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Autore: CriSnix    08/09/2013    3 recensioni
Non ho mai visto l’oceano e non ho mai desiderato di vederlo. Tuttavia, da quando ho incontrato Yesung, è nato in me questo strano desiderio. (...) Yesung è così è un dannato sognatore e incantatore, per giunta.
Primissima slash, non odiatemi per quello che ho scritto!
La dedico a IlariaSmall, questa è per te babe!
DISCLAIMER
Con questo mio scritto, non intendo urtare la sensibilità dei cantanti che ho scelto per dar vita al mio scritto e non intendo affermare che gli avvenimenti narrati siano realmente accaduti. Inoltre non intendo affermare gli orientamenti sessuali dei suddetti cantanti ne offenderli in alcun modo. I personaggi non mi appartengono in quanto reali.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Yesung
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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A te Ilaria, mia gemella separata dalla nascita.

A te Ilaria che sei la mia compagnia di scleri.

Anche se un po’ in ritardo,

tanti auguri di buon compleanno!

 

Non ho mai visto l’oceano e non ho mai desiderato di vederlo. Tuttavia, da quando ho incontrato Yesung, è nato in me questo strano desiderio.  Forse perché un po’ mi piace sentirlo parlare dei suoi sogni futuri, forse perché mi piace vedere i suoi occhi da sognatore quando mi racconta anche delle più piccole cose, come di chi ha incontrato, cosa è successo in un determinato giorno...  non mi stancherei mai di sentirlo, con quella sua voce melodiosa che assomiglia ad una ninna nanna antica, dimenticata nel tempo, diventando a poco a poco ipnotica, costringendoti ad ascoltarla fino all’ultima nota. Yesung è così è un dannato sognatore e incantatore, per giunta.

Mi appoggio sul parapetto del cornicione, stringendomi il viso tra le mani. Osservo il panorama di Seul, forse in quella calda sera di fine estate, mi sembra ancora più affascinante di quanto non fosse: il via vai delle persone che frettolose, camminano facendo attenzione a non spintonarsi a vicenda, le luci dei lampioni e delle insegne dei negozi che illuminano le vie come se fossero grandi stelle che illuminano un cielo notturno. Seul è così: carica di vita e di attrazione, non l’avevo mai pensato prima d’ora. Improvvisamente mi ritorna in mente di nuovo Yesung pensando che anche lui è davvero affascinante; sorrido amara: è possibile che qualunque cosa mi faccia pensare a lui?

E’ il suo intento no? Quello di farmi perdere la testa per lui. Ammetto anche che ci sta riuscendo davvero bene.

Che bastardo...

Lo è davvero. Con quei suoi sorrisi, la sua risata, i suoi balletti a dir poco osceni, la sua voce, i suoi occhi, il suo corpo...

Scuoto il capo con vigore: non mi sembra proprio il caso che io faccia pensieri poco casti su di lui. Non va proprio bene. Per niente.  Eppure non posso fare a meno di farli: nonostante non abbia un fisico statuario come quello di Siwon, è ugualmente sensuale e provocante. E’ asciutto, magro e atletico. Ogni volta che ci alleniamo insieme, vedo i suoi muscoli tendersi per lo sforzo e, diamine, lo trovo davvero dannatamente erotico.  

Più di una volta ho immaginato di saltargli addosso senza ritegno, ma poi la parte razionale di me, mi impedisce sempre di raggiungere il mio scopo, dannata...

“Scusa il ritardo Hyukjae, ma al Mobit è successo un casino...” dice Yesung  alle mie spalle facendomi trasalire. Ogni volta che sento la sua voce, il respiro viene meno e inizio a sudare freddo.

Sul serio JongWoon, come accidenti fai?

“Non preoccuparti hyung, non sono qui da molto.” Gli rispondo rassicurante. Lui sospira sollevato e si appoggia affianco a me al parapetto, sfiorandomi la spalla. Sento un brivido che scorre lungo tutta la mia spina dorsale, facendomi trasalire: è ancora più bello alla luce dei neon, riesco ad osservare tutti i suoi lineamenti così perfetti e magnetici.

Perché non ti lasci amare da me?

“Oggi ho incontrato YeonSung , te ne ricordi? E’ la ragazza di cui ti ho parlato...” mi dice lui mentre guarda il cielo costellato da qualche stella luminosa.

Ah già, ora mi ricordo perché.

Come dimenticarsi di Lee YeonSung. Ha due anni in meno di me, eppure sembra più piccola, sarà per il suo visino innocente, come dice Yeyè. Non è poi questa grande bellezza: ha gli occhi scuri, i capelli lisci e neri, un naso piccolo e dritto e una bocca piena, naturalmente rosata. Ha un fisico talmente magro da sembrare un palo. E’ una ragazza normale, per giunta è anche bassa. E goffa, aggiungerei.

Per giunta anche arrogante.

O forse no, ma per me lo è!

Chi è lei per mettersi tra me e Yesung?

Cos’ha che io non ho? Non sono forse io uno dei suoi più cari amici? Non ho forse ascoltato tutti i suoi piagnistei, consolandolo e stringendolo forte a me? Pare che lui se ne sia dimenticato, ma io ricordo, fin troppo bene. Lei cos’ha fatto per lui? Niente, assolutamente un cavolo di niente.

“Davvero?” chiedo fingendomi interessato, anche se me ne frega poco e niente.  Yeyé sembra accorgersene, perché sbuffa contrariato.

“Mi spieghi perché non ti piace? Cos’ha che non va?!” sbotta innervosendosi

“Non può essermi antipatica e basta?” rispondo io scorbutico. Sul serio, non mi va davvero a genio quella lì. E’ fin troppo perfetta per i miei gusti. Sempre carina, cortese, educata, allegra, sorridente... mi fa venire la nausea.

