Presi un gelato e andai al parco, mi sedetti su una panchina ancora non riscaldata dai raggi del sole e guardai i bambini giocare felicemente a palla e sorrisi, mi voltai a destra e vidi un bambino correre verso un adulto urlando
Io non ricordo nulla del mio passato, ricordo solo che i miei genitori un giorno mi dissero che stavano andando a fare la spesa e non tornarono più. Un incidente d'auto mi dissero. Da allora la mia vita è stata completamente stravolta, sono stata privata di vivere la mia adolescenza. Abbondanai gli studi per prendenrmi cura di mia sorella; quando lei andò via, io, che allora avevo 13 anni, iniziai a lavorare. Fui costretta dai poliziotti a trovare dei parenti con cui vivere altrimenti, probabilmente, sarei finita in un convento o in orfanotrofio.
Da quel tragico giorno sono diventata una persona diffidente, fredda, incapace di esternare sentimenti. I miei nonni avrebbero dovuto prendersi cura di me, invece sono io ad occuparmi di loro. La mia diffidenza non mi permette di stare con ragazzi della mia età, anche la timidezza gioca le sue carte. Tuttavia mi reputo fortunata perchè l'intelligenza non mi manca. Quando sono riuscita a sistemarmi, infatti, sono riuscita ad ottenere la licenza media grazie ad una scuola serale. studiando e facendo vari esami sono riuscita poi ad entrare al liceo, saltando i primi due anni.
In classe mi isolo, tutti sanno del mio passato e allora mi sento di far pena, ogni volta che qualcuno si avvicina mi allontano perchè penso che si sia avvicinato perchè pensi io abbia bisogno di qualcuno, ma si sbaglia. Io sono forte, non ho bisogno di nessuno. Si, sono anche maledettamente orgogliosa. Solitamente a Natale posso raggiungere mia sorella Giada a Milano, ecco perchè ho un calendario in camera, per fare il conto alla rovescia. Mancano 2 mesi e 10 giorni. Non vedo l'ora di abbracciarla forte forte, ha 11 anni e mezzo adesso.
Finisco il gelato con calma leggendo una rivista ''La posta di Federico Moccia''. Quanti problemi d'amore. Io non so neppure cosa sia l'amore.
Una volta tornata a casa, apro una lettera. La teletù m'informa che a giorni la connessione ad internet sarà attivata. Bene. I nonni sono già andati a letto, mi dirigo in camera e dopo aver sistemato i libri nello zaino mi stendo sul letto, mi rannicchio e mi addormento
- Salve ragazzi, è la prima storia che scrivo in questo sito, in realtà la prima in assoluto. Chiedo scusa per eventuali errori di grammatica. Spero vi piaccia la storia, ho pubblicato anche il secondo capitolo, lasciate un commento se vi va :)