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Autore: Archybald    07/09/2013    0 recensioni
''Il pallido volto cercò il braccio del suo amante, quella muta carezza dei sensi, in una posa che appariva amore e perfezione, e arte eterna e idillio e tenerezza. Due compagni che insieme, contro tutti, avrebbero fatto dei propri futuri l’uno la ragione dell’altro davanti al tramonto.''
[...]
''-Ogni attimo, ogni istante, ogni secondo della mia inutile esistenza lo passerei a guardarla. Potessi amarvi con gli occhi come vi amo col cuore senza paura che qualcuno possa accorgersene. E possa bastarmi questo per potervi amare ancora e ancora sapendovi così lontano da me, eppure così vicino.-''
Piccola oneshot Klaine ambientata in un'ipotetica Inghilterra di fine '800!
Spero vi piaccia ;D
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'PER SEMPRE'

 

 

 -Oh, dai, avanti! Fermo un secondo, ho quasi finito per oggi. Solo pochi ritocchi…-

Kurt non riusciva a trattenersi dal ridacchiare mentre una sua mano spostava una ciocca di capelli ribelli, che gli era sfuggita dalla cera finendogli tra le ciglia. 

-Non è colpa mia! Lei mi guarda in modo strano. Mi fa ridere!-

Con un sorriso luminosissimo e le guance rese rosate dalla timidezza, tornò quindi a posizionarsi come Blaine gli aveva indicato, seduto accanto alla finestra, cercando di guardare il pittore immobile. E sì, magari evitando di ricominciare a ridere un'altra volta. 

Il moro scosse il capo sorridente. 'Quel giovane uomo è decisamente un caso perso!' pensò, non riuscendo tuttavia a nascondere l’immenso amore che provava per lui quando lo osservava.

-Ecco!- rise eccitato il biondo -L'ha rifatto! Ancora quello sguardo.-

Dietro la tela, Blaine stava ritoccando con cura infinita gli ultimi particolari del viso. Gli occhi luminosi, le lunghe ciglia, le gote piene e rosate, le dolci labbra carnose....

-Non è corretto stupirsi di come la guardo...- rispose, continuando a dipingere con sottili linee acqua marina quelle iridi, che mai, nemmeno dopo lunghe pennellate, riuscivano ad acquisire quelle sfumature perfette che tanto le caratterizzavano. 

-Sa’ cosa provo per lei.- 

Kurt sussultò, il viso che gli andava a fuoco. E stringendo le mani pregò Dio perché il moro non se ne accorgesse. 

Diverse volte gli era capitato, negli ultimi tempi, di provare sensazioni strane, intense, che lo stordivano e gli toglievano il fiato, ogni volta che si trovava in compagnia di Sir Blaine. Eppure aveva sempre tentato di fuggirle, perché sconosciute, perché spaventose, perché ritenute da tutti sbagliate. Ora però... ora non era più tanto convinto di potersi fermare. Non quando le sue mani tremavano così e la sua pelle bruciava sotto il suo sguardo. 

Cercò di calmare i battiti accelerati che lo stavano facendo impazzire e sorrise timido, il volto rosato verso il campo di girasoli che spiccava luminoso dalla finestra e si estendeva per ettari sotto il suo giardino.

-La prego non lo dica. Non lo dica una seconda volta. Non è lecito!  Lasci invece che le sue parole riempiano il silenzio…-

Una mano calda si appoggiò leggera sopra la sua spalla, quasi avesse paura di sfiorarlo, quasi avesse il timore che qualcuno, là fuori, potesse accorgersi di loro e giudicare quel che solo Dio può fare. Il cuore di Kurt letteralmente si fermò.

Accanto a lui, il pittore rimase in silenzio, solo il tiepido vento della sera e la sua figura appariva ancora più bella macchiata dei colori del sole. E la mano ruvida da appoggiata divenne carezza, e il tocco timido mutò in fermo e sicurezza, quasi la paura che ogni piccolo gesto potesse apparir peccato carnale per loro, ora non toccasse più i suoi pensieri.

Il pallido volto cercò il braccio del suo amante, quella muta carezza dei sensi, in una posa che appariva amore e perfezione, e arte eterna e idillio e tenerezza. Due compagni che insieme, contro tutti, avrebbero fatto dei propri futuri l’uno la ragione dell’altro davanti al tramonto.

