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Autore: Giuls_BluRose    08/09/2013    2 recensioni
[SharpnerXErasa]
Questa è una coppia che mi attira da sempre e quindi eccomi a pubblicare questa long song su loro due.
Vedremo uno Sharpner sentimentale che scrive delle lettere d'amore alla sua cara Erasa, che però rimarranno nei meandri del suo cuore.
Queste fic non hanno un senso cronologico e si basano sulle note delle canzoni più belle di Claudio Baglioni
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erasa, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ragazzi e come promesso ecco la mia song fic stranamente non su Gohan e Videl.
Sharpner ed Erasa mi hanno sempre attirato e non so perchè ma mi piacciono come coppia e quindi eccomi qua a scrivere su di loro.
Baglioni non mi piace molto, ma tra pochi giorni è il compleanno di mamma e visto che lei lo adora mi sono chiesta: e perchè non farle per regalo una raccolta di song fic sulle note delle sue canzoni?
E quindi anche per un consiglio ecco che pubblico la prima che ho scritto ed è "Questo piccolo grande amore" che direi essere una delle poche canzoni sua che mi piacciono.
Non ho molto tempo che mi separa dal 28 settembre e credo che farò dieci song fic da mettere nel quadernone per il suo regalo e vorrei che anche voi esprimeste il vostro parere, per me è molto importante.
Confido in voi, un bacione e a presto :*
Giuliapierucci :*

Ps: sono riuscita ad aprire un contest! Yuppy!!! <3 <3 <3


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Quella sua maglietta fina

tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto

e quell'aria da bambina

che non gliel'ho detto mai, ma io ci andavo matto.

 

Se chiudo gli occhi e rievoco nella mia mente l'immagine della mia ex ragazza rivedo un'esile figura dai corti capelli biondi e dalle iridi cristalline, bellissima, ma la prima cosa che fin da subito mi stupì fu il suo abbigliamento leggermente eccentrico. Le sue magliette erano sempre attillatissime e anche con i miei occhi da giovane adolescente riuscivo perfettamente ad intuire le rotondità presenti sotto di essa. Non so se lo facesse a posta o meno, ma si metteva molto in risalto e io riuscivo ad immaginare tutto e so che le mie pupille, seppur ancora giovani, non mi tradivano affatto.

Una seconda caratteristica che si rivela nella mia mente è senza ombra di dubbio la sua infantile essenza giovanile, una miracolosa cura per la mia cupa anima. Io l'ho sempre celato nei meandri del mio cuore, ma adesso anche se lei non è più con me ho il disperato desiderio di urlarlo ai quattro venti: ho sempre adorato il suo modo di fare tanto giocoso, con lei riuscivo a mettere da parte le mie futili preoccupazioni per bearmi di lei: ci andavo proprio matto!

 

E chiare sere d'estate, il mare, i giochi, le fate

e la paura e la voglia di essere nudi.

Un bacio a labbra salate, un fuoco, quattro risate

e far l'amore giù al faro...

Ti amo davvero, ti amo lo giuro,

ti amo, ti amo davvero!

 

Ricordo inoltre il nostro entusiasmo quando la sera scappavamo di nascosto di casa per poterci incontrare: i nostri genitori ci impedivano tutto, ma noi insieme alla nostra innata testardaggine abbandonavamo il nostro buon senso e infrangevamo quelle semplici regole a noi imposte. Quanta felicità nei nostri giovani cuori quando ci vedevamo laggiù in spiaggia in quelle calde sere estive: un vero elisir magico per la nostra effimera esistenza! Anche la notte più cupa si illuminava improvvisamente quando noi eravamo insieme, intorno a noi danzavamo mille lucciole dall'aspetto mistico: sembravano delle piccole fatine che illuminavano il mondo con la loro polvere magica brillante, mentre io e lei giocavamo come due bimbi e le nostre anime erano indomite. Arrivò però un momento dove noi sentivamo che il nostro rapporto si stava facendo più intenso e pieno di sentimento, qualcosa nel nostro essere ci diceva qualcosa e noi come due sottomessi gli abbiamo dato il nostro appoggio: siamo andati oltre per immergerci in emozioni e verità nuove e per noi ancora sconosciute. Ricordo la nostra prima volta accoccolati sotto la flebile luce del faro della spiaggia, un mare di sensazioni mi invasero quella sera e per una volta nella mia vita ebbi un'unica certezza: l'amavo veramente, ne ero sicuro e per nessuna ragione al mondo l'avrei mai abbandonata o fatta soffrire, mai in vita mia: io l'amavo!

 

E lei, lei mi guardava con sospetto,

poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto

e io, io non ho mai capito niente

visto che ora mai non me lo levo dalla mente.

 

Per un po' tutto andò alla perfezione: il nostro amore sembrava immortale, altro che i film, ma nulla è eterno e io l'ho capito provandolo sulla mia pelle. È arrivato un momento in cui la mia amata ha iniziato a comportarsi in modo al quanto strano, non mi guardava più con i suoi occhi colmi di amore e tenerezza, ma con un po' di sospetto. Non mi disse nulla allora, ma continuava a sorridermi abbracciandomi come sempre, io allora rimanevo confuso e sconsolato non sapendo che cosa fare, ma facevo finta di nulla e l'assecondavo. Non avrei dovuto farlo: avrei dovuto parlarle subito, ma ormai avevo sbagliato e adesso non riesco più a dimenticarla...

