Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: The Glass Girl    09/09/2013    7 recensioni
Il sole sorse lento nel cielo, trascinandosi dietro luce e calore. I suoi raggi si dispersero sulla città, illuminando le finestre, trafiggendo i vetri ed inondando le stanze.
Brooklyn cominciava piano piano a risvegliarsi.
I lampioni che di notte illuminavano i marciapiedi, con la loro luce fredda e forte, si spensero e le strade si riempirono a poco a poco di persone.
Era sempre bello poter vedere l'alba. Osservare dalla finestra di casa come il mattino lasciava scivolare via il torpore della notte, rivestendo la città di eccitazione e frenesia.
Ma da un paio di mesi ormai, Magnus aveva qualcosa di più bello da guardare.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Di baci rubati e parole sussurrate.



Il sole sorse lento nel cielo, trascinandosi dietro luce e calore. I suoi raggi si dispersero sulla città, illuminando le finestre, trafiggendo i vetri ed inondando le stanze.
Brooklyn cominciava piano piano a risvegliarsi. 
I lampioni che di notte illuminavano i marciapiedi, con la loro luce fredda e forte, si spensero e le strade si riempirono a poco a poco di persone.
Era sempre bello poter vedere l'alba. Osservare dalla finestra di casa come il mattino lasciava scivolare via il torpore della notte, rivestendo la città di eccitazione e frenesia.
Ma da un paio di mesi ormai, Magnus aveva qualcosa di più bello da guardare.
Improvvisamente vedere il mondo fuori dalla sua finestra, la città che resuscitava, il via vai sui marciapiedi, i mondani che correvano e perdevano i taxi, un bicchiere di caffè in mano ed il sonno ancora intrappolato negli occhi, era diventato estremamente noioso.
Lo era, in confronto a ciò che poteva ammirare ogni mattina.
Il suo corpo lungo e muscoloso, caldo sotto le lenzuola leggere e fresche; la sua pelle pallida e liscia al tocco. Avrebbe potuto passarci sopra le dita per l'eternità, non si sarebbe mai stancato.
Ormai aveva perso il conto di tutte le mattine in cui si era svegliato prima di lui, si era appoggiato su un gomito ed era semplicemente rimasto a guardarlo.
Alec, sdraiato a pancia in giù, le braccia sotto il cuscino, la testa di lato. I suoi capelli neri gli coprivano il viso, nascondendo i suoi occhi chiusi, le sue labbra sottili e rosee.
A volte, quando era abbastanza sicuro che fosse troppo stanco per percepire i suoi tocchi, Magnus gli scostava qualche ciuffo dalla fronte, per poter guardare i suoi lineamenti delicati e duri allo stesso tempo, le sue sopracciglia folte e la pelle del viso.
Gli scappava sempre un sorriso quando riusciva a guardare il suo viso. Era una sensazione strana e non vi si era ancora abituato.
I raggi solari filtrarono tra le tende scure della loro camera da letto, mentre Magnus lasciava scorrere lo sguardo sui contorni neri dei marchi che Alec aveva sulle spalle.
C'erano giorni in cui pensava di essere impazzito. Mettersi di prima mattina ad osservare il tuo ragazzo, come una specie di maniaco, mentre lui dormiva, senza che lui non si accorgesse di niente.
Stupido stregone. Stupido Nephilim. 
La sua testa a volte pulsava per i troppi pensieri. Alcuni potevano pensare che fosse dovuto al fatto che la ricerca di Jace si era rivelata più complicata del previsto, ma in realtà nella sua testa c'era una persona sola ed era il suo ragazzo.
Era lì, era sulla sua pelle, nel suo cuore, nelle ossa, nella sua casa. Non c'era posto in cui lui non fosse, in cui Magnus non percepisse la sua presenza.
Quando non era lì, nel loft, gli sembrava di poter sentire il suo profumo, risalire lento nelle narici e conficcarsi nei polmoni, occupando sempre più spazio; gli sembrava di poter udire i suoi passi silenziosi da cacciatore, la sua risata così profonda e dolce; gli sembrava di sentire i suoi occhi su di sé.
Si avvicinò silenziosamente al corpo caldo e solido del suo ragazzo, facendo frusciare appena le lenzuola bordeaux e appoggiando di nuovo la testa sul cuscino.
Allungò una mano e cominciò a tracciare i marchi con le dita, partendo dalla spalla sinistra e scendendo.
Chiudendo gli occhi poteva immaginare il suo corpo sul proprio, mentre Alec gli regalava uno di quei baci da togliere il fiato.
Da quando si erano baciati la prima volta, davanti alla porta di casa, il cacciatore sembrava non voler fare altro.
A volte lo coglieva di sorpresa, afferrandolo per i passanti dei jeans (quando li indossava, altrimenti afferrava direttamente i suoi fianchi) e facendo scontrare le loro labbra con impazienza.
Scendendo lungo la schiena, Magnus si imbatté in un iratze ormai sbiadito dal tempo.
Si fermò un secondo e si chiese se per caso non glielo avesse fatto Jace, ma in cuor suo, la risposta la sapeva già.
Strinse i pugni e si sforzò di controllarsi, lasciando che il suo sguardo tornasse ad indugiare sul bellissimo viso del cacciatore.
Lo osservò sospirando, pensando che anche se Alexander adesso era suo, una parte di lui sarebbe sempre stata con il suo parabatai.
Sapeva benissimo quanto fossero forte ed indistruttibile quel legame e proprio per questo non riusciva a darsi pace.
A volte lasciava che le parole gli scivolassero fuori dalle labbra, confessando ad Alec le sue paure.
