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Autore: Pletto_    08/09/2013    2 recensioni
"Si odiava, Castiel si odiava. Si odiava per tutto ciò che aveva fatto. Per tutto quello che aveva sbagliato, credendo fosse giusto."
La storia si colloca tra il primo ed il secondo episodio della settima stagione. Quando Castiel ha dentro di se tutte le anime del purgatorio.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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Fandom: Supernatural.
Personaggi: Bobby Singer, Castiel, Dean Winchester e Sam Winchester (solo citato).
Coppia: Destiel.
Disclaimer: Ovviamente nessuno mi appartiene, perché altrimenti non sarei qui a scrivere, ma beatamente abbracciata a Cas, Dean o Bobby lol.



Si odiava, Castiel si odiava. Si odiava per tutto ciò che aveva fatto. Per tutto quello che aveva sbagliato, credendo fosse giusto. Per tutte le volte che aveva deluso Dean, l'unico che aveva sempre creduto in lui. L'unica persona che ancora, nell'angolo più remoto del suo cuore, lo credeva innocente. Si odiava, voleva porre fine allo scempio. Doveva porre fine alla sua, inutile, vita, cercare di riparare ciò che aveva distrutto mettendo finalmente un punto fermo alla sofferenza sul pianeta Terra e dei suoi abitanti. Rispedire quello schifo al proprio posto. Si girò verso il disegno, non troppo accurato, che aveva precedentemente fatto Dean sul muro; sentiva tutte quelle anime dannate urlare, scalpitare e dilaniare dall'interno, sentiva che stava per raggiungere il limite. Prima di girarsi e perdere conoscenza per sempre, o almeno così sperava Castiel, guardò Dean, un'ultima volta. Guardò quella creatura perfetta, che aveva visto crescere e cambiare, combattere e perdere, quella creatura che aveva amato, come non avrebbe mai potuto amare, un amore perfetto di quelli che non si possono consumare, di quelli che rimarranno per sempre anche oltre la morte, sperava davvero di rivederlo un giorno, in fondo Castiel ci sperava ancora in un posto in paradiso, si perse per l'ultima volta dentro quei meravigliosi occhi verdi, che brillavano nella penombra di quello scantinato, erano lucidi. Castiel sperava che Dean ricambiasse quello che lui provava. Dean gli faceva mancare il respiro, non che gli servisse a molto respirare, ma sapeva che in genere si prova quello quando si ama una persona. Disse a se stesso un 'Ti amo, Dean' e si voltò, liberando quelle dannate anime, rispedendole tutte da dove venivano. O almeno così credeva. Cadde a terra, perdendo i sensi. Sapeva di non essere morto. Sentì i passi di Dean, sentì la sua voce profonda dire qualcosa, ma non ne colse il significato.

“Cas, Castiel!” il suo nome, continuava a ripetere il suo fottutissimo nome, lo stava ripetendo così tante volte che ormai aveva perso tutto il suo significato. Tenendo l'angelo tra le braccia sentiva di aver perso, non un amico, ma la persona più importante, in quel momento si accorse di amare Castiel, lo amava, non come amava Sammy o Bobby. Quello che provava per Castiel era un amore strano, diverso, incontrollato. Si vergognava ad ammetterlo, non se lo sarebbe mai aspettato da se stesso. Gli sarebbe mancato, Dio come gli sarebbe mancato.
Stava per lasciarlo delicatamente sul suolo quando Castiel spalancò gli occhi. Il cuore di Dean perse un battito, stava per esplodere di gioia vedendolo ancora vivo, quando negli occhi color ghiaccio del suo angelo, vide una luce diversa. Erano spenti il ghiaccio si era sciolto.
Ci fu uno scambio di sguardi tra il verde senza confini degli occhi di Dean ed il blu infinito degli occhi di Castiel. Sembrava che Castiel non lo stesse veramente guardando pur avendo puntato i suoi bellissimi occhi in quelli del cacciatore.

