Prova di coraggio
Vi è mai
mancato il coraggio per fare qualcosa che avete sempre sognato di fare?
Beh, spero
per voi che non vi capiti mai, perché è davvero terribile.
Cioè,
insomma, la cosa che vuoi da anni è lì, davanti a te, semplice semplice… e tu
non riesci a raggiungerla perché ogni volta non hai abbastanza fegato per
arrivarci!
E dire che
basterebbero tre semplici paroline…
Sospiro, e
mi alzo dalla panchina situata nel campetto da basket dietro casa mia.
Mia e della
mia ragazza, Taylor McKessie. Stiamo insieme da sette anni, ormai, ma non siamo
cambiati affatto.
Certo, lei
è diventata medico, e io gioco nei Red Hawks insieme al mio migliore amico Troy
Bolton, ma siamo sempre noi due.
Viviamo
qui, ad Albuquerque, in una villetta vicino a quella dei nostri amici, Troy
appunto, e Gabriella, sua moglie dall’anno scorso. Loro hanno anche una bimba,
Vanessa, di quattro mesi.
E poi, il
mega-villone di Sharpay Evans ci sovrasta tutti, naturalmente. L’ex reginetta
dell’East High vive felicemente nella sua reggia circondata da una specie di
bosco, insieme a Zeke Baylor, mio amico fin dai tempi del liceo.
Suo
fratello Ryan, invece, si è ‘accontentato’ di una modesta casetta come le
nostre, che condivide con sua moglie Martha.
E, per
terminare la vecchia compagnia dei Wildcats, qualche numero più in là del nostro
abitano Kelsie e Jason e le loro gemelle Rory e Janet, di tre anni.
Insomma,
siamo tutti riuniti qui, ed è uno spasso. Siamo i vicini più affiatati che si
possano avere, anche se, quando si litiga, lo sanno subito anche gli altri.
Può essere
divertente, come tutto il contrario; quando mi capita di litigare con Taylor,
spesso mi ritrovo le ragazze sulla porta cinque minuti dopo!
Ma
comunque, si sta bene. Sembra sempre di essere ancora adolescenti, anche se in
realtà ormai di anni ne abbiamo ventiquattro, e i problemi che dobbiamo
affrontare sono più grandi.
Come il
mio. Sono un codardo, anche se non l’avrei mai ammesso.
Ho avuto
il coraggio di lanciarmi giù da un ponte legato solo con un elastico (una
scommessa persa con Ryan a chi faceva più home run…), e non di fare questo.
Ora voi vi
starete chiedendo: cos’è questo?
Molto
semplice. Dovete sapere che, tra tutto il nostro gruppo, io e Taylor siamo gli
unici a non essere sposati. E tutto perché io… ho paura a chiederglielo.
Una
maledetta, ignobile, paura, che mi assale ogni volta che solo sfioro il
cofanetto blu dell’anello che porto in giro ormai da mesi.
Non
fraintendetemi, sposare Tay sarebbe la cosa più bella dell’universo, ma non riesco
a chiederglielo. Non riesco a trovare le parole, il momento giusto. Non sono
mai stato bravo in queste cose. Fatemi giocare a basket per cinque ore filate,
fatemi correre trenta volte attorno al campo da baseball, fatemi addirittura
ballare, ma non chiedetemi di essere
spigliato davanti alla ragazza che amo.
Con quelle
di cui m’importava poco o niente era facile, praticamente erano tutte
cheerleader con poco cervello che mi sbavavano dietro dal primo giorno di
scuola, ma con Taylor… con lei è stato diverso fin dal primo momento in cui ho
iniziato a conoscerla veramente.
Così
intelligente, così sicura di sé, così bella… mi si bloccava il cuore in gola
ogni volta che incrociavo il suo sguardo scuro.
Mi ci è
voluto l’aiuto di Troy per uscire la prima volta con lei, e anche per la
seconda e la terza. Poi da lì era fatta, la tensione si era sciolta, ma che
fatica, ragazzi!
Sono un
caso disperato. E credo proprio che avrò bisogno di Troy anche per questa
occasione!
