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Autore: lovlove890    09/09/2013    3 recensioni
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Hunter non comprende questa usanza di salutare le persona appena conosciute con dei baci sulle guance. Si gli innamorati si salutano sempre con un bacio, anche gli amici, ovviamente con baci diversi, ma le nuove conoscenze? Proprio non comprende.
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Trent Nixon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Trent/Hunter
Genere: Sentimentale/Romantico/Generale/Angst accennato
Avvertimenti: Slash/AU/Slice of life
Rating: Verde 
Note d’Autore: Alla fine, as usual.
Note di Betaggio: Quel tesoro della mia sorellina che non mi picchia anche se la riduco alle lacrime. Love you, as usual. <3

 

 

 

Last First Kiss. 

 

 

Hunter non comprende questa usanza di salutare le persona appena conosciute con dei baci sulle guance. Si gli innamorati si salutano sempre con un bacio, anche gli amici, ovviamente con baci diversi, ma le nuove conoscenze?  Proprio non comprende. 
Cambia idea quando un pomeriggio incontra, per caso, Trent, a presentarglielo è Sebastian, tramite il suo ragazzo Thad.

Si trova bene con lui, lo adora da subito, riesce ad aprirsi come con nessun altro, anche se con qualche difficoltà, ma il suo carattere chiuso gli impedisce di esternare ciò che prova, di dirgli quanto è felice di averlo conosciuto.

Così Trent se ne va a casa confuso da quel ragazzo bellissimo che lo ha colpito molto e che vorrebbe rivedere,  ma a cui non ha chiesto nemmeno il numero di telefono o il contatto e-mail, cosa di cui si pente non appena se ne accorge.

Sebastian però è più furbo dell’amico e lo tartassa di messaggi e bigliettini in giro per casa loro con scritto il numero di Trent, fino a che non si decide a chiamarlo.

Hunter lo chiama, escono per un po’ solo come amici, riesce ad ammettere almeno a sé stesso che gli piace. Ma non riesce a dirglielo. A dirgli che gli piace. E tutte le sere che lo riaccompagna alla porta di casa spera che ci sia un’occasione di dirgli tutto, di dargli quel bacio vero invece di quello stupido bacetto sulla guancia da amici che lui odia, di cui si deve sempre accontentare.

Accade. Due anni dopo l’inizio della loro amicizia. 
Una sera in cui escono dal cinema all’ultima visione alle due passate con l’intenzione di andare a bere qualcosa, ma l’unico bar che dovrebbe essere aperto è in ferie, per di più piove a dirotto e decidono di andare a casa.

Arrivano a casa di Trent che ancora piove a dirotto, Hunter, da cavaliere qual è, corre a prendere l’ombrello e ad aprirgli la portiera per evitare che si bagni e si ammali. Lo accompagna alla porta come tutte le sere. E quando “Beh, allora ci sentiamo domani..” Trent si avvicina per abbracciarlo e dargli il solito bacio della buonanotte, lui decide che non può più aspettare, l’ombrello tutto ad un tratto non c’è più a coprirli, la pioggia cade sui loro visi che si sfiorano mentre le loro labbra sono attaccate, la lingua di Trent si fa coraggiosa come non è mai stata mentre cerca quella di Hunter.

È un bacio che sa di attesa, di finalmente sei mio, di è una vita che ti aspetto, di perché cavolo sono stato zitto fino ad adesso. E quando tutti e due si staccano dal bacio, lo fanno solo per cercare quel po’ di ossigeno che gli serve per respirare, e per chiedersi perché diavolo hanno aspettato tutto quel tempo a dichiararsi.

“Vuoi entrare?” gli chiede Trent guardandolo negli occhi e Hunter gli risponde con un cenno del capo affermativo. Passano la notte a baciarsi e parlare. Si addormentano alle prime luci dell’alba stretti in un abbraccio che sa di casa.

Due settimane dopo Hunter chiede a Trent di andare a vivere assieme, e altre due settimane dopo Trent si trasferisce definitivamente a casa sua. Anche se definirla ‘casa’ è riduttiva, forse ‘superattico’ è più adatto. 
Insieme sono felici, hanno tutto ciò che gli serve. Passano Natali, Compleanni, Anniversari e nulla cambia.

Prendono un cane. Un carlino color panna, tondino e coccolone come Trent, ma che la notte mentre russa fa le puzzette come Hunter. Dopotutto i cani sono uguali ai padroni. Lo chiamano Tinkerbell.

Un Natale Trent chiede ad Hunter di sposarlo. Questi va in panico, esce di casa correndo e appena esce dal vialetto di casa si rende conto di essere in pigiama, che è il venticinque dicembre, che lui ha fatto la peggior stronzata della sua vita, dato che già gli manca l’aria e sta nevicando.

Torna a casa e trova Trent sul divano che piange, con Tinkerbell acciambellata sul suo grembo che cerca di consolarlo. Con un mare di ‘Scusami’ sussurrati al suo orecchio tenendolo tra le braccia, baciati sulle sue labbra e soffocati tra i gemiti del loro fare l’amore, gli risponde di si, “Ma avrei voluto chiedertelo io.” E tira fuori la scatolina nascosta nell’ultimo cassetto del suo comodino, quello dove sa che Trent non va mai a guardare, da due mesi. 
Quando non va come Hunter progetta lui entra nel panico. Ma per fortuna riesce sempre a rimettere le cose a posto.

