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Autore: Mrs Mikaelson    06/09/2013    3 recensioni
Gale permise a quelle ultime lacrime di uscire e quando anche il dolore si attenuò , con il palmo della mano si asciugò il viso bagnato e si alzò in piedi , barcollando leggermente . E dopo essersi appoggiato per altri secondi al solido tronco si incamminò .
Non sapeva dove stava andando .
Non sapeva perché stava andando via .
Non sapeva quanto a lungo avrebbe camminato .
Sapeva solo che quella , era l’ultima volta in cui avrebbe visto Katniss Everdeen.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The Last Time I Saw Katniss Everdeen



Era lì , solo .
Il cielo si colorava di rosso mentre la fredda notte cedeva il posto ai caldi raggi solari dell’alba . Le vie erano ancora deserte quando il sole splendeva nel cielo .
Un ragazzo , capelli scuri e fisico robusto dovuto ad anni ed anni di esperienza di caccia nei boschi , entra nel villaggio dei vincitori con passo sicuro e veloce .
Era venuto lì con un pensiero fisso .
Doveva trovare una ragazza , una ragazza che aveva perso tanti anni prima , ma che non aveva mai smesso di amare . Ricordava ancora il loro primo incontro  , erano poco più che bambini e lui l’aveva beccata vicino alle sue prede convinto che volesse rubarle .
Non poté fare a meno di trattenere un sorriso nel ricordare l’espressione un po’ incredula e un po’ imbarazzata di quella ragazza che , a quel tempo ancora  bambina , che lo fissava sbalordita . Da quel giorno erano diventati grandi amici , passavano le giornate nei boschi , a cacciare per guadagnarsi qualcosa per vivere, vista l’immane povertà del distretto 12 .
Lei , capelli scuri e occhi nocciola aveva un talento con l’arco non indifferente , lui , era formidabile con le sue trappole . Erano cresciuti insieme , finché quell’amicizia non era diventata qualcosa di più .

E lì quei maledettissimi , crudeli Giochi , fecero irruzione nelle loro vite , rovinandole completamente .
Non sarebbe mai riuscito a dimenticare quel giorno . Il giorno della mietitura , il giorno in cui venivano scelti i tributi per la 74° edizione degli Hunger Games , una barbarie inventata da Capitol City per punire quegli stessi distretti , più il 13 distrutto in quella stessa rivolta ,che settantaquattro anni prima si erano ribellati .

Prim aveva solo 12 anni , prima mietitura , il suo nome era nell’ampolla per la prima volta , un solo bigliettino . Eppure il fato , fece si che la mano delicata di Effie Trinket si andasse a chiudere proprio su quel bigliettino . Ricordava ancora il tono altisonante della donna che avvicinandosi al microfono annunciava :
“Primrose Everdeen”
La bambina impaurita si fece timidamente avanti , ma quel giorno ,la sua attenzione si focalizzò sulla sorella , Katniss , la sua amica di infanzia . Sul volto della ragazza una maschera di incredulità cedeva il posto al terrore più totale  , e in un gesto impulsivo e ricolmo di disperazione , Katniss Everdeen corse verso la sorella e urlò con quanto fiato aveva in gola :
“Mi offro volontaria “
Un gesto che lasciò stupiti tutti , compresa Effie che avvicinatasi all’ampolla per estrarre il nome dello sfortunato tributo maschio si fermò , incredula ,a guardare quella ragazza con crescente curiosità .
La piccola Prim non esitò a correre verso la sorella con le lacrime che solcavano le guance , qui Gale si fecè avanti e trattenne la bambina mentre Katniss si avvicinava alla donna che , con un sorriso smagliante , la invitava a salire sul palco con lei . La donna dai capelli di un rosa sgargiante si esaltò dicendo :
“Bene , brava ! Questo è lo spirito del programma ! Come ti chiami ?”
Tutto ciò detto con un tono tanto eccitato da far sembrare gli Hunger Games la cosa più bella che possa capitare nella vita . La ragazza ancora sconvolta per il gesto appena compiuto deglutì e ,con voce flebile ripose :
“Katniss Everdeen “
Effie continuò a sorridere e esclamò :
“Mi sarei giocata la testa che quella era tua sorella . Non vogliamo che ci rubi tutta la gloria , vero ? Coraggio allora ! Facciamo tutti un applauso al nostro nuovo tributo !”
Nessuno batté le mani .
E per un istante , un solo istante , Gale avrebbe voluto essere scelto , essere lì con  Katniss , per proteggerla , e magari chissà farla vincere . Perché se c’era una persona che amava tanto quanto la sua famiglia , se non di più , quella era la sua Catnip .Ma le bastò un solo sguardo al volto della ragazza per capire che il suo posto era lì , doveva proteggere Prim e la madre , per lei , per Katniss . I suoi pensieri furono interrotti dalla vocina squillante di Effie che , leggendo un nuovo nome , scandiva le parole :
“Peeta Mellark”
Si fece avanti un ragazzo biondo , dagli occhi azzurri attraversati dalla paura , Gale ricordava vagamente che apparteneva alla classe alta del distretto .
Quel giorno , tutto ebbe inizio .
 