Lascio il
pallone in cortile ed entro in casa dalla porta sul retro, che dà direttamente
in cucina.
La mia
ragazza è lì, impegnata ai fornelli, con l’aria concentrata; mi avvicino e
l’abbraccio da dietro: “Cosa cucini di buono?”
“E’ una
ricetta d mia nonna,” mi risponde, alzando il coperchio di una padella “Pollo
al curry con pomodorini gratinati al forno.”
“Mmm,
buono. Ma non è un po’ presto per cucinare? Sono solo le dieci!”
Taylor
spegne il fornello e si toglie il grembiule: “Devo andare da Sharpay insieme
alle altre. Dice che deve darci una notiziona!”
Ho un
brivido. Le ‘notizione’ di Sharpay sono sempre relative: una volta, per
esempio, ci ha radunati tutti per annunciare che aveva installato la seconda
piscina in giardino.
“Ci
vediamo per pranzo…” mi dà un bacio leggero ed esce.
Sbuffo.
Perché la mia vita deve essere tanto complicata?!?
-Basta,
Chad, sii uomo!- mi ripeto mentalmente.
Okay, ho
deciso. Oggi pomeriggio andrò da Troy… e mi farò aiutare. Di nuovo.
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“Allora,
cosa doveva dirvi Sharpay?”
Siamo
seduti al tavolo e stiamo mangiando tranquillamente. Anche se Taylor sembra un
po’ strana…
Sorride:
“Non ci crederai mai! Aspetta un bambino!”
Io
spalanco gli occhi sorpreso, e scoppio a ridere: “E bravo Zeke!!”
“Già…” Tay
giocherella con la fetta di torta che ha davanti “Chad… tu non lo vuoi un
figlio?”
Il pezzo
di dolce che ho ingoiato mi va di traverso, e inizio a tossire: “U-un
fi-figlio? Ma-ma non ti se-sembra un po’ presto?”
Lei alza
un sopracciglio: “Beh, io e le ragazze abbiamo la stessa età. Gabriella ha una
bimba, Kelsie due, e Sharpay quasi! Non mi sembra così strano.”
“Ma… siamo
ancora giovani, Tay! Non c’è bisogno di questa fretta! Perché, intanto, non
prendiamo, per esempio, un cane?”
Taylor
abbassa lentamente la forchetta: “Un cane.” il suo tono di voce fa paura “Io ti
parlo di un figlio, Chad, e tu mi proponi un
cane. Sei… sei veramente incredibile!”
Si alza e
scappa via, al piano di sopra.
Stupido,
stupido, stupido! Son un cretino! Come diavolo mi è venuto in mente?!?
Corro su
per le scale e faccio per entrare in camera nostra, ma la porta è chiusa a
chiave.
“Tay…
apri, per favore…” mormoro bussando. Non ottengo risposta, così riprovo:
“Tesoro, dai… non volevo farti arrabbiare…”
Sento i
suoi passi che si avvicinano, e poi lei esce infuriata: “Vado a lavorare!” grida.
Non faccio
in tempo a fermarla che è già fuori, in macchina.
Batto un
pugno sulla porta: -Stupido, emerito imbecille, idiota!-
Non ne
combino una giusta!
Meglio che
vada da Troy… forse lui saprà darmi un consiglio, come al solito. È diventato
davvero saggio, il mio migliore amico. Merito anche di Gabriella,
probabilmente.
Mi avvio
verso casa sua con le mani in tasca e la testa china, calciando un sasso lungo
tutto il marciapiede.
Le nostre
due abitazioni distano solo pochi metri, separate giusto dalla villetta della
signora Finnigan, un’arzilla vecchietta con la passione per i gatti e le
peonie, che tutte le volte che ci vede ci invita a prendere un the.
Salgo i
quattro gradini e suono il campanello.
Pochi
secondi dopo viene ad aprirmi proprio Troy, che mi accoglie con un sorriso:
“Ehi, Chad! A cosa devo questa visita?”
“Ho
bisogno di parlarti…” borbotto, senza guardarlo negli occhi.
Lui si fa
da parte, io entro e vado direttamente in salotto, da dove sento Gabriella
canticchiare a voce bassa.
