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Autore: redeagle86    12/03/2008    1 recensioni
(Sugar Sugar) Chocolat è più che mai decisa a conquistare il cuore di Pierre...ma se accadesse il contrario?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7. Una decisione pericolosa

 

-Chocolat…- mormorò Duke, saltandole sulla spalla. –Calmati, ti prego…

La giovane piangeva disperata, nascondendo il volto fra le mani: avrebbero cancellato la memoria di Pierre…si sarebbe scordato di lei…

-Io lo amo…non voglio che mi dimentichi…

-Lo so, piccola. Lo so.

Come potevano fare una cosa del genere? La regina non aveva nemmeno ascoltato le sue proteste: era la legge e non si poteva cambiare…

Ma non era giusto. Doveva agire. Non poteva restare con le mani in mano.

 

La luna piena gettava la sua luce sulla città addormentata quando Robin bussò alla porta della stanza di Chocolat: voleva accertarsi che stesse bene. La verità sul destino di Pierre le era caduta addosso come un macigno, distruggendo il suo povero cuore senza pietà.

Aprì lentamente l'uscio, convinto dormisse, ma si sbagliava. Si sbagliava di grosso.

Le sue peggiori premonizioni si erano avverate: la camera era vuota. Chocolat e Duke erano scappati.

Svegliò Blanca, ordinandole di vegliare sull'altra strega, poi si precipitò a cercare la ragazza.

Cosa poteva avere in mente?

 

L'aria della notte le agitava l'orlo della mantella mentre atterrava dolcemente fuori dalla città: era un'idea folle, ma anche la sua unica possibilità. Non le importavano i rischi o le conseguenze. Le importava solo di Pierre.

Aveva disubbidito di nuovo a Robin…

-Cosa stai combinando?- domandò una voce che la fece sussultare.

-Duke…credevo…

-Di essere riuscita ad ingannarmi un'altra volta, vero? Ma non è così. Cosa vuoi fare?

-Niente…avevo solo bisogno di uscire.

-È la prima volta che non ti sento dire quello che pensi realmente- ribatté il ranocchio. –Tu vuoi andare a Extramondo, non ho ragione?

La rossa celò il viso sotto la tesa del cappello.

-Non mi fermerai, Duke.

-Non ci avrei nemmeno provato. Mi domandavo solo cosa intendessi fare.

-Farò fuggire Pierre. Non posso sopportare il pensiero che mi dimentichi…

-Ti caccerai nei guai, Chocolat…

-Credi che non lo sappia?

-Per questo verrò con te…e non accetto un no come risposta.

Chocolat lo fissò un istante incredula, poi si sciolse in un sorriso dolce.

-Sei il miglior famiglio che potesse capitarmi.

-Modestamente…

-Dolce, dolce magia…magia di Chocolat!- esclamò la ragazzina, trasportandoli nel loro mondo.

-Ehi, ce l'hai fatta- commentò Duke.

-Avevi forse dei dubbi?

-Quando sei tu a usare la magia, sì. Comunque, muoviti: le prigioni sono da questa parte.

 

Pierre fissava il soffitto, con sguardo rassegnato, accarezzando pigramente Noir, appallottolato al suo fianco. Sapeva cosa lo aspettava, la regina era stata chiara: aveva infranto l'esilio e poco contava se aveva salvato Chocolat da una fine orribile o se aveva voltato le spalle al buio… Era ciò che aveva fatto prima, da bambino, ad avere valore per la corte. Il passato non si poteva cancellare, si poteva solo godere di un istante di pace, di amore, di affetto che una dolce ragazzina dai capelli rosso fuoco gli aveva fatto vivere.

E il suo cuore, o almeno quello che doveva essere il suo cuore, si ostinava a cercare di conservare quel ricordo, di proteggerlo prima che arrivasse l'incantesimo.

Chissà se un giorno, rincontrandola, l'avrebbe riconosciuta, avrebbe sentito che un tempo era stata importante… Chissà…

"Sei penoso, Pierre, lo sai…"

-Credevo te ne fossi andato per sempre…

"Mi piange il cuore a vederti rinchiuso qui, in balia dell'inevitabile. E pensare che ti basterebbe poco per essere di nuovo libero…"

-Mi basterebbe tornare dalla tua parte, vero? Una proposta allettante, non c'è che dire…

Noir sollevò la testa, fissando il suo padrone: non poteva aver in mente di accettare…non ci credeva…

"E allora cosa aspetti? Insieme conquisteremo Extramondo e la Terra…e potrai avere anche quella piccola strega solo per te…" continuò il Signore del buio. "Dì una sola parola e sarai fuori di qui in un attimo."

