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Autore: Drew Bieber    05/09/2013    0 recensioni
Casa nuova, città nuova, scuola nuova, persone nuove e una madre e un fratello nuovi per Tory. Una ragazza di 14 anni la cui vita ora è completamente cambiata. Con la perdita della madre da più di 6 anni, ora vive ad Atlanta e sarà tutto diverso per lei. Per saperne di più leggete il primo capitolo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bene, eccomi alla mia nuova scuola. Justin dice che è una scuola davvero fantastica, oggi però dovrò fare gli esami d’ammissione. Devo fare una prova o di canto, o di recitazione o di ballo e io ho scelto la prima. Come prima ora ho proprio questa materia quindi canterò d’avanti tutta la classe. Questa scuola è diversa dalle altre, gli armadietti sono personalizzati e ci sono ragazzi che ballano e cantano è troppo bello. Il mio armadietto è vicino a quello di Justin nell’atrio però è vuoto dovrò farci qualcosa di carino. Mentre posi i libri nell’armadietto arriva un amico di Justin, si chiama Andrè fa sentire a Justin una canzone che ha scritto e ha una voce proprio bella. qualche minuto dopo arrivano altri sue due amici Mark e Avril, che sono fidanzati, loro però sono più interessati alla recitazione. Mark è un tipo davvero carino ma la sua ragazza non è per niente gentile. Andiamo nell’aula di musica è molto diversa dalle aule normali, c’è un piccolo palco, alcuni strumenti e microfoni e delle sedie. Non c’è la lavagna, le sedie con i banchi e la cattedra. Inizia la lezione e arrivano altri amici di Justin, Rob, un diciamo sfigato e Carly, che è un po’ strana. Quando inizia l’ora la prof di canto mi presenta alla classe e mi chiede di salire sul palco come è seduta anche lei e mi chiede di cantare. Prendo la mia chitarra e canto una canzone accompagnata dalla chitarra. Tutti furono stupefatti dalla mia voce, poi tornai a posto e la prof proseguì la lezione. Dopo canto c’era ballo e la classe era come una palestra, le pareti erano coperte dagli specchi, poi recitazione e l’aula era come quella come di musica ma al posto degli strumenti c’era un proiettore infatti avvolte invece di fare lezione vedevano dei film, dopo c’era arte la classe era un laboratorio artistico e altre materie poco importanti. Si mangiava fuori e c’era una specie di furgoncino dove si comprava il pranzo quindi per me pizza, patatine fritte e coca cola. Il primo giorno finì è davvero bella quella scuola. Dopo mangiato andai in camera mia e qualche minuto dopo arrivò Justin. Ero sulla sedia e cercavo di prendere un cd che avevo messo sull’armadio e mentre mi girai per salutare Justin stavo per cadere ma lui riuscì a prendermi in braccio.
Justin: ehi fa più attenzione potevi farti male
Io: si grazie per avermi preso al volo
Justin: di nulla piccola
Un minuto aspetta Justin mi aveva appena chiamata piccola. Che stava succedendo? Ancora in braccio a lui mi distese sul letto e mi si avvicinò come se volesse baciarmi. Ma in realtà avevo solo una ciglia nell’angolo dell’occhio e me l’ha soffiata via. Pericolo scampato, insomma sarebbe davvero strano se un ragazzo che è il mio fratellastro e che conosco da due giorni mi baciasse no? Si allontanò un po’ da me e ne approfittai per alzarmi e posare il cd sul comodino.
Justin: come è stato il primo giorno?
Io: fantastico, hai degli amici davvero simpatici, un po’ strani ma simpatici
Justin: ne sono felice. Comunque hai proprio una bellissima voce
Io: grazie
Justin: senti Andrè domani mi ha invitato ad un party a casa sua e mi ha chiesto se vuoi venire anche tu con me. Ti và?
Io: si certo perché no
Justin: bene però portati il costume
Io: cosa?
Justin: il costume sai quello che metti quando se vai in piscina o a mare
Io: so cos’è un costume intendevo perché?