'Ma che diavolo...' Castiel sentiva ancora degli intrusi dentro di se. Sentiva di non poter controllare il suo tramite, lo sentiva lontano. Lo stava perdendo. Cercò di riprendere il controllo , combattendo contro quegli esseri. Le creature più potenti che suo Padre avesse mai creato, il più grande errore della vita di Dio, i Leviatani. Riuscì a scacciarli per un momento, il tempo di vedere le espressioni terrorizzate sui volti di Dean e Bobby.
“Cas, andiamo a cercare Sam, vieni.” gli porse la mano Dean.
Non ce la faceva, non riusciva a controllarli, erano troppi, per quanto Castiel fosse forte non riusciva a reprimerli, loro lo sovrastavano in numero e forza.
“Andate via...” disse flebilmente ai suoi amici. Stava cedendo, ogni secondo che passava era sempre più debole, sempre meno capace di pensare e parlare.
“Perché?” chiese confuso Bobby.
“Dico sul serio. ANDATE VIA!” gli urlò Castiel.

Dean pur avendo sentito non si mosse, era immobile.
“Dean, sono Leviatani!” lo spinse via, sperando, con le ultime forze che aveva, di riuscire a salvare il suo protetto, il suo amore.

“Vai a cercare Sam!” ordinò a Bobby.
Stava per scappare anche lui, quando girandosi indietro vide Castiel contorcersi dal dolore, non ce la faceva, vederlo così lo faceva soffrire. Si fermò nuovamente, si girò verso il suo angelo, o quel che ne rimaneva. I 'Leviatani' così li aveva chiamati avevano preso il sopravvento su Castiel.
“Troppo tardi” disse quel che una volta era il suo migliore amico, ma che adesso era solo un contenitore svuotato della sua essenza angelica.
“Cas...” disse inconsciamente.
“Castiel è morto.” rispose quella cosa. Non se lo aspettava, il fatto che quello che lui vedeva ancora come Castiel, avesse pronunciato quella frase lo rese debole. 'No, non può essere.' Lo guardò negli occhi cercando di intravedere qualcosa, d'altronde gli occhi sono lo specchio dell'anima, ma non vide nient'altro che confusione, nessuna luce, non brillavano più, perché quella cosa non aveva un'anima sola, e di certo non aveva l'anima di Castiel. Senti qualcosa dentro di lui incrinarsi, forse il suo cuore, ma per quel che ne sapeva lui poteva benissimo essere l'intestino, non era mai stato veramente innamorato.

Aveva ritrovato Sam, era preoccupato realmente per il suo comportamento, per ciò che stava accadendo a suo fratello, però non riusciva a non pensare a Castiel. Cercò le tracce che aveva lasciato, era abbastanza facile, vista l'enorme quantità di sangue che stava perdendo. Iniziò a correre, non gli interessava nient'altro, il mondo poteva anche essere in procinto di esplodere, ma lui doveva trovare Castiel, non poteva non averlo vicino, si sarebbe sentito perso.
Oltrepassò quell'inutile barriera, che poco prima quella cosa aveva distrutto come se fosse fatta di carta. Arrivò appena in tempo per vedere il corpo inconscio di Castiel immergersi nell'acqua, vide l'acqua diventare nero pece. I Leviatani erano liberi. Liberi di sterminare la razza umana. Ma la cosa che più fece stare male Dean fu il non vedere più niente. Non emerse nulla.
Era andato, era andato sul serio. Stava per girarsi e andare via, quando vide qualcosa galleggiare vicino la riva. Lo vide, il suo trench-coat. Di nuovo quella dannata sensazione. Questa volta era definitivo, quel che prima dentro di sè aveva solo una crepa si ruppe. Raccolse il trench-coat, bagnato ed ancora insaguinato. Sentì qualcosa scendere lungo il lato sinistro del volto, stava piangendo. Si sentiva così imbecille. Ma lo amava, lo amava veramente, come non aveva mai amato nessuno, neanche Lisa. E la cosa che più gli dava fastidio era che non poteva dirglielo, non poteva urlarglielo, perché lui era andato via, per sempre.
“Figlio di puttana.” sussurrò. Ma pensò un'altra cosa.

'Ti amo, Cas.'

Note dell'autrice: Okay, eccomi qui. Premetto che mi sono disperata per scrivere questa One-Shot. Scrivere qualcosa sulla Destiel era d'obbligo, ma come si può scrivere qualcosa su qualcosa di perfetto senza poi rovinarlo?
Però diciamo che ci sono riuscita. Spero.
Spero che vi piaccia, sicuramente avrei potuto fare di meglio, ma temevo di sfondare nel ridicolo e nel banale. Comunque vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate, grazie :3
YOLO
Baci Pletto_
  
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