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Autore: Like an Undead    07/09/2013    1 recensioni
Andrea Leonida è una ragazza solitaria, intelligente e fredda.
L'unica persona che riesce a farle perdere le staffe è il suo omonimo, Andrea Mala.
Quest'ultimo eccelle negli sport, ha una montagna e mezzo di amici e uno zero e mezzo in storia.
Loro due sono gli esatti opposti, ma una ricerca di scienze li unirà non solo didatticamente parlando...
Una one shot banale e smielata, ma spero comunque che vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Io & "Mr. Zero e Mezzo"

 

Sin da piccola, non sono mai stata in grado di donare amore ad altre persone oltre che alla famiglia, l'unica cosa  che io ami, oltre ad essa, è lo studio. Benché sia stata sempre odiata e schernita, ho sempre proseguito dritto per la mia strada, senza dar conto a nessuno di quello che facevo o non facevo. Certo, potrò sembrare fredda e priva di cuore pensando che il così detto amore sia inutile, ma davvero non ho mai sopportato le persone troppo sentimentali o eccentriche. In poche parole sono una donna che non crede nella favola del principe azzurro. Il mio nome è Andrea Leonida, ho diciotto anni e in questo momento mi sto dirigendo a scuola. Neanche entrata nel grande giardino dell'edificio scolastico vengo colpita in pieno volto da un pallone da calcio di cui conosco fin troppo bene il proprietario: " Mala… ", accenno con la mano sul naso dolorante. Mi compare davanti un ragazzo molto alto, moro e con degli occhi più verdi di uno smeraldo, peccato che tutta quella bellezza nasconda una testa completamente vuota. "Oh, perdonami Leonida, giuro che non l'ho fatto apposta!" dice la causa della pallonata ridacchiando come un bambino che ha combinato una marachella. Io rispondo pungente come un ago: "Già già, non l'hai fatto di proposito neanche oggi, Andrea Mala, mi fai solo pena.". Già, proprio così, io e questo tizio ci chiamiamo nello stesso modo, è umiliante, a dir poco umiliante. Sin dal primo giorno di liceo, a causa di questa omonimia, ci siamo odiati, insomma, come possono due persone così evidentemente diverse, avere lo stesso nome? Dopo essermelo domandato un'infinità di volte ho deciso di accantonare il problema non considerandolo abbastanza degno della mia attenzione e del mio prezioso, preziosissimo tempo. Gli ritiro la palla in modo davvero poco raffinato e femminile, tanto da attirare l'attenzione delle ochette della classe, poi mi riavvio verso l'entrata della scuola. Arrivo nell'aula e mentre poso la cartella sul mio banco, l'occhio mi cade su quello di Mala. Proprio così, anche non considerandolo una presenza importante della mia vita, è comunque una presenza, e piuttosto irritante, quindi mi sono imposta l'enorme divieto di non ucciderlo…Da premio Nobel per la pace, no? Come se non bastasse la semplice visione del suo essere, la mia pazienza viene continuamente messa alla prova, infatti sono stata talmente sfortunata da essere capitata in coppia con lui per un progetto di scienze. Al suono della campanella d'inizio lezioni, tutti i miei compagni corrono verso i loro banchi minacciati dall'imponente aura della professoressa di scienze, temutissima per la sua nomina di bocciatrice. " Bene, le coppie sono state sorteggiate quindi, vi comunico che questo progetto si potrà svolgere solamente in orario extra-scolastico, altrimenti non avremmo abbastanza tempo invece da dedicare all'avanzamento con il programma, quindi vedete di organizzarvi perbene! " ci ordina con tono, esageratamente, impetuoso la professoressa e a quel punto è segnata la mia condanna. Vedermi fuori dall'ambito scolastico con quello lì?! Non se ne parla neanche! Incrocio lo sguardo scocciato di Mala, che evidentemente ha pensato la stessa cosa. Al cambio dell'ora chiamo il mio compagno analfabeta, così l'ho soprannominato, sul balcone dell'aula. L'atmosfera è tetra e il vento gelido nonostante la stagione primaverile, insomma c'è aria di guerra. Io dico a voce alta: "Sai benissimo che mi sentirei umiliata se qualcuno scoprisse un'uscita con un tipo come te, anche se di studio! ". Lui contrariato risponde a tono "Lo stesso vale per me, in giro con una secchia come te? No grazie! E poi ti sei vista? Andiamo, quelle trecce sono… ". Non finisce la frase che scoppia a ridere. " Non vedo quale sia il problema nelle mie trecce! E poi sono sempre meglio di quella specie di spazzola che ti fai tu in testa! ", ribatto infuriata. " Guarda, meglio la mia spazzola che quella pettinatura da medioevo! " dice continuando a ridere come un ebete. Allora decido di chiudere in fretta il discorso, non ho mica così tanto tempo da perdere per parlare con lui io, e soprattutto per evitare di macinargli la testa a mani nude. " Ah, senti un po' Mr. Zero e mezzo in storia, non mi sembra che tu sia il tipo di persona che mi possa collocare in un'epoca come il medioevo, di cui oltretutto non sai nulla, quindi evita di parlare di cose di cui conosci solo il nome! Ora torno in aula, odio perdere tempo prezioso! ", dico arrabbiata, "Per il progetto, suddividiamoci equamente il lavoro, ognuno di noi lo farà separatamente e poi ci penserò io ad unire le due presentazioni! " detto ciò, lo lascio solo sul balcone senza concedergli neanche un minuto per controbattere. "Accidenti, quello è l'unico ragazzo al mondo in grado di farmi saltare i nervi a questo modo! Sarà anche vero che la madre degli idioti è sempre incinta, ma sta' volta ha prodotto il suo capolavoro!" penso mentre ritorno al mio banco. 