-E' un legame fortissimo, ma non è amore. - gli ripeteva sempre.
Eppure lui, il sommo stregone di Brooklyn, aveva paura.
Paura di perderlo, paura di soffrire, paura di essersi legato troppo ad una persona che sarebbe morta. Un lusso che lui non poteva permettersi.
Perso nei suoi pensieri, allungò le dita lunghe e curate, verso i capelli scuri di lui, spostando qualche ciuffo abbandonato sulla fronte.
I suoi occhi poterono finalmente ammirare la bellezza di quel viso, le ciglia scure che sfioravano la pelle chiara, le labbra dischiuse e leggermente screpolate.
Magnus gli carezzò con estrema delicatezza una guancia e poi ritirò subito la mano, rendendosi conto che si stava comportando da sciocco.
Per quanto avrebbe continuato così? Per quanto tempo avrebbe lasciato che la sua stupida gelosia e la sua paura gli mangiassero il cuore? Per quanto tempo sarebbe rimasto a guardare Alec senza dire o fare niente?
Ma il filo dei suoi pensieri fu bruscamente tagliato dalla voce roca e assonnata del ragazzo dai capelli scuri.
- … mi stai fissando? - 
Lo stregone scosse la testa e sorrise.
-Come scusa? - sussurrò sistemandosi su un lato.
-Ho detto ..- Alec sollevò la testa, gli occhi ancora chiusi dal sonno. - Perché mi stai fissando?-
La risata di Magnus echeggiò in tutta la camera, facendo correre un brivido caldo lungo la spina dorsale del cacciatore.
Abbandonò la testa sul cuscino morbido, i suoi capelli ricadevano immobili sulla stoffa scura.
-Perché …- disse avvicinandosi fino a circondare la vita di Alec con le proprie braccia, tirandolo a sé.
I loro corpi caldi entrarono in contatto, mandando scosse di eccitazione ad entrambi.
Magnus fissò il proprio sguardo nel suo, guardandolo con l'intensità di chi sta dicendo una cosa molto molto seria e importante.
Lasciò che i suoi occhi scivolassero sulle linea sottile delle labbra e che tornassero poi in quel mare sconfinato e limpido.
-Perché sei bellissimo, Alexander.- sussurrò ad un soffio dalle sue labbra, prima di abbassarsi e catturarle tra le sue.
Fu un bacio famelico, che entrambi desideravano ed attendevano.
Lo stregone morse il suo labbro inferiore, causando un gemito sussurrato.
Sorrise malizioso sulle sue labbra, staccandosi e tornando a guardarlo negli occhi, mentre lasciava scivolare l'indice sotto il mento, lungo la gola, sul petto …
Alec lo guardava, affascinato e sorpreso, incapace di staccare i propri occhi azzurri da quelli da gatto di lui che brillavano di eccitazione.
Senza dire una parola, lo riattivò a sé, afferrandolo per le braccia e coinvolgendolo in un altro bacio umido, tutto lingue denti e saliva, ma carico d'amore.
Rimasero a giocare con le proprie labbra per qualche minuto, prendendosi in giro, rincorrendosi e sorridendo e quando si staccarono per riprendere fiato, Alec sussurrò:
-Ti amo.-
Furono parole appena udibili, un respiro leggero, a fior di labbra, ma Magnus le percepì lo stesso e non solo con le sue orecchie.
Spalancò gli occhi e trovò lo sguardo impaurito e allo stesso tempo felice del suo ragazzo.
Erano mesi che voleva dirglielo (forse non lo aveva capito prima, ma probabilmente dalla prima volta che si erano visti) e ora finalmente ce l'aveva fatta.
I suoi polmoni e la sua gola bruciavano ed il suo cuore accelerava i battiti ogni secondo che passava.
Lo stregone non aspettò un secondo in più, piantò le sue dita nei fianchi di lui e rotolò fin quando il suo corpo allenato non si ritrovò sul proprio, leggermente meno muscoloso, ma comunque perfettamente tonico.
I loro corpi bruciavano per il calore, mentre le loro labbra si muovevano veloci.
Le mani di Magnus cominciarono a toccare qualsiasi parte del corpo riuscissero a trovare.
Partì dalle spalle, scendendo sulla schiena e inoltrandosi sotto le lenzuola.
Il bacio fu rotto all'improvviso da un gemito profondo di Alec, che buttò la testa indietro e si fermò a riprendere fiato.
Restarono fermi per un paio di secondi, poi Magnus alzò di poco la testa, accarezzandogli la guancia con il dorso della mano e scostandogli i capelli dal viso accaldato.
Le sue gote erano rosse ed i suoi occhi una tonalità più scura.
-Ti amo anche io. - rispose prima di riprendere a baciarlo.
Ricaddero sui cuscini senza fare rumore e ripresero la loro danza passionale, lingue che si intrecciavano, mani che esploravano e corpi che si incontravano.
I loro cuori, segregati nelle casse toraciche battevano così forte da fare male e ad un tratto sembrava che tutta l'aria del mondo non sarebbe bastata.
I loro gemiti ruppero il silenzio della stanza, mentre si amavano con tutta l'energia che avevano in corpo.
Fanculo Jace, fanculo il legame di parabatai.
Alec amava lui, lui amava Alec e in cuor suo sapeva che sarebbe sempre stato così.






*il mio angolino*

Ehilà! spero che vi sia  piacita.
So che non è niente di che e che è molto moooooolto scontata come scena, ma semplicemente amo questa coppia e mi piacerebbe che nel libro ci fossero descritti dei momenti come questo più spesso (:
Mi piacerebbe molto sapere che cosa ne pensate.
E' la prima Malec che scrivo, siate clementi.
Parlando seriamente, dite ciò che avete da dire. Aiutatemi a migliorare, ve ne sarei grata :3
Alla prossima ^.^

-L.








 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: The Glass Girl