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Autore: Ashley Auld    22/07/2003    0 recensioni
Dopo la fine della storia che conosciamo, può succedere qualcosa di drammatico, che cambia le vite dei protagonisti in modo ... irreversibile?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Miki Koishikawa, Yuu Matsuura/Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marmalade Boy: Continuation

di Ashley Auld

Originariamente in lingua inglese

La traduzione in italiano è opera di Erika e del sito Erika's Fanfiction Page.

"La storia di Marmalade Boy, i personaggi, e ogni cosa è proprietà di Wataru Yoshizumi, Ribbon Comics e tutti loro. Io non sto in alcun modo guadagnando niente da questo e lo sto scrivendo per puro divertimento!" (Nota dell'autrice)

Capitolo 8 - Un incontro pieno di speranza

"Salve, sa per caso se qui lavora un certo Yu Matsura?" chiese Miki alla segretaria oltre la scrivania. La signora la guardò confusa per un attimo e poi scosse la testa.

"Non credo."

"Puoò controllare per me? Per favore? E' molto importante."

"Ah- certo…" La segretaria si girò verso il suo computer e fece una rapida ricerca nel database. "Mi spiace, no, non è segnalato da nessuna parte."

"Ah - ok. Grazie!" Miki fece del suo meglio per rivolgere alla donna un sorriso, e poi si girò e uscì dalla sala, cercando di tenere le gambe il più salde possibile. Non appena la porta si chiuse dietro di lei e fu fuori, si appoggiò contro il muro adiacente e sospirò pesantemente. Fece una croce su un'altra azienda della sua lista. Aveva deciso di cominciare con quelle più grandi per andare a finire con quelle più piccole. Questo era stato il suo quinto tentativo.

"A questo punto, mi ci vorrà tutto l'autunno per trovare Yu." Fece un grosso respiro e continuò a camminare giù per la strada, consultando una mappa per vedere il luogo dove si trovava il suo prossimo obiettivo. Il sole stava cominciando a scendere sotto gli alberi e gli edifici, segnalando l'approssimarsi della notte. Avrebbe avuto appena il tempo di controllare una sola azienza prima che fosse troppo tardi e chiudessero tutto.

"Per favore, oh, per favore, fa che lo trovi … Yu… voglio vederti così tanto." Bisbigliò, stringendo il piccolo pezzo di carta in entrambe le mani. "Anche se mi rifiuterai ancora ... devo tentare!" Raccogliendo il suo coraggio, prese a correre giù per la strada verso il suo nuovo obiettivo.

***

"Yu, vai a casa presto oggi?" Sayako si tolse gli occhiali da lettura per guardare l'affascinante e biondo giovane mentre percorreva la reception e si dirigeva verso le porte di vetro scorrevoli dell'azienda di architettura.

"Ahh… beh …" Yu si girò nervosamente e prese a camminare avanti e indietro. Poi mise le mani insieme e fece un piccolo inchino. "Watanabe ha una riunione e … beh … ho solo pensato che …"

Sayoko si rimise gli occhiali con una risata e guardò le carte che aveva in mano. "Per quanto mi riguarda, non ti ho mai visto."

"Grazie Sayako! Ti ripagherò un giorno!"

Lei gli lanciò un'occhiata mentre lui si girava e correva verso la porta. "Mi chiedo perchè abbia così fretta oggi …"

Quasi cinque minuti dopo, notò un giovane donna che entrava dall'ingresso principale, con il viso spaesato e stanco. Aveva capelli marroni di una sfumatura rossa, legati in uno chignon che sembrava sul punto di sciogliersi da un momento all'altro. Era molto carina.

"Posso aiutarla, signorina?" chiese Sayako. La ragazza si girò e camminò timidamente verso di lei.

"Oh… sì… mi chiedevo ..." Dicendo così teneva stretto fra le dita un pezzo di carta. " Per favore, mi dica, qui lavora qualcuno di nome Yu Matsura?"

