1. Luna piena

“Oggi pomeriggio andiamo da Derek” annunciò Scott al suo migliore amico.
 
“Cosa? Perché?! Scott, quel tizio è PE-RI-CO-LO-SO”, sillabò Stiles.

“Lo so, Stiles, ma domani c’è la luna piena: devo sapere come fare a controllarmi. Non vorrei fare cose di cui potrei pentirmi la mattina dopo”, disse Scott risolutamente.
 
“Credimi, non lo vorrei neanch’io” rispose l’amico sorridendo; si ricordava benissimo di quando la luna piena passata Scott aveva cercato di ucciderlo.
Perciò si rassegnò al fatto di dover andare da Derek. Per Stiles era ovvio, quell’alpha scorbutico ce l’aveva scritto in fronte grosso come una casa: “pericolo! Pericolo! Porto solo guai, statemi alla larga”. Ma d’altronde da quando il suo migliore amico si era trasformato in un licantropo, era piuttosto difficile evitarlo.
 
E poi, c’era anche qualcos’altro; quell’aria da ragazzaccio, quei modi bruschi… forse quell’aria enigmatica… c’era qualcosa che Stiles trovava incredibilmente, irrimediabilmente attraente in Derek. E ne era un po’ spaventato, perché non era mai stato così interessato ad un ragazzo prima d’ora.
 
 
 
I due ragazzi oltrepassarono la porta mezza sfondata di casa Hale. All’interno l’unica luce veniva dai fiochi raggi di sole che passavano dai vetri rotti delle finestre. I due amici si guardarono in giro, leggermente intimoriti – beh, uno era più intimorito dell’altro, a dire il vero – e Scott non vedendo nessuno urlò più volte il nome dell’alpha.
 
“Dai Scott, non c’è, è andato da qualche parte, che ne so io, magari è andato a fare la spesa, dai andiamocene, è buio qui!” sussurrò Stiles, logorroico come sempre.
 
“Non fare il fifone, Stiles!”
 
Proprio in quel momento apparve sulla scale un amasso scuro indistinto. Mentre si avvicinava, i due riconobbero che era Derek.
Seminudo.
Con solo un asciugamano alla vita.
 
Stiles deglutì nervosamente.
 
“Cosa avete da rompere? ero a farmi una doccia” disse con aria irritata e noncurante. Vedendo gli sguardi stupiti dei due, aggiunse, “sì, persino io mi lavo” sorridendo appena.
 
Stiles disse ironicamente: “oh scusaci, dovevamo avvertire, forse dovevamo farti una telefonata per dirti che stavamo arrivando? No sai è che abbiamo un po’ un’emergenza qui, domani c’è la luna piena!”. Venne zittito da un’occhiataccia dell’alpha. Si pentì di aver parlato così a vanvera: lo faceva sempre quando era nervoso, non poteva evitarlo. E poi, vedere il lupo senza praticamente niente addosso, lo rendeva ancora più nervoso.
 
“So già cosa fare per la luna piena. Domani pomeriggio vieni qui, Scott, e io ti incatenerò così che non potrai fare niente. Non ti piacerà, ma è necessario”.
 
“Va bene. Ma tu non ha problemi con la luna piena?” chiese il beta.
 
“Io ho imparato a controllarmi, non sono mica un lupetto giovane come te. Ora andate, è pericoloso girare per questo bosco quando è buio, dovete andarvene ora. A domani” concluse Derek, e sparì in un corridoio buio di quella casa diroccata.
 
I due amici seguirono il suo consiglio e se ne andarono di corsa sulla jeep di Stiles.