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Autore: michele_maddalena93    09/09/2013    0 recensioni
Lo scrittore irlandese Oscar Wilde disse “ amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita”. L’uomo ha amato se stesso facendo marcire lentamente il pianeta sul quale vive.
"... e se l'uomo... semplicemente... non amasse... se non odiasse... se potesse non provare alcuna emozione o sentimento... "
"...sì... un mondo perfetto... una società perfetta... un sistema perfetto"
"...sì..."
Questa è una storia futuristica di genere fantascientifico, ambientata in un futuro non molto lontano dove la civiltà umana, la tecnologia, il progresso, l'innovazione ed in seguito conflitti, guerre e inquinamento hanno prevalso sulla natura e sull'equilibrio dell'ecosistema, portandolo sull'orlo del collasso.
Per poter rimediare si decise di resettare e riavviare l'intero sistema, come quando si vuole eliminare un virus da un computer. Si decise di ricreare il mondo da capo. Un nuovo mondo. Una nuova società. Perfetta. Priva di decadenza. Priva di ogni forma di errore o imprecisione. Un mondo puro e asettico. Lineare e regolare. Senza alcun colore, fantasia o sogno.
Per farlo si decise di eliminare completamente e proibire ogni forma di emozione e sentimento; vennero sradicati completamente dal nostro essere. Cosi il modo fu riavviato.
... ma qualcuno ... prova ancora qualcosa..
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nota : Mi piacerebbe molto che questa storia potesse in futuro diventare la trama di un videogioco, poiché vorrei poter essere ideatore e scrittore di trame di videogiochi. Recensioni e commenti sia positivi che negativi sono ben accetti, soprattutto per poter imparare dai miei errori e migliorare. Vi sarei molto grato se recensiste anche se la storia non é completa, fatelo fin da subito in qualunque momento. Anche dopo una veloce occhiata. In questo modo potrete aiutarmi. Aspetto con ansia. Grazie 

EQUILIBRIUM

Prologo – La discesa verso il baratro.

Lo scrittore irlandese Oscar Wilde disse “ amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita”. L’uomo ha amato se stesso facendo marcire lentamente il pianeta sul quale vive.

A partire dagli anni 1960-70 ha iniziato a diffondersi fra i governi delle varie nazioni il pensiero del problema dell’inquinamento e del surriscaldamento globale, del pericolo per l’equilibrio dell’ecosistema terrestre, e dell’imminente scarseggiare di risorse vitali per la nostra società. Fu tutt’altro che una presa di coscienza. La società di massa, il materialismo ebbero la meglio. Ormai sono passati più di cento anni da quel momento. Cento anni in cui l'uomo ha dato sempre più importanza a tutto ciò che è materiale, all’apparenza delle cose, al benessere fisico e sempre meno alla natura, alla religione, alla spiritualità. Cento anni in cui per l’uomo potere, progresso e innovazione sono sempre stati più importanti della natura che lo circonda, della natura dalla quale è nato.

Si può dire che effettivamente l’uomo abbia agito nei confronti del pianeta come un tumore agisce nel nostro organismo. Mano a mano che l’uomo cresceva, si sviluppava e si diffondeva, nuoceva sempre più al pianeta. Sì, noi siamo stati il cancro del pianeta. E’ strano pensare che il male più grande che può affliggere il nostro corpo, sia lo stesso che ha mandato in rovina il pianeta sul quale viviamo e che noi ne siamo la causa.

L’uomo è stato un parassita per il pianeta. Come i parassiti si stabiliscono nell’organismo ospite, crescono, si sviluppano sfruttando la sua forza vitale, cosi l’uomo ha fatto nei confronti del pianeta, sfruttandolo a proprio vantaggio, per progredire e innovarsi.

Noi siamo nati dalla natura. Poi col passare del tempo ci siamo evoluti, abbiamo imparato a dominarla a nostro vantaggio, abbiamo avuto il soppravvento su di essa. L’abbiamo uccisa lentamente. L’abbiamo lasciata morire mentre noi continuavamo a progredire.  Noi siamo diventati la malattia, il morbo della nostra stessa dimora.

