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Autore: Katniss_Lovegood    05/09/2013    0 recensioni
Emily, un'adolescente amante della natura e della libertà, chiusa in una gabbia creata dal mondo che la circonda, trova un ragazzo che la libererà, e le farà capire che per essere liberi non bisogna per forza essere soli. La loro storia complicata sarà devastata da un omicidio, e un inganno proverà a separarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attraverso il bosco per tornare a casa, cammino velocemente e i miei passi sono leggeri; mi accorgo dopo un po' di avere un largo sorriso stampato sulla faccia. Sono felice.
Non sono più la persona solitaria che sta in casa a leggere al posto di uscire con qualcuno.
Ho trovato un amico, forse di più. Spero di più.
Per il resto della giornata non faccio altro che pensare a Ed, cosa nuova per me che non ho mai di questi pensieri, e alquanto strana, dato che ogni volta che penso a lui mi viene uno strano fastidio allo stomaco, come se si fosse tutto annodato non si sa come, e faccio quasi fatica a respirare.
Penso ai suoi occhi, alla sua voce, al modo in cui mi tratta, a tutto.
Quando arriva l'ora di cena, mangio un'insalata con la nonna, prima di andare sul mio scoglio.
Per i primi cinque minuti regna il silenzio, si sentono i primi grilli della sera, e il sole comincia a scendere.
È insolito che mia nonna non parli durante la cena, di solito quando non lo fa è successo qualcosa.
Le chiedo di passarmi il sale con la bocca mezza piena e una mano allungata verso il sale vicino al polso di mia nonna.
Me lo passa, e dopo che lo uso sull'insalata, inizia finalmente a parlare.
«Cosa sta succedendo tra te e quel ragazzo? È un tipo strambo» dice con voce ferma.
Di solito mi appoggia in tutte le mie scelte di amicizia (solo Helen, perciò) e su tutto quello che faccio, perché mi capisce. Ora sembra che sia contraria a Ed, sembra che lo voglia eliminare dalla mia vita, anche essendoci appena entrato.
«Non succede niente, nonna» rispondo con gli occhi bassi puntati sul piatto quasi vuoto.
Appoggia le posate e mi guarda in modo severo.
«Guarda che lo so, si capisce dal tuo comportamento. Che non ti cambi in qualche modo. Già sei strana..» che colpo basso. Credevo che lei capisse il mio comportamento, la mia ostilità verso le persone e la mia insolita routine.
Non ho la forza di risponderle, quindi continua a parlare.
«Non voglio che tu smetta di comportarti come fai di solito, non voglio che cambi il tuo modo di pensare e di agire. Non voglio che tu ti affezioni troppo, perché soffrirai.»
Cosa posso risponderle? Non so cosa dire, e anche se volessi rispondere, non mi uscirebbe un filo di voce dalla gola.
Non può farmi soffrire. Una persona così? Ma per favore. Ed è fantastico, è unico e non lo sostituirei con nessun altro.
Non mi piace la piega che prende il discorso, quindi finisco di mangiare, sparecchio e vado al mio scoglio, dove nessuno mi potrà trovare.
Nessuno, a parte Ed.
  
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