Capitolo 1
Quattro
dannatissimi stronzi, ecco cosa sono!
Sarei
potuta essere a dormire nel mio letto e invece dove sono?!
In una
dannatissima scuola per drogati, killer, autolesionisti, e Dio solo sa
cos’altro!
E non
faccio parte di nessuna di queste categorie, sono una semplicissima ragazzina
di 13 anni che abita abitava a Brooklyn.
Mi
ritrovo in questa orribile stanza per colpa di quattro coglioni che volevano
farmi uno scherzo.
Nella
mia scuola c’è gente che vende droga e dei miei compagni me l’hanno messa nella
cartella per “un innocuo scherzetto” come lo hanno chiamato loro.
Mia
madre quando ha frugato tra i miei compiti l’ha trovata e non ci ha pensato due
volte a mandarmi qua dentro, fuck all!!!
Mi
giro ancora una volta verso alla sveglia e finalmente vedo l’orario che
aspettavo da almeno quattro ore: 7:00.
Mi
alzo e mi preparo per il primo giorno di scuola.
Senza
toccare il cibo della mensa corro in classe: 126 B.
La
fortuna è che le classi sono miste e per questo non si fa niente che abbia a
che fare con le materie scolastiche.
Apro
la porta e vedo che sono la seconda arrivata…
In un
angolo della classe c’è seduto un ragazzo sicuramente sui 18 anni che gioca con
il suo cellulare.
Il che
è strano visto che i cellulari sono proibiti.
Ha il
cappuccio perciò non è possibile vedere il suo volto ma noto il suo sorriso.
Non ho
mai visto niente di più bello di quello: i denti bianchissimi si distinguono
perfettamente per il colore dei suoi vestiti: neri…
Mi
siedo nell’angolo opposto e appena muovo la sedia per sedermi il suo sguardo si
posa sul mio.
-Hey
matricola, come te la passi?- sorride.
Faccio
finta di non aver sentito niente e inizio a tirare fuori il mio quaderno.
È una
specie di diario segreto però tutto ciò che voglio dire lo scrivo sottoforma di
canzone.
Inizio
a scrivere qualche frase:
“Ho sempre creduto
che sarei diventata madre di
2 bellissimi bambini,
invece sono qui…
Dove?
Non lo so.
Perché?
Non lo so…”
-Hey
matricola che diavolo stai scrivendo?!- mi porto una mano al cuore per lo
spavento.
Mi
ritrovo faccia a faccia con il ragazzo di prima.
Adesso
che lo vedo è veramente bello: occhi color nocciola contornati di rosso (sicuramente
un cannaiolo) e capelli biondi tirati su in una cresta perfetta.
-Che
vuoi?!- rispondo spazientita.
Questo
ragazzo mi ispira nervosismo.
-Hey
hey, non ti ho detto niente. Calmati Matri- alzo un sopracciglio per il
soprannome.
-Come
mi hai chiamato?!- chiedo continuando a scrivere qualcosa sul quaderno.
“Perché tutto a me?
Cosa ho fatto di male per
meritarmi tutto questo?
Il mio principe azzurro
dovrà aspettare,
Il cavallo dovrà aspettare,
Il castello dovrà
aspettare…”
-Non
ti piace Matri? Sicuramente è migliore di matricola! Ce ne sono già troppe di
persone che si chiamano in quel modo!- afferma.
Non
alzo lo sguardo.
Il
cannaiolo prende velocemente il mio quaderno e inizia a leggerlo ad lata voce:
-Wow,
interessante! Aspetta… non sai perché sei qui?!- smette di leggere e mi guarda
confuso.
Abbasso
lo sguardo.
-Tutti
sono qui per un motivo! Se sei in questa classe vuol dire che ti sniffi
qualcosa!- mi spiega.
Alzo
lo sguardo di colpo:
-Io
non ho niente a che fare con questo posto!- urlo liberandomi finalmente di un
peso.
Lui mi
guarda confuso:
-Quattro
coglioni mi hanno infilato della droga nello zaino e mia madre l’ha trovata ed
eccomi qua!- dico ironica.
-Hey
Matri, attenta con le parole! Hai solo 2 anni, non te le puoi
permettere!-scherza il cannaiolo.
-Per
tua informazione io ne ho 13, cannaiolo e non ci credo che tu non le hai dette
alla mia età!- dico io incrociando le braccia al petto.
-Hey
come fai a dire che sono un cannaiolo?!- mi chiede fulminandomi, peccato che la
sua faccia sia di tutto tranne che spaventosa!
Gli
scoppio a ridere in faccia:
-I
tuoi occhi raccontano ogni cosa che lo possa confermare- ridacchio.
Subito
si specchia alla finestra facendomi ridere ancora di più.
