09/09/2013
4 recensioniIn un freddo giorno di Dicembre.
Era un freddo giorno di Dicembre, l’aria Natalizia per i bambini era palpabile, ma tornando a noi, io ero nel mio letto al caldo. Aprii gli occhi per un istante, il primo sguardo andò alla sveglia : erano le 08.25. Li richiusi senza pensarci troppo, poi all’improvviso mi resi conto che alle 9 sarebbero iniziate le riprese di “The Amazing Spider-Man”. Mi alzai scattante e indossai le prime cose che vidi ,un paio di jeans, un maglione e degli stivaletti. Scattai in macchina, cosciente di essere in ritardo, e mi diressi agli studi di Los Angeles.
Entrai, feci i soliti saluti e subito iniziai a conoscere i miei nuovi colleghi. “Bene” pensai, anche perché, sebbene potesse sembrare molto strano, non avevo ancora conosciuto Andrew Garfield, alias Spider-Man . Quando lo vidi stava parlando con una ragazza, lo fissai per qualche secondo fino a quando si voltò verso di me, guardai altrove. Non so perché lo feci, non volevo si accorgesse che lo stessi guardando. Fissai ancora per qualche istante un punto vuoto nella stanza, poi sentii una mano sulla schiena, mi girai di scatto e me lo ritrovai davanti. “Ciao, sono Andrew , piacere di conoscerti.”
-“Piacere mio, io sono Emily”. Parlammo per qualche minuto, ci scambiammo i numeri e da subito scattò una certa complicità. Le riprese quel giorno non iniziarono, ci furono dei problemi tecnici, quindi dopo un paio d’ore passate a conoscere meglio tutta la troupe (e in particolar modo Andrew) tornai a casa.
Nel tragitto lo pensai molto, speravo mi chiamasse in giornata, non so perché, ma mi avrebbe fatto molto piacere : dentro di me sapevo che con quel suo viso dolce aveva fatto breccia nel mio cuore al primo sguardo, ma non volevo ammetterlo, non ho mai creduto all’amore a prima vista. In serata, la tanto ambita chiamata non arrivò; ormai senza speranze mi diressi in cucina a preparare una torta, preparare dolci quando sono triste mi fa stare meglio. All’improvviso, mentre ero alle prese con la torta che non ne voleva sapere di uscire dal ruoto, sentii squillare il telefono. Mi ci fiondai sopra : era un suo messaggio. “Ehi ti stavo pensando, che ne dici di andare a mangiare fuori stasera?”. Non aspettavo altro. Subito risposi con un filo di sarcasmo : “Ci stai provando , Garfield? Comunque perché no?! Dimmi tu quando e dove.” La risposta non tardò ad arrivare, la lessi tutta d’un fiato : “Cara Stone, solo perché ti invito fuori non significa che ci voglia provare con te! Comunque alle 21 e 30 in punto al Ca’Brea Italian Cuisine, è un ristorante italiano che ha aperto da poco, lo conosci?”
Quella risposta mi spiazzò, non sapevo come rispondergli. Alla fine gli scrissi un semplice : “Sì, alle 21 e 30, perfetto”. Corsi a prepararmi, erano già le 20.00 e avevo solamente un’ora per scegliere cosa indossare. Andai in panico. Dopo tanti ripensamenti optai per un vestito nero, abbinato ad una collana d’argento e delle Jimmy Choo, ne vado matta. Arrivai all’entrata del ristorante in leggero ritardo. Lui era già lì e appena mi vide mi venne incontro. “ehi, stamattina non eri così..” mi dice.
-“così come?”
-“così wooow.”
-“grazie” risposi imbarazzata.
Entrammo dentro, lui aveva prenotato un tavolino in fondo alla sala. “Davvero romantico” pensai. Ci sedemmo, iniziammo a parlare e scegliemmo il menù.
Ci divertimmo molto e ci tengo anche a precisare, dato che sono una gran golosa, che il classico menù italiano che scegliemmo fu davvero buono. Appena finito andammo a fare una passeggiata. Ci sedemmo su una panca circondata da alberi, di tanto in tanto il vento faceva cadere su di noi delle foglie secche. Per qualche secondo regnò il silenzio ed appoggiai la testa sulla sua spalla. Lo guardai negli occhi: avevo sentito dire che quando riuscivi a vedere il mare in un paio d’occhi castani era la fine. Non vi so descrivere quello che provavo, mi sentivo un’adolescente alle prese con il suo primo amore.
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E' la mia prima storia che scrivo, abbiate pietà u.u
Fatemi sapere cosa ne pensate, magari se vi piace la continuo, un bacio :)