Si sposano la notte di Capodanno, perché non ha senso aspettare quando si sta insieme da più di dieci anni, con Sebastian e Thad a fargli da testimoni, i parenti e gli amici più stretti da avvisare con gli auguri di mezzanotte.

Durante l’anno seguente iniziano le pratiche per diventare genitori. Sono lunghe ed estenuanti, ma loro sono insieme, e sono forti. Così dopo quattro anni di pratiche, fogli, firme, psicologi, avvocati, gente che ad ogni ora del giorno si intrufola nelle loro vite pubbliche e private in ogni modo possibile, la piccola Crystal è loro figlia. Legalmente.

Crystal è un uragano di quattro anni, comprende tante cose e su tante altre fa domande, come quando li vede per la prima volta darsi un bacio e chiede a Trent come mai da i baci sulla bocca al suo papà si e a lei no. E lui le spiega che con Hunter si danno i baci in bocca perché si amano tanto ed è il loro modo di dimostrarsi l’amore. La piccola gli sconvolge le vite in meglio da un giorno all’altro. 
Ma non se ne pentono mai di quella scelta.

Nemmeno il giorno in cui a diciotto anni Crystal torna a casa mortalmente bianca in volto e gli dice seria “Vi devo parlare”.
Trent è già un paio di settimana che la notte la sente andare in bagno a vomitare, e pensa di sapere a cosa sia dovuto, cosa lei voglia dirgli. 
“Crystal, piccina dicci tutto. Stai bene?” la esorta Hunter che è molto preoccupato ed è già pronto a scattare ed uccidere chiunque abbia fatto del male alla sua piccola. 
Lei è imbarazzata e non sa come iniziare il discorso, ma alla fine riesce a pigolare piano un  “Sonoincinta” detto di fretta, tanto che né Trent né Hunter capiscono cosa ha detto. 
“Scusa potresti ripetere?” le chiede suo padre. 
“Magari con più calma stavolta.” Dice Hunter.

“Sono incinta.”  E non riesce a smettere di sorridere nonostante abbia solo diciotto anni e debba ancora finire la scuola e trovare un lavoro e tanti altri problemi.

“OMMIO..” Trent si copre la bocca con le mani e corre ad abbracciare la figlia mentre Hunter cade a sedere sulla sedia sconvolto. “Di chi.. Aspetta!! Andrew! Lo sapevo!! L’ho sempre detto che fra voi due c’è chimica!”
“No il figlio di Barbie e Ken no!” Sbotta Hunter. 
“Papà! Smettila di parlare come lo zio Sebastian!” gli urla di rimando Crystal  “lo amo, siamo fidanzati e vogliamo stare insieme per sempre.”
“Hai ragione, scusa.” Le dice chinando il capo.

Gli anni passano e quando Tinkerbell muore, con grande dispiacere di tutti, le fanno un funerale degno di questo nome. Provano ogni tipo di animale domestico, dal pesce rosso al cincillà, dall’inseparabile al criceto, ma nessuno sarà mai come lei.

Crystal e Andrew si sposano un giorno di primavera “Alla presenza della famiglia e degli amici più stretti”, come recita il loro invito di nozze spedito settimane prima, non volendo continuare la tradizione di famiglia di scappare, con la piccola Simone a fargli da paggetta.

Il giorno che Hunter muore, la mattina è uscito di casa per andare a lavorare come al suo solito. Ha baciato sulle labbra suo marito, dato una carezza al gatto persiano bianco ed è uscito.

Purtroppo dopo due kilometri alla solita rotonda un’automobilista non gli da la precedenza e lo sperona. Finisce contro il guard rail. E l’ultima cosa a cui pensa è che i baci sulle guance dati per salutare qualcuno appena conosciuto sono una stupidi, li ha sempre odiati. Ma ce ne è uno che non ha mai rimpianto. Quello che ha dato a suo marito il giorno che si sono conosciuti. Muore con l’immagine di suo marito nella mente, che gli sorride, come il giorno che sono andati a vivere insieme, come quello che si sono sposati, come quello che Crystal è andata a vivere con loro o quello che lei gli ha detto che sarebbero diventati nonni.

In quel momento, mentre Hunter muore, Trent sente qualcosa spezzarsi dentro di sé. Due secondi dopo passa l’ambulanza, e capisce. Capisce che suo marito non c’è più e il suo cuore letteralmente si spezza.

Perché il vero amore regge tutte le distanze, ma neppure la morte lo può separare.

FIN.

 

 

N.d.A: E così sono riuscita a scrivere qualcosa anche per la Trunter weeek. Solamente un prompt purtroppo, ma almeno è qualcosa.
E si, è 'un pochino' angst alla fine. Ma questo è ciò che il Last Kiss mi ha detto dall'inizio. Quegli ultimi due paragrafi erano l'unica cosa ben chiara nella mia mente.
E' la prima volta che sccrivo di questo pairing, quindi se c'è qualcosa che secondo voi non va, non esitate a dirlo.
Un enorme Grazie alle Ragazze della Trunter week. Vi adoro.
E a i One Direction, mio nemmeno tanto segreto, Guilty Pleasure che hanno prestato il titolo da una loro canzone.
E alle mie LW che mi riempiono le giornate, as usual. #amovi piccì's. 
A presto!
Sara <3

 

...I Thadastian ci sono SEMPRE. Come le vere Dive. :3 ...

 

 

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