Le sopracciglia di Sayako si inarcarono per la sorpresa. "Posso sapere chi lo desidera?"

Il cuore di Miki smise di battere per un secondo, quella non era la risposta che si aspettava. Yu ERA qui! Quasi si mise a saltare per la gioia. In un istante, insieme al forte desiderio di rivedere Yu le tornò tutta l'energia. "Sono Miki ... sono la sua sorellastra! Per favore, ho bisogno di parlare con lui subito! E' importante!"

Sayoko sentì una fitta di pietà verso lo sguardo di totale speranza e gioia che era dipinta sul suo viso. Chiuse gli occhi e scosse la testa. "Mi spiace, ma il Signor Matsura è già andato a casa oggi."

" Oh…" Miki cercò di nascondere il suo disappunto, ma era dolorosamente ovvio mentre le sue spalle cadevano all'ingiù in un attimo.

"C'è qualcos'altro che posso fare per lei?"

"A che ora arriva domani in ufficio?"

"Beh, apriamo alle 8."

"Allora dovrebbe essere qui alle 8… okay! Grazie…" Mordendosi il labbro, Miki si girò e cominciò a dirigersi verso l'entrata. Doveva solo aspettare. Avrebbe visto Yu il giorno dopo e gli avrebbe parlato allora. Forse era meglio, almeno sapeva dove trovarlo, così ora aveva una notte per pensare a quello che voleva dire. Ma allo stesso tempo, l'attesa le stava facendo una pressione incredibile.

"Tornerò da Meiko, cenerò, e poi andrò a dormire."

Sayoko scrisse un appunto da dare a Yu quando sarebbe tornato la mattina dopo riguardo a Miki. Ma non passarono neanche cinque secondi dal momento in cui aveva messo giù la penna che lo vide entrare di nuovo nel'edificio.

"Yu!?" Disse stordita.

"Oh! Mi spiace, ho solo dimenticato la giacca …"

"Yu! Hai incontrato quella ragazza?"

"Eh?"

Sayoko scosse la testa. "Oh! Non l'hai vista? C'era una ragazza qui prima che ti cercava!"

Yu si avvicinò a lei e Sayoko gli fece vedere quello che aveva scritto. Gli occhi di lui uscirono quasi dalle loro orbite.

"Miki… sei sicura?"

Sayoko scrollò le spalle. "Sì, credo fosse questo il suo nome. Ha detto che era importante."

"Quella sciocca, cosa sta facendo qui?!" Yu strappò il foglietto e corse all'entrata. Guardò a sinistra, poi a destra, corse giù per la strada, poi, convinto di averla totalmente mancata, ritornò nell'edificio sentendosi stranamente intontito.

"Qualcosa non va?" chiese Sayoko mentre lui le passava accanto con una mano sulla testa che arruffava i capelli per la frustrazione.

"Ni … niente." Lo disse velocemente e con un rigido tono formale. Sayoko si chiedeva che cosa gli stesse dando tanto fastidio. Ma decise di non indagare oltre, non erano affari suoi dopo tutto…

***

"Penso che sia questa la strada … Ohhh…" Miki si fermò sotto un lampione. Il sole era appena tramontato e stava diventando sempre più buio di minuto in minuto. Tirò fuori la mappa che aveva di Hiroshima e puntò il dito nel punto dove si trovava. "Penso che sia questo il posto dove mi trovo .. oh, aspetta ... no questo è l'incrocio sbagliato..." Alzò nervosamente lo sguardo mentre un senzatetto le passava vicino, poi rimise rapidamente la mappa di nuovo nella tasca e cominciò a camminare di nuovo senza meta.

"Ohh… non voglio sembrare una turista a quest'ora … non voglio cacciarmi di nuovo in un guaio come quello di New York! E questa volta … Yu non mi starebbe nemmeno cercando." Si fermò all'entrata di un parco, le sembrava familiare.

