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Autore: Nueblackcrow    13/03/2008    2 recensioni
Un mondo buio governato da una paura folle per Loro . Loro sono ovunque , sentono la paura e i cuori , li vogliono , li bramano. Ma degli uomini combattono contro di Loro , si fanno chiamare mercenari e sono divisi dalla Gilda in base ai meriti in varie classi , la più alta è quella SS la più bassa E . Questa è la storia di uno di loro . Cross-Over con Devil May Cry e Ragnarok
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heartless, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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AVEVO QUESTO PROGETTO IN MENTE … VORREI SAPERE SE MI CONVIENE CONTINUARLO O TRONCARLO QUI … DITEMI VOI …

Era notte , una notte buia , il cielo coperto da nuvole grigie come il piombo .
Pioveva , pioveva forte , le gocce di pioggia picchiettavano rumorosamente e ritmicamente contro i vetri della case .
Piccole vie buie , illuminate da pochi e sporadici lampioni alimentati a olio , piove sempre più forte , e lo scrosciare dell’acqua si fa più ritmico e insistente .
La città era silenziosa , troppo silenziosa , anche per le nove di sera , le case rustiche , mangiate dal tempo e dalla trascuratezza , costruita su una pianura che lentamente diventava una collina di modesta altezza , e tutta la città era costruita su questa vasta distesa di terra .
Il tutto circondato da alte mura di pietra grezza , torri di guardia ogni quattro metri , una luce ogni torre , eppure nonostante tutta questa luce la gente non si sentiva al sicuro , loro erano ovunque , arrivavano ad ogni ora dopo il tramonto . Solo la gente che viveva ai piani alti si riteneva sicura dato che per ogni abitante vi erano almeno due mercenari ,di sicuro questi dormivano sonni tranquilli .
La gente comune , invece , veniva costantemente decimata , ogni notte qualche bambino spariva dal suo letto ; veniva ritrovato la notte dopo , lo sguardo perso nel vuoto , uno squarcio nel petto all’altezza del cuore , in un mare di sangue .
Ma non erano solo i bambini ad essere presi di mira , donne , uomini , vecchi , nessuno escluso , ognuno costituiva un lauto pasto per loro . Ma i bambini ancora possedevano un cuore puro , ancora incontaminato dalla malvagità di questo mondo .
Piove ancora , sempre più forte minuto dopo minuto , una stradina , piccola e stretta , secondaria , poco illuminata ; un lieve rumore di passi è sovrastato dallo scrosciare continuo e ritmico , continua a camminare . Sembra un fantasma , chiuso nella lunga veste nera , una zip nel mezzo , grigia , due pendenti ai lati del collo , appuntiti .
Cammina , gli stivali affondano nelle pozzanghere , avanza ancora , è impregnato dell’acqua piovana , passa sotto un lampione , la flebile luce risplende per un istante sul cappuccio nero .
Nelle vie si respira un odore ormai lontano di paura lavato dall’acqua , un giornale , vecchio , un quotidiano affonda in una pozzanghera al lato della stradina , ai piedi di un muro vecchio e sbiadito , poche parole ormai sciolte .
Non una luce , non un rumore proviene dalle case , sembra una città fantasma , solo una tapparella che sbatte violentemente mossa dal vento furioso .
Attraversa i vicoli di piccole piastrelle nere , avanzando ritto in tutta la sua statura , sotto il cappuccio osserva tutto ciò che gli sta intorno .
Poi la vede , una chiesa , grande , le molteplici guglie sembrano ormai ergersi fino al cielo e sfiorarlo , figure di santi scolpite nella nera pietre d’onice , la facciata principale , vuota , solo una enorme croce in rilievo , e un portone gigantesco in legno .
S’avvicina , sale le scale , venti scalini che sollevano la chiesa , in lontananza un tuono , poi una luce forte ed improvvisa e il fulmine cade sulla collina vicina .
Non è stupito , continua ad avanzare senza voltarsi , giunge davanti all’enorme portone , allunga la mano destra , prima lo sfiora con le dita , poi poggia tutto il palmo , infine spinge , senza sforzo alcuno una porta più piccola si apre scricchiolando in modo sinistro . Entra .
Un altro fulmine , più vicino , in un vicolo due piccoli occhi gialli compaio dalle tenebre .
Un altro fulmine , e questi scompaiono nel nulla .
La chiesa è enorme , ma dentro ci sono solo cinquanta persone , circa , è un calcolo rapido .
Avanza ancor lentamente verso l’altare in pietra bianca che si erge maestoso a un metro da terra .
Cammina piano , i passi corti , nella struttura , come fuori , il silenzio regna sovrano , solo le gocce timide e lente che cadono senza un ritmo ben definito .
I presenti si voltano , chi incuriosito , chi impaurito , da quella figura vestita completamente di nero , veste lunga fino alle ginocchia e oltre , il cappuccio messo in modo tale da nascondere gran parte del volto ; solo la bocca restava lievemente scoperta mostrando una pelle bianca , pallida e un sorriso vampiresco .
