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Autore: marina_394    07/09/2013    1 recensioni
Purchè faccio parte dei Favoriti, non ho intenzione di partecipare ai Giochi della Fame ossia, gli Hunger Games. E' una cosa troppo oscena che noi ragazzi ci alleniamo per ucciderci! Intanto mi godo il profumo dei fiori e il canticchìo degli uccelli. La primavera è finalmente alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 1

La primavera alle porte


 

Esco a prendere la farina nel nostro magazzino. Intanto mi godo l'odore dei fiori fioriti e il canticchìo degli uccelli.

Quasi tutti di prima mattina sono svegli e pronti per affrontare questo giorno ossia, la Mietitura. Sono tutti frizzanti e scoppiettanti dall'idea che oggi possono affrontare i temuti Giochi della Fame. Io no, non aspetto altro che superare i diciotto anni ancora viva e vegeta. Dovrò aspettare ancora quattro lunghi anni. Ma, pur essendo in un Distretto molto dignitoso, nessuno si offre volontario e questa cosa non la capisco. Qualcuno mi potrebbe salvare la vita.
-Buongiorno Naomi, salutami i tuoi.- Dice una giovan e adulta con passo scattante.
Tolgo subito lo sguardo, sembra che l'ho ignorata, e infatti è così. Mi dirigo al magazzino. Sfilo dalla tasca la chiave arruginita, infilo la chiave nella serratura e mi infilo dentro a quel metro quadrato.
Dopo minuti di ricerca ho trovato la farina dentro un grosso sacco beige.
Corro decisa verso casa ma, dopo pochi istanti sono esausta come se avessi corso per più di un'ora e decido di fermarmi. Il sacco è troppo pesante. Qualche minuto dopo arrivo a destinazione, appoggio il sacco di farina e mi asciugo la fronte con un fazzoletto di seta a pois.
Vedo mia madre scendere le scale e inizia la serie di scricchiolii insopportabili.
-Oh, ecco qua il sacco. Grazie Naomi ora hai tempo di allenarti, il grande giorno è ormai giunto!- Mi dice con un sorriso apparentemente falso e indicando mio fratello Armay sul divano foderato tutto bucherellato.
Mi siedo sul divano e lo fisso, finchè lui si accorge di me.
-Allora sorellina, se verrò preso io come tributo del nostro distretto- molto probabile, dato che ha diciassette anni, quanto lo invidio- io ritornerò, stai tranquilla.-

Andiamo a fare allenamento in un piccolo prato a pochi metri da casa, anche se a me non piace cerco di sopportarlo. Mi insegna molte tecniche per arrampicarmi e mimetizzarmi, ne sono felice. Dopo qualche ventina di minuti intravedo dalla cima dell'albero che sta arrivando nostra madre.
-Ragazzi, è l'ora di prepararsi per la Mietitura. Venite a casa che vi acconcio i capelli per bene.- E si dirige con noi. Mentre torno a casa non riesco a fare a meno di pensare. Penso a come sarebbe se andassi là. Non riuscirei mai ad uccidere, forse morirei alla Cornucopia o anche prima.
Arriviamo a casa e i nostri vestiti sono appoggiati sul divano bucherellato.

[Continua]

  
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