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Autore: silver1982    15/10/2004    0 recensioni
'Non ricordo con precisione quando questo mostro ha iniziato a perseguitarmi, ma è sicuramente da quando feci un patto con il diavolo che tutto ebbe inizio.'
Una grande saga fantasy-horror con risvolti introspettivi.

[ NdAdmin: questo riassunto è stato modificato dall'amministrazione poichè non conteneva alcun accenno alla trama. L'autore è invitato a cambiarlo con uno di sua creazione. ]
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-1

Non ricordo con precisione quando questo mostro ha iniziato a perseguitarmi, ma è sicuramente da quando feci un patto con il diavolo che tutto ebbe inizio.

Quel giorno nella mia mente è più vivo che mai, proprio come fosse oggi, ma era un giorno come tutti gli altri. Rimuginavo su alcune mie idee, e onestamente rimuginare occupava gran parte della mia giornata.

Il mio nome è Richard Doiler, la mia vita poteva sembrare perfetta, avevo tutto: una famiglia, una casa, una carriera alle porte e qualunque cosa volessi, il problema? Ero solo. Solo perché la ragazza della porta accanto mi aveva dato buca, solo perché un’altra, che era uno schianto, voleva essere soltanto mia amica, solo perché tutte mi evitavano.

Iniziavo a credere di essere circondato soltanto da nemici, a odiare qualunque tipo d'esemplare femminile, ogni atteggiamento che aveva una ragazza nei miei confronti mi dava fastidio, perché non lo capivo.

Stavo forse sbagliando qualcosa? Forse le spaventava la mia insicurezza? Perché non mi atteggiavo come il tipico “pischello” che si rispetti? Non capivano che io ero così, che avevo i miei difetti, ma anche i miei pregi, come tutti, ero proprio come tutti gli altri ragazzi che si volevano bene.

Ogni tanto riflettevo su come sarebbe stato, guardare un film davanti al caminetto, abbracciato ad una bella ragazza, parlare del più e del meno senza preoccuparsi di fare qualche figuraccia, perché in fondo non era importante se sbagliavo.

Proprio qualche tempo prima, durante una lezione alla mia scuola di grafica, fissavo questa tipa, vestita proprio nel modo migliore per fa soffrire un uomo: magliettina attillata e minigonna, un classico.

Alla fine della lezione cercai di attaccare bottone (come se fosse stato facile parlare con una ragazza con la minigonna più corta che avevo mai visto!).

<< Ciao…..interessante oggi la lezione >>

<< Già >> disse lei, e sembrava che la stessi costringendo a parlare puntandole un fucile:<< Io mi chiamo Richard >>.

<< Piacere Trish >>

Trish……in quel momento, mi sembrò il nome più bello che avessi mai sentito, ma ora se ci penso, sono stato proprio un fesso!!

<< Senti pensavo…..beh…..siccome sono leggermente indietro col programma…..se potevi darmi una mano….. >>.

<< Mi piacerebbe ma ora ti devo salutare, sta arrivando il mio ragazzo! >>

Fu veramente atroce, e non era finita li, all’uscita vidi il “fortunato”, un tipico pariolo vestito da coatto con una Mercedes da sballo.

Questo è solo un esempio dei tanti episodi che caratterizzavano la mia entusiasmante vita, forse è accaduto tutto per questa cosa, ma se avessi pensato a qualcos’altro o magari fossi stato meno depresso, non sarebbe successo niente, invece accadde proprio come in un maledetto film dell’orrore di serie B.

Andando verso casa, notai che la strada era completamente deserta, e mi sembrò molto strano vista l’ora ma proseguii ugualmente; anche tutti i negozi erano chiusi, tutti tranne uno, che attirò come un magnete la mia attenzione.

Sembrava una specie di baracca, non proprio un negozio, sulle finestre erano state inchiodate alcune assi di legno e s'intravedeva appena l’interno anche se, essendo buio e mal illuminato, la visuale era pessima, quindi non si capiva cosa ci fosse.

Sull’enorme porta però, era affisso un cartello ben visibile, che tutto sembrava tranne l’insegna di un negozio rispettabile, c'era scritto :”IL NEGOZIO DI HORROR”.

Sicuramente nessuno sano di mente sarebbe entrato lì dentro, ma io sentivo una voce che mi chiamava, non una voce inquietante, affatto, piuttosto una voce dolce e gentile che ripeteva come un coro melodioso:

<< Richard, Richard non tardare ancora >>

Lo diceva in maniera suadente e così penetrante, che ad un certo punto iniziai a ripeterlo anche io.

La cosa strana era, che mentre il mio corpo voleva schizzare via, la mia anima era attratta da quel luogo. Con non poco fatica, raggiunsi la maniglia, aprii la porta, e appena entrato, la stessa si chiuse dietro di me ed io mi ritrovai bloccato nel negozio.

