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Autore: Super Mimi_    08/09/2013    3 recensioni
"«Che ci fai sveglia a quest'ora?», le domandò, riportando l'attenzione al frigorifero.
Come una molla, la ragazza rialzò di scatto il capo «Dovrei chiedertelo io.», gli rifilò un'occhiata omicida, posando le mani sui fianchi e picchiettando un piede sul pavimento, improvvisamente rianimata della sua solita aria battagliera."
[Goku/Chichi, One shot, fine Dragon Ball]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Bacio rubato sotto il cielo stellato


Si rigirò nuovamente – per la dannatissima, centesima volta – tra le lenzuola del grande letto della sua stanza, chiuse gli occhi, strizzandoli scocciata, per poi mettersi supina.
Dalla finestra i raggi argentei della luna filtravano dai piccoli spiragli della tenda, proiettando lunghe ombre scure sui muri e bagnando con la loro tenue luce i mobili.
Con un sonoro sbuffo, Chichi si mise a sedere: era troppo agitata per dormire proprio quella notte, considerando ciò che l'attendeva il giorno dopo. Si strofinò gli occhi con stizza, per poi scendere dal letto a baldacchino. Non appena i piedi scalzi toccarono il freddo pavimento in marmo, un lieve brivido le percorse la spina dorsale. Con un borbottio sommesso, si avvicinò alla porta della stanza; lo sguardo cadde sui trucchi abbandonati ai piedi dello specchio appeso al muro. Sbuffò, rimembrando le ore passate a specchiarsi con cosmetici di vario genere e colore a pasticciarle il viso, ma con lo stesso, identico risultato: farla sembrare un clown o qualche altro fenomeno da circo. Ogni tentativo si rivelava vano, portandola lentamente ad un esaurimento isterico; finché non aveva scartato l'idea di truccarsi in modo così appariscente – una sposa-clown non sarebbe di certo passata inosservata, anzi – e si era lavata quel lerciume dal volto.
Scosse il capo, lasciando che i lunghi capelli le solleticassero il collo, e sparì oltre la soglia: aveva bisogno di sgranchirsi le gambe. Percorse il lungo e silenzioso corridoio in punta di piedi, attenta a non fare il minimo rumore per evitare di svegliare il padre e Goku, tirando un profondo sospiro di sollievo quando raggiunse le scale che portavano al pianterreno. Era assorta nei suoi pensieri e fantasie più varie – specialmente riguardo ad un certo ragazzo, per il quale si era iscritta ad un torneo mondiale di arti marziali -, quando un rumore, proveniente dalla cucina, non la ridestò. Sussultò e, rischiando d'inciampare su vari gradini, si fermò in ascolto. Le orecchie ben tese e il respiro trattenuto, scese gli ultimi gradini, fermandosi fuori dalla cucina: credenze che si aprivano e chiudevano e stoviglie che tintinnavano tra loro. Doveva proprio capitarle di trovare un intruso, forse un ladro, in casa sua il giorno precedente alle sue nozze?! Chiunque fosse l'avrebbe pagata cara, oh sì che l'avrebbe pagata!
Si appiattì al muro, prese un respiro profondo e, appellandosi a tutto il suo coraggio, si fiondò all'interno della cucina – maledicendo un'ultima volta lo sconosciuto -. Volò sul pavimento, fermandosi dinanzi il frigorifero, dove si trovava la sua vittima, e gli assestò un poderoso calcio. I capelli ondeggiarono e la leggera sottanina seguì i movimenti fluidi del suo corpo, ma un gomito parò la sua gamba. Rimase immobile, ammutolita, ad osservare la figura scura girare il capo verso di lei: era la fine. Illuminato dalla luce lunare, un volto da lei tanto conosciuto le sorrise fanciullescamente. Chichi spalancò la bocca, ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Riabbassò lentamente la gamba, permettendo al moro di ripiegare il braccio.
«Ciao Chichi!», pigolò solare, mettendosi a ridacchiare. La corvina chinò il capo, farfugliando un timido «Ciao Goku.».
«Che ci fai sveglia a quest'ora?», le domandò, riportando l'attenzione al frigorifero.
Come una molla, la ragazza rialzò di scatto il capo «Dovrei chiedertelo io.», gli rifilò un'occhiata omicida, posando le mani sui fianchi e picchiettando un piede sul pavimento, improvvisamente rianimata della sua solita aria battagliera. Goku riprese a ridacchiare imbarazzato, cercando di balbettare una scusa plausibile come “Mi era venuto un certo languorino dopo essermi allenato”, e grattandosi freneticamente la nuca. Era così tremendamente bello quan... Scosse il capo, cercando di cancellare quei pensieri, e finalmente si ricordò il vero motivo per cui si trovava lì, in quell'esatto istante, e cosa indossava.
«Allora...», cominciò, cercando di allungare i bordi della sottanina per nascondere il più possibile le gambe snelle e nude e ringraziando mentalmente l'oscurità che celava l'imbarazzo sulle sue gote. «Sarà meglio che i-io vada.», si diresse verso la porta finestra che dava sul giardino.
