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Autore: IloveJoseph    07/09/2013    1 recensioni
Ciao belle. Eccomi, con l'ultima, almeno per ora, Klaroline.
E' una delle mie preferite. Mi piace molto, ed è diversa, rispetto alle altre. Anche se è malinconia, poi capirete il perché :)
Spero che vi piaccia! :*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La vita a Mystic Falls era diventata così tranquilla, tanto da pensare ogni giorno che fosse uno scherzo tutta quella pace. Come non poter biasimare tutti quei ragazzi, che avevano vissuto e visto le cose peggiori dell’intero universo. Avevano persino, alcuni di loro, scoperto  un lato di loro stessi, che credevano che esistesse solo nei film dell’orrore. Ed invece non era così. Elena, era una vampira. Caroline anche. Tyler un ibrido, ovvero un misto tra succhia sangue e licantropo. Bonnie era una strega. Matted era il solito cameriere, che si era cimentato in una realtà folle, come lo era quella cittadina. Ancora, Jeremy era diventato prima una specie di Lazzaro in circolazione, e poi un cacciatore di demoni. Alla fine ha avuto l’esito che si prospettava, infatti è morto. Troppe persone innocenti, erano diventate vittime, e poi predatori.  Le cause di questa vita, che  avevano avuto, non sono palpabili né trovabili. Maledizioni, discendenza, follia. Solo su queste ipotesi, questi ragazzi, potevano farsi una ragione di quanto il loro modo di vita fosse totalmente cambiato, e per sempre. Ma una volta abituatasi all’idea di essere diversi, è stato tutto molto semplice l’avvenire. Infatti i ragazzi hanno continuato a divertirsi, e ad inseguire i loro sogni. Sono pur sempre giovani, lo resteranno per sempre alcuni di loro, ma sono felici, perché sanno che non saranno mai soli e che uno tra loro sarà sempre disposto ad aiutare l’altro. Un grande dono l’amicizia, succhia sangue o meno, licantropo o no, umano o demone, esiste per ogni  specie di essere vivente. Ma ora tutti erano sereni a Mystic Falls. Elena e Damon erano finalmente fidanzati. Stefan era andato via, e assieme a lui anche Bonnie, che aveva raggiunto una scuola di magia nel sud-est degli Stati Uniti. Per quanto riguarda Matted, lui continuava a lavorare nel Grill e aveva trovato anche l’amore. E’ una ragazza mora, con gli occhi azzurri, ed oltre ad essere sempre bella è anche molto gentile. Si chiama Cleo.  Una vita  tutte rose e fiori, anche quella dei due innamorati contrastati: Caroline e Tyler. Quest’ultimo era riuscito a ritornare a casa propria, grazie alla liberazione che Klaus, il mostro cattivo, il nemico numero uno, gli aveva concesso. Tyler sapeva molto bene che lo avesse fatto solo per far felice Caroline. Era palese l’attrazione che c’era tra loro, e meno insolita era la sicurezza che la vampira ricambiasse persino quel piacere, dimostrato nei confronti di un cattivo. Ovviamente, Caroline non lo dava a vedere.  Era innamorata di Tyler, i due vivevano insieme ed erano davvero una bella coppia, che dopo tante disavventure, aveva superato tutto quanto. Non fingeva quando stava con lui, ma Tyler non era stupido. Certe cose, le senti a pelle come proprio certe sensazioni, o  semplicemente  ci sono certi attimi in cui l’ibrido si accorgeva che la sua vampira si disconnetteva e si immergeva nei suoi ricordi, in cui sicuramente avrebbe sfiorato il pensiero di Mikaelson. Tyler le chiedeva di continuo se stesse bene o meno, ma la risposta era sempre la stessa, che non era per niente veritiera. Le diceva di stare bene, che tutto andava alla grande, ma i suoi occhi la tradivano di gran lunga. Infatti Caroline, non stava bene. Insomma doveva esserlo perché erano da più di dieci anni che di Klaus non si avevano notizie. L’incubo sembrava essere finito, e ogni suo amico oltre ad essere salvo, era anche contento. Lei anche doveva esserlo, soprattutto ora che poteva vivere alla luce del sole il suo amore storico con Tyler. Ma il punto è proprio in questo: lei doveva. Era quasi come se dovesse essere ad ogni costo allegra e se   non fosse  stata felice in questa situazione, in cui tutto va alla grande, i suoi amici avrebbero pensato che ci fosse un problema alla radice, che era evidentemente  la mancanza di Klaus  che lei sentiva.  Non poteva far sì che se ne accorgessero. Lei non voleva che si sapesse quale fosse realmente il suo stato d’animo. Anche se Tyler sospettava qualcosa, lei non avrebbe mai dovuto dargli il garbo di fargli  capire una cosa simile.
