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Autore: Clementine24    10/09/2013    1 recensioni
Sam Evans e Blaine Anderson sono migliori amici, praticamente fratelli, dei complici, Batman e Robin del Glee club. Ma in questo presente alternativo mentre uno non sa cosa farsene del suo futuro e l'altro decide di trasferirsi a New York per risollevare la sua storia d'amore ormai in declino qualcosa cambierà. Sam dopo un'attenta analisi interiore, capirà quali sono i reali sentimenti che prova per Blaine, sentimenti che non possono essere rinchiusi, perchè sono incontenibili e dolosi da accettare, e questi sentimenti, queste emozioni e sensazioni lo porteranno a seguire con determinazione Blaine anche verso fine del mondo e oltre.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam si ritrovò a correre e come ci stesse riuscendo nemmeno lui sapeva spiegarlo. Era sfinito, esausto, debilitato. Tutta la notte precedente, così come quella prima, l’aveva trascorsa fissando il soffitto con un miliardo di pensieri diversi che vorticavano impazziti come uno sciame d’api nella sua testa, ed è inutile dire che lui non era esattamente abituato a ritrovarsi con tutto quel caos nella mente. La sua vita di certo non era mai stata un granché  facile ma nonostante i numerosi problemi, economici, familiari e sentimentali che aveva precedentemente affrontato era del tutto impreparato a quel che gli stava succedendo ora. Eppure correva, veloce, incredibilmente veloce, sforzandosi di pensare il meno possibile a quello che stava per fare e alle conseguenze che avrebbe portato. Non era affatto certo che quella fosse la cosa giusta  ma era sicuramente l’unica possibilità di liberarsi dal peso che lo opprimeva e in più era l’unica opportunità che avrebbe mai avuto e andava sfruttata.
 
Intanto, il treno per New York stava per arrivare al binario, pronto per una corsa diretta, a senso unico e senza rimpianti.
Blaine seduto ad una panchina snervato da l'attesa, rigirava nervosamente tra le mani il suo biglietto cercando di evitare di ridurlo in piccoli pezzetti. Il suo problema non era andare a New York, sapeva che lo avrebbe fatto, sapeva che sarebbe salito sul quel treno e che poche ore dopo avrebbe abbracciato Kurt felicissimo. Il problema era che sentiva nel petto uno strano e agghiacciante senso di vuoto, un mix di ansia, agitazione e forse, anzi quasi sicuramente anche frustrazione.
In qualche modo sapeva che non tutti i pezzi del puzzle erano al loro posto, doveva esserci un pezzetto che era sfuggito durante la costruzione, un pezzetto non troppo grande ma fondamentale. Ed era non capire quale fosse quel tassello mancante che lo faceva sentire così strano e assente, come un manichino che invece di starsene nella vetrina di un grande magazzino era seduto sulla panchina fredda della stazione di Lima in attesa del treno delle 14 e 30 diretto verso la Grande Mela.
Ma forse, il problema ancor più grande di Blaine non era capire a cosa era dovuto quel malessere ma accettarlo. Dentro di se infatti sapeva tutto, cause comprese e questo lo spaventava terribilmente.
 