La popolazione mondiale è cresciuta a dismisura, in modo esponenziale. E con essa aumentava la quantità di aree disboscate, il livello di CO2, l’inquinamento globale, il surriscaldamento globale, il disequilibrio provocato alla vita del mondo animale e vegetale. L’atmosfera stessa, la parte più fragile ma allo stesso tempo la più importante e determinante per l’ecosistema, era sempre più debole a causa dell’inquinamento e dei gas serra, per questo i raggi solari venivano filtrati in modo anomalo così, a partire dal 2000 si sono registrati record di temperature anomale mai viste prima. A lungo termine le estati sono diventate  sempre più calde e gli inverni sempre più freddi. Fenomeni e catastrofi naturali come tsunami, terremoti, tornado e molti altri eventi climatici anomali e devastanti iniziarono a flagellare diverse zone di tutto il mondo. E più il tempo passava, maggiore era la frequenza di questi eventi. Tutto ciò era dannoso sia per la natura che per l’uomo stesso. Il respiro del pianeta si faceva sempre più affannoso.

Nel primo decennio del 21° secolo si diede molta importanza a questo problema, che si faceva via via sempre più evidente.  Si cercarono diverse soluzioni, come varie fonti di energia pulita e rinnovabile. Vennero stabilite molte norme per cercare di ridurre il grado di inquinamento. Ma la crescita, il progresso e l’innovazione presero il sopravvento su tutto il resto e continuarono ad avanzare. Il parassita aveva attecchito sull'organismo ospite. La chemioterapia non era riuscita a debellare il tumore. Ormai era troppo tardi per rimediare.  Nel 2048 la popolazione mondiale raggiunse i 10 miliardi; mentre essa continuava ad aumentare, le risorse diminuivano, ma allo stesso tempo queste erano sempre più necessarie. Cibo e acqua potabile sono diventati sempre più rari, così come il petrolio. Ormai esistevano città costruite a strati su altre città, che a loro volta sorgevano su altri strati di città sotterranee. Lo spazio utilizzato dall'uomo, dalle famiglie, dalla società cresceva a dismisura; presto non ce ne sarebbe più rimasto. L’intero sistema economico mondiale si stava avvicinando al collasso totale. La situazione era sempre più drastica ed instabile. Ci siamo rovinati con le nostre stesse mani. Guerre, conflitti,  rivolte, odio reciproco. Così, col passare del tempo, abbiamo rovinato anche la terra che sta sotto i nostri piedi. Un nuovo conflitto mondiale era imminente ed inevitabile. Un uomo avrebbe avuto il potere, i mezzi, le tecnologie necessari per distruggere l’intero pianeta, se lo avesse voluto. Nel 2053 ebbe inizio una reazione a catena, una serie di eventi devastanti, un conflitto che arrivò a coinvolgere quasi tutte le nazioni del pianeta. Dapprima le più importanti, le più grandi, le più influenti, in seguito tutte le altre. La guerra si diffuse come un epidemia. Fu come se il tumore fosse entrato in metastasi, ponendo le sue radici, organo dopo organo, in tutto il corpo.  Il pianeta continuò a marcire sotto il cancro della guerra per quasi quattro anni. Un terzo della popolazione mondiale fu sterminato dalle armi chimiche, delle bombe nucleari e le loro radiazioni e dalla povertà, dalle carestie e dalle malattie che seguirono. L’ecosistema terrestre ne risentì enormemente. Questo fu l’evento che segnò definitivamente la storia dell’umanità e del pianeta.

Anno 2060.  Si incomincia a diffondere fra i governi e le nazioni di ciò che è rimasto della società umana la consapevolezza che il disequilibrio dell’ intero ecosistema terrestre si sta avvicinando sempre più velocemente ad un punto di non ritorno, ad un collasso irreversibile. Per il pianeta ed i suoi abitanti la discesa verso il baratro si fa sempre più ripida.
Il parassita si è sviluppato e ha prevalso sull’organismo ospite. Il tumore ha avuto la meglio sul corpo. Il pianeta sta morendo e con esso rischia di scomparire l’intero genere umano.

"amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura una vita".
L’uomo ha amato se stesso lasciando marcire lentamente il pianeta sul quale vive.

Ma nulla di tutto questo può bastare per giustificare ciò che accadde in seguito.  
  
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