"Aspetta un secondo…" Pensò. "Sono passata di qui mentre andavo dalla casa di Meiko alla prima azienza di architettura! Oh che fortuna! Non mi sono persa allora!"

***

"Yu? Yu, mi stai ascoltando?" Anju lo guardò stizzita. Yu uscì dal sogno ad occhi aperti che stava vivendo e rivolse rapidamente la sua attenzione a lei.

"Oh! Mi spiace, Anju , stavo pensando ad un'altra cosa … puoi ripetere?"

"Come no!" Anju sospirò e scosse la testa. Stavano camminando a braccetto per il parco dopo aver cenato fuori. Si era già arrabbiata per il ritardo di Yu, e in più lui non le aveva rivolto frasi più lunghe di una parola o due per tutta la cena. La sua mente era rivolta completamente a qualcos'altro, e qualunque cosa fosse, non era certo lei.

"Anju?"

"Okay! Sputa il rospo! Che sta succedendo?" Tolse il braccio da ditorno al suo e gli si mise davanti, fermando il suo cammino.

"Cosa vuoi dire con 'che sta succedendo'?" Yu la guardò esasperato. "Non c'è niente che non va!"

"Sì che c'è! Non mi hai prestato attenzione per l'intera serata! E io che non vedevo l'ora che arrivasse oggi!"

"Anju… mi spiace… io… è solo che …" Yu si era chiesto fino ad allora se dire o no ad Anju che Miki era in città per cercarlo. Ogni volta che diceva il suo nome, Anju diventava emotiva e l'ultima cosa che voleva era infastidirla. I suoi occhi stavano già tremando.

"Yu, mi stai nascondendo qualcosa." Disse piano. "Perchè non mi dici di che si tratta?"

"Io … stavo solo …" Yu chiuse gli occhi e si avvicinò ad una panchina per sedersi. Anju rimase in mezzo al sentiero, senza muoversi. "Stavo solo pensando, ecco tutto ... alla nostra vita negli ultimi mesi …"

Gli occhi di lei si spalancarono e si girò rapidamente per guardarlo, col cuore in gola, cosa stava per dire?

Yu alzò lo sguardo verso le stelle, notando che una stella stava cadendo giù per il cielo. Fu all'istante riportato indietro alla notte in cui lui e Miki erano seduti a guardare le stelle su una panchina.

"Yu, io ti amo!" la voce di Miki gli risuonò in testa. Quando diceva quelle parole, erano così sentite, piene di emozioni. L'immagine di Miki lo inseguiva ancora. Anche mentre cercava di sfuggirle stando con Anju, lei lo inseguiva ancora.

"Yu?" Anju si avvicinò di un passo a lui.

"An… " Chiuse gli occhi e strinse entrambi i pugni. Non era giusto nei suoi confronti. La stava usando ... usando per dimenticare il suo dolore, e allora aveva pensato che sarebbe riuscito ad amarla un giorno, ma non poteva più mentire a se stesso. Miki era sempre la sola nel suo cuore. Che diavolo stava facendo? Miki era sveglia! Lo stava cercando! Tutto quello che la sua mente riusciva a pensare era "Trovala! Va da lei! Idiota, perchè stai aspettando e ti stai torturando da solo?"

"An… io…"

"E'… Miki non è così?"

Gli occhi di Yu si spalancarono, e la fissarono. "Mi ... dispiace…"

Anju serrò gli occhi, trattenendo le lacrime e scosse la testa. "No ... va bene. Non è colpa tua ... pensavo ... pensavo di poter essere io la persona speciale nella tua vita, quella che avrebbe potuto alleviare il tuo dolore, e che avresti alla fine finito con l'amarmi nel modo in cui io ti ho sempre amato ... ma ora cpiasco, che lei è sempre stata la più importante nel tuo cuore ... e che non è possibile rimpiazzarla ... " Si lasciò sfuggire un singhiozzo e cercò di fare del suo meglio per sorridergli, ma lui riusciva a capire, anche nell'oscurità, che il suo labbro inferiore stava tremando. "Yu ..."