La corsa di Sam stava  per giungere al termine, non mancava molto ormai , un centinaio di metri o poco più, forse. Si sentiva un fenomeno, era riuscito a coprire una distanza apparentemente abissale in una ventina di minuti ed era anche in orario. Ce l’avrebbe fatta. Lentamente rallentò il passo.
Camminando a piccoli passi, serrava i pugni tanto che le sue unghie abbastanza lunghe e non  curate gli si conficcarono nel palmo della mano, una volta aperti i pugni si sarebbe ritrovato su entrambe le mani  una dozzina di piccoli taglietti sanguinanti. Ma questo era del tutto irrilevante, era un riflesso involontario, trascurabile, cioè che però non poteva trascurare era che effettivamente non sapeva cosa gli avrebbe detto una volta arrivato alla stazione. Disteso sul suo letto qualche ora prima in testa gli era bazzicata qualche frase che sembrava adatta ma adesso lì c’era solo nebbia e poco altro.
Mentre il binario delle partenze per NY si faceva sempre più vicino e tutto ciò che lo circondava sembrava diventare sfocato, pensò:
“Come sono finito qui? Non mi sarei mai immaginato una scena del genere e nemmeno se facesse parte della sceneggiatura di un film sarebbe credibile.
Quest’anno è stato meno duro degli altri. Credevo di aver trovato finalmente un mio equilibrio, di aver fatto pace con la mia mente poco incline all'apprendimento, avevo affianco una schiera di persone a cui volevo bene e che sembravano ricambiare.  Avevo trovato anche un amico che era come un fratello per me, con cui condividere tutto e una ragazza meravigliosa con la quale c’era il tipo di rapporto che ho sempre considerato perfetto. Entrambi non eravamo considerati dei geni d'astuzia e di intelligenza all'interno della scuola eppure, io sapevo che lei era speciale più di chiunque e lei sapeva che anch'io avevo qualcosa di geniale dentro di me che nascondevo all'apparenza. E adesso le è partita per il college mentre io non so cosa farmene del futuro, mi rifiuto di pensarci addirittura. E  per seguire i miei istinti e le mie emozioni sto correndo dietro a colui  che ho sempre ritenuto mio fratello per provare ad  impedirgli egoisticamente di raggiungere il ragazzo che ama. Mi sento un perfetto cretino come non mi ero mai sentito prima d’oggi, ma sento anche che se non lo facessi, se non provassi a fermarlo dicendogli la verità potrei restare confinato nel pietoso stato di dormiveglia delle ultime settimane non saprei dire per quanto altro tempo.”
Era da più di due settimane infatti che Sam, come se si fosse improvvisamente svegliato dal letargo si stava accorgendo di cose che prima non era mai stato nemmeno capace di immaginare. Sapeva dall'inizio dell'anno ormai che Blaine, colui che era diventato il suo migliore e più intimo amico si era preso una cotta per lui, ma questo non era affatto strano secondo il suo punto di vista anzi, dava per scontato che accadesse essendo lui un così bel ragazzo con il fisico scolpito. E si sa che negli spogliatoi della scuola queste cose si notano. Le attenzioni che gli rivolgeva Blaine poi non erano affatto invadenti, anzi erano piacevoli e certamente non si trattava di nulla di troppo malizioso. Sentirsi lusingato e ammirato in un certo qual modo da una persona a cui voleva molto bene e che stimava, lo faceva sentire anche un tantino soddisfatto. L’amico però non era mai riuscito a parlare a Sam spontaneamente di questa sua infatuazione, era un segreto che si teneva dentro e che veniva fuori ogni tanto attraverso qualche sguardo prolungato al suo sorriso o in palestra ai suoi addominali perfetti che sembravano scolpiti nel marmo come quelli di statue realizzate dei grandi artisti. Così dopo che Blaine gli ha dedicato sottilmente quella canzone al Glee durante la settimana “Guilty Pleasures” aveva deciso di fare il primo passo e parlargliene lui stesso per rassicurarlo, dicendogli che non ci sarebbe stato alcun problema. Da quel momento seguirono un un paio di giorni difficili per tutti e subito dopo altri giorni piatti e monotoni in cui  Blaine si eradistante, sfuggente, non parlava quasi mai, nemmeno di musica, ed era lampante che avesse un problema. Come Sam ben sapeva: non era facile mettere a tacere un Usignolo, neanche se si trattava di un ex Usignolo.  Così insistette tanto finché l’amico non sputò il rospo, Blaine gli raccontò che stava seriamente pensando di andare a New York, da Kurt poiché  avevano tante, troppe cose da chiarire e mettere apposto nel loro rapporto che ultimante non esisteva quasi più. La sua intenzione era trasferirsi, terminare l’anno scolastico e prendere il diploma in un liceo della città. Non poteva sopportare ancora l'andamento delle cose così com'erano e sentiva il bisogno di agire anche se questo avrebbe comportato comunque che il suo cuore si spezzasse in due. Lasciare le Nuove Direzioni era un pensiero straziante, ma ancor più lasciare Sam era qualcosa che non poteva nemmeno immaginare, ma doveva farlo per un semplice motivo, Sam era etero, non l’avrebbe mai amato e lui aveva bisogno di qualcuno da amare che lo ricambiasse. E quel qualcuno era Kurt e nessun altro.Non poteva più rincorrere il sogno di un'amore passionale e infuocato se questo comportava stare ad aspettare che il suo migliore amico, etero si svegliasse un giorno innamorato di lui, ormai era cresciuto e sapeva distinguere le illusioni dalla realtà.

Aggiustandosi il papillon a righine blu Blaine controllò l’orologio, secondo quello che ragazza senza, volto e identità aveva annunciato  all'altoparlante, il treno sarebbe arrivato al binario tra una decina di minuti a causa di un lieve ritardo alla partenza precedente. Si lasciò scappare uno sbuffo rassegnato poi si schiarì la voce e iniziò a intonare alcune strofe a caso della canzone Heroes di David Bowie, canzone che aveva cantato in duetto con Sam durante la settimana dedicata ai "Superduetti."
Sperava che cantare l'avrebbe aiutato a scacciare quella sensazione che l'opprimeva ma servì solo a procurargli un fastidioso nodo alla gola:

“I, i will be king and you, you will be queen. Though nothing will drive them away. We can beat them, just for one day. We can be Heroes, just for one day.”
 
“Though nothing, will keep us together, we could steal time ,just for one day.
We can be Heroes, for ever and ever. What d'you say?”
 
 Blaine era talmente concentrato nel suo assolo improvvisato e aveca lo guardo perso a fissare binario ancora vuoto, in attesa che non si accorse che un ragazzo stava