Si chiama gelosia, idiota.

Si, ok, sono geloso di una più piccola di me. L’ho ammetto, ma quel testone –quali non è che Yesung  – è mio e di nessun altro.

Anche se non sarà mai così, purtroppo. Lui non prova quello che provo io ne suoi confronti e mai lo proverà mai, infondo è stato chiaro con me.

 

“Ma perché non possiamo provarci?” esclamai con tono implorante

“Perché no Hyukjae. L’amore non si può imporre alle persone.”rispose serio lui perforandomi con gli occhi “Io non sono innamorato di te, mi dispiace davvero. Tu sei uno dei miei amici più cari, sei come un fratello per me. Non potrò mai provare amore nei tuoi confronti...”aggiunse addolcendo lo sguardo. Trattenni a stento le lacrime, morendomi le labbra fino a ferirmi. Le braccia di Yesung mi avvolsero in un caldo abbraccio protettivo, era davvero dispiaciuto. Mi strinsi contro il suo petto, cercando di non piangere, almeno non davanti a lui. Quando sarebbe andato via, si sarebbe sfogato contro il suo cuscino, bagnandolo di calde lacrime.

“Mi dispiace davvero tanto, Hyukkie.”

 

“Come puoi giudicare una persona senza manco conoscerla?!”continua alzando il tono della voce. Non mi piace quando si arrabbia, lui è sempre un ragazzo così calmo e pacifico, come l’oceano, ma quando si arrabbia, diventa come le onde in una tempesta che maestose si infrangono sugli scogli. Mi fa quasi paura quando si arrabbia.

“Posso farlo, invece.” Bofonchio stringendo le braccia al petto, innervosito, gonfiando le guance in una smorfia che fa ridere Yesung. La sua risata è tenera e fa sorridere anche me, ma non voglio dargliela vinta, non stavolta.

“Che c’è? Perché ridi?” chiedo sulla difensiva. Mi stupisco di me stesso per il mio spirito orgoglioso, di solito con lui scompare del tutto. Non posso essere orgoglioso, non con lui.

“Sei per caso geloso?” mi chiede divertito calcando sull’ultima parola e ammiccando.

Che pezzo di stronzo.

Arrossisco violentemente e spalanco gli occhi e la bocca stupito.

“N-non  sono geloso!”controbatto balbettando piccato.

Ovvio che lo sono ma non voglio dargliela vinta, che si fregasse lui e la sua miss gambe-lunghe. Sorrido appena pensando a quel nomignolo dato da Hae. Il mio migliore amico mi fa sorridere anche quando non c’è, gli sono davvero grato. La risata impercettibile di Yeyé mi invade le orecchie,  solo ridendo così potrebbe farmi venire da un momento all’altro.

Ci risiamo con questi pensieri eh...

Ma è più forte di me, davvero non so come faccio ancora a resistere da prenderlo e impossessarmi delle sue labbra.

“Hyukkie, ne abbia già parlato...” dice stancamente lui allontanandosi da me. Sbuffo contrariato, odio quando mi sbatte in faccia la verità, odio quando fa così, lo odio!

“Ehi, non ti sono mica saltato addosso!” sbottò infastidito fissando la sua schiena.

“Anche se lo vorresti.” Sottolinea lui con un tono decisamente arrogante.  Lui sposta di nuovo lo sguardo su di me, e capisce che mi ha offeso e non poco. Si che vorrei, ma sto pregando tutti gli angeli, arcangeli e serafini del paradiso per impedirmelo di fare!

“S-scusa, non volevo!” si affretta a dire balbettando mortificato.

“Lascia stare, non importa.”

“Mi dispiace.”

Sono io che dovrei chiedergli scusa, sono io che dovrei inginocchiarmi ai suoi piedi per implorare perdono per tutto quello che gli ho fatto. Sono solo un idiota ottuso che non accetta mai un “no” come risposta. Se lui non mi ama, perché insisto tanto per fargli cambiare idea?

“S-sono io che dovrei chiederti scusa...” iniziò sussurrando. Lui mi guarda dispiaciuto, ma si tiene a distanza come se fosse incollato sul pavimento. “Io sono consapevole di averti fatto passere non proprio dei bei momenti, non hai la minima idea di quanto mi senta in colpa. La verità è che se tuttavia mi hai chiesto di non badare all’amore che provo per te, questo non fa che aumentare ogni volta che ti vedo. Io non vorrei ma non riesco a soffocarlo. Mi dispiace.” Concludo lasciando che una lacrima mi righi il viso. Senza accorgermene, sono stretto al petto di Yeyé, che mi stringe con dolcezza e al tempo stesso con forza, come se avesse paura che io possa lasciarlo.

Stupido testone, non ti lascerò mai andare.

“Rimarrai sempre il mio migliore amico, lo sai questo?” mi chiede staccandosi da me per poi guardarmi negli occhi con dolcezza. Annuisco convinto: infondo mi basta questo, stargli accanto. Non importa se non come voglio io, infondo è questo quello che si fa quando si ama: accettare le decisioni dell’altro.

“Andiamo, gli altri ci staranno aspettando.” Dice sorridendo mentre mi scompiglia i capelli mettendo una mano sulla spalla. Lo imito sorridendo felice, con gli occhi ancora un po’ umidi, e ci dirigiamo verso il dormitorio ridendo e prendendoci in giro, come una volta.

 

Non ho più bisogno di vedere un oceano, perché l’ho già visto. Yesung è un oceano carico di emozioni ed esse sono le onde che si infrangono su di me facendomi sentire felice e appagato.

L’amore è una cosa semplice, come le onde sull’oceano.

 

   
 
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