Anime & Manga > Rayearth
Segui la storia  |       
Autore: Sephirah    15/03/2008    3 recensioni
In questa prima fase non troverete Hikaru, Umi e Fu, ma solo la storia di Clef (completamente rivisitato e finalmente con un background!) e i primi accenni degli "intrighi di palazzo" di Emeraude che hanno portato, nella mia rivisitazione, la principessa a convocare i cavalieri magici. Grazie a tutti! Spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clef, Emeraude, Lantis, Nuovo Personaggio, Zagato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Rayearth - revolution'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo28 Non si erano preoccupati di sistemare i corpi svenuti delle guardie. Adesso stavano camminando con passo rapido per i corridoi. Alcione aveva smesso di piangere, e quella parte del castello era illuminata.
Liberare la maga prima di andare da Zagart si rivelò essere stata una mossa previdente. Infatti né Clef né Sarus erano in grado di effettuare magie che trascendessero le loro abilità personali, più che altro perché richiedevano formule complesse e nessuno di loro era mai stato una cima a scuola. Alcione invece addormentava le guardie con molta tranquillità, come se non ripetesse per ogni uomo svenuto una formula lunga trentadue sillabe.
Alla fine giunsero ad una porta decorata con figure di cigni intagliate nel legno. Scavalcarono le due guardie addormentate e la aprirono. La porta girò dolcemente sui cardini senza fare rumore, ma lo spiraglio di luce che entrò nella stanza infastidì Olus, che si rigirò nel letto.
“Dai, Alcione”
La donna fece alcuni passi avanti. “Ho la bocca secca”
“Eddai…”
“Certo, certo, un attimo solo!” sibilò lei.
Si schiarì la gola e poggiò la mano sulla testa arruffata di Clef, dopodiché recitò una formula così lunga e complicata che Clef non ne capì nemmeno l’inizio, e arricciò il naso.
“Ho capito solo Antar
“Solo le prime cinque lettere?” rise lei, gli occhi gonfi ma con una scintilla dentro. “Un po’ scarso. Ti permetterà di non fare rumore, ma non dura più di un minuto circa. Tuttavia, se parli, se fai cadere qualcosa, se produci un qualunque suono troppo forte per essere coperto dall’incanto, questo si spezzerà, quindi vedi di essere discreto”
Clef annuì, poi entrò nella stanza dell’anziano.
Olus teneva la chiave della celladi Zagart poggiata sul comodino al suo fianco. Clef attese qualche istante che i suoi occhi si abituassero  alla penombra della stanza. Mosse i primi passi e rimase colpito dall’efficacia dell’incantesimo di Alcione. I suoi piedi erano muti, non emettevano alcun suono mentre sfioravano il pavimento di marmo.
Arrivato al comodino Clef lanciò un’occhiata all’anziano per assicurarsi di non averlo svegliato, poi tese la mano per afferrare la piccola chiave che luccicava debolmente al piccolo raggio di luce dorata che passava per lo spiraglio della porta.  In quel momento sentì qualcosa sfiorargliela schiena, trasalì e represse un gemito.
La mano di Olus gli scivolò addosso, sempre più in basso, fino a sfiorargli i pantaloni. L’anziano borbottò qualcosa con un largo sorriso sulla faccia rotonda.
Clef si fece coraggio e presela chiave d’ottone, intascandosela. Poi cercò di liberarsi dalla mano di Olus senza svegliarlo, ma quello strinse ancora di più la presa. Alla fine il ragazzo si liberò con uno strattone ed uscì dalla stanza mentre Olus chiamava sommessamente un nome di donna, sempre con un sorriso storto.
 
