"Can anybody find me somebody to love
Each morning I get up I die a little"
-Queen.


"mamma puoi per piacere ascoltarmi? solo un attimo, solo uno, ti prego mamma, ti prego"

i suoi occhi vagano nel vuoto, la sua sedia dondola e mi sento crollare, ogni mattina la guardo e muoio un po', la sua situazione non cambia, i suoi istinti suicidi non cambiano e io sono stanca di combattere contro la depressione.
Mi accascio a terra, la sua espressione rimane la stessa, non si scompone all'idea che sua figlia sta impazzendo, sta soffrendo, rimane sempre la stessa, mia madre, mia madre ha solo 55 anni e vuole già ammazzarsi. 


"No, mamma no!" mi sveglio nel sogno, un altro dei miei incubi, sogno sempre la stessa cosa, i miei ricordi ormai sono troppi e abbastanza dolorosi che non possono essere dimenticati. 
Papà si precipita nella mia stanza, è ormai abituato alle mie grida nel bel mezzo della notte.
"Amore, no, non ancora. Ti prometto che a pranzo ti porto fuori e magari vai con Jessica a fare un po' di shopping, okay? Devi svagarti" mi abbraccia forte, mi sento finalmente un po' al sicuro.
Jessica è la nuova fidanzata di papà, è una tra le poche mi sta simpatica e mi piace uscire con lei, insomma, fare tutte quelle cose che non facevo con mia madre.
Chissà dove hanno portato mia madre ora, forse in un ospedale psichiatrico, ma non voglio che si uccida.
E' stato per colpa del divorzio. Riponeva tutte le sue speranze in papà, quando lui le ha detto che non la amava più, lei è impazzita, non so che le è successo.
So solo che dopo due mesi dal divorzio è arrivata al punto da voler morire e io mi sono trasferita da papà, dal mio dolce e ricco papà.


"Papà, non c'è bisogno di portarmi fuori a mangiare, era solo un incubo" protesto contro le sue tenere intenzioni di farmi distrarre da tutti i traumi che la mia vita ha affrontato.
"Due hamburger, grazie" mio padre consegna il menu e poi porta il suo dolce sorriso verso di me "per l'amor del cielo, sono tuo padre, voglio portarti a pranzo fuori  e lo faccio" si guarda attorno e nota che quasi tutti i ragazzi in quella sala mi guardano e che io non ci faccio molto caso.
"non te ne rendi conto?" rido alla sua affermazione.
"di cosa papà?"
"tutti sono stregati da te" diciamo che non me ne importa molto, a scuola la situazione è quasi la stessa, sono contenta di stare qui, mi sento a mio agio, devo dire che mi piace stare al centro dell'attenzione.
"quisquilie" concludo l'argomento agitando la mano e portando lo sguardo al mio appetitoso panino che il cameriere sta portando.
Però, che bel ragazzo che è. 
Ha degli occhi ambrati, verdi al sole. E quel sorriso che rivolge ad ogni anima viva.
Sarebbe stato carino, se non mi avesse buttato il piatto adosso.
Vado su tutte le furie, la mia maglia in cashmere.
"Oh mio Dio, mi dispiace, io non volevo!" inizia a scusarsi ma colgo un velo di sarcasmo nella sua voce.
"Ah davvero? Vai a prepararne un altro, subito!" mio padre si alza e recupera dei fazzoletti.
"Può capitare, non siamo qui tutti ai tuoi ordini, sai?" usa un tono di voce che si usa per parlare ai ritardati, io non lo sono.
"Sai chi sono? Io sono-"
"Sei Nicole Simpson, so chi sei, per questo ti parlo così" mi schiaccia un occhio e si dirige in cucina.
Che insolente, come si può permettere.
Insomma, solo perché lui è così bello anche quando vuole attaccarti, non significa che possa farlo. 
Non sa affatto chi sono io. 


BUONGIORNO, GENTE BELLA.
AVEVO DA TANTO IN MENTE QUESTA FF CHE HO DECISO DI PORTARLA QUI, SO CHE COME INIZIO FA UN PO' TANTO SCHIFO MA VOI POTRESTE LASCIARMI UNA PICCOLA RECENSIONE D'INCORAGGIAMENTO, NO? SAREBBE PER-FETTO.
YOU ARE SO SEXY TODAY.

hello, sexy Nicole.