All'esterno la leggera brezza la investì, schiaffeggiandole il viso e facendole ondeggiare i capelli. Chiuse gli occhi e inspirò, lasciandosi inebriare dal fresco profumo delle piante in fiore che abitavano il giardino.
Fece qualche passo, allontanandosi maggiormente dall'abitazione, e si sedette sull'erba. Sollevò il capo e prese a rimirare il cielo notturno: la luna splendeva nel suo tenue e freddo bagliore, circondata dalle stelle. Chichi ridacchiò, estasiata, stringendosi le ginocchia al petto, mentre gli steli verdi le solleticavano piacevolmente le piante dei piedi.
«Che fai?», una voce fanciullesca alle sue spalle la fece trasalire e, voltandosi, incontrò un paio di occhi neri e profondi a scrutarla. Arrossì, chiedendosi nuovamente come potesse ancora emozionarsi vedendolo, dopo giorni trascorsi assieme. Il cuore prese a battere freneticamente e lo stomaco a contorcersi – era riuscita a tranquillizzarsi solo pochi attimi prima, accidenti – , facendole quasi dimenticare di respirare.
«Guardo le stelle. Da bambina pensavo che lassù ci fosse mia madre a vegliare su di me.», gli spiegò, stringendosi nelle spalle e chinando leggermente il capo, nascondendo lo sguardo dietro la frangetta. Goku, che si era seduto al suo fianco, inclinò leggermente il capo, per poi avvicinarlo al suo. «Lei ti è sempre vicina.», esclamò, mostrando un'espressione seria. La corvina sussultò e alzò il viso, trovandosi quello del ragazzo a pochi centimetri di distanza. Se possibile, le sue gote si imporporarono maggiormente. «Qui dentro.», disse, indicando il petto della moretta e regalandole un enorme sorriso.
Si osservarono per qualche istante, lasciando che i loro sguardi s'incontrassero e unissero. L'uno dentro l'anima dell'altra.
I loro cuori sussultarono e ripresero la loro folle corsa all'interno della gabbia toracica, unendosi in quella dolce danza. Trattennero il respiro, mentre i loro visi si avvicinavano lentamente.
«Chichi.», la voce di Goku le arrivò chiara alle orecchie, facendola fermare. «Io mi sento strano.», sospirò: finalmente lo aveva detto. La ragazza gli rifilò un'occhiata confusa, che lo intimò di continuare.
«Quando mi sei vicina il cuore mi batte...forte e sento una sensazione strana allo stomaco; e non è fame.», dichiarò con voce grave, come se avesse confessato un crimine. Chichi, che fino a quell'istante si era mordicchiata il labbro inferiore, trattenendo il fiato, sospirò, rincuorata, per poi ridacchiare. Il guerriero le indirizzò un'occhiata interrogativa che sortì l'effetto di aumentare le sua risa; si mise una mano dinanzi la bocca e lentamente si calmò.
«Anche a me capita quando siamo insieme. Significa che ti piace una persona.», gli spiegò risoluta senza evitare di imporporarsi le guance – cosa a cui ormai si era abituata -. Goku la guardò perplesso, affermando contento un “Mi piace anche Crilin, ma con lui è diverso”.
«Non in quel senso! Piacere...», come spiegare? Arrossì all'idea – e alla sua improvvisa audacia -, ma alla fine si convinse che, in fondo, non c'era nulla di sbagliato. Si avvicinò al moro, annullando la distanza tra i loro volti. Trattenne il respiro, mentre le loro bocche si univano; lo sentì deglutire, imbarazzato, per poi ricambiare il bacio. Le loro labbra si sfiorarono in un contatto casto. Il cuore pareva voler uscire dal petto, la testa girava e vorticava, facendole sentire le vertigini, nonostante fosse ancora con i piedi ancorati a terra – mosse lievemente le dita tra l'erba per accertarsene – e il corpo andò in fiamme.
Lentamente si allontanarono, scrutandosi ancora negli occhi neri, quasi fossero incatenati. Il loro primo bacio.
Una leggera folata di vento li ridestò da quella muta conversazione; la corvina riprese a giocare con qualche ciocca di capelli, lanciando occhiate furtive al futuro sposo che se ne stava a gambe incrociate a scrutare il cielo stellato.
«Allora credo proprio che tu mi piaci.», esclamò, ridacchiando e arrossendo leggermente. La ragazza non fece in tempo a rispondere – e nemmeno a formulare un pensiero coerente – , che qualcuno l'afferrò e tirò per un braccio; si ritrovò dinanzi il viso sorridente di Goku – le aveva confessato il suo amore, veramente -.
«Ti va di allenarci un po' insieme, Chichina?». L'aveva chiamata 'Chichina'! Arrossì e annuì mesta, per poi unire la sua risata a quella cristallina del ragazzo.
Finalmente aveva ciò che aveva sempre sognato.







Note dell'autrice:

Dopo decenni torno a scrivere sul mio OTP di Dragon Ball! <3 Umh, sinceramente non so perché ho scritto questa shot; ma, in un giorno di particolare ispirazione, ho provato a scrivere su questa coppia che tanto mi piace ed ecco qui cosa ne è uscito xD. 
Vi chiedo di farmi sapere che cosa ne pensate ^^ e spero di non averli resi OOC . Le critiche sono ben accette - purchè siano costruttive! - .
Grazie a chi leggerà <3

Mimi

  
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