Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: hun harbour    06/09/2013    7 recensioni
Ieri ho visto Luke. Era per mano alla sua ragazza. Mi ha salutato. Sembrava felice. Non ce l'ho fatta. Ho iniziato a piangere come una bambina. Da lì ho capito che non l'avevo superato per niente. Il ricordo di Luke è ancora vivo nel mio cuore e la ferita ancora più squarciata.
Spero tu mi abbia capito perché rispiegare queste cose mi farebbe troppo male.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao.
Perché ti sto scrivendo? Bah non so. Ho bisogno di parlarti. Ho bisogno di far sapere a qualcuno come mi sento in questo momento. Sai, non la penso come Sparks: io sento il bisogno di spiegare, anche se gli altri non capirebbero. 
Scrivo al computer perché sono pigra, spesso e volentieri duro fatica ad alzare le mie chiappone dal divano. Ok non divaghiamo.
Hai presente quando incroci gli occhi di una persona la prima volta e ti senti a casa? Quando solo vederlo ti fa capire che da li in poi tutto andrà bene? Non è essere innamorati vero?
Beh diamo un nome a questa persona. Luke. No, non sono fissata con Percy Jackson.. ok forse un pochino, ma non è questo il punto. 
Ho conosciuto Luke un anno fa, non importano le circostanze. Ti dico solo che non è stato il classico incontro dei ragazzi che si odiano e poi si amano. No. Appena ho visto il verde dei suoi occhi mi sono sentita piccola piccola, non in senso negativo. Mi sono sentita protetta. Amo osservare ogni sua mossa, amo guardarlo parlare. Ha delle labbra stupende ed ogni volta che le muove vorrei accarezzarle. Non sono una maniaca, sia chiaro. Ma sono cosi morbide che le immagino fatte di cielo. Il cielo è morbido vero? Bah, per me si. 
Luke è di una bellezza preziosa, non scontata. Luke è una di quelle persone che potresti ammirare per ore senza mai stancarti. Quando guardo Luke mi sento strana, come quando ripeti una parola allo specchio tante volte e ti senti deficiente. Ecco, mi sento proprio così. Una deficiente. 
So che non ti piace leggere, ma ho cosi tante cose per la testa che non so neanche se riuscirò a scriverle tutte.
Ieri sono andata in centro, in libreria. Mi sono messa seduta nella stessa poltroncina in cui ci eravamo seduti io e Luke quel giorno. Già quel giorno, quel bacio. Era dicembre e io e Luke stavamo aspettando che iniziassero i corsi per recuperare il latino; sono semplicissimi corsi di recupero ma a me piace chiamarli cosi, mi fa sentire meno stupida. Comunque eravamo andati a pranzo e aveva iniziato a piovere. Noi ovviamente avevamo l'ombrello? No. Quindi ci siamo nascosti in una libreria. Quale posto migliore? Ho mostrato a Luke tutti i miei libri preferiti, ma a lui non importava. A lui piace lo sport. Infatti, dopo avermi “ascoltato” si è catapultato nella sezione dei libri degli atleti. Sembrava un bambino a cui avevano appena regalato un giocattolo nuovo. Sfogliava le pagine velocemente in cerca di figure ed esultava ogni volta che ne trovava una faceva un gridolino compiaciuto. Non ho mai visto niente di più bello. Era talmente immerso in quei “libri” che non si era ancora accorto che io ero in piedi a osservarlo. In realtà anche io ero immersa nei miei pensieri, o meglio, ero persa nei suoi occhi. Quando si accorse che ero in piedi mi chiese se volessi sedermi sopra le sue gambe. Stavo per rifiutare ma Luke prese il mio braccio e mi fece cadere sopra di lui. Oh gentile! Afferrò un libro, The Perks of Being a Wallflower. Ilmio preferito. Tu dirai 'Scontato! Sarà l'unico libro che ha letto.' No, ne ho letti molti di libri, ma quello mi piace perché mi rappresenta. Credo di essere un po' Charlie, la tappezzeria, quella messa sempre da parte. Luke iniziò a leggere da metà libro, saltava un sacco di pagine, era dolce. Siamo arrivati verso la fine nella parte dove Charlie bacia Sam, anche se sta con Mary Elizabeth. Ok forse non era la fine. Luke ha improvvisamente chiuso il libro. E mi ha schioccato un bacio sulle labbra, come i bambini. Non ho capito cosa stesse succedendo finché non mi ha detto che ero la ragazza più bella. E mi ha baciato, stavolta più a lungo. Ottantasette secondi, li ho contati. Ha intrecciato le nostre dita e mi ha comprato un crepe. Da quel giorno per sette mesi è sempre stato mio. Ho sempre avuto il privilegio di baciarlo. Potevo accarezzare le sue labbra come avevo sempre sognato. Potevo vedere quel verde chiaro che guardava solo me. Potevo renderlo felice. Potevo essere sua. 