Appena mi guardai intorno, la situazione sembrò ancora più bizzarra, all’interno tutti gli scaffali erano vuoti ed enormi e fitte ragnatele serpeggiavano qua e la, sembrava abbandonato ma non lo era affatto, al centro del negozio mi trovai davanti una cosa che non mi sarei mai aspettato: dietro l’enorme bancone, si trovava la ragazza più bella che avessi mai visto.

Aveva lunghi capelli neri che gli scendevano fin dietro al bancone, un viso vellutato e due occhi brillanti come smeraldi, era tutto così paradossale, avrei dovuto capire invece, che nello stato in cui ero, il miglior modo per abbindolarmi era quello!!

<< Salve Richard…io lo so perché sei qui….. >>.

La sua voce era incredibilmente melodiosa, però proprio il fatto di averne subite tante dalle donne, mi rendeva scettico e questo era uno sviluppo alquanto grottesco………

<< Senta un po’…..ma che razza di negozio è mai questo, è vuoto!!! E lei chi è?? Non la conosco affatto, come sa il mio nome?? >>

<< Perché ti comporti così? Non vuoi più qualcuno che ti stia vicino e che ti voglia bene? Qualcuno da amare?? Puoi averlo se vuoi, io te lo offro >>

<< Già! E in cambio che cosa vuoi la mia anima? >>

<< No, niente di tutto questo, soltanto un patto ci vincolerà: un giorno mi servirà un favore e verrò da te che dovrai aiutarmi…. >>.

Intorno a me si sentivano ancora quelle voci, ma questa volta erano diverse, come un coro disperato che continuava a cantilenare “NO!NO!NO!”.

Avrei dovuto ascoltarlo, ma ero così disperato e così solo, volevo solo un po’ d'affetto e tutto quanto mi era stato negato, e poi se in gioco non c’era la mia anima che poteva farmi, rovinarmi la vita?? Peggio di così!!! Non lo avessi mai detto!

Alla fine risposi: << Ok! Ci sto, voglio chiederti però, ancora una cosa, perché fai tutto questo? >>

<< A tempo debito lo saprai, intanto adesso il tuo desiderio è stato….esaudito!! >>.

Mi svegliai, subito dopo, nella mia stanza e pensai fosse stato tutto un brutto sogno, e chi può biasimarmi? Un’esperienza simile avrebbe portato chiunque a questa deduzione.

Erano ormai le cinque del pomeriggio, così decisi di alzarmi e di fare una passeggiata, soprappensiero come al solito, girai l’angolo e mi scontrai proprio con una ragazza! Tra me e me pensai ”cavolo!! Un’altra figuraccia”, poi mentre l’aiutavo a raccogliere le sue cose, notai un oggetto che mi dava la possibilità di attaccare bottone.

<< Collezioni minerali? >>

<< Oh si! Sono la mia passione!! >>

<< Beh…anche io ho qualcosa a casa…. >>

<< Davvero?? >>

<< Già!! Mi chiamo Richard e tu? >>

<< Siren >>.

Dopo qualche ora parlavamo già come due vecchi commilitoni, mi sembrava quasi impossibile e poi mi venne in mente il vecchio negozio, ma scacciai subito quel pensiero e così facendo, mi giocai l’ultima possibilità di tornare indietro, Poche settimane dopo ci fidanzammo e tutto questo mi sembrava troppo bello per essere vero.

Non avevo mai conosciuto nessuno come lei: era attraente, intelligente, allegra e sensibile e aveva i miei stessi interessi, insomma era perfetta; sembrava un sogno, e infatti io non volevo svegliarmi.

Non avrebbe dovuto destare dei sospetti tutta quella perfezione? Da sfigato quale ero? In verità non me ne importava più niente di tutto il resto, non avevo più dubbi e mi sembrava tutto chiaro nella testa, ero ormai completamente immerso nella sua visione e qualunque cosa, anche la più clamorosa l’avrei negata senza alcun problema.

Sbagliai tutto facendo in questo modo, ora lo so per certo, ma allora, averla desiderata tanto e averla raggiunta, mi sembrava talmente bello che non volevo mi sfuggisse dalle mani.

Tre anni dopo ci sposammo e ci trasferimmo in una viletta fuori Roma, lei era sempre disponibile a tutte le mie decisioni, non mi faceva mai arrabbiare, e il mio carattere era completamente cambiato, da furioso, triste e malinconico era diventato allegro, gentile e pieno di vitalità.

Logicamente avendo una moglie così, un buon lavoro e una bella casa, avevo proprio tutto, ma il mio sogno stava per trasformarsi in un terribile incubo.

  
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