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Autore: Echelon_Killjoy6277    09/09/2013    3 recensioni
Piccola storia ispirata dalla "lite" sul palco tra Gerard e Frank durante il Projekt Revolution del 2007.
Frank prova a baciare Gerard e lui lo scaglia per terra... cosa sarà successo realmente? Non lo sapremo mai, ma noi abbiamo provato ad immaginarlo.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“No, dico, l’hai vista? C’era bisogno di farla salire sul tour bus?”
Non riuscivo a stare fermo, ero nervoso e anche parecchio arrabbiato. Meno male che c’era  Ray, sempre pronto ad ascoltare le mie infinite paranoie e lamentele.
“Calmati Frank, ne stai facendo una tragedia! E poi a me sta simpatica.”
Mi fermai di colpo. “A te cosa?!”
“Ho detto che mi sta simpatica.” Scandì bene l’ultima parola. “E poi è sempre così gentile con tutti.”
Eh già, soprattutto con qualcuno.
Non finii il pensiero che mi trovai il riccio a fissarmi con aria divertita e allusiva.
“Ma com’è che te la prendi così tanto? Non sarai mica… non so… geloso?”
Arrossii violentemente. “Che cosa?! Noo, ma va’!”
Frank, non hai convinto nemmeno te stesso.
“Ah no? Beh, io penso di sì.”
“No.”
“Secondo me sì.”
“E va bene, sì, sono geloso. Ecco l’ho detto.”
“Geloso di chi?” Si intromise Mikey, che in quel momento ci aveva raggiunto sul retro del veicolo. “Anzi no, non me lo dire… c’entra mio fratello.” Era più un’affermazione che una domanda.
“È solo che…”
“Che…?” Incalzò Ray.
“… Che non ce la faccio più a fingere.”
“E allora digli tutto” Mi incoraggiò Ray. “Oppure trova un modo per fargli capire quello che provi!”
“ Oppure trova un modo per fargli capire quello che provi!”
“Ce l’ho! Grazie Ray, sei un amico!”
Avevo deciso: quella sera Gerard avrebbe saputo quello che provavo per lui. In un modo un po’… particolare.
 
Un quarto d’ora, mancava soltanto un quarto d’ora all’inizio del concerto e ogni minuto che passava aumentava l’ansia.
Ero nel backstage con Mikey e Ray che chiacchieravano tranquillamente del più e del meno.
Beati loro che non hanno nulla di cui preoccuparsi!
Io invece continuavo a ripetermi mentalmente ciò che avevo progettato nei minimi dettagli.
Fummo tutti interrotti da alcuni colpi alla porta, seguiti da un allegro: “Hey ragazzi!” accompagnato da uno di quei sorrisi che tolgono minimo dieci anni di vita.
“Volevo informarvi di una cosa: stasera nel pubblico ci sarà anche… ecco… avete capito chi e… niente, per favore, niente cavolate.” Disse l’ultima frase con un tono che mi fece capire fosse rivolta a me, come se non me l’avessero già fatto intendere i suoi occhi.
Se ne andò subito dopo senza attendere alcuna risposta, io però avevo bisogno di chiarimenti. Lo seguii: “Gerard, scusa ma cosa intendi esattamente con “niente cavolate”… ho capito che ti riferivi a me.”
“Intendo, sai quelle cose che facciamo sul palco ogni tanto… ecco, stasera evitiamole.”
E quindi per lui sarebbero solo “cavolate”. Buono a sapersi.
“V-va bene…” Risposi sconsolato, ma lui sembrò non accorgersi del mio tono.
 
Era ora. Stavamo camminando verso il palco quando Ray mi appoggiò una mano sulla spalla e mi sussurrò: “Stai tranquillo, vedrai che andrà tutto bene!”
Il concerto cominciò e per un po’ proseguì in maniera piuttosto noiosa. Ad un certo punto capii che se non avessi agito in quel momento, poi non ne avrei avuto più il coraggio.
In un attimo mi ritrovai di fronte a lui in piedi sulla cassa, la confusione si dipinse sul suo volto, in particolare quando cominciai ad avvicinarmi sempre di più. Ero quasi arrivato alle sue labbra morbide quando mi sentii afferrare per la maglia.
Hai cambiato idea riguardo alle cavolate,Way?
Mi spostò invece giù dalla cassa e cominciò a scuotermi con forza. Adesso ero io quello confuso e da quello che riuscii a scorgere nell’attimo in cui incrociai il suo sguardo, anche Ray lo era.
Perché hai reagito così?
Caddi a terra e vi rimasi per un tempo che mi sembrò eterno. Poi mi rialzai come se non fosse successo nulla e tornai nel mio angolo di palco. Sentii che qualcosa venne scagliato per terra alle mie spalle… era davvero arrabbiato e io non ne capivo il motivo.
Il resto del concerto fu un incubo. Avevo paura ad alzare la testa, non volevo incontrare gli occhi di Gerard. Non sapevo in realtà cosa mi aspettassi di leggervi, ma non volevo che lui leggesse la tristezza e la vergogna che avevo nei miei.
Fui il primo a lasciare il palco, non volevo vedere nessuno. A quanto pare, però, qualcuno non voleva che fosse così. Mi girai quando mi sentii stringere il braccio e incontrai gli occhi che avevo cercato di evitare durante tutta la serata.
“Lasciami in pace, Gerard.”
“No. Dobbiamo parlare, adesso.” Mi guardava con una strana espressione: era arrabbiato, ma allo stesso tempo… deluso. “Te l’avevo chiesto per favore, cosa ti è saltato in mente? Quale parte di ‘niente cavolate’ non ti era chiara? Eppure mi sembrava che avessi capito! Ah già, ma tu devi sempre fare di testa tua!”
“Ma possibile che ogni cosa che faccia, per te è sbagliata?”
“Non è ogni cosa che fai che è sbagliata, sei tu che sei sbagliato.”
Sei tu che sei sbagliato.” Pensi davvero questo di me?
Mi sentivo rotto, da buttare. Volevo solo andarmene. Non padrone del mio corpo, però, sentii la mia mano stringersi in un pugno che lo colpì in pieno volto. A quel punto, le lacrime mi offuscarono la vista. Mi voltai e iniziai a correre. Urtai qualcuno con la spalla ma non me ne curai. Volevo stare solo.
 