"An… io… non ho mai voluto farti del male… mi spiace… ho seriamente pensato di poter essere felice con te. E lo sono! Ma ... non ... per amore ... credo che il mio problema sia che ... non riesco a vedere nessun'altra ragazza come più di un'amica oltre a Miki …"

Anju emise un altro singhiozzo soffocato e affondò il viso tra le mani, incapace di trattenere ulteriormente le lacrime. Yu si alzò e le mise velocemente le braccia intorno, e lei si lasciò andare fra le sue forti braccia, facendo cadere liberamente le lacrime giù dagli occhi.

"Mi dispiace così tanto …" Bisbigliò lui. "Così tanto…"

"Credo .. che questo voglia dire ... che dovremmo trovarci ... appartamenti diversi ..." Cercò di ridere ma ne venne fuori una sorta di strana singhiozzo. Trattenendo il respiro, strinse gli occhi con forza. "Andiamo Anju ..." pensò fra se. "Sei più forte di così ... sapevi che questa prova sarebbe arrivata ... e sapevi che lui avrebbe potuto non superarla ... un giorno, Miki si sarebbe svegliata e la possibilità che Yu ti lasciasse era inevitabile! Perciò accettala!! Accettala!"

Rimasero così fermi a lungo, fino a che i singhiozzi di Anju finalmente cessarono e il suo respiro tornò normale. Finalmente, lei si staccò dal suo abbraccio.

"Yu, grazie …"

"An, io--"

"No--" Lo interruppe lei, fissandolo seriamente. "Lasciami finire …"

Yu annuì e lei chiuse gli occhi, tenendo le mani strette insieme all'altezza del petto. "Volevo solo dirti grazie, per tutta la gentilezza che mi hai mostrato, e per avermi dato un posto nel tuo cuore, anche se non ha potuto prendere il posto di quello di Miki, spero che potremmo rimanere buoni amici."

Yu sorrise. "Speravo che lo dicessi."

"E… voglio che tu sappia che non rimpiango i momenti che abbiamo passato insieme. Sono tutti ricordi molto cari per me. E ..." sorrise, sentendo che le lacrime stavano cominciando a tornarle anche se non voleva; sgranando gli occhi le spazzò via con decisione, e si girò verso di lui. "E, voglio che tu e Miki siate felici d'ora in poi! Hai capito?"

"An?"

Lei si raddrizzò e girò la testa per fargli la linguaccia. "E non OSARE mai più fare qualcosa di stupido come lasciarla! Va bene?"

Gli occhi di Yu brillarono e annuì. "Va bene, promesso."

"Bene … mi sento meglio ora che abbiamo finalmente fatto questa chiaccherata." Disse mentre cominciava a camminare giù per la strada verso il loro appartamento. "L'idea era sempre stata presente nella mia mente, intendo se saresti rimasto con me dopo che si fosse svegliata oppure no ... ho avuto finalmente la mia risposta."

Yu mise le mani in tasca e cominciò a camminare dietro di lei. "Mi spiace che non sia stata quella che ti aspettavi ..."

"Oh, ma sono sicura che Miki sarà felice ...."

"Già …c'è un'altra cosa che volevo dirti…" mormorò Yu. Anju si fermò e lo guardò con fare interrogatorio. "La ragione per cui oggi avevo la testa altrove ... beh, Miki è qui a Hiroshima."

"Cosa?!"

"Già, è venuta al lavoro, ma l'ho mancata per un pelo …"

"Beh, ma allora devi trovarla!"

"Ma ... non so dove si trova ..."

"Ma non sarà da Meiko?"

"…." Yu si fermò a metà frase. "Sai, hai ragione! O almeno, scommetto che Meiko saprà dove si trova."

"Yu, vuoi davvero vederla adesso vero?"