-Matri,
hai finito di ridere?!- mi chiede guardandomi in cagnesco.
Rido
ancora di più.
-Se
vuoi che smetto allora, per favore non fare quella faccia- dico tra una risata
e un’altra tenendomi la pancia, non ho mai riso così tanto in tutta la mia
vita.
Improvvisamente
entrano altri ragazzi e alcune ragazze.
Il
cannaiolo corre al suo banco, ah è vero, rovina la sua reputazione di bad boy
se parla con una tredicenne.
Sbuffo
e mi risiedo.
Abbasso
lo sguardo sul mio…dov’è finito il mio quaderno?!
Il
cannaiolo!
Mi
alzo lasciando lì le mie penne e tutto il resto avvicinandomi al suo banco.
Lui mi
guarda in cagnesco e io cerco di non ridere, poi capisce e un sorrisino si
nasconde tra le sue labbra.
Gli
indico con gli occhi il quaderno e lui me lo passa in silenzio.
Lo
afferro e lo porto al mio banco.
Dopo
che sono entrati molti ragazzi finalmente vedo entrare una donna che dovrebbe
essere l’insegnante.
-Buon
giorno ragazzi- dice.
Nessuno
la caga di striscio e continuano a chiacchierare animatamente.
-Oggi
c’è una nuova arrivata- dice alzando un po’ il tono di voce e tutti si zittiscono
e iniziano a guardarsi intorno fino a poggiare gli occhi su di me.
-Ciao!-mi
saluta gentilmente per poi continuare- lei ha 13 anni e… bhè, vuoi raccontarci
tu perché sei qui?- mi chiede sorridendo dolcemente.
-In
realtà non ho un motivo per cui sono qui- dico io sinceramente.
-Tutti
hanno un motivo- dice un ragazzino di circa 15 anni in prima fila.
-Ah,
si. I miei genitori volevano sbattermi fuori di casa!- dico fissando un punto
nel vuoto.
Flashback
-Dream!
Dove cazzo è la lode che avevo detto che dovevi ricevere?!- urla mia madre.
-Ma
mamma…- cerco di ribattere.
-Niente
ma, Dre! Tu non uscirai da casa per un mese, anzi! Starai fuori da casa per un
mese e non provare a ripresentarti in questo posto prima della fine della
punizione!-urla aprendo la porta di casa.
È
finita la punizione, ho passato un intero mese a casa di Evelyn, la mia
migliore amica.
Rientro
a casa:
-Cosa
ci fai dentro casa a quest’ora! Mancano ancora tre ore!- urla mio padre.
Corro
fuori ancora piangendo, cos’ho fatto per meritarmi tutto questo!?
Fine flashback
In
quel momento mi accorgo di stare fissando il cannaiolo davanti a tutti.
Abbasso
lo sguardo.
-Sono
tornata a casa da scuola e dopo aver mangiato trovo mia madre (se la posso
chiamare così) con in mano un sacchettino con dentro della polvere bianca.
Io non
ho mai fatto uso di droghe, non ho mai fumato e niente del genere ma dei miei
stupidissimi “amici” mi hanno fatto questo scherzetto innocuo, per come lo
hanno chiamato loro. Ed eccomi qui, senza un motivo…- dico sempre a testa
bassa.
Per un
secondo sento silenzio poi alzo lo sguardo con le lacrime agli occhi e una
risata parte per tutta la classe.
Anche
la professoressa ride, mi giro verso il cannaiolo e lo vedo ridacchiare per
finta mentre mi guarda.
La
rabbia si impossessa di me ma rimango ferma e zitta.
-Siamo
qui apposta, finchè non ammetterai e ti pentirai del motivo per cui sei qui non
uscirai!- mi dice l’insegnate asciugandosi le lacrime.
Stringo
i pugni e i denti cercando di non tirargli qualcosa addosso prima di uscire da
questo incubo.
-Per
farti una dimostrazione chiederemo a qualcun altro di parlare del motivo per
cui è qui, Ryan…-si volta verso un ragazzo che avrà più o meno la stessa età
del cannaiolo.
-Fumavo
erba prima di essere stato rinchiuso in questo schifo e mi sniffavo marijuana-
dice sorridendo, come se fosse fiero di averlo fatto.
I
ragazzi affianco a lui gli tirano una pacca sulla spalla come per renderlo
fiero, io li sguardo schifati…
Dove
sono finita?!
Hey, questa è una storia che ho iniziato a scrivere da molto tempo e sono molto affezzionata.
Non durerà molto però ho già in mente un'idea per il continuo.
Spero vi piaccia, oggi pubblicherò due capitoli per farvi capire un po' meglio la storia...
Potete lasciari una piccola recensione? *fa gli occhi da cucciolo*
Baci Chiara xx
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