Justin: è un party in piscina
Io: ah ok
Justin: allora meglio se ora vado
Io: ok notte
Justin: notte piccola
Ecco mi ha chiamata un’altra volta piccola spero solo che non diventi un’abitudine ora però non voglio pensarci ho troppo sonno. Sono le 9.00 ed è il secondo giorno di scuola. Sono nell’aula di recitazione e il prof ci sta raccontando un film che ha visto ieri un grande storia d’amore però troppo impossibile perché le due famiglie di questi due ragazzi sono nemiche. Si è proprio quella la storia: Romeo e Giulietta. Il prof vuole metterla in scena e ha dato le parti da imparare ad ognuno e per la fine della settimana dobbiamo impararla e poi deciderà chi sarà Romeo chi Giulietta e tutti gli altri. Ci mancava anche questa. Subito passiamo alla terza ora e entra il bidello per dirci che Pattie è venuta a prendere me e Justin quindi ce ne andiamo prima. Ho detto io a Pattie di venire a prenderci perché prima di andare alla festa volevo qualcosa di nuovo da mettere e andiamo dritti verso il centro commerciale. Senza perdere tempo ci dirigiamo perso il mio negozio preferito e ne esco con una decina di buste. Sono le 21.25 tra poco io e Justin dobbiamo andare alla festa. Lui ha messo una T-shirt, jeans e le supra. Io una canotta corta poco più sopra l’ombelico larga, poi degli short e stivali senza tacco neri e prendo un giubbino e siamo pronti per andare da Andrè. La festa è bellissima c’è una piscina fantastica, tante cose da mangiare e da bere e poi c’è Andrè che sta facendo da DJ. Lascia la sua postazione per venirci a salutare e offrirci qualcosa, poi incontriamo anche gli altri. Balliamo per qualche ora e cantiamo qualche canzone e finalmente ci tuffiamo e tutti notano i miei innumerevoli tatuaggi e il piercing all’ombelico, prima non li avevano notati perché avevo il giubbino, avevano visto solo quelli sulle braccia e sulle gambe e il piercing sul naso. Neanche Justin li aveva mai visti però dice che sono sexy, anche lui però ne ha molti e sinceramente ci sta bene. Ora tutti in piscina, io e Justin ci mettiamo a correre per tutto il cortile perché non avevo più voglia di farmi il bagno e ora sta cercando di buttarmi in piscina scendo le scale verso la piscina e mi fermo sul bordo e Justin fa appena in tempo e fermarsi per non cadere in acqua e si tiene in equilibrio sulle punte io lo spingo e lui cade in acqua però mi prendo per il braccio e gli cado addosso qualche oretta in acqua, un altro po’ di musica e balli e la festa finisce e tutti tornano a casa tutti stanchi. Sto per andare a dormire quando vedo il plettro di Justin sulla coperta del letto, prima di andare alla festa abbiamo suonato un po’ e lo ha lasciato in camera mia senza accorgersene. Prendo il plettro e glielo porto. Riesco a malapena ad aprire la porta della stanza: è tutta in disordine. Ci sono vestiti e fogli dappertutto e mentre mi faccio strada verso di lui mi accorgo che è senza maglia e mi blocco, sono un bel po’ imbarazzata, a dire la verità mi aveva fatto quell’effetto anche in piscina ma era buio e non riuscivo a vederlo bene, ora invece eravamo soli e lo vedevo chiaramente, mi svegliai dalla trans grazie alla sua voce e gli diedi il plettro ma ero talmente presa a fissarlo che non mi accorsi di una maglia che era sul pavimento e ci scivolai e mi ritrovai vicinissima a lui, sul suo petto nudo, caldo e morbido e arrossii violentemente anche perché mi teneva forte per i fianchi, gli sentivo il cuore battere forte e quel suono era così rilassante che per poco chiusi gli occhi e li riaprii quando accorsi mi stava tirando le punte dei capelli mossi e biondi e questo mi fece arrossire ancora di più.