È seduta
sul divano, con i capelli raccolti in due trecce, e sta allattando la piccola
Vanessa.
“Ciao,
Chad!” mi saluta dolcemente quando mi vede.
Io
ricambio con un sorriso triste e mi siedo sulla poltrona di fronte a lei.
M’incanto
a guardare come tiene in braccio sua figlia, e come la osserva. Il legame che
c’è tra loro è magnetico, quasi magico.
Il mio
amico ci raggiunge e le si siede vicino, circondandole le spalle con un
braccio: “Allora, fratello, dimmi tutto.”
Io sospiro,
e mi guardo le mani, ma prima che possa rispondergli, Gabriella chiede: “Amore,
puoi andare a prendere il suo ciuccio? Tra due minuti si addormenta!”
“Certo!”
non posso fare a meno di notare lo sguardo che Troy lancia alle sue donne. Non
penso di averlo mai visto negli occhi di nessun altro. È davvero speciale.
“Chad… ho
mandato Troy di là per poter parlare da sola con te. Ma proprio un cane dovevi
dire?”
Alzo di
scatto la testa a quella domanda della mia amica: “Co-come fai a saperlo?”
Lei ride:
“Mi ha chiamata, e mi ha raccontato tutto. Però non stava neanche piangendo,
era semplicemente furente. Posso chiederti perché hai risposto così?”
“Non lo
so, Gab! Ho semplicemente avuto… paura! Io-io non credo di essere pronto ad
avere un figlio! È una responsabilità troppo grande, io non so neanche da che
parte cominciare!”
Gabriella
si alza in piedi e mi fa cenno di alzarmi; si avvicina e mi porge Vanessa:
“Prendila in braccio. Coraggio!”
Sono un
po’ titubante, ma prendo la piccola, e le mie braccia sembrano formare
naturalmente una specie di culla. Lei sbadiglia e si appoggia totalmente a me.
“Allora?
Come ti sembra?”
Io sorrido
emozionato: “E’… è strano!”
“Non è mai
facile diventare genitori, Chad. Ci vuole sempre un po’ di coraggio. Ma ne vale
la pena, davvero.” mi spiega con un sorriso materno.
“Vai dalla
mamma, Baby V!” Gabriella sorride al nomignolo che ho dato alla figlia e la
riprende in braccio “Com’è papà Troy?” le chiedo scherzosamente.
“Che fai,
cerchi di sfottere?” Troy è ritornato, mi ammicca con un sorriso “Prima o poi
capiterà anche a te, amico, quindi fai poco lo sbruffone!”
La moglie
mi fa l’occhiolino, poi sale le scale salutandoci a bassa voce.
“Di cosa
hai bisogno?” mi domanda il mio migliore amico.
Io, ormai,
mi vergogno un po’ a chiederglielo, ma lo devo fare. Per Taylor.
Così,
mentre sento caldo al viso, borbotto: “Troy… io voglio chiedere a Tay di…
sposarmi.”
Troy mi
batte una mano sulla schiena: “Oh, finalmente ti sei deciso! Bravo Chad! E
quindi?”
Prendo un
grande respiro: “Il problema è che non so come chiederglielo. O meglio, ho
paura a chiederglielo.”
“In che
senso?”
“Nel senso
che ogni volta che ci provo mi manca il coraggio! Non riesco a parlarle, il
cervello mi va in fumo! Esattamente come quando dovevo chiederle di uscire la
prima volta! Tu… tu come hai fatto con Gabriella?”
Lui
sorride, e guarda fisso davanti a sé, ricordando: “Beh, non è stato così
difficile. Ci stavo pensando già da un po’, e avevo anche trovato l’anello
adatto. Poi abbiamo scoperto che sarebbe arrivata Vanessa da lì a sette mesi, e
mi sono finalmente deciso. L’ho portata fuori a mangiare con una scusa
qualsiasi, e alla fine della serata gliel’ho chiesto!”
Annuisco:
“Okay. E come gliel’hai chiesto?”
