-Tu.
C’è una persona davanti a me. È una ragazza con un vestito verde chiaro.
Mi guarda e sorride, con i suoi trentadue denti smaglianti.
È molto bella. Dice qualcosa. Non comprendo. Mi guarda un po’ imbarazzata.
Pian piano le sue guance si colorano di rosso.
Mi agito, è magnifica, un po’ bassina ma magra, con gli occhi bruni. I suoi capelli castani le ricadono sul petto.
Sento qualcosa che si agita dentro me, mentre la guardo. Guardo lo stomaco dolermi d’eccitazione.
‘ Ho le farfalle allo stomaco! ’ mi dico estraniandomi per un secondo dallo sguardo magnetico della ragazza.
Poi i suoi occhi preoccupati incontrano i miei. Dopo un breve istante di esitazione balbetto qualcosa.
Lei mi guarda, un po’ meno preoccupata.
‘ Tutto bene? ‘ mi chiede baciandomi una guancia.
La guardo. Lei sorride porgendomi la sua mano. Le bacio ogni angolo della mano.
Lei ride imbarazzata, ma la sua mano è ancora fra le mie. Continuo a baciargliela.
‘ Sei speciale. ‘ Mi dice, bloccando immediatamente la risatina.
I suoi occhi scuri si fanno pieni d’affetto, solo quegli occhi possono trasmettere delle emozioni così intense.
Mi fermo anch’io, la guardo negli occhi, serio. Anche lei ha un viso serio, tuttavia non è impaurita ne addolorata.
È innamorata. Il mio viso si fa teso.
‘ Io… Ti amo. ’ Le dico.
***
Mi sveglio tutto sudato. È una estate torrida. Il letto dell’hotel quasi non riesce a contenere la mia elevata statura, tanto che i miei piedi fuoriescono dal letto. In pigiama, mi alzo e mi asciugo il viso con un fazzoletto.
‘ L’ho sognata. ‘ mi dico sorridendo.
Metto le ciabatte e vado nel cucinotto. Quasi non riesco a crederci che l’ho sognata di nuovo.
Sorrido nuovamente, soddisfatto.
Sono contento, penso sempre a lei e al nostro amore. Non vedo l’ora di dirle cosa ho sognato. Siamo fidanzati da tre anni e condividiamo tutto; il lavoro come attori, le emozioni e la passione per la recitazione e il canto. Amo vederla sorridere.
Sono innamorato.
Le mie guance si colorano un poco mentre penso a quello che vorrei chiederle. Vorrei sposarla e avere una famiglia con lei.
Però i miei pensieri romantici svaniscono improvvisamente.
Purtroppo delle volte ho bisogno di un’altra cosa, la mia ragazza non mi basta. Ogni tanto sento la mancanza di qualcosa.
Di qualcosa che ho provato quando ero adolescente e che ha segnato la mia vita.
Una profonda e dolorosa cicatrice che ogni tanto brucia molto forte.
‘ Non auguro a nessuno quello che si prova, dipendere da qualcosa è talmente… facile al giorno d’oggi. Ne sento il bisogno.
Non mi basta l’amore che provo per Samantha e quello che ricevo da lei. Non voglio ricaderci… ma è tutto… è perfetto…devo… ‘ penso.
-una voragine ha preso il controllo della mia mente. Prende tutto, l’amore, la fatica, la paura, i traguardi…-
‘ devo solo riprovarla un’altra volta e… e poi ne uscirò. Lo giuro. ‘ mi dico, autoconvincendomi.
Esco dall’hotel. Il portiere mi saluta con gentilezza ma io non gli do importanza, non riesco a pensare ad altro oltre alla … Samantha. Cerco di distrarmi pensando al suo volto, al suo bellissimo e perfetto volto. La sua carnagione è chiara, quasi pallida, la sua mascella pronunciata.
‘I suoi meravigliosi occhi scuri, oh, sono la cosa più bella che abbia mai visto.’ Dico mentre salgo in macchina.
Accendo il motore per poi rispegnerlo. Non riesco a fermarmi.
Ho un fuoco che mi arde dentro, quasi come una battaglia fra la mente e il cuore.
‘Samantha non vorrebbe questo, lei…’ Penso che forse tutto è un errore. Devo chiamarla ma c’è qualcosa che non me lo vuol far fare.
Prendo l’iphone e digito, con grande forza di volontà, il suo numero.
Il mio cuore batte forte e apro il finestrino perché il caldo mi sta consumando.
Il cellulare squilla. La linea è libera.
‘Lei, lei mi può... aiutare.’ Dico cercando di autoconvincermi.
Ansimo, potrebbe rispondere da un momento all’altro e venire a sapere quello che sto per ...vorrei fare.
Singhiozzo, appoggio la testa e le mani al clacson mentre riattacco velocemente.
Scoppio in lacrime con la testa fra le mani, la mia giacca di Armani si bagna un poco. Mi allargo la cravatta, il caldo mi sta davvero uccidendo. Guardo la temperatura esterna sul cruscotto della macchina mentre provo a smettere di piangere. Il clima è torrido ma sono io che sto evaporando. Il mio corpo richiede ciò che in realtà non vorrei assumere, ma devo.Ne sento il bisogno.
La mia mano trema.
Accendo il motore con uno scatto e parto verso il fornitore.
***