Justin: ehi, dovresti stare proprio più attenta è già la seconda volta che ti salvo la vita … piccola
Disse tutta la frase in modo scherzoso e si capiva, ma quel ‘piccola’, lo disse in un modo così dolce ma allo stesso tempo sexy che mi fece venire la pelle d’oca. Mi distanziai da lui e me ne tornai in camera mia. Justin: ehi fa più attenzione potevi farti male Io: si grazie per avermi preso al volo Justin: di nulla piccola Un minuto aspetta Justin mi aveva appena chiamata piccola. Che stava succedendo? Ancora in braccio a lui mi distese sul letto e mi si avvicinò come se volesse baciarmi. Ma in realtà avevo solo una ciglia nell’angolo dell’occhio e me l’ha soffiata via. Pericolo scampato, insomma sarebbe davvero strano se un ragazzo che è il mio fratellastro e che conosco da due giorni mi baciasse no? Si allontanò un po’ da me e ne approfittai per alzarmi e posare il cd sul comodino. Justin: come è stato il primo giorno? Io: fantastico, hai degli amici davvero simpatici, un po’ strani ma simpatici Justin: ne sono felice. Comunque hai proprio una bellissima voce Io: grazie Justin: senti Andrè domani mi ha invitato ad un party a casa sua e mi ha chiesto se vuoi venire anche tu con me. Ti và? Io: si certo perché no Justin: bene però portati il costume Io: cosa? Justin: il costume sai quello che metti quando se vai in piscina o a mare Io: so cos’è un costume intendevo perché? Justin: è un party in piscina Io: ah ok Justin: allora meglio se ora vado Io: ok notte Justin: notte piccola Ecco mi ha chiamata un’altra volta piccola spero solo che non diventi un’abitudine ora però non voglio pensarci ho troppo sonno. Sono le 9.00 ed è il secondo giorno di scuola. Sono nell’aula di recitazione e il prof ci sta raccontando un film che ha visto ieri un grande storia d’amore però troppo impossibile perché le due famiglie di questi due ragazzi sono nemiche. Si è proprio quella la storia: Romeo e Giulietta. Il prof vuole metterla in scena e ha dato le parti da imparare ad ognuno e per la fine della settimana dobbiamo impararla e poi deciderà chi sarà Romeo chi Giulietta e tutti gli altri. Ci mancava anche questa. Subito passiamo alla terza ora e entra il bidello per dirci che Pattie è venuta a prendere me e Justin quindi ce ne andiamo prima. Ho detto io a Pattie di venire a prenderci perché prima di andare alla festa volevo qualcosa di nuovo da mettere e andiamo dritti verso il centro commerciale. Senza perdere tempo ci dirigiamo perso il mio negozio preferito e ne esco con una decina di buste. Sono le 21.25 tra poco io e Justin dobbiamo andare alla festa. Lui ha messo una T-shirt, jeans e le supra. Io una canotta corta poco più sopra l’ombelico larga, poi degli short e stivali senza tacco neri e prendo un giubbino e siamo pronti per andare da Andrè. La festa è bellissima c’è una piscina fantastica, tante cose da mangiare e da bere e poi c’è Andrè che sta facendo da DJ. Lascia la sua postazione per venirci a salutare e offrirci qualcosa, poi incontriamo anche gli altri. Balliamo per qualche ora e cantiamo qualche canzone e finalmente ci tuffiamo e tutti notano i miei innumerevoli tatuaggi e il piercing all’ombelico, prima non li avevano notati perché avevo il giubbino, avevano visto solo quelli sulle braccia e sulle gambe e il piercing sul naso. Neanche Justin li aveva mai visti però dice che sono sexy, anche lui però ne ha molti e sinceramente ci sta bene. Ora tutti in piscina, io e Justin ci mettiamo a correre per tutto il cortile perché non avevo più voglia di farmi il bagno e ora sta cercando di buttarmi in piscina scendo le scale verso la piscina e mi fermo sul bordo e Justin fa appena in tempo e fermarsi per non cadere in acqua e si tiene in equilibrio sulle punte io lo spingo e lui cade in acqua però mi prendo per il braccio e gli cado addosso qualche oretta in acqua, un altro po’ di musica e balli e la festa finisce e tutti tornano a casa tutti stanchi. Sto per andare a dormire quando vedo il plettro di Justin sulla coperta del letto, prima di andare alla festa abbiamo suonato un po’ e lo ha lasciato in camera mia senza accorgersene. Prendo il plettro e glielo porto. Riesco a malapena ad aprire la porta della stanza: è tutta in disordine. Ci sono vestiti e fogli dappertutto e mentre mi faccio strada verso di lui mi accorgo che è senza maglia e mi blocco, sono un bel po’ imbarazzata, a dire la verità mi aveva fatto quell’effetto anche in piscina ma era buio e non riuscivo a vederlo bene, ora invece eravamo soli e lo vedevo chiaramente, mi svegliai dalla trans grazie alla sua voce e gli diedi il plettro ma ero talmente presa a fissarlo che non mi accorsi di una maglia che era sul pavimento e ci scivolai e mi ritrovai vicinissima a lui, sul suo petto nudo, caldo e morbido e arrossii violentemente anche perché mi teneva forte per i fianchi, gli sentivo il cuore battere forte e quel suono era così rilassante che per poco chiusi gli occhi e li riaprii quando accorsi mi stava tirando le punte dei capelli mossi e biondi e questo mi fece arrossire ancora di più. Justin: ehi, dovresti stare proprio più attenta è già la seconda volta che ti salvo la vita … piccola Disse tutta la frase in modo scherzoso e si capiva, ma quel ‘piccola’, lo disse in un modo così dolce ma allo stesso tempo sexy che mi fece venire la pelle d’oca. Mi distanziai da lui e me ne tornai in camera mia.
  
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