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Autore: Sakura_flower    10/09/2013    10 recensioni
È da un po’ che non faccio altro che pensare a lui. Da quando è partito non faccio altro che versare lacrime amare. Dopo la battaglia con Galaxia, Marzio è voluto ripartire per l’America e io questa volta non ho nemmeno provato a fermarlo. Diceva di voler cambiare aria, che voleva i suoi spazi e che soprattutto voleva un futuro come medico e non come re. Mi ha anche chiesto di andare con lui, ma il mio posto è qui, lo è sempre stato. Anch’io penso al mio futuro, ma questa volta non c’è un destino già scritto, perché questo futuro me lo scriverò da sola!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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È da un po’ che non faccio altro che pensare a lui. Da quando è partito non faccio altro che versare lacrime amare. Dopo la battaglia con Galaxia, Marzio è voluto ripartire per l’America e io questa volta non ho nemmeno provato a fermarlo. Diceva di voler cambiare aria, che voleva i suoi spazi e che soprattutto voleva un futuro come medico e non come re. Mi ha anche chiesto di andare con lui, ma il mio posto è qui, lo è sempre stato. Anch’io penso al mio futuro, ma questa volta non c’è un destino già scritto, perché questo futuro me lo scriverò da sola!

Le mie amiche cercavano di tirarmi su il morale, ma io stavo “bene”. Marzio e io ne avevamo parlato a lungo e avevamo deciso di comune accordo di riprenderci le nostre vite. Se dovevamo davvero stare insieme, allora prima o poi, ci saremmo rivisti.

Così le nostre strade si divisero… ma qualcosa di nuovo, dentro di me, si stava facendo strada… malinconia, tristezza, solitudine… “Perché? Perché non sei qui con me? Ci sei sempre stato. Avevi promesso che non mi avresti mai abbandonata e invece… mi hai lasciata sola, con un immenso vuoto nel cuore… perché l’hai fatto… Seiya?”. Questo nome, lo gridavo spesso nei miei sogni… tu che mi lasci e io sola che mi dispero. Ma tu non torni. “Oh Seiya, sei diventato subito importante per me, ma io non volevo ammetterlo. Non volevo ammettere che anch’io ti amavo; e adesso, ti ho perso per sempre”. Continuavo a piangere come una fontana, quando all’improvviso, vidi tre stelle cadenti scendere sulla Terra e sperai con tutta me stessa che tu fossi tornato. Mi addormentai, con il cuore a pezzi.

Il mattino successivo, andai al tempio di Rea, dove ormai, eravamo solite passare i pomeriggi.

“Ciao ragazze” dissi sorridendo. Non volevo che si preoccupassero per me. Tutte ricambiarono il mio saluto. “Dov’è Marta? Non viene?” chiesi alle altre dato che non la vedevo. Lei era l’unica a sapere ciò che mi tenevo dentro. D’un tratto, sentimmo la porta sbattere. Marta correva come una pazza “ragazze! Non crederete a ciò che sto per dirvi “ esordì lei.
“Cos’è successo? Spiegaci!” le dissi preoccupata, vista la sua espressione.
“Sono tornati! Loro sono tornati!” continuava a gridare. Intanto, io, presi un bicchiere e lo riempii, speravo che con un po’ d’acqua si sarebbe calmata.
“Marta, loro chi? Di chi stai parando?” le chiese anche Rea, anch’essa preoccupata.
Tutte temevamo ad un nuovo attacco. Ma quando sentii pronunciare quel nome il mio cuore si fermò e un rumore sordo riecheggiò per tutta la stanza.
A terra il bicchiere, o meglio, ciò che ne rimaneva; dopo che la mia amica disse “i three lights, sono tornati!”. Fu un attimo… lasciai cadere il bicchiere che si frantumò in tanti piccoli pezzettini. Ma se a terra c’erano frammenti di vetro sparsi ovunque, il mio cuore invece era colmo di gioia.
“Seiya… il mio Seiya è tornato” pensai subito.
Le ragazze come me del resto, non credevano a ciò che aveva appena detto Marta. “Come lo sai?” le chiesi. “Semplice! Sono qui fuori” mi rispose.
Eccolo… di nuovo… il mio cuore si fermò nuovamente. Lui era lì, a pochi passi da me. Finalmente avrei potuto rivederlo, avrei potuto… NO! Non gli avrei mai detto niente su ciò che provavo. Magari mi aveva dimenticata. Del resto era passato già un anno.

