E BRACE E GHIACCIO.
Lo stringe, lo accarezza, lo graffia, lo bacia, lo ferisce.Lo vuole, lo desidera, brama il suo corpo niveo, le sue labbra, la sua pelle.
Finalmente suo, finalmente di sua proprietà. Finalmente quella pelle chiara può essere toccata e accarezzata da lui, segnata dal marchio bollente delle gelide mani del russo.
Lo ferisce.
Vuole ferirlo, per farlo suo, per far si che il suo dolce e candido tesoro non si dimentichi mai di lui.
Un bacio.
Dolce, innocente.
Lacrime. Lacrime di fuoco, ustionano, divorano la pelle eterea dell' albino.
Labbra gelide raccolgono quelle gocce incandescenti e amare.
Freddo. Un altro bacio si posa sulla tempia dell'albino. Sangue.
Rosso scuro, sulla porcellana della sua pelle.
Adesso l'albino é solo.
Sa che lui tornerà, e lo amerà, e lo ferirà, e lo bacerà.
Poi lo farà di nuovo, di nuovo e di nuovo.
E freddo e caldo riempiranno di nuovo quel luogo.
E brace e ghiaccio riempiranno quegli occhi di amaranto.