-Una sola parola? Benissimo…- rispose Pierre. –Vattene.

"Come?"

-Non sono stato abbastanza chiaro? Ti ho detto di andartene… Ho deciso di tornare e pagare, niente mi farà cambiare idea.

"Nemmeno il pensiero della tua dolce Chocolat che soffre sapendoti qui?"

-Nemmeno questo. Addio.

Il gatto nero si volse, sfoderando gli artigli. Non aveva capito? Gli era stato chiesto di sparire…e di non farsi più rivedere. Li aveva giocati una volta…non sarebbero ricascati nelle sue macchinazioni una seconda.

"Come vuoi, Pierre. Rimani qui a languire…ho mille altri maghi disposti a seguirmi. Addio, sciocco."

-Sono fiero di te, Pierre- affermò Noir.

Aveva fatto la cosa più giusta. Sarebbe stato più semplice dire di sì…ma non voleva essere di nuovo ridotto alla mercé del buio. Avrebbe pagato…perché giustizia fosse fatta.

 

-Dove sarà finita?- si domandava Robin nel frattempo. L'aveva cercata dappertutto, ma di lei non c'era la minima traccia. Iniziava a credere che non si trovasse più sulla Terra. Forse era tornata a casa per sentirsi più vicina a Pierre, o per chiedere un'altra udienza alla regina, oppure…oppure per fare qualcosa di molto stupido.

Quella streghetta…

Da un lato ammirava il suo carattere deciso e irruente, la volontà che metteva nel fare ciò che riteneva giusto. Dall'altro era proprio questa sua caratteristica a preoccuparlo: seguiva l'istinto, senza valutare i pericoli che poteva correre.

Come quelli in cui si sarebbe infilata se era davvero nelle prigioni di Extramondo come sospettava il suo tutore.

 

I passi veloci di Chocolat echeggiavano nei corridoi. Non aveva molto tempo. L'incantesimo di Duke non durava in eterno. Doveva trovare Pierre e scappare con lui…non contava dove, qualsiasi posto andava bene purché fossero insieme.

Doveva riuscirci prima che l'allarme si riattivasse. Ma dov'era? Le sembrava di correre da ore…

Una luce…forse laggiù…

-Pierre…

Il ragazzo si sollevò di scatto dalla branda: quella era la voce di…

-Chocolat…- pronunciò incredulo. Era lì e stava aprendo la porta…era proprio lei… -Ma come…

-Ora non posso spiegarti- replicò la giovane, aprendo la prigione. –Dobbiamo andarcene.

-Chocolat, che stai facendo?

-Ti faccio evadere, mi sembra evidente- rispose. –Se non scappi, domani ti faranno il lavaggio del cervello.

-È ciò che merito- ribatté, allontanandosi di qualche passo.

-No, Pierre! Io…io non voglio che tu mi dimentichi…non potrei vivere…

-Scorderei anche il male che ti ho fatto. E tu, con il tempo, mi cancellerai…ti innamorerai davvero di un altro ragazzo, a cui darai tutto il tuo amore…

-No- singhiozzò la rossa. –Non posso dimenticarti…io ti amo…

E detto questo, si sollevò sulle punte dei piedi, gettandogli le braccia al collo e baciandolo. Il cappello le scivolò via, mentre il mago cedeva a quei sentimenti che lo animavano, che non poteva reprimere, e la stringeva a sé, ricambiando il suo bacio.

Era follia, ma così dolce che vi si abbandonava volentieri.

Nell'istante in cui il cappello toccò terra, l'allarme scattò.

 

 

 

Ciao a tutti amici lettori!

Ho spedito mail a chi ha commentato, ma se fanno come che guardo la casella una volta al secolo…

Ringrazio Mewlulu (Anch'io adoro Pierre!! È stupendo!!), Ferula_91 (Il test sull'eevoluzione era strabello!) e vampirosolitario91 (ehi, ci sei anche qui!) per i loro commenti… Grazie!!

 

  
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