Uscimmo tutte per salutarli e per capire il motivo del loro ritorno e appena lo vidi, il mio cuore riprese a battere, ma con molta più forza. Quasi volesse farsi sentire da lui.

“Ciao ragazze! È da molto che non ci si vede!” dissero in coro. “Ciao testolina buffa, ti sono mancato?” mi disse con il suo solito e splendido sorriso. Era rimasto lo stesso.
Com’ero felice, non mi aveva dimenticata, che sollievo!
“Non mi chiamare in quel modo, ho un nome lo sai! E comunque, no, non mi sei mancato per niente!” risposi io con una linguaccia. “Bugiarda!” mi disse lui. Io arrossì vistosamente. Poi un lampo. “Ma… come mai siete tornati, ci sono problemi?” chiesi curiosa e un po’ preoccupata. “No, nessun problema, tranquille” mi rispose Yaten con un sorriso.
Ero al settimo cielo, quelle parole mi avevano davvero fatta felice, ma poi la mia gioia svanì. Mi ero ripromessa di non dirgli niente dei sentimenti che provavo nei suoi confronti. Quindi avrei dovuto vederlo sempre come amico, e questo per me era impossibile!
Morea mi destò dai miei pensieri “beh, allora che ne dite se stasera ci vediamo per una pizza?” “Sì! Ottima idea. Possiamo farla qui al tempio, così ci raccontiamo cos’è successo in tutto questo tempo, che ne dite?” gli aveva chiesto Rea.

I ragazzi accettarono l’invito, quindi rimandammo la chiacchierata a dopo.

La serata passò tra allegre risate e ricordi felici, quei ricordi che a me però facevano male, perché mi ricordavano quanto l’avessi fatto soffrire con i miei stupidi capricci; mentre lui mi era sempre rimasto vicino, fino a quel giorno… il giorno in cui mi dichiarò il suo amore e io lo respinsi.
Che sciocca che ero stata. Non avevo ancora capito cosa realmente provavo per lui e così lo lasciai tornare sul suo pianeta. E da quel giorno, io soffro in silenzio.

Arrivò l’ora do tornare a casa. “Ti accompagno io a casa testolina buffa” mi disse sempre con quel suo splendido sorriso sulle labbra. “Grazie Seiya, sei davvero un amico”. Sì amico, questo era ciò che dicevo, ma in realtà volevo tutto, tranne la sua amicizia. Io volevo il suo amore!
“Ciao ragazze a domani. Ciao Yaten, ciao Taiki”.

Ci incamminammo verso casa mia e passammo davanti al parco, dove solitamente ci fermavamo a mangiare il gelato. “Seiya ricordi?” gli chiesi io. “Certo, come potrei dimenticare. Poi se si tratta di te… io ricordo tutto”. Avvampai in un attimo.
Ci sedemmo su di una panchina e iniziammo a parlare. Poi gli chiesi curiosa “come mai avete preso la decisione di trasferirvi quì?”. “Vuoi la verità?” mi chiese invece lui. Mi limitai a far cenno di si con il capo. “Ogni notte, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo… io sento la tua mancanza. So che non posso averti, ma io ti amo, lo sai. E ti amerò per sempre mia dolce testolina buffa”. Quelle parole furono come un pugno in pieno stomaco. “So che tu hai il tuo Marzio…” non gli diedi il tempo di finire. “No! Io e Marzio non stiamo più insieme. Lui adesso è in America. Abbiamo deciso di prendere strade diverse e se davvero il destino vuole farci stare insieme, allora un giorno ci rivedremo”. Seiya non credeva alle sue orecchie e mi chiese incredulo “ma è la verità? Cioè voi…?” “Sì è vero” gli risposi io tranquilla.
“Scusa se te lo chiedo ma… perché?”. “Perché lui ha sempre desiderato diventare medico e l’unico modo che aveva era studiare lì, in America. Mentre io… beh io…” avevo iniziato a balbettare.
Adesso cosa gli avrei risposto? Mentre io amo te?!? No! Non posso.
Sentii le sue braccia scuotermi “Bunny… ehi ci sei?” “Oh si scusa!” “Stavi dicendo il motivo per cui non stai più con Marzio” “Ah sì, ecco…io… -cosa faccio adesso- io ho conosciuto un altro!”
-Perdonami Seiya, ma non posso fare altrimenti- pensai tra me e me.
Vidi i suoi occhi spegnersi all’improvviso, avevano perso la loro splendida luce e adesso erano totalmente vuoti; come un cielo senza stelle, come un sole senza calore, come un cuore senza amore.
“Sono felice per te Bunny”……..CRACK….. il mio cuore si era appena rotto.
Un’altra volta. Lo avevo fatto soffrire di nuovo. – Possibile che non sia capace di farlo felice?-