Una volta avvicinatosi abbastanza all’altare si inginocchia sul freddo pavimento , giunge le mani in preghiera .
Ma più che pregare sembra attendere , aspetta … Qualcuno … Qualcosa …
Rimane così , passano i minuti , nulla turba il silenzio della chiesetta , forse Lei si era sbagliata , forse non erano ancora così disperati da spingersi fin lì .
Però ancora attende ogni suono , movimento , qualsiasi cosa , ma nulla . Solo i respiri regolari dei presenti .
Fa per alzarsi .
Un fruscio , un istante , lo percepisce chiaro e tondo , è in piedi le ginocchia leggermente piegate , pronto allo scatto , è una presenza , no due , no … Molte di più .
Rimane in piedi in silenzio come una molla che stà per scattare , tra gli sguardi attoniti dei credenti .
Un urlo , non è umano , dall’alto .
Poi cade , una massa informe e nera , una macchia d’oscurità che impatta con violenza sul pavimento appiattendosi , sembra una chiazza di petrolio .
Poi prende forma , gli occhi gialli e minacciosi , una bocca enorme e rossa con più file di zanne acuminate e bianche .
Le persone urlano , altre tre di quelle creature lo circondano , ma lui rimane fermo , immobile e … Sorride .
La gente corre e urla , scalpita per uscire dalla chiesa , scappano per la loro vita .
Per il loro cuore .
Ma il portone è sigillato dall’ esterno .
Opera loro .
Rimangono fermi , chi ancora urla , chi tira pugni di disperazione contro una porta che non si aprirà mai , tutti gli sguardi verso l’ altare .
Lo guardano , lo bramano , sentono , desiderano , ruggiscono , urla inumane , zampe nere artigliate e affilate come sciabole .
Ma anche storditi , sentono l’odore della paura a miglia ma Lui , non ne ha , chi è ? Come fa ?
Uno rompe la riga e si getta sullo sconosciuto .
Quello senza scomporsi estrae una pistola , lunga bianca , stende il braccio destro verso la creatura che lo stava aggredendo dall’omonima direzione , senza nemmeno spostare il resto del corpo , preme il grilletto con decisione : una volta , due , tre .
Tre proiettili di luce volano verso l’essere colpendolo rispettivamente in quella che sarebbe dovuta essere la testa .
La creatura scompare , tra urla di agonia in una nuvola viola .
Ora finalmente parla , rompe il silenzio , e mentre lo fa si toglie il cappuccio , il viso bianco , i capelli disordinati e castani molto chiari , è poco più di un ragazzo , avrà avuto quindici o sedici anni , non di più , gli occhi di un impressionante color blu . “Show-Time” .
Così dicendo estrae dal nulla una spada , è bianca e articolata , dalla forma molto simile a quella di una chiave .
Si lancia sulle creature ridendo sguaiatamente , mentre mena fendenti e affondi in una stupenda e armoniosa danza .
Quando anche l’ultima creatura scompare rimane in piedi , l’arma scompare mentre si volta verso i presenti .
Sono terrorizzati , quasi più da lui che da loro . Glielo si legge negli occhi , nei loro volti . Un odore terribile di paura si diffonde nell’aria , l’odore della paura .
Si avvicina al portone lentamente , la gente si apre come un branco di pesci , spaventati dallo squalo affamato .
Apre la porta con una semplice spinta .
Ora la gente si fionda in strada incurante della pioggia battente , badando bene a non colpire il ragazzo nella fuga .
Solo una donna col figlio infine gli rivolga la parola .
Lei doveva avere meno anni di quelli che in effetti mostrava , il copro era giovane ma il viso era quello di una persona che ha ormai perso quasi tutto , il bambino invece , sembrava non conoscere la paura , e gli si avvicinò guardandolo con ammirazione .
“Chi sei tu ?” . Chiese con vocina squillante .
“Solo un mercenario” . Rispose sorridendo il ragazzo .
“Non è vero , tu sei molto bravo , avrai almeno il grado S”
“Bhè … Non proprio”
“Leroy smettila di importunarlo !” . Disse la donna al bambino tirandolo verso di sé , poi prima di andarsene gli disse , con un filo di voce . “Grazie” . E se ne andò .
Ormai rimaneva solo lui nella chiesa .
“Maledizione … Ora arrivano anche nelle chiese , hanno fame …” . Si disse mentre estraeva un cellulare dalla tasca interna della veste , compose rapidamente un numero e portò l’apparecchio all’orecchio .
Rispose una voce femminile .
“Dimmi tutto”
“Arrivano anche qui , ormai non hanno più freni” . Fu la secca risposta .
“Merda … Bhè ci penseremo dopo , adesso torna alla base , Sora” . E chiuse la chiamata .
Sora Nascose il cellulare e si rimise il cappuccio .
Quando ormai era sulla soglia della chiesa si guardò alle spalle , e , per un istante gli sembrò che tutto stesse diventando più buio . Ma era solo un’ impressione , tutto era normale .
Uscì e si mise a correre , sotto i fulmini e la pioggia .    

  
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