“Com’è andata?” chiese Sarus quando vide il ragazzo sbucare fuori dalla camera di Olus.
“Dipende” rispose Clef. “Ho preso la chiave, ma credo che la mia sessualità sia stata compromessa per sempre”
“Perché?”
“Olus mi ha palpato il sedere”
Sarus ed Alcione si scambiarono un’occhiata, poi non riuscirono a trattenersi e scoppiarono a ridere.
“Nel sonno?” domandò Alcione.
“Secondo te?” rispose Clef irritato.
Arrivarono alle prigioni con facilità, Alcione era straordinaria. Ma la cosa che più stupiva Clef era che la donna non sembrava accusare nessun disturbo nonostante fino a pochi minuti prima non riuscisse nemmeno a muoversi.
Giunsero di fronte alla cella di Zagart. L’uomo dormiva disteso sulla minuscola branda a sua disposizione. Clef lo chiamò con un sibilo e quello sobbalzò.
“Clef! Che ci fate qui?”
Aveva i capelli scompigliati e lo sguardo appannato. Si soffermò solo un istante su Alcione, poi tornò a guardare il ragazzo.
“Perché siete qui?”
“Mi sembrava talmente ovvio… per liberarti, no?”
Il ragazzo sfilò la chiave dalla tasca e la inserì nella toppa.
“Come hai…”
“Poi ti racconto, non adesso”
La serratura scattò, ma la porta non si aprì, e Clef sentì la mano fremere di un contraccolpo. Estrasse la chiave e inorridì.
 
Il piccolo arnese d’ottone se ne stava lì, nella sua mano, ormai completamente inutile, mutilato della sua estremità dentata. Clef sentì il ringhio di Sarus alle sue spalle.
“Hai spezzato… la chiave?”
Cadde un silenzio gelido.
“Come hai fatto?”
“E io che ne so?!”
Alcione lo scostò facendosi largo. Afferrò le sbarre e quelle parvero avere un sussulto mentre si congelavano nella stretta della maga.
Clef alzò lo sguardo.
“Quando vedranno il ghiaccio saranno che sei stata tu        
“Inoltre” disse Zagart. “Se spezzerai le sbarre si romperà l’incantesimo d’allarme”
“Vorrà dire che saremo due fuggiaschi” sorrise lei.
“Avanti Clef, ora rompile”
 
Ora stavano correndo per i corridoi che poco prima li avevano visti furtivi e silenziosi.
Ad un tratto Clef sentì Zagart strattonarlo.
“Che fai?!”
“Voglio andare da lei!”
Clef inchiodò. “Cosa?!”
“Devo andare da li per l’ultima volta! Devo chiederle una cosa importante!”
 
Clef si era  lamentato, si era dimenato, aveva imprecato parecchio. In effetti aveva soprattutto imprecato. In ogni caso non era servito a niente, Zagart rimaneva più forte di lui: ed era riuscito così a trascinarlo fino alle stanze di Emeraude. Quando sentì la voce del Gran Sacerdote, la principessa sobbalzò. Lo vide lì, davanti a sé appoggiato allo stipite della porta, con le guance arrossate per la corsa, e sentì una luce riaccendersi in lei.  Saltò giù dal letto e si lanciò su di lui. Lo baciò senza curarsi di Clef e Sarus, che simultaneamente si girarono da un’altra parte.
Emeraude si lasciò sciogliere da quel bacio che era sembrato troppo lontano per poterlo avere ed ora era suo.
“Arrivano” sussurrò l’anziano, dopo un po’.
Zagart si scostò appena da Emeraude e cercò i suoi occhi azzurri.
“Mia principessa, devo chiederti una cosa”
Strinse dolcemente la presa sulle braccia di lei.
“Vuoi venire con me?”
Clef lo afferrò per i capelli. “Ma sei scemo?! Come ti viene in mente? Smettila di…” lo strattonò ancora più forte. “E non guardarla con quegli occhi languidi mentre ti parlo io!”
Zagart si grò verso Clef.
“Io voglio liberarla”
Il ragazzo si infervorò ancora di più.
“Se non vieni con le tue gambe giuro che ti porto io di peso, va bene? Non ho fatto tutta questa fatica per farmi catturare dalle mie stesse guardie!”
Zagart tentò di replicare, ma Emeraude lo sfiorò con le dita per chiamarlo e gli parlò con un sorriso.
“Grazie, Zagart. Davvero. E addio”
Il Gran Sacerdote si girò di nuovo verso di lei. “Che dici?!”
“Non posso venire, Zagart. Grazie di tutto. Ti terrò per sempre nei miei ricordi più belli”
Glielo vide negli occhi.  Zagart si accorse che Emeraude non avrebbe cambiato idea, perché ormai aveva deciso.
Le prese le mani per tirarla a sé e baciarla un’ultima volta. Poi la lasciò, girandosi verso Clef e passandogli una mano sulle spalle. “Andiamo”
 