Come se poi fosse facile, con i tradimenti delle sue disattenzioni!
Le capitava spesso di  ricordarsi delle frecciatine che si lanciava con Klaus, o anche dei sorrisi maliziosi,  e degli sguardi complici. Succedeva che  mentre era in macchina con Tyler, o peggio ancora  quando era a letto con lui, e lo guardava negli occhi, al posto di quel nero come il petrolio , le ci vedeva l’azzurro degli occhi di lui, dell’altro lui. Aveva paura Caroline, perché non credeva che Klaus le potesse mancare fino a questo punto. Cosi tanto da immaginarselo con sé nel letto, quando al suo fianco stava  l’amore, che lei doveva credere l’unico e solo. Ecco, che ritornava il verbo dovere. Lei lo odiava. Non poteva volere che un qualcosa dovesse essere così, solo perché aveva paura dei giudizi dei suoi amici. Ma era proprio questa la situazione. Non doveva, esternare alla sua amica Elena, o  anche a Bonnie, queste sue sensazioni. Non doveva pensarlo in quel mondo. Non doveva farselo mancare. Non doveva, perché lei doveva essere felice così com’era, ovvero senza di lui, senza Niklaus. Dopo tutto quanto, dopo tutto quello che ha fatto,  lei non doveva neanche pensarlo. E invece, faceva tutto il contrario! Caroline, se avesse potuto fare qualunque cosa per ripugnare questi pensieri così sdegnosi e folli, lo avrebbe fatto. Ci provava a pensare di quanto fosse felice la vita a Miystic Falls, senza orribili creature e minacce. Persino aveva anche ricordato di quanto stesse male, quando Klaus aveva in pugno Tyler. Eppure ogni volta che ci ripensava, le veniva un colpo al cuore. Si sentiva malinconia, e triste. Quando invece doveva sentirsi solo felice e sollevata per tutto il dolore, che sembrava realmente sparito. Ma non lo era, e non lo è neanche ora. Lei deve esserlo, ma non vuole. Caroline Forbes non vuole che Niklaus Mikaelson sia lontano da lei. Non vuole più sentire la sua mancanza. Vorrebbe vederlo, ancora una volta. Vorrebbe di nuovo quei sorrisi, quei sguardi, quegli occhi che si posano sul suo corpo, o anche nei suoi. Lei non dovrebbe volerlo, ma dato che il verbo dovere non le piace, lei lo vuole e anche subito!

Pensando e ripensando di quanto la sua mente fosse confusa, si godeva il suo succo d’arancia, seduta al centro del suo letto. Era sola, Tyler infatti era andato a fare una partita di basket fuori città, e  sarebbe arrivato l’indomani. Detestava essere da sola, perché i suoi pensieri si affollavano maligni. Gli uni sugli altri e non le facevano capire nulla, eccetto quella fastidiosa ma anche sincera tristezza che sentiva nelle vene, e nel cuore. Avrebbe tanto voluto spegnere le sue emozioni,  ma era convinta che fin quando fosse restata nella città in cui era iniziato il suo incubo peggiore, la situazione sarebbe degenerata comunque. Per incubo, la bella vampira, non intendeva la sua trasformazione. Era, ed è,  felice di essere senza età,  forte e sicura di se stessa.  E’  bello sentirsi così,  la vampira è sempre stata fiera di sé e sorride a tutto ciò che ha superato, vincendo elegantemente. Soltanto che quel sorriso si  spegne  subito dopo.
 Infatti..oh diamine, le stesse parole che le aveva detto Nik!