Giurerei
di vederlo arrossire: “Come vuoi che l’abbia fatto, Chad! Io…”
“Lui si è
inginocchiato, mi ha preso la mano, mi ha detto che mi amava e che aveva
intenzione di passare il resto della vita con me, e che sarebbe stato l’uomo
più felice della Terra se avessi accettato di sposarlo!” Gabriella è ritornata
in salotto, e lo ha interrotto con un sorriso.
Ora sì che
Troy è arrossito come un pomodoro maturo: “Sì, più o meno è andata così…”
Io scoppio
a ridere e gli stringo una spalla: “Sei sempre stato un gran romanticone,
amico!”
La moglie
si siede sulle sue ginocchia: “Già… come avrei potuto resistere ad una
richiesta del genere? E allora gli ho risposto di sì, lui mi ha dato l’anello
e…”
“E a Chad
non interessa oltre!” il mio amico alza le mani, imbarazzato, e noi due ridiamo
come degli scemi.
“Ce l’hai
l’anello?” mi domanda Gabriella.
Io
annuisco e pesco dalla tasca il cofanetto di velluto blu.
“Posso?”
glielo porgo e lei lo apre, rivelando un semplice anello con un diamante “E’
davvero molto carino. Perfetto per Taylor!”
“Ora non
ti resta che invitarla a cena e chiederglielo!” mi incoraggia Troy.
Sembra
facile. Lui non aveva appena litigato con la sua fidanzata quando le ha fatto
la proposta!
Perciò,
lancio un’occhiata speranzosa a
Gabriella: “Gab… non è che potresti chiamarla prima tu, per saggiare il
terreno?”
Troy ci
guarda interrogativo: “Perché? Cos’è successo?”
Gabriella
fa un gesto vago con la mano: “Niente… questioni di cani!”
Prende il
cellulare dalla tasca dei jeans e compone il numero di Tay, portandolo poi
all’orecchio.
Io aspetto
trepidante la risposta, anche se so che la mia ragazza è all’ospedale.
“Ciao,
Tay! Disturbo?” cinguetta all’improvviso Gabriella, e preme il tasto del
vivavoce.
Mi
avvicino per sentire la sua risposta, che mi fa un po’ sorridere: “Cos’è, è venuto lì da te?” la mia
piccola genietta…
“Insomma,
tesoro, non potrai essere arrabbiata con lui per sempre per una cosa del
genere!”
“Lasciami almeno essere arrabbiata per due
ore…”
Gabriella
scuote le trecce, sorridente: “Ahah. Non ne vale la pena, credimi!”
“Sai qualcosa che io non so, per
caso, sorella?”
Mi volto
verso la mia amica, ma lei mi rassicura con un occhiolino: “Assolutamente no!
Dico solo che non vedo tutto questo motivo di infuriarsi!”
Sospiro di
sollievo. Sharpay aveva ragione, Gabriella sarebbe diventata un’ottima attrice,
se solo avesse voluto!
“Gabriella, hai recepito il
messaggio oppure stare con Troy ti ha fuso completamente il cervello? Mi ha
proposto un cane al posto di un figlio!”
Troy si
acciglia, poi mi guarda stupito; io non posso far altro che alzare i palmi
delle mani verso l’alto e fare spallucce, come a dire scusa, mi è scappato.
Ma
Gabriella ride: “Solo perché l’hai preso alla sprovvista! Cosa dovrei dire io,
allora? Devo raccontarti tutte quelle che ha fatto Troy?”
Il mio
amico mima un silenzioso Cosa!?!? scioccato
per tutto quello che stanno dicendo su di lui.
“Dai… fate
pace…” continua sua moglie “Vi volete tanto bene! Vedrai che appena gliene
riparlerai con più calma, Chad sarà migliore! Pensa, oggi non staccava gli occhi
di dosso a Vanessa! Le ha anche dato un soprannome carino…”
La voce di
Taylor, aldilà dell’apparecchio, si fa più dolce e un pelo curiosa: “Ah sì? E come l’ha chiamata?”
“Baby V!
Non è dolcissimo?” io alzo gli occhi al cielo. Eccole, che sprofondano nel
profondo baratro delle frivolezze femminili.