-A volte prego perché quel quadro non lo finisca mai, mio diletto. Prego il nostro Signore perché vostra madre non varchi mai quella porta per portarvi entrambi via da me. Ma il sapere che non basta scheggia il mio cuore ogni minuto che passa.-

-Non pregate Iddio per qualcosa che nemmeno lui può evitare. Ora siete qui, mi riempite di tristezza con le vostre parole.- 

-Ogni attimo, ogni istante, ogni secondo della mia inutile esistenza lo passerei a guardarla. Potessi amarvi con gli occhi come vi amo col cuore senza paura che qualcuno possa accorgersene. E possa bastarmi questo per potervi amare ancora e ancora sapendovi così lontano da me, eppure così vicino.-

-Non smettete allora, Ve ne prego.- sussurrò il giovane conte, quella distesa giallo e arancio di fiori che, quasi potesse specchiarsi come Narciso sui suoi sentimenti, aveva abbassato con rassegnazione la corolla, e i primi segni della sera ad indicare ai due l’ora tarda che presto li avrebbe interrotti.

-Non smettete mai di guardarmi in questo modo, con gli occhi del cuore solo per me. Giurate e, qualsiasi cosa accadrà, promettetemelo.-

Un tiepido bacio sulla cute, l'accenno di un sorriso, e il calore di un sospiro, mentre ormai l’aria fresca della sera soffiava piano su di loro dalle finestre in pergolato.

 

-Ve lo prometto. Dovessi soltanto limitarmi ad osservarvi da lontano, allora sarà Per sempre.-

 

 

 

***

 

 

 

-…Prego da questa parte, signori. E questo al centro è l'ultimo dipinto della collezione di 'Sir Blaine Davon Anderson', datato 1874. Come potete vedere risale esattamente ad un anno prima della morte del pittore, ed è la sua ultima opera. Non si sa’ molto del soggetto ritratto. E’ un quadro su commissione della famiglia Hummel e il ragazzo dipinto si pensa possa essere il figlio del Conte, Sir. Kurt Elizabeth Hummel. Ecco. Sullo sfondo possiamo osservare...-

Appena lontana dal gruppo di turisti, una donna fissava il quadro con attenzione. Aveva studiato per anni, all'università, la storia e i quadri di questo pittore 'sconosciuto', cercando quel particolare, quel dettaglio, quell’ispirazione mancata che non avrebbe mai potuto trarre da nessun libro d’arte. 

Ed ora, davanti a lei, ECCOLO. Quel quadro.

'Per sempre' si chiamava, anche se molti lo illustravano come ‘Ritratto di Conte Hummel su olio di tela’.

Quella scritta, sottile, incisa appena sotto la firma, piccola e quasi illeggibile ma presente come se fosse stata marchiata a fuoco sulla pelle, con quella calligrafia perfetta che contraddistingueva il pittore. 

Deglutì davanti all'eterna bellezza di quel fanciullo, allo sguardo aggraziato e luminoso, alle millemila sfumature di acqua marina, e verde, e grigio di quegli occhi divini, che strappavano la tela e ti perforavano fino alle ossa. E a quel sorriso, dolce e timido, pieno di quel qualcosa di indefinibile.                                     NO. Non indefinibile…

-Dovevano davvero amarsi incredibilmente...- sussurrò.

Nessuno la sentì, troppo presi da quel pittore francese, Monet. Ma una lacrima calda le sfiorò il volto e scivolò sul pavimento in marmo, proprio di fronte a quel quadro meraviglioso, mentre la realizzazione che tanto aveva agognato la possedeva completamente nel corpo e nello spirito. 

Lasciò la stanza nonostante la guida stesse continuando a descrivere con freddezza un altro quadro. Infondo, non aveva bisogno di nient'altro.

 

Quel 'PER SEMPRE' era una promessa. 

E il quadro era la prova, di quanto 'per sempre' quell'amore avrebbe riempito la tela, sopravvivendo persino al giovane Kurt e a Blaine Devon Anderson. 

 

'Incantevole' pensò.   Incantevole......






 

 

PICCOLO ANGOLINO APPARTATO


Rieccomi qui, sempre a rompere le scatole! xD
 

Questa volta è una piccola One-shot, scritta d’un fiato mentre aspetto di pubblicare il prossimo capitolo di ‘VLmL’.
Spero non contenga troppi errori perché non ho la forza di rileggerla! 

Buon Weekend a tutti!! :DD

A Lunedì!
 

  
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