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Autore: hiccup    06/09/2013    2 recensioni
(Seblaine as usual)
[...]
"Blaine vuole solo vedere le stelle e dimenticare i mesi orrendi.
Blaine vuole solo vedere le stelle e lasciarsi andare."
[...]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Autore: hiccup
Titolo: Meeting you in the star light.
Personaggi: Sebastian Smythe, Blaine Anderson
Rating: Verde
Genere: Fluff, Introspettivo
Avvertimenti: Slash, Scout!AU
Beta: Irish Shamrock  <3
Note: Non potete immaginarvi quanto abbia goduto nel mettere l’avvertimento Scout!AU lol. Comunque è una cosina piccolissima – non ha nemmeno 1000 parole -, il prompt doveva essere “campo di specialità” (non so quanti di voi sappiano che cosa sia un campo di specialità ad essere sincera .__. sappiate solo che è una cosa che c’entra con l’universo scout ^^ ) -, ma non sono riuscita a renderlo benissimo. Comunque l’ambientazione si capisce. Spero.
Non è nulla di che, è troppo zuccherosa per i miei gusti, ma mi auguro di strapparvi un sorriso minuscolo per lo meno :’3
Oh, le strofe sono di “Iris” dei Goo Goo Dolls. Sì, lo so, più clichés di così si muore!
 
 

 
 
 
 
 
 
Meeting you in the star light.
 
A Kappa;
 
 
 
*
 
 
 
 
And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now
 
 


 
Blaine siede a gambe incrociate nell’erba, il volto rivolto al cielo stellato e un tenue sorriso disegnato sulle labbra morbide.
 

E’ uscito dalla sua tenda di soppiatto, in punta di piedi, per non svegliare i suoi compagni. Certo, ha dovuto scavalcare zaini, gamelle e cianfrusaglie varie, ma alla fine è riuscito a raggiungere l’uscita e a respirare a pieni polmoni l’aria di montagna frizzante della notte.
Non ha sonno sebbene sia stata una giornata difficile e pesante.
Vuole solo vedere le stelle.
 

Dalla finestra della sua camera il cielo appare come un blocco di cemento scuro, senza sfumature ed inclemente nei confronti dell’umanità, che pare vacillare pericolosamente sul mondo. In città il cielo è nero e lo soffoca rubandogli l’ossigeno dai polmoni, facendo ombra sui suoi sogni.
 

Blaine vuole solo vedere le stelle e dimenticare i mesi orrendi.
Blaine vuole solo vedere le stelle e lasciarsi andare.
 
 
 

Tuttavia Blaine non è solo. C’è un altro ragazzo della sua età che lo osserva a debita distanza.
E’ Sebastian Smythe e nemmeno lui è nella sua tenda a riposare.
A dire il vero non ha chiuso occhio tutta notte, rimanendo vigile, pronto a scorgere l’ombra di Blaine stagliarsi e muoversi oltre la stoffa pesante del sovra telo. Il cuore gli è balzato in gola e ha dovuto deglutire un paio di volte, cercando di placare i suoi pensieri, prima di alzarsi e seguire il moro.
L’osserva con attenzione, Sebastian. Adorante attenzione.
Osserva i capelli scuri e spettinati ricadere sulla fronte serena di Blaine, i suoi occhi sgranati e appena lucidi rivolti al cielo notturno, le sue mani strette in grembo, le labbra appena dischiuse in un muto sospiro di serenità e di pace interiore.
 

Sebastian non capisce.
Sebastian vorrebbe che tutto quello fosse un incubo – un incubo dolcissimo –
Sebastian vorrebbe che Blaine non fosse così bello da far male, che i suoi occhi non fossero così brillanti da farlo morire un po’ ogni volta che li vede.
Sebastian ha paura.
 

Sebastian si dice che potrebbe rimanersene immobile per ore e ore, nascosto dietro quel cespuglio, ad osservare Blaine. Ma cerca di sistemarsi meglio perché le ginocchia piegate urlano pietà ed è un attimo: un rametto si spezza e il suono secco sembra rimbombare nella piccola radura dove hanno piantato le tende e squarciare il silenzio violentemente.
 

Così Blaine si volta di scatto e Sebastian trattiene il respiro, mordendosi le labbra, chiudendo gli occhi e pregando di non essere visto.
 

Sarebbe complicato. Terribilmente complicato. E Sebastian non è ancora pronto a spiegarsi quella cosa; non è ancora pronto per accettare la sua realtà.
Quindi rimane accucciato, un brivido freddo lungo la colonna vertebrale e supplica tutte le entità soprannaturali di diventare invisibile.
 

Ma c’è la luna piena.
Perciò è questione di secondi prima che Blaine si alzi e si diriga verso il suo nascondiglio.
 

“Che ci fai lì?” domanda questi, raggiungendolo, con cipiglio sorpreso.
 
Mhm,” soffia Sebastian, il cuore che manca un battito. Si costringe a non guardare l’altro in faccia,  si alza e ficca le mani nelle tasche della felpa pesante che indossa, “nulla. C’è solo una bella stellata,” butta lì con noncuranza, scrollando le spalle.
 
“Verissimo,” annuisce Blaine cercando di intercettare incuriosito lo sguardo dell’altro che però rimane ancorato al suolo, “tu sei Sebastian Smythe, giusto?”
 
Sebastian emette un suono a metà tra un sospiro e un colpo di tosse.
 

Conosce il suo nome?
 

“Non ci siamo mai presentati, vero?” continua Blaine, “Io sono Blaine Anderson, molto piacere,” e gli porge la mano.
 

Lo sguardo di Sebastian si sposta automaticamente sul ragazzo davanti a lui, sul sorriso che gl’illumina il volto e su quella mano tesa.
Non sa bene che cosa fare, si umetta appena le labbra con la punta della lingua e respira lentamente.
 

“Devi solo stringermi la mano, sai?” lo incalza Blaine, “sembri tanto un gradasso con i novizi, ma sei piuttosto silenzioso,”
Sebastian storce appena il naso, avvertendo un calore strano allo stomaco e alle guance, e infine  allunga la sua mano a stringere quella dell’altro.
 

La mano di Blaine è calda, bollente, contro il suo palmo freddo.
 

“Accidenti, hai le mani gelate!” esclama il moro a mezza voce, e così dicendo porta anche la mano sinistra a coprire quella del compagno, “non hai freddo?”
 
“No, sto benissimo ora,” replica Sebastian istintivamente, mordendosi la lingua un attimo dopo.
 

Blaine lo guarda per un po’ con un’espressione mista tra il sorpreso e l’interdetto per qualche secondo, poi sorride di nuovo.
 

Ma quanto sorride? Si domanda Sebastian incapace di distogliere lo sguardo dalla bocca dell’altro.
 
 
 
 
 
“Ti va di guardare le stelle con me?”
 
 
 
 
And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am
 
And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive



 
 
  
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