Era, è, un chiodo fisso. Anche in una pizza, lei lo avrebbe pensato. Ci conviveva nella sua mente, e lei non ce la faceva più.  Infatti il suo incubo peggiore era lui, che era dentro di lei, ed è stato  in  lei sin dal principio e non n’era mai uscito. Non l’ha assoggettata, ma ci è riuscito bene anche senza farlo. La sua mente è controllata dai ricordi che sono rivestiti del suo nome. E’ un incubo, da cui non sa svegliarsi. Ma cosa peggiore crede davvero che lui sarà il suo ultimo amore. Gliel’ha detto, e Klaus ciò che dice lo  fa sempre per un motivo ovvio. E’ come se lui stesso sapesse, che una volta andato via, lei sarebbe restata male e gli sarebbe mancato terribilmente. Caroline invece, non lo avrebbe neanche immaginato. Non  vedeva l’ora che andasse via, quando il papà ibrido le  gironzolava intorno. Eppure ora deve crederci, perché la situazione sta prendendo questa piega. Inoltre, la cosa più ingiusta, tra questo stato d’animo insensato, è che lei sente nel suo cuore, che dopo di lui non ci sarà più nessun’altro.  Una donna, che sia vampira o meno, sente sempre quando il suo cuore ormai è occupato  da una persona troppo speciale, così tanto da non poterla perdere neanche nei suoi ricordi.  Anche Caroline prova la stessa emozione, soltanto che per una come lei, per sempre significa per l’eternità, e lei non può sentire ogni giorno di ogni secolo la lontananza di Klaus. Lei non potrebbe farcela, peraltro anche se Klaus ritornasse lei non sarebbe pronta a concedersi a lui. Insomma, è il nemico, è il cattivo, è Niklaus, che ha rovinato la sua vita, ma l’ha resa anche bella, ma come può pretendere che i suoi amici lo accettino? Non lo farebbero mai, e come non capirli d’altronde! Ma lei vuole essere felice, e per esserlo lei vuole accanto a sé la creatura peggiora, che le potesse mai capitare.
E’ l’amore, infame. Purtroppo, non è lei.
Improvvisamente, Caroline sentì un fruscio di vento provenire dalla finestra. Le sembrò strano, dato che era una notte afosa. Posò il bicchiere di aranciata sul comodino, e si alzò per chiudere la finestra. Quando si voltò, per poco non ebbe uno svenimento. Davanti a lei c’era Klaus! Quasi non ci credeva che fosse lì, e che un attimo prima quello di vederlo era stato proprio un suo desiderio. Lui era fermo, di fronte a lei, con le mani nella tasca dei suoi pantaloni neri, e con quello sguardo seducente sul volto. La guardò, e anche l’ibrido pensò che nonostante fossero passati anni, e  il suo corpo non fosse cambiato, lui la vedeva più bella. Era la solita ragazza meravigliosa, che aveva sempre custodito nel suo cuore.
“Klaus?” chiese la ragazza sbigottita
“ciao tesoro! Sono proprio io. Ti sono mancato?” gli chiese, dal canto suo l’ibrido divertito. Caroline fece un sorriso imbarazzato, abbassando lo sguardo. Gli era mancato e come, ma non era pronta né a sostenere il suo sguardo così penetrante, né tantomeno a svelargli i suoi pensieri più intimi.
“come mai sei qui?”
“iniziamo male!” canticchiò Nik, con  sarcasmo in voce, mentre si sedette sul bordo del suo lettone
“come scusa?” gli domandò la vampira, incrociando le sue braccia alla vita.  Era ancora ferma accanto alla finestra, e da lì poteva ammirare tutto il fascino di quella creatura.
“ti ho posto prima io la domanda, dovresti rispondermi invece di farmene un’altra”
“beh, credo che sia molto inutile che ti risponda. Vorrei risparmiarti una umiliazione!”
“oh, oh, oh la Caroline di dieci anni fa  allora non è cambiata totalmente”
“io non sono cambiata Nik, sono sempre la stessa..”
“e allora perché ti ricordavo meno bella di quanto lo sei ora?”
“evidentemente avevi problemi alla vista. Ti ho sempre consigliato ad andare a un oculista!” sentenziò decisa la vampira, mentre Klasu sorrise. Era vero, la sua Caroline non era cambiata. Era sempre la stessa  diciassettenne capricciosa, che nonostante dentro di sé avesse un terremoto di emozioni, non si smuoveva di un passo. Come non comprenderla, lo stesso faceva anche Nik, con il suo orgoglio, e  la sua fierezza nel far tremare la gente alla sola sua vista.
