7.
Una decisione pericolosa
-Chocolat…-
mormorò Duke, saltandole sulla spalla. –Calmati, ti prego…
La
giovane piangeva disperata, nascondendo il volto fra le mani: avrebbero
cancellato la memoria di Pierre…si sarebbe scordato di
lei…
-Io
lo amo…non voglio che mi dimentichi…
-Lo
so, piccola. Lo so.
Come
potevano fare una cosa del genere? La regina non aveva nemmeno ascoltato le sue
proteste: era la legge e non si poteva cambiare…
Ma
non era giusto. Doveva agire. Non poteva restare con le mani in
mano.
La
luna piena gettava la sua luce sulla città addormentata quando Robin bussò alla
porta della stanza di Chocolat: voleva accertarsi che stesse bene. La verità sul
destino di Pierre le era caduta addosso come un macigno, distruggendo il suo
povero cuore senza pietà.
Aprì
lentamente l'uscio, convinto dormisse, ma si sbagliava. Si sbagliava di
grosso.
Le
sue peggiori premonizioni si erano avverate: la camera era vuota. Chocolat e
Duke erano scappati.
Svegliò
Blanca, ordinandole di vegliare sull'altra strega, poi si precipitò a cercare la
ragazza.
Cosa
poteva avere in mente?
L'aria
della notte le agitava l'orlo della mantella mentre atterrava dolcemente fuori
dalla città: era un'idea folle, ma anche la sua unica possibilità. Non le
importavano i rischi o le conseguenze. Le importava solo di
Pierre.
Aveva
disubbidito di nuovo a Robin…
-Cosa
stai combinando?- domandò una voce che la fece sussultare.
-Duke…credevo…
-Di
essere riuscita ad ingannarmi un'altra volta, vero? Ma non è così. Cosa vuoi
fare?
-Niente…avevo
solo bisogno di uscire.
-È
la prima volta che non ti sento dire quello che pensi realmente- ribatté il
ranocchio. –Tu vuoi andare a Extramondo, non ho ragione?
La
rossa celò il viso sotto la tesa del cappello.
-Non
mi fermerai, Duke.
-Non
ci avrei nemmeno provato. Mi domandavo solo cosa intendessi
fare.
-Farò
fuggire Pierre. Non posso sopportare il pensiero che mi
dimentichi…
-Ti
caccerai nei guai, Chocolat…
-Credi
che non lo sappia?
-Per
questo verrò con te…e non accetto un no come risposta.
Chocolat
lo fissò un istante incredula, poi si sciolse in un sorriso
dolce.
-Sei
il miglior famiglio che potesse capitarmi.
-Modestamente…
-Dolce,
dolce magia…magia di Chocolat!- esclamò la ragazzina, trasportandoli nel loro
mondo.
-Ehi,
ce l'hai fatta- commentò Duke.
-Avevi
forse dei dubbi?
-Quando
sei tu a usare la magia, sì. Comunque, muoviti: le prigioni sono da questa
parte.
Pierre
fissava il soffitto, con sguardo rassegnato, accarezzando pigramente Noir,
appallottolato al suo fianco. Sapeva cosa lo aspettava, la regina era stata
chiara: aveva infranto l'esilio e poco contava se aveva salvato Chocolat da una
fine orribile o se aveva voltato le spalle al buio… Era ciò che aveva fatto
prima, da bambino, ad avere valore per la corte. Il passato non si poteva
cancellare, si poteva solo godere di un istante di pace, di amore, di affetto
che una dolce ragazzina dai capelli rosso fuoco gli aveva fatto
vivere.
E
il suo cuore, o almeno quello che doveva essere il suo cuore, si ostinava a
cercare di conservare quel ricordo, di proteggerlo prima che arrivasse
l'incantesimo.
Chissà
se un giorno, rincontrandola, l'avrebbe riconosciuta, avrebbe sentito che un
tempo era stata importante… Chissà…
"Sei penoso, Pierre,
lo sai…"
-Credevo
te ne fossi andato per sempre…
"Mi
piange il cuore a vederti rinchiuso qui, in balia dell'inevitabile. E pensare
che ti basterebbe poco per essere di nuovo libero…"
-Mi
basterebbe tornare dalla tua parte, vero? Una proposta allettante, non c'è che
dire…
Noir
sollevò la testa, fissando il suo padrone: non poteva aver in mente di
accettare…non ci credeva…
"E
allora cosa aspetti? Insieme conquisteremo Extramondo e la Terra…e potrai avere
anche quella piccola strega solo per te…"
continuò
il Signore del buio.