Mi alzai di scatto, non ce la facevo più. “Seiya, se puoi perdonami…” lo dissi quasi sussurrando, ma lui capii benissimo.
Iniziai a correre verso casa. Le lacrime, che pensavo di aver ormai terminato, ripresero a sgorgare dai miei occhi in modo incessante.
Poco dopo mi sentii afferrare il braccio. “Cosa volevi dire poco fa? Tu mi stai mentendo, lo so. Dimmi la verità! Dimmi perché scappi da me e perché stai piangendo!”. Lo gridò così forte da farmi tremare anche nel più profondo del mio animo.
Riuscii però a liberarmi da quella stretta e ricominciai a correre, senza nemmeno avergli dato una risposta.
Intanto anche il cielo iniziò a piangere insieme a me, ormai e mie lacrime erano un tutt’uno con la pioggia che cadeva.
Arrivai a casa.
Cercavo le chiavi, ma non riuscivo a trovarle. Non volevo un altro confronto con lui; non avrei saputo cos’atro dirgli stavolta. Ma la fortuna mi voltò le spalle nuovamente e me lo trovai di fronte. Anche lui bagnato come un pulcino, ma con gli occhi pieni di rabbia. Non lo avevo mai visto così. Eppure era sempre bellissimo. Un dio greco. Alto, magro, corpo statuario, capelli lunghi color dell’ebano, raccolti nella sua solita coda bassa e quegl’occhi dove ogni volta i miei sensi si perdevano.
Mi bloccò sulla porta d’entrata.
“Adesso mi dici perché prima mi hai chiesto di perdonarti!” la sua rabbia era al culmine.
“Non posso cerca di capirmi” “Cercare di capirti!? L’ho fatto per tanto tempo, ma adesso basta! Tra noi non ci sono mai stati dei segreti. Quindi o parli e mi dici la verità o tu per me non esisterai più!”
-Mi aveva dato un ultimatum… lui... Tanto se non glielo dico lo perderò lo stesso, tanto vale che parli- pensai
“Io mi sono innamorata di te… Seiya io ti amo!”. Le lacrime continuavano a scendere, mentre la pioggia invece era cessata.
“Scusa… puoi ripetere, per favore?” mi chiese esterrefatto. “Io… io… ti amo, Seiya” dissi tra un singhiozzo e l’altro. “Tu non sai neanche quanto io abbia desiderato e sognato questo momento. Ho paura di svegliarmi e di capire che è solo un sogno. Ma se così fosse, non mi voglio più svegliare.” Mi prese dolcemente il viso tra le mani e mi baciò. Ricambiai quel bacio, che si fece sempre più intenso e passionale.
Dopo dieci minuti ci stavamo ancora baciando. Prendevamo fiato e ci ribaciavamo subito, non volevamo più staccarci.
Con una mano frugai nella borsa, presi le chiavi e aprii la porta.
I miei non c’erano. Erano in viaggio per lavoro e non sarebbero rientrati prima della settimana successiva.