Erano così simili, che neanche loro lo sapevano!

“rilassati amore!”
“chi ti dice che non lo sia?”
“da come mi parli. Sei sempre sulla difensiva, suvvia ti ho fatto un complimento!”
“era un complimento quello di prima?”
“si, e non negare di non averlo capito. Alla fine, ti ho detto che sei diventata molto più bella di quanto già non lo fossi stata!” continuò serio, mentre Caroline si mozzicò il labbro, per l’imbarazzo. Klaus fu colpito da quel gesto, e in un batti baleno gli frullarono pensieri per niente galanti. Ma erano anche giustificabili da parte sua, che non aveva mai smentito ciò che provava verso Caroline. Il problema era di quest’ultima, che aveva paura di esternare l’attrazione verso di lui, per le varie critiche.
“dovrei ringraziarti anche ora?”
“l’hai mai fatto?” la riprese divertito Klaus mentre lei sbuffò esasperata
“suvvia, non c’è bisogno che mi ringrazi per averti detto la verità!”
“a quanto vedo tu sei cambiato però”
“in meglio o in peggio?”
“secondo te?”
“hey, perché mai non sarei dovuto cambiare in meglio?” le domandò sorridente
“semplice, perché resti sempre il solito buffone!”
“questo non è un complimento, amore..”
“lo so, infatti è la verità” lo imitò, e Klaus sorrise malizioso. Restarono così:  con il sorriso di  lui che le illuminava gli occhi. Lo guardava, e non poteva farne a meno. Più lo osservava e più sentiva il sangue fremere nelle vene. Era felice, come mai lo era stata in questi dieci anni. Avrebbe tanto voluto che quel momento non finisse mai.
“perché sei qui?” gli chiese, dopo alcuni minuti con la voce molto debole. Era fregata, fin dalla gola.
“perché al contrario tuo io rispondo alle domande che mi poni e  di conseguenza  sono qui perché mi mancavi!”
“raccontala ad  un’altra!” esclamò  la vampira sorridendo a squarciagola , mentre si sedette sulla sedia della scrivania
“perché non mi credi?”
“perché non c’è motivo per cui io ti sarei dovuta mancare!”
“non ci vediamo da dieci anni, è un motivo più che ovvio questo!” rispose convinto l’ibrido mentre lei lo guardò intensamente negli occhi, e capì di quanto le fosse mancato!
“Klaus, la smetti di essere doppiamente ridicolo?”
“senti Caroline, potrai incolparmi di ogni atto crudele e meschino che possa fare, ma quando si parla di te sono sempre stato sincero. E lo sai, a volte ho persino esagerato.  Mi riferisco a quando ti derisi per le dodici streghe che avevi ucciso, lo feci perché volevo che capissi di quanto fossimo uguali, e di quanto facessimo atti cattivi pur per salvare noi stessi invece di consolarti con stupide parole, che non ti avrebbero sicuramente fatta stare meglio”
“quando dici atti cattivi per salvare noi stessi cosa intendi?”
“il motivo per cui tu uccidesti quelle streghe. Perché lo facesti Caroline?”
“per salvare la vita di una delle mie migliori amiche, non volevo che morisse”
“quindi ti sei tutelata da un dolore, che poteva essere causato dalla sua morte. Giusto?”
“dove vuoi arrivare Klaus?”
“a questo!” esclamò l’ibrido alzandosi dal letto, e mettendosi in piedi di fronte a lei
“tu hai ucciso perché non volevi che Bonnie andasse via da te. lo stesso faccio io”
“oh no, non ti azzardare a paragonarti a me! Io ho un’anima, del buonsenso, dell’umanità. Tu no, perché a te piace il mostro che realmente c’è in te!”
“è vero, io sono molto più crudele e voglio esserlo. Però vedi, quando ho controllato i miei ibridi l’ho fatto per tutelarmi, per non volere che restassi da solo!”