"Dì una sola parola e sarai fuori di qui in un
attimo."
-Una
sola parola? Benissimo…- rispose Pierre. –Vattene.
"Come?"
-Non sono stato abbastanza chiaro? Ti ho detto di
andartene… Ho deciso di tornare e pagare, niente mi farà cambiare
idea.
"Nemmeno il pensiero
della tua dolce Chocolat che soffre sapendoti qui?"
-Nemmeno
questo. Addio.
Il
gatto nero si volse, sfoderando gli artigli. Non aveva capito? Gli era stato
chiesto di sparire…e di non farsi più rivedere. Li aveva giocati una volta…non
sarebbero ricascati nelle sue macchinazioni una seconda.
"Come vuoi, Pierre. Rimani qui a
languire…ho mille altri maghi disposti a seguirmi. Addio,
sciocco."
-Sono
fiero di te, Pierre- affermò Noir.
Aveva
fatto la cosa più giusta. Sarebbe stato più semplice dire di sì…ma non voleva
essere di nuovo ridotto alla mercé del buio. Avrebbe pagato…perché giustizia
fosse fatta.
-Dove
sarà finita?- si domandava Robin nel frattempo. L'aveva cercata dappertutto, ma
di lei non c'era la minima traccia. Iniziava a credere che non si trovasse più
sulla Terra. Forse era tornata a casa per sentirsi più vicina a Pierre, o per
chiedere un'altra udienza alla regina, oppure…oppure per fare qualcosa di molto
stupido.
Quella
streghetta…
Da
un lato ammirava il suo carattere deciso e irruente, la volontà che metteva nel
fare ciò che riteneva giusto. Dall'altro era proprio questa sua caratteristica a
preoccuparlo: seguiva l'istinto, senza valutare i pericoli che poteva
correre.
Come
quelli in cui si sarebbe infilata se era davvero nelle prigioni di Extramondo
come sospettava il suo tutore.
I
passi veloci di Chocolat echeggiavano nei corridoi. Non aveva molto tempo.
L'incantesimo di Duke non durava in eterno. Doveva trovare Pierre e scappare con
lui…non contava dove, qualsiasi posto andava bene purché fossero
insieme.
Doveva
riuscirci prima che l'allarme si riattivasse. Ma dov'era? Le sembrava di correre
da ore…
Una
luce…forse laggiù…
-Pierre…
Il
ragazzo si sollevò di scatto dalla branda: quella era la voce
di…
-Chocolat…-
pronunciò incredulo. Era lì e stava aprendo la porta…era proprio lei… -Ma
come…
-Ora
non posso spiegarti- replicò la giovane, aprendo la prigione. –Dobbiamo
andarcene.
-Chocolat,
che stai facendo?
-Ti
faccio evadere, mi sembra evidente- rispose. –Se non scappi, domani ti faranno
il lavaggio del cervello.
-È
ciò che merito- ribatté, allontanandosi di qualche passo.
-No,
Pierre! Io…io non voglio che tu mi dimentichi…non potrei
vivere…
-Scorderei
anche il male che ti ho fatto. E tu, con il tempo, mi cancellerai…ti innamorerai
davvero di un altro ragazzo, a cui darai tutto il tuo
amore…
-No-
singhiozzò la rossa. –Non posso dimenticarti…io ti amo…
E
detto questo, si sollevò sulle punte dei piedi, gettandogli le braccia al collo
e baciandolo. Il cappello le scivolò via, mentre il mago cedeva a quei
sentimenti che lo animavano, che non poteva reprimere, e la stringeva a sé,
ricambiando il suo bacio.
Era
follia, ma così dolce che vi si abbandonava volentieri.
Nell'istante
in cui il cappello toccò terra, l'allarme scattò.
Ciao a
tutti amici lettori!
Ho
spedito mail a chi ha commentato, ma se fanno come che guardo la casella una
volta al secolo…
Ringrazio Mewlulu (Anch'io adoro Pierre!! È stupendo!!),
Ferula_91 (Il test sull'eevoluzione era strabello!) e vampirosolitario91 (ehi, ci sei anche qui!) per i loro commenti…
Grazie!!