L’incantesimo d’allarme era di base sonora, un fischio acuto diffuso per tutto il castello, così forte che Clef aveva smesso di provare a parlare con Zagart, perché non riusciva nemmeno a sentire sé stesso. Così, alla fine, per salutarlo, tentò un abbraccio un po’ impacciato. Zagart gli parlò all’orecchio, e riuscì a farsi sentire.
“Grazie, Clef. Arrivederci”
Clef annuì da sopra la spalla dell’amico. Poi si scostarono lentamente, e il ragazzo gli fece cenno di sbrigarsi ad andare. Zagart si voltò verso il cielo di Sephiro e chiamò il suo spirito animale, un cavallo nero dagli zoccoli illuminati da fiamme blu. Clef lo salutò un’ultima volta dall’alto della torre su cui si trovavano, prima che l’amico spiccasse il volo con il suo spirito. Lo vide andare via, e sentì un pezzo di sé staccarsi per accompagnare Zagart chissà dove.
Poi lo avvertì, chiaro, distinto e inspiegabile.
Questa è l’ultima volta che ti vedo. L’ultima volta che ti saluto.
Gridò a pieni polmoni.
“Mi prenderò cura di lei, te lo prometto!”
Poi Zagart sparì nel grigio di quella nuova alba. Clef scostò le mani dalla bocca e rimase lì a fissare il vuoto. Lantis gli si accostò silenzioso.
“E così, se n’è andato di nuovo”
“Già”
“Ho detto alle guardie di andare dalla parte opposta, hai tutto il tempo d tornare nelle tue stanze e fare finta di niente”
“Grazie, Lantis”
“Vorrei averlo salutato”
“Perché non lo hai fatto?”
Lantis alzò le spalle. “Non lo so. Non sapevo che dire”
“Qualcosa tipo –ciao-?”
Il cavaliere rise. “Sì, ma poi non avrei potuto lasciarlo andare via”
Clef abbassò lo sguardo. Sentiva un grande vuoto.
“Avanti” disse all’amico. “Andiamo”
 
Emeruade stava di nuovo piangendo. Aveva detto che non lo avrebbe seguito, eppure la sua anima aveva gridato di dolore quando lui se ne era andato senza di lei. Aveva sentito quel desiderio farsi enorme, tanto da dilaniarle il cuore e uscire fuori.
Ma ora, Emeraude non piangeva per l’abbandono. Era per un altro dolore.
Sul suo letto, a gambe incrociate, la bambina senza colore cercava di consolarla, mentre sul suo corpo continuavano a sfrecciare quei colori cangianti.
Non aveva capito niente. Quella bambina non era la materializzazione della sua rabbia, ma del suo amore, che aveva provato a schiacciare. E ora quell’amore proibito era divenuto concreto. Emeraude sollevò il suo viso bagnato dalle lacrime. Se ne rese conto in quell’istante. Li odiava tutti, per quello che le avevano fatto, e non avrebbe mai più potuto pregare per loro. Improvvisamente la colonna portante di Sephiro aveva ceduto, crollando su sé stessa.
 
 



______________________
E questa volta è ufficiale, penultimo capitolo! Il prossimo conclude la prima fase!!! Ci sono riuscita! (danza della gioia) Un saluto a tutti i lettori e grazie per le recensioni!  
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rayearth / Vai alla pagina dell'autore: Sephirah