“potevi comunque comprarti un gattino o un cagnolino. Non per forza dovevi gestire la mente, e la vita di essere umani!” sentenziò Caroline, mentre lui scoppiò a ridere
“inutile continuare, tanto qualunque cosa ti farebbe torcere il dito contro di me” disse, quasi, con tono sconsolato l’ibrido, mentre i due continuavano a guardarsi. Come non dargli torto: Caroline avrebbe tanto voluto smetterla di fare la bastarda, l’indifferente. A lei importava e come di lui, e ci stava male se poi fosse andato via,  sicuramente sarebbe stata male.  Ma non poteva darlo a vedere. Non ora, non con lui.
Forse questo non era il secolo adatto, magari quello successivo sarebbe stato idoneo.

“cos’hai Caroline?”
“nulla, sto bene!” rispose la vampira prontamente, mentre scansò il suo sguardo
“non mi sembra, ti vedo strana. Quasi confusa, cosa c’è il tuo fidanzatino è in qualche night club?”
“ma cosa stai blaterando? E’ andato a giocare una partita di Basket!”
“e perché tu non sei a sostenerlo? Credo che il vostro amore consista anche in questo”
“non necessariamente. Non mi sento bene, dunque ho preferito restare qui. E non ti azzardare a cercare di mettere zizzania tra noi!”
“tranquilla dolcezza, non c’è bisogno del mio zampino. Già lo state facendo voi!”
“ma cosa dici? tu non sai niente non puoi assolutamente parlare!” disse arrabbiata la vampira, mentre si sedette a gambe incrociate sul suo letto. L’ibrido restò alzato.
“hai ragione, non ci sono stato in questi anni e non so come siano andate le cose tra voi. Ma sappi che se avessi avuto una ragazza, bella, forte, raggiante, come te non l’avrei mai lasciata incustodita  tutta sola, durante la notte. L’avrei portata con me, o  magari sarei restato con lei. Perché qualunque partita possa esserci in balio non mi sarebbe importato, dato che la vittoria più bella sarebbe stata quella nell’averti solo per me!” le disse con una facilità nel tono di voce, che sembrasse quasi che quelle parole le dicesse di consuetudine. Era così rilassato, e tranquillo mentre Caroline si sentiva in tremendo imbarazzo. Non sapeva cosa fare. Se lo avesse guardato ancora, gli sarebbe saltata letteralmente addosso. Invece se non lo avesse fatto, si sarebbe pentita di aver perso anche un solo mezzo secondo per ammirarlo, quando poi lui sarebbe andato via.
Maledetto Mikaelson!
In questa totale confusione, Caroline si poggiò una mano sulla fronte.  Sentiva che la testa le scoppiava, e stava male, perché avrebbe voluto avere un altro approccio fisico con Klaus. Necessitava anche di un suo semplice abbraccio. Dal parte sua, Nik si preoccupò nel vederla così scossa, e si chinò su di lei. Caroline lo guardava, mentre lentamente le si avvicinava sempre di più, e lei indietreggiava su quel letto, che la inchiodò allo schienale, mentre Nik le era distante di un centimetro dal viso. I loro occhi si guardarono densamente. Entrambi sentivano il sangue dell’altro ribollire nelle vene. La situazione stava per scoppiare.
“allora Caroline, non mi hai risposto prima. Ti sono mancato?” le chiese, con fare malizioso, mentre continuava a guardarla
“non ho motivo per cui tu mi debba essere mancato. Sei venuto e come conseguenza mi hai fatto venire anche  questo atroce mal di testa!” disse la vampira, mentre si malediceva da sola per tutte le bugie che stava dicendo, e che alla fine si sarebbero rivoltate contro.
“bugiarda, hai detto che già stavi male prima che arrivassi”
“ma con il tuo arrivo sto doppiamente male..”
“come posso farmi perdonare allora?” le domandò con voce così allettante, che Caroline temeva che le sue labbra si incollassero da un momento all’altro alle sue.
“basta che vai via..” balbettava ad ogni parola, facendo un grande sospiro. La situazione era molto divertente per Klaus, che sapeva di quanto l’avesse in pugno e di quanto la bella Caroline si mordicchiasse la lingua per resistergli.