Incominciano
a parlare di queste cose –dal mio punto di vista spesso inutili- e io e Troy ci
guardiamo e sospiriamo sconsolati. Certe realtà non possono cambiare…
“Allora,
perdonato?”
Sento
Taylor sospirare: “Come si fa a rimanere
arrabbiate se intervieni tu? Però deve farsi perdonare… e tu non lo aiutare!
Ora devo andare, ho dei pazienti! Ci vediamo, sorella!”
Chiusa la
telefonata, Gabriella mi guarda trionfante e alza il pollice in segno di
vittoria: “Guai a te se mi combini altri casini, Danforth, hai capito?”
Annuisco e
mi avvicino alla porta: “Grazie davvero di tutto, ragazzi. Vi devo un favore!”
Loro mi
salutano in coro, io esco e ritorno lentamente a casa mia.
Ora non mi
resta che aspettare che Taylor ritorni dal lavoro, per farle la mia proposta.
Sul serio, questa volta.
###
Sento la
porta principale aprirsi e chiudersi. Non è un bel segno; di solito entra
sempre dalla porta sul retro.
“Ciao,
tesoro.” la saluto dal salotto.
“Ciao.”
fredda come una pietra. Fortuna che Gabriella diceva di averla addolcita…
Mi alzo e
la raggiungo in camera da letto.
“Sei
venuto a propormi un gatto, stavolta?” mi apostrofa dura e ironica.
“Ehm… no…”
mi gratto imbarazzato la testa. Coraggio, Chad, ce la puoi fare. Ce la devi fare!
“Allora?
Se non ti dispiace, vorrei andare a mangiare!”
Alzo lo
sguardo: “In realtà… ti vorrei chiedere una cosa, Taylor…”
Lei
incrocia le braccia e mi guarda, così io continuo: “E’ da tanto che te lo
volevo chiedere, ma non ho mai trovato il momento adatto. E poi, beh, diciamo
che avevo anche un po’ di paura a farlo…”
Mi rigiro
tra le dita il cofanetto che ho in tasca. Mi trema anche la voce. Calmati,
amico, calmati… è solo una proposta
di matrimonio!!
“Però… ho
capito che è arrivato il momento di farlo.” tu forse cominci a capire, infatti
mi guardi curiosa e sorpresa “Io ti amo, Tay. Voglio che tu sia per sempre mia.
Perciò…”
Mentre tu
spalanchi la bocca, incredula, io mi inginocchio e ti mostro l’anello: “Perciò
vorrei sposarti, Taylor. E vorrei anche un figlio da te. Voglio solo starti
accanto per tutta la vita e renderti felice. Che ne dici?”
Tu inizi a
piangere, stupefatta, e annuisci: “Sì! Sì… mille volte sì!”
Mi alzo in
piedi e ti abbraccio, sollevandoti da terra e facendoti girare.
“Scusa per
oggi… ero soltanto un po’, beh, terrorizzato
dall’idea di aver un marmocchio piangente per casa!”
Taylor
ride tra le lacrime e mi dà una leggera pacca sulla schiena: “Quanto sei
stupido?!”
Anch’io
sorrido: “Mi ami per questo, no?”
Lei ride
più forte, si stacca e mi guarda negli occhi: “Già… anche per questo…”
La bacio,
asciugandole le lacrime con il pollice.
Sono
felice come non lo ero mai stato.
Finalmente
ho superato anche questa mia ‘piccola’ paura.
E devo
dire che ne è veramente valsa la pena.
Fine
Allora,
che mi dite di questa Chaylor? Spero che vi sia
piaciuta!!
Vi
avverto che continuerò a pubblicare one-shot finchè
il mio computer non ritornerà a funzionare (ora uso quello fisso, scomodissimo
e lentissimo…), sperando che i dati siano rimasti!
Grazie
a chi ha commentato l’altra shot I miei regali di Natale…: ciokina14, romanticgirl, armony_93,
Vivy93.
Ringrazio
anticipatamente tutte quelle (mi sembra che siamo tutte donne, no? ^^’’’) che
commenteranno o leggeranno questa!!
Una
bacione, la vostra
Hypnotic Poison