 
Frank uscì di corsa dalla stanza, sbattendo contro Mikey, che si stava avvicinando insieme a Ray. Mio fratello fu il primo a parlare: “Sai una cosa? Ha fatto bene. Te lo sei meritato.”
“Grazie per essere sempre dalla mia parte, fratellino.”
“Tuo fratello ha ragione, Gerard. Sei stato uno stupido… l’ha capito persino Mikey!”
“Ehy, cosa vuoi dire con questo? Non starai mica insinuando che-“ Fece finta di arrabbiarsi.
“No Mikey, voglio soltanto dire che avrebbe già dovuto capire tutto.”
“Capire cosa?” In realtà non stavo capendo proprio niente. Mi sembrava solo che tutti ce l’avessero con me quella sera. Scrutai attentamente il riccio e notai in lui uno sguardo particolare… in quel momento però tutte le parole, tutti i gesti che non avevo compreso negli ultimi tempi finalmente presero significato. Un significato che mi si riversò addosso e mi sommerse nella sua immensità.
“Ray, io…”
“Cosa ci fai ancora qui? Vai da lui, muoviti!”
Non me lo feci ripetere due volte e corsi più veloce che potei verso l’unico luogo in cui avrei potuto trovarlo.

 
Ero chiuso in bagno da non so quanto tempo, le lacrime che scendevano ininterrottamente e i singhiozzi che scuotevano il mio corpo.
“Frank?” Sentii chiamare da quella voce che avrei riconosciuto tra mille.
Cosa? Come… da quanto tempo sarà qui?
“Lasciami in pace, Gerard!” Dissi con voce tremante, nonostante avessi smesso di piangere.
“Frank, dobbiamo parlare…”
“Mi sembra già tutto chiaro.” Lo sentii sospirare alla mia affermazione.
“Frankie, ti prego…”
Frankie… era tanto che non mi chiamava così. Adoravo quel soprannome.
Aprii lentamente la porta e lo vidi seduto a terra, che mi dava le spalle. Mi sedetti affianco a lui.
“Mi dispiace per prima… non le penso veramente quelle cose. Sai, ero arrabbiato e anche un po’ deluso a dirla tutta…”
Non gli risposi, sapeva che lo avrei perdonato. Iniziai invece con il discorso che mi ero preparato tante volte.
“È troppo tempo che fingo e che cerco di nasconderlo, ma ora sono giunto al limite. Non sopporto più di vederti con lei. Vedo quanto ti rende felice e mi piacerebbe essere io la ragione della tua felicità. Speravo di dimostrartelo stasera, ma a quanto pare non è stato abbastanza… Gerard, io ti-“
“Non dirlo.”
“Perché?” Quasi urlai.
“Frank, ascolta, tu per me sei come un fratello e ti assicuro che mi rendi felice come nessuno.  Sei una delle persone più importanti della mia vita e non voglio perderti. Ho bisogno di te come amico.”  
In quel momento  sentii le sue braccia avvolgermi delicatamente, mentre io cominciai a colpire senza forze il suo petto. Allora cominciò ad accarezzarmi la testa per tranquillizzarmi.
“Ti voglio bene Frank, e non sai quanto mi faccia male vederti in queste condizioni per colpa mia.”
Ci staccammo dall’abbraccio, appoggiai la testa al muro e chiusi gli occhi per cercare di cacciare in dietro le lacrime. In quel momento lo sentii muoversi accanto a me e pensai che se ne stesse andando e invece mi stupì posando delicatamente le sue labbra sulle mie per quello che fu il secondo più bello della mia vita.
“Perdonami.” Mi sussurrò subito dopo.
Quando riaprii gli occhi non c’era più, un rumore secco non molto lontano mi avvisava che era sceso dal bus.
Forse adesso non sarà tanto sbagliato dirlo.
“Ti amo.”
 
 
 
 
 
Salve a tutti!
Aallora, questa “piccola” OS è stata scritta a quattro mani con vampire_money.
È la nostra prima storia, quindi per favore siate clementi cc
AnyGerard, ci farebbe davvero molto piacere se ci diceste cosa ne pensate e, ovviamente, speriamo che vi piaccia!
Okay, ce ne andiamo *fanno ciao ciao con la manina* e che il Frerard sia sempre con voi! *Lanciano coriandoli a forma di unicorno*.
Dopo questa ci eclissiamo veramente, ciauu :)
   
 
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