Andammo in camera da letto e iniziammo a spogliarci da quegli abiti bagnati... una volta spogliati ci dirigemmo in bagno.
Aprii l’acqua della doccia e non appena fu calda entrammo.
Le sue mani iniziarono lente e sensuali carezze su tutto il mio corpo. I suoi baci erano dolci e roventi al tempo stesso.
Le mie mani, vagavano su quel torace di marmo scolpito.

Facemmo l’amore.
Per me era la prima volta ed ero felice che fosse con lui.

Intanto l’acqua della doccia continuava a scorrere dolce e leggera sui nostri caldi corpi. La stessa acqua che in quel momento, stava finalmente lavandomi via pene, paure, dubbi e perplessità su quel dolce sentimento chiamato AMORE, che provavo per quel giovane.

Ci amammo fino alla fine e felici ci addormentammo sul mio letto, così, abbracciati… dopo esserci rivelati tutto l’amore che provavamo l’uno per l’altra.


Amore… amore… sogni ad occhi aperti?”.
Mi destai dai miei vecchi ricordi…
“Sei davvero bellissima mia cara Bunny”
“Ti ringrazio Marzio, sei davvero gentile” gli risposi.

Io portavo un lungo abito bianco, ampio, con scollo a cuore. Guanti lunghi bianchi e al collo una collana di perle, le stesse che avevo intorno alle mie solite codine. E un diadema da dove partiva un velo corto.
Era il giorno più bello della mia vita. Finalmente avevamo coronato il nostro sogno.

Lui era bellissimo nel suo smoking color grigio, con camicia bianca e cravatta a righe grigie e lilla.
Appuntati ai lobi delle orecchie il suo inconfondibile “simbolo”, come lo chiamava lui; le mezzelune in argento.
Era stupendo come sempre il mio Seiya.

Al matrimonio parteciparono tutti…
Marta e Yaten, che ormai erano una coppia a tutti gli effetti, come Amy e Taiki, Rea e Yuri e Morea e Moran.
Avevamo invitato anche Marzio con la sua fidanzata Julia, che aveva conosciuto in America e dove adesso conviveva con lei.
Siamo rimasti in ottimi rapporti e siamo felici della decisione presa cinque anni prima.
Abbiamo seguito le nostre strade e non abbiamo seguito il destino che ci dicevano tutti. E adesso siamo entrambi felici; senza contare che Seiya e Marzio adesso vanno anche d’accordo e questo mi fa molto piacere.
Julia mi piace molto e sono sicura che anche loro, presto, si sposeranno come noi.

“Pensare che, se non fosse stato per l’aiuto dei nostri amici, a quest’ora non ci saremmo sposati” dissi a mio marito. “Già, da quando è piombata nelle nostre vite la piccola Lily, non abbiamo avuto modo di organizzare il matrimonio” mi rispose.

Eh sì, ormai da tre anni, eravamo diventati anche genitori di una splendida bambina…
La nostra Lily… capelli racchiusi in due buffi codini, come i miei, solo il colore era diverso; i suoi erano lilla. Da lì, il nome Lily, che a Seiya piaceva tanto.
Gli occhi, invece, li aveva presi da suo papà; uno splendido blu, scuro come le profondità del mare, ma con una luce che li contraddistingueva.

La luce del nostro amore, che continuerà a brillare nei suoi occhi per sempre; perché il nostro amore non svanirà mai.

"Credete in ciò che vi fa sognare.
Credete in ciò che vi fa star bene.
Credete in voi stessi, e non dubitate mai perché…
Il destino esiste… ma siamo noi a scriverlo, perché…
IL FUTURO… E’ SOLO NOSTRO!"

(Citazione puramente personale, che si trovava nella parte di cervello ancora funzionante! ;D)

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FINE


Note dell'autrice:
Dedico questa storia a tutte le fan come me della coppia Bunny&Seiya, ma soprattutto dedico questa storia a Lallywhite per il meraviglioso regalo di compleanno che mi ha fatto. Ti voglio bene!!!
P.S. se passate di quì fatemelo sapere ^_^
  
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