Oggi è mercoledì e finalmente domani finirà questa tortura psicologica, anche il solo pensare al fatto che sia in coppia di studio con Mala mi fa sentire uno straccio usato. Visto che domani è l'attesissimo giorno della consegna dei lavori di scienze mi dirigo a passo di marcia verso il banco del mio scellerato omonimo. Il gli domando di consegnarmi il powerpoint del progetto in modo da modificarlo e di adattarlo al mio, ma ovviamente lui mi domanda disorientato: " Eh? Quale progetto? ". Inizio a sudare freddo per un'intuizione pericolosa che ho appena avuto. " Ah certo! Il progetto sulle stelle…", dice temporeggiando, "Ecco…Diciamo pure che è in fase di elaborazione!" afferma evidentemente poco convinto. "Ah, certo…Ma cos'è, mi crede stupida forse?! Mi sembra ovvio che non l'ha fatto! Come ho potuto fare affidamento su un soggetto del genere?!" mi domando, poi vedo delle forbici sul suo banco " Ah, come sono allettanti…" penso tentata. Lui vede la mia espressione e immediatamente cambia colorito. Prendo un respiro profondo, ultimamente mi capita fin troppo spesso. " Mala…Lo sai che se ti eliminassi farei un enorme favore all'intero universo? Altre galassie comprese.". L'idiota sorride come un ebete cercando di tranquillizzarmi, ma sa benissimo che è completamente inutile. Lo afferro per il colletto della sua camicia e lo trascino, letteralmente, nel corridoio. Usciti dall'aula assumo un'espressione omicida, e sta' volta nessuno può biasimarmi se lo strozzo. "In fase di elaborazione…In fase di elaborazione eh?! Domani è l'ultimo giorno disponibile per consegnare il lavoro e tu che fai? Nulla! Questo è il problema! ", esclamo infuriata mentre lui mi ignora bellamente. "Davvero, mi devono premiare se non lo uccido, perché andiamo, quante altre persone possono vantarsi di aver avuto a che fare con un tizio così senza avergli torto neanche un capello, eh?" penso cercando di non perdere la testa. " Ascolta bene tu! Vista la tua negligenza oggi ti toccherà stare con questa secchia anche dopo le lezioni, quindi prova a darmi buca e giuro che non riuscirai a diplomarti sano e salvo!" lui mi fissa con degli occhi indecisi tra l'essere preoccupati, stupiti o terrorizzati, poi decide di optare per la terza opzione infatti annuisce senza batter ciglio. 