Che lei, lei era un piccolo grande amore,

solo un piccolo grande amore

niente più di questo, niente più.

Mi manca da morire quel suo piccolo grande amore

adesso che saprei cosa dire adesso che saprei cosa fare,

adesso che voglio un piccolo grande amore.

 

Sto capendo tutto adesso: lei era il mio piccolo, ma grandissimo amore, ma non so se tutto questo bastava al mio giovane e inesperto cuore. Mi sto pentendo di quello che ho fatto, solo intuendo che lei era il mio piccolo grande amore e mi manca da morire tutto ciò che lei aveva da offrirmi. Mi sto rendendo conto che adesso saprei perfettamente come comportarmi con quella bambolina, saprei come parlarle nel modo giusto e saprei come comportarmi per non ferire la sua fragile anima.

Adesso però sto cercando inutilmente di riavere indietro la sua passione per me, ormai tutto è andato perso nel vento dei ricordi.

 

Quella camminata strana

pure in mezzo a chissà che l'avrei riconosciuta.

Mi diceva “Sei una frana”,

ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta.

 

La mia dolce metà aveva una buffa camminata, che mai dimenticherò per il resto della mia vita, la porterò nel mio cuore e sarò in grado per secoli di riconoscerla anche in mezzo a miliardi di persone: era unica, proprio come lei. Mi divertivo molto a vedere la sua espressione corrucciata quando la prendevo in giro per la sua strana andatura, ma sapevo che non si arrabbiava mai veramente e alla fine cedeva alla mia gioia e si metteva a ridere insieme a me: in quei momenti sembravamo una cosa sola, unicamente noi due.

Lei però si vendicava facilmente e ad ogni mio minimo errore lei mi rimbecchettava continuando a darmi della frana, inutile dire che ovviamente mi fingevo offeso per farla rimanere male, a a mio confronto lei non si lasciava incantare e non cedeva. Io non credevo a quello che mi diceva e continuavo a negare tutto con la mia solita esuberanza, ma adesso mi sto rendendo conto che un fondo di verità c'era nelle sue parole: non sono stato in grado di tenere in piedi il nostro amore e questo lo rimpiangerò per tutta la vita...

 

E lunghe corse affannate incontro a stelle cadute

e mani sempre più ansiose di cose proibite

e le canzoni stonate urlate al cielo lassù.

Chi arriva prima a quel muro!
Non sono sicuro se ti amo davvero,

non sono, non sono sicuro.

 

La notte per noi due era un momento magico, eravamo solo noi e il mondo deserto: uno dei momenti più belli della mia vita. Ci divertivamo a correre dietro alle stella cadenti, immaginando di ritrovarle sui prati delle verdeggianti colline: sembravamo due bambini che rincorrono i loro sogni.

Le nostre mani invece già assaporavano il momento tanto atteso, insieme ai nostri corpi vogliosi, ma dovevamo aspettare la notte inoltrata per compiere quel gesto tanto bello quanto proibito. Era sempre bellissimo con lei, per me nulla poteva andare storto, almeno fino a quel giorno...

Un dubbio mi assalì lo stomaco e improvvisamente nubi di domande offuscarono il cielo limpide delle mie consapevolezze: ero veramente sicuro di amarla? No, non lo ero più e andai nel buio più totale. Perchè a me quel dubbio atroce? Ancora oggi me lo domando insistentemente.

 

E lei tutto ad un tratto non parlava,

ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva

ed io, io non lo so quant'è che ho pianto,

solamente adesso me ne sto rendendo conto.

 

Lei doveva aver intuito il mio stato d'animo e improvvisamente smise di apparire quella ragazza dolce e spensierata che era sempre stata, si vedeva lontano un chilometro che soffriva, tutti glielo potevano leggere in volto, ma lei si ostinava a fare finta di niente. Non capiva che in quel mondo si stava facendo solamente del male...

Io invece alla fine l'ho lasciata, ero sicuro che fosse la cosa giusta per tutti e due e invece mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso. Era troppo tardi ormai e a me non mi rimase altro che piangere sconsolato, mi ero reso conto troppo tardi della cavolata che avevo fatto, ma ormai non era più possibile tornare indietro e solo amari felici ricordi albergano tutt'oggi nella mia mente.

 

Che lei, lei era un piccolo grande amore,

solo un piccolo grande amore

niente più di questo, niente più.

Mi manca da morire quel suo piccolo grande amore

adesso che saprei cosa dire, adesso che saprei cosa fare,

adesso che voglio un piccolo grande amore.

 

E si, lei era proprio il mio piccolo grande amore e sono stato uno stupido a lasciarmela scappare in questo modo, non riuscirò mai a perdonarmelo. Non so come farò a vivere senza di lei, non so come farò senza la sua dolcezza e senza il suo calore, ma so che sopravviverò al dolore in un modo o nell'altro. Lei era piccola, ma donava un immenso amore, lei era il mio amore e sinceramente lo è tutt'ora. Adesso saprei che cosa fare, adesso saprei che cosa dire e adesso so finalmente che lei era il mio piccolo grande amore...

   
 
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