Lui chiuse gli occhi e annuì. "Non ho ancora avuto occasione di scusarmi, le ho spezzato il cuore all'ospedale. Mi sento così male per averlo fatto. Non voglio sprecare un secondo di più!"

Si girarono ancora e questa volta si affrettarono a raggiungere l'entrata del parco. Ma proprio mentre Yu stava per uscire, notò una figura snella che che emergeva da un sentiero. Lo colse di sorpresa, perchè di solito non c'erano molte persone nel parco a quell'ora di notte. Anche l'altra persona era stordita, ma la voce che ne venne fuori gli fece correre un brivido per la schiena. Una voce che aveva voluto sentire per così tanto tempo …

"Yu?"

Anche Anju notò Miki. Sorrise a Yu e bisbigliò. "Io vado avanti!" E prima che lui potesse dire qualcosa in contrario, Anju era già sparita oltre il cancello.

Yu rimanse in piedi come intontito mentre la figura entrava sotto la luce della lanterna. Era Miki. La sua sola vista faceva accellerare il battito del suo cuore, e sentì all'improvviso le ginocchia deboli.

"Miki…" Fu tutto quello che riuscì a dire.

Lei spalancò la bocca ed emise un lieve grido, con gli occhi sgranati. "Lo sapevo che eri tu! Non era sicura a causa dell'oscurità ... ma qualcosa mi diceva che eri tu!"

"Miki… " Disse il suo nome ancora una volta, nella sua testa, per la prima volta in tanti anni, era tutto chiaro. I suoi obiettivi, i suoi desideri, tutti portavano a lei. Ed eccola lì, in piedi di fronte a lui. Ma tutto quello che riusciva a fare era rimanere fermo come un idiota a ripetere il suo nome in continuazione ... ma che aveva? Perchè era diventato all'improvviso così timido?

Miki spostava il peso del corpo da un piede all'altro. "Non dice niente ... " pensò. "E' arrabbiato perchè sono venuta qui?"

"Io … I sono venuta… perchè avevo bisogno di dirti una cosa." Disse lei, con voce un poco tremolante. "Sono venuta perchè ... io ... perchè io ti amo ancora! E ... anche se tu non mi vorrai accettare, voglio che tu sappia che ti amerò lo stesso. E volevo sapere se c'era anche una sola possibilità ... una sola che potessimo tornare insieme di nuovo ... Yu ... io --"

La sua frase fu tagliata a metà quando lui si avvicinò di scattò a lei. Le parole morirono in bocca a Miki mentre veniva stretta in un caldo abbraccio. Yu la strinse forte a se, abbracciandola con una tale passione, che quasi spaventò Miki e la portò a chiedersi se questo era lo stesso Yu che aveva conosciuto.

"Miki… sciocca… sei venuta fin qui… per dirmi questo." Le mormorò lui all'orecchio, poi sorrise un poco e sciolse appena l'abbraccio. Alzò le mani fino a metterle sulle sue spalle e appoggiò la sua fronte a quella di lei. Il cuore di Miki correva a mille mentre lo ascoltava.

"He… è come un deja vu per me … Miki… ti ho fatto soffrire così tanto ... io non ti merito … "

"No! Yu-- io--"

Lui la fermò con un singolo dito sulle labbra. "Lasciami dire una cosa prima."

Senza parola, lei annuì.

"Io … voglio scusarmi per come mi sono comportato all'ospedale ... hai fatto bene a gridarmi contro. Mi sono comportato così freddamente con te ... in verità mi sono comportato come un idiota per i passati tre anni e mezzo, affondandomi nella mia stessa tristezza e solitudine, senza pensare a come avrebbe potuto influenzare gli altri ... persino i nostri genitori ... io ... mi sono distanziato da loro per cercare di dimenticare ... era tutto quello che potevo fare per non diventare pazzo."