Finalmente, dopo una straziante assemblea di classe condotta da due miei compagni uno più esibizionista e narcisista dell'altro, suona la campanella di fine giornata. Vedo Mala che mi aspetta appostato vicino alla porta dell'aula, allora mi preparo, ma non faccio in tempo a raggiungerlo che la più appariscente, euforica e fanatica delle sue ammiratrici lo travolge gracchiando: "Andy! Sei bellissimo come al solito! Senti ti andrebbe di andare a divertirci al bowling?". "Katherine, vedi io oggi…" Mala, non fa in tempo a finire la frase che lei afferra il braccio del mio compagno di studio e inizia a tirarlo tempestivamente, ma io non sono certo una che molla la sua preda quando ce l'ha sotto il naso, allora mi dirigo a passo di marcia verso i due. "Buongiorno, Barbie…" la saluto sarcasticamente, ma ovviamente lei non capisce. "Barbie? Perché, dov'è la barbie?" mi domanda pensando di risultare interessante rivolgendomi uno sguardo di sfida. Io ridacchio ironicamente e lei mi chiede "Cosa c'è da ridere scusa?!". Stufa della situazione afferro Mala e dico "Vedi, è in questi casi che si dice rido per non piangere! ". Con quella frase concludo e me ne vado con il mio compagno analfabeta, lasciando Barbie e riflettere sul significato di una frase per la prima volta in vita sua. Usciti dalla scuola lui esclama: "Ehi! Quello che hai fatto potrebbe crearmi dei problemi sai? Non ci pensi ai cuori infranti delle mie fan nel vedermi uscire proprio con te?". "Già le fan, ma come fa ad averne così tante questo tizio?! " penso scocciata. "E a chi importa di te e dette tue fan?!" dico arrabbiata. Cade per qualche secondo il silenzio, i suoi verdissimi occhi sono fissi su di me, sembra quasi, dico quasi, intelligente, ma so che è solo un'impressione. Su suo volto compare un ghigno soddisfatto e troppo, decisamente troppo, furbo. "Ma non è che tu…Sei gelosa?" domanda irritante. Io lo fisso per qualche secondo con aria di sufficienza, poi dico: "Ma sei serio?". Lui alla vista della mia faccia scoppia a ridere, andiamo non dopo poi così divertente. "Sei fantastica!" dice convinto. Io arrossisco come un peperone, non capisco cosa stia succedendo, il cuore mi batte talmente forte da non farmi sentire i rumori delle macchine che passano e la cosa peggiore è che questa sensazione terribile quanto bellissima mi è provocata da lui, da quella persona tanto ottusa quanto insopportabile. "Quando troverai una persona speciale che ti farà battere il cuore e te lo sentirai scoppiare allora capirai cos'è l'amore." mi disse così mia madre un giorno, ma accidenti, proprio di questo tizio qui mi dovevo innamorare io? "Oi, tutto apposto?" mi chiede lui avvicinandosi talmente tanto da farmi sentire il suo respiro sulla pelle. "Zitto e andiamo!" ordino, lo prendo per un braccio e lo trascino in un internet-caffè. Ci sediamo davanti ad un computer e iniziamo a lavorare  sul progetto. "Le stelle sono sfere dotate di massa enorme, costituite per lo più da idrogeno ed elio, tenute insieme dalla forza gravitazionale, e che emettono energia sotto forma di radiazioni elettromagnetiche. L'energia delle stelle viene pro…Ma mi stai ascoltando?!" esclamò arrabbiata mentre lui giocherella con una penna disegnando masse informi su dei poveri fogli bianchi. "Ah, certo!" risponde Mala un po' spaventato dal mio tono assassino. " Si certo, come no…Va bene, calmati Andrea." mi ordino ormai arresa alla realtà. Un paio d'ore dopo abbiamo finito, allora lui si alza in piedi e si stiracchia. "Sai cos'ho capito Leonida?" mi dice tutto contento. "Cosa?" domando io ancora un po' turbata dalla scoperta fatta poco prima. "Grazie a questo progetto ho realizzato che come un miscuglio di gas completamente diversi che si uniscono e formano quelle bellissime stelle nel cielo, noi uomini siamo fatti per stare insieme nonostante le enormi differenze tra di noi." dice con uno sguardo più intenso di un diamante. "Dove vuoi arrivare?" chiedo io incuriosita dal suo ragionamento. "Ebbene, prendiamo il primo strato di una stella. Io sono l'elio e tu l'idrogeno, entrambi importanti gas che insieme danno il loro contributo per formare la più bella delle stelle." afferma. Credo di aver capito dove vuole andare a parare, ma non deve, non può! Avvicina il suo viso al mio, con una mano mi prende il mento e dice: "Ok, non sono portato per i discorsi complicati." . "C-Che stai facendo?!" domando agitatissima io. "Non sono io, è l'elio che si unisce all'idrogeno…" dice, poco dopo le sue labbra sono incollate alle mie. Il mio primo bacio dato in questo modo…È oltraggioso! È pazzesco! È…È inimmaginabilmente bellissimo. 

"Ti amo, Andrea.".

   
 
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