In quei sette mesi Luke era diventato essenziale, ci vedevamo tutti i giorni per qualche ora. Avevo sempre bisogno di lui perché mi accettava, nonostante i miei innumerevoli problemi. Mi dava molti consigli. Amavo quando mi diceva che ero la sua bambina e che nessuno mi avrebbe mai toccata perché c'era lui. Oh si, io lo sapevo che c'era. 
Sai? In quel periodo ero veramente felice. Lo diceva anche mamma. Avevo pure smesso di andare dalla psicologa. Mi sentivo viva, forte. Hai presente quella sensazione che provi quando hai i capelli in ordine e un fisico perfetto? Quando non hai bisogno di indossare vecchi maglioni per coprire le tue curve di troppo? Quando non hai bisogno di chili di trucco per coprire la tua faccia? Ecco, Luke mi faceva sentire così. Per una volta ero io quella felice, quella che camminava a testa alta per le strade sorridendo. Ma si sa, la felicità non dura mai per sempre. Un giorno di luglio venne da me e mi disse che mi tradiva, che aveva trovato un' altra e che l'amava. Mi disse che ero importante per lui, ma non ce la faceva a guardarmi in faccia senza pensare al modo ci scaldavamo a vicenda nei giorni freddi. I miei giorni freddi iniziarono in quell'istante. Non mi rendevo conto che Luke non c'era più. Indossavo la sua maglia dei Guns n Roses per dormire, perché era nella notte che avevo bisogno di lui. Avevo bisogno del suo odore. In quel periodo ho letto la parte di The Perks che mi aveva “dedicato” lui almeno un milione di volte. E non sto esagerando. La mia vita era sprofondata nel buio, di nuovo.
Dopo qualche mese mi sono ripresa. La mia vita era tornata quella del pre-Luke. Era monotona. Non avevo voglia di conoscere gente. Avevo appena iniziato le scuole superiori e nella mia classe non c'erano persone che conoscevo. Mi mancava Luke. Quando camminavo per le strade e sentivo il suo profumo, mi giravo ,solo che lui non c'era. 
Strano no? Come cambia la vita di una persona nel giro di pochi secondi. Con poche parole.
Ancora oggi a distanza di un anno torno in quella poltroncina e sento il calore di Luke. Quelle mani cosi perfette, quelle labbra cosi carnose che si posarono sulle mie per ottantasette secondi. Rivivo quel giorno in pochi secondi. Rivivo quei mesi.
Ieri ho visto Luke. Era per mano alla sua ragazza. Mi ha salutato. Sembrava felice. Non ce l'ho fatta. Ho iniziato a piangere come una bambina. Da lì ho capito che non l'avevo superato per niente. Il ricordo di Luke è ancora vivo nel mio cuore e la ferita ancora più squarciata. 
Spero tu mi abbia capito perché rispiegare queste cose mi farebbe troppo male.

Ciao Luke.
La tua bambina che andava protetta.





Salve,
Questa è la prima storia che pubblico quindi siate buoni nelle recensioni. (ovviamente se qualcuno recensirà lol)
Se questa OS riceverà abbastanza recensioni positive credo che pubblicherò una storia sui One Direction, credo.
Beh.. non so più che scrivere quindi vi saluto. 
Un bacio, Hun.
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: hun harbour