Smise di parlare per un lungo attimo, e Miki lo osservò pazientamente. Un lacrima cadde giù per la sua guancia. "Ti amavo così tanto!" Le parole gli stava rimanendo in gola mentre cercava di fare del suo meglio per trattenere le sue emozioni, ma quelle esplodevano dopo anni di repressione ed ansia. "Ti amavo ... e ti amo ANCORA ... più di quanto posso immaginare! Penso di essere pazzo ... che qualcuno possa amare qualcun'altro così tanto ... fino al punto che lo distrugge dentro se non può averlo accanto ... Miki ... ecco cosa sento per te. Perciò per favore ... perdonami ... essere felice con te, è ciò che ho sempre voluto."

Non riusciva più a parlare, abbassò la testa, lasciando che le lacrime cadessero di loro iniziativa. Miki alzò la mano e e asciugò una delle sue guance bagnate poi l'altro con il pollice. Yu aprì lentamente gli occhi e la guardò. Lei gli stava sorridendo, e anche i suoi occhi erano bagnati dalle lacrime. Si mise in punta di piedi e gli diede un bacio sulle labbra. Yu la guardò lievemente sorpreso.

"Ti perdono." Disse lei dolcemente. "Dispiace anche a me, per essere stata la causa di tale sofferenza nel tuo cuore. Non ti lascerò mai più."

"Sciocca … non è mai stata colpa tua!" Lui la abbracciò di nuovo, questa volta sollevandola da terra. Miki strinse le braccia intorno al suo collo e lo baciò di nuovo felicemente.

"E neanche tua!" Disse lei. "E' stato un incidente, ed è accaduto in passato."

"Ma--"

"E ora dobbiamo solo pensare al futuro." Disse lei, piantandogli un bacio sulla punta del naso. Gli angoli della bocca di Yu si volsero all'insù con un sorriso, e poi si lasciò sfuggire una grossa risata.

"Miki… io ti amo!" Lui la fece girare in cerchio per aria e poi la posò a terra. Miki teneva ancora le braccia attorno al suo collo.

"E io amo te, Yu."

Lui si abbassò e la baciò, stringendola forte a se. La mente di Yu era tutto un vorticare di indescrivibili emozioni. Era come se gli fosse mancata l'aria per tanto tempo e questa fosse la prima boccata che prendeva in anni. Voleva tutto di lei adesso. Il suo corpo era così caldo, proprio come se lo ricordava. Era diventata più magra, certo, ma la Miki che conosceva e amava era lì. Era così bella, così piena di vita. E lui sentiva che la sua stessa esistenza si apriva davanti ai suoi occhi, mentre prima era chiusa come a chiave.

"Yu…" la voce di Miki lo fece uscire dal suo sogno ad occhi aperti. Yu realizzò che durante quel breve ma intenso attimo, l'aveva spinta contro un albero e le sue mani erano ben al di sotto della sua camicia in una fervida esplorazione. Poteva dire di vederla arrossire anche alla luce del lampione, e lei lo guardò un poco nervosa. Lui tolse velocemente le mani da sotto la sua camicia, cercando un modo per scusarsi.

"Oh.. io… mi… mi dispiace …io--"

Lei lo fermò con un piccolo bacio. "No… va bene, solo… non qui…" Miki arrossì ancora e poi gli prese la mano. "Andiamo ... usciamo da questo parco buio!

"Va bene!" Odiava ammetterlo, ma era ancora un poco contrariato, ma poi, ripensandoci, era meglio non affrettare le cose. "Sei affamata?"

"Sto morendo di fame! Mi sono persa cercando di tornare a casa di Meiko, e sono finita qui."

"Beh, c'è un bel posto là in fondo alla strada, ti offro qualcosa."

"Oh, grazie! Pensi che abbiano un telefono?"

"Ma certo che ce l'hanno, sciocca ..."

"Dovrei telefonare a Meiko, probabilmente è tremendamente preoccupata!"

CONTINUA ....

  
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