“mmh, hai cambiato profumo. Non c’è più quello alla vaniglia, questo è alla lavanda, ed è sicuramente più buono”  precisò Nik, sorvolando la risposta della vampira
“allora certamente da questo momento in poi lo cambierò” ribatté  Caroline decisa. Voleva riprendere il controllo di se stessa, nonostante le venisse difficile con l’ibrido ad un centimetro dal suo viso.
“oh tesoro non devi farlo per colpa mia. Sai che qualunque cosa che indosserai, qualunque profumo, vestito, fermaglio, sarà per me sempre fantastico addosso a te!”
“Klaus, smettila. Mi hai stancata  ed io  ho bisogno di dormire. Per favore vai via!”
“non voglio lasciarti da sola”
“tranquillo so difendermi!”
“lo so hai la forza di un uragano, hai pur sempre ucciso dodici  streghe!” la riprese nuovamente, mentre Caroline con le sue gambe lo fece scendere dal letto e si intrufolò  sotto alla coperte. Detestava quando Klaus dall’uomo più affascinante, dolce, sexy mai visto in vita sua diventasse di colpo quello più odioso e irritante! Odiava questi suoi sbalzi di umore, ma amava follemente il mondo con cui si stava stiracchiando la sua camicia  bianca, mettendo in risalto il suo fisico. La vampira si rannicchiò, mentre Nik le sedette al suo fianco. Fece per replicare ma si trovò le sue mani ad accarezzarle i capelli, quasi come a cullarla, mentre i suoi occhi azzurri la incatenavano lì.
Restarono così per una manciata di minuti. Caroline non voleva chiudere i suoi occhi, perché non voleva perdersi lo spettacolo di rivedere l’amore suo proibito, e se si fosse persa anche solo un istante se ne sarebbe pentita per tutto il resto del tempo.
“mi sei mancato Klaus. Manchi in questa cittadina, dove c’è sempre la stessa vita monotona. Manchi perché la mia vita sembra così perfetta, che non è più la mia”
“è sempre stata perfetta Caroline!”
“si, lo so. Ma da quando sei arrivato tu era diventata insolitamente diversa, ma comunque perfetta. A me piaceva, più della vecchia!”  gli spiegò la vampira, mentre Klaus le sorrise. Era così felice di sentirsi dire quelle cose, senza che la vampira facesse più di tante storie. Era felice, e non avrebbe mai voluta lasciarla. Lei era solo sua, e lui voleva averla per sé.
“te ne andrai?”
“Caroline..”
“ti prego resta..”
“Caroline, Caroline..”
“rispondimi, andrai via? o resterai? Rispondimi!” le ordinò Caroline, mentre sentì  una voce diversa da quella di Nik, e delle labbra posizionarsi sulla sua fronte. Aprì gli occhi, improvvisamente, anche se credeva di averli bene aperti,  e vide il riflesso del sole dalla tenda della sua finestra. Era mattina, e di fronte a lei c’era Tyler. L’aveva  svegliata, ed era ritornato. 
La notte era passata, portandosi via anche la sua illusione.

“Caroline, stai bene?”
“si, Tyler sto bene. Ma cosa è successo?”
“non lo so, sono appena arrivato e parlavi nel sogno. Chiedevi se fossi andato via o meno, ma amore io resterò per sempre con te. Non andrò più via!” la rassicurò mentre l’abbracciò a sé e Caroline trattenne una lacrima
“Tyler devo andare un attimo in bagno. Scusami!” si liquidò  mentre in un secondo si sedette sul bordo della vasca.
 Non c’era bisogno di capire cosa fosse successo, era tutto molto chiaro. Lo aveva sognato. Lui non c’era mai stato, fisicamente. Non c’era, non c’è, e questo fa tanto male a Caroline, che continuerà a vivere questo tortura con se stessa. Lei lo vorrebbe, lì. Vorrebbe che restasse e ritornasse Klaus, non Tyler.
 Lei vuole solamente Niklaus. Lei lo vorrà per sempre.
La bella vampira sorrise a quel pensiero. Prima,  se le avessero detto che lo avrebbe sognato, avrebbe riso da matti, dato che bramare quel mostro sarebbe stato solo un incubo. Ora invece l’ha sognato, ed è sicura  che è stato tutto tranne che un incubo. Ma è stato un sogno, un sogno bellissimo.
 
 
  
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