I ricordi di quel giorno erano nitidi nella sua mente , eppure erano passati anni , tanti anni , ma neanche il tempo può eliminare qualcosa di incancellabile . Ricordava quando , vedendo i baci tra Katniss e Peeta ,nell’arena , la mascella si irrigidiva e le nocche sbiancavano . Ma era tutta una finzione , aveva cercato di dirle la ragazza . E poi erano arrivati i nuovi giochi . E un'altra volta il fato si era rivelato alquanto crudele .
Gli avvenimenti si susseguirono con una velocità impressionante , il Distretto 12 venne distrutto , la rivolta ebbe inizio e fu tutto sangue e morte , quella di Finnick , quella di Prim , quella di Cinna … Nessuno venne risparmiato da quella tragedia . E poi lui e Katniss si erano persi , ma lui non aveva mai smesso di pensarla .
Ecco che si trovava davanti al quella grande casa con giardino nel villaggio dei vincitori. Non era ancora convinto di quello che stava per fare , i dubbi continuavano ad affollargli la mente , ma decise di avvicinarsi , ed entrò nel vialetto della casa .
Si stupì nel vedere che il giardino era ricco di rose bianche e rosse . Si fermò davanti al portone di quella villa e avvicinò le dita al campanello quando notò una cosa .
Sulla targa era scritto :
“Mellark –Everdeen “
A qual punto altri dubbi gli affollarono la mente , ma dopo un attimo di esitazione si decise a suonare il campanello . Dopotutto avevano recitato la parte degli innamorati sfortunati , non potevano certo smentire tutto a giochi conclusi  . Passarono attimi snervanti , e quando Gale decise di voltarsi ed andare via perché probabilmente nessuno era presente in casa , sentì lo scatto di una serratura che lo spinse a voltarsi nuovamente .
Non c’era nessuno ad accoglierlo , apparentemente la porta si era aperta da sola . Gale alzò un sopracciglio in un espressione interrogativa quando una vocina raggiunse le suo orecchie .
“Salve signore “

