere
in piedi la loro attività.
-
Diavolo, le meduse devono essere sopravvissute in massa all’arrivo dei
Razziatori…- si lamenta Shepard, contorcendosi per riuscire a raggiungere il
centro preciso della propria schiena, dove la sue pelle è rossa e irritata,
mentre il taxi sterza per evitare un cumulo di macerie.
-
Curioso. Nonostante loro catalogazione sia inequivocabilmente quella di razza
organica, Razziatori non hanno preso animali a bersaglio. Davvero curioso.-
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Sopravvivrò anche senza saperlo.- borbotta Konstantin
-
Shepard…- Mordin le sfiora un braccio, sorridendo -… passato davvero una
piacevole giornata. Felice di essere venuto qui. Felice di passare mio tempo
con te… senza Cerberus o mutanti in agguato. Sto iniziando ad apprezzare lato
pacifico di tua persona.-
-
Perché non siamo più solo compagni d’arme.- annuisce Konstantin, posando una
mano su quella del salarian -… ora possiamo essere semplicemente amici.-
-
Sì.- dice Mordin, senza smettere di sorridere - capisco valore di differenza.
Non vedo l’ora di passare altro tempo con te, Shepard. Altre giornate
soleggiate. Altri esperimenti su conchiglie.-
-
Lo
so, la mia long non è ancora nemmeno lontanamente vicina alla fine e già io
scrivo shot ambientante alla fine della guerra! Si vede che ho proprio fretta
di cacciare i Razziatori dal mio universo! No, la verità è che oggi mi è
capitato di rigiocare a ME3 alla missione su Sur’Kesh e rivedere Mordin ha
fatto scaturire questa… cosa. Vabbé,
non ha alcuna pretesa di serietà o profondità, è semplicemente un momento di
quiete per i personaggi che tanto amo. La fine di Mordin - per quanto
appropriata - mi è dispiaciuta tantissimo (quasi quanto quella di Thane) e sono
ancora in debito di una fanfic per spiegare come mai è sopravvissuto alla cura
della genofagia (lo so, è dai tempi de “
Comunque,
grazie mille per essere arrivati fino a qui J
Un
bacio e, alla prossima!
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