Il ragazzo abbassò lo sguardo da dove quella vocina proveniva . Quel linguaggio biascicato , non del tutto formato proveniva da una bambina .
Una bambina che non poteva avere più di 5 anni .
Il cuore di Gale saltò un battito . Quel marmocchio era identico a Katniss . La pelle ambrata , i capelli scuri legati in una treccia che le scendeva sulla schiena , gli stessi lineamenti , il tutto accompagnato da un candido vestitino bianco che la rendeva graziosa e tenera allo stesso tempo .
Una sola differenza dalla sua Katniss .
Gli occhi . Quegli occhi azzurri non appartenevano a lei , ne a nessun altro membro della sua famiglia . Quelli erano gli occhi di un cittadino della classe alta del distretto 12 , il figlio del fornaio , tributo dei 74° Hunger Games .
Quelli erano gli occhi di Peeta Mellark.
Era così preso dai suoi dubbi e dalle sue domande che non si era reso conto dello sguardo idagatore e sospettoso della bimba che con una mano sulla porta continuava a fissarlo con aria innocente .
Gale si riprese , un secondo da tutti quei pensieri e con voce roca biascicò
“Ehm … C’è Katniss Everdeen ?” Disse incespicando nelle parole . Mentre un tremendo presentimento si faceva spazio nella sua mente
La bimba annuì e scomparve nel corridoio saltellando allegramente , lasciando il ragazzo fori la porta ad aspettare , mentre si tormentava le mani nervosamente .
No , non era possibile , non doveva essere possibile ! Forse non aveva prestato attenzione , forse era stata la sua immaginazione, ma i suoi presentimenti furono confermati dalla bimba che, dal corridoio urlava con la sua vocetta stridula :
“Mamma ! Mamma!”
Il cuore di Gale andò in pezzi ,i muscoli si irrigidirono , Gale strinse i pugni , le nocche divennero bianche per lo sforzo .
Il dolore divenne non  solo psicologico ma anche fisico .
In uno scatto impulsivo Gale Hawthorne si girò e attraversò velocemente il vialetto della casa su cui si era fermato a meditare , pensando a quanto era stato stupido , a come , al suo arrivo nel villaggio aveva pensato ad un possibile ritorno con Katniss.
I suoi passi veloci si tramutarono presto in una corsa che lo portò in pochi secondi lontano da quella casa , verso un grosso albero , che si stagliava imponente creando una grande ombra sull’asfalto . 
Gale vi si accasciò contro , stringendosi le braccia allo stomaco , permettendo a quelle lacrime segregate da anni , di uscire e rigargli il volto .
Era patetico , lo sapeva , eppure non poteva fare a meno di avere quella razione .
Il respiro era accelerato , i battiti del cuore erano raddoppiati e la sensazione era quella di essere trapassato da una spada .
Quando il respiro iniziò a regolarizzarsi il ragazzo si girò un ultima volta verso quella casa , nascosto dal grosso albero riuscì a vedere la bimba , quella stessa bimba che gli aveva aperto la porta ,accompagnare con la mano quella ragazza , diventata ormai una donna , che amava ancora , ma a cui non avrebbe mai pensato per il resto della vita . Era abbastanza lontano da non essere visto, protetto anche dal grosso albero, ma abbastanza vicino da riuscire ad ascoltare la vocina della bimba che diceva nel suo modo impacciato :
“C’era un signore …”
E quando arrivata vicino alla porta non vide nessuno mise il broncio e uscì fuori in giardino guardandosi intorno . Katniss con la mano ancora agganciata a quella della bimba le disse in tono dolce :
“Avranno fatto uno scherzo , coraggio , torna dentro Paperella “
Katniss scompigliò i capelli alla bimba e poi le diede un delicato bacio sulla fronte , per poi seguirla in casa e dopo essersi girata un ultima volta per guardare fuori, chiuse la porta.
Gale permise a quelle ultime lacrime di uscire e quando anche il dolore si attenuò , con il palmo della mano si asciugò il viso bagnato e si alzò in piedi , barcollando leggermente . E dopo essersi appoggiato per altri secondi al solido tronco si incamminò .
Non sapeva dove stava andando .
Non sapeva perché stava andando via .
Non sapeva quanto a lungo avrebbe camminato .
Sapeva solo che quella , era l’ultima volta in cui avrebbe visto Katniss Everdeen.





Angolo autrice :
Perdonate la mia mente ,che verso le quattro di notte inizia ad immaginare certi scenari che di allegro hanno ben poco . Tuttavia ,ho pensato seriamente a come la Collins avesse liquidato velocemente Gale nell'ultimo libro dicendo che probabilmente era in un altro distretto a baciarsi con chissà-chi , e che quindi Katniss non dovesse avere sensi di colpa verso Peeta perchè Gale era...Era...Uno stronzo , da come ho inteso io .
Io invece l'ho "ridipinto" diversamente , come il ragazzo che pur essensosi allontanato non ha mai smesso di amare la sua Catnip .
Please ,lasciate una recensione .
Con tanto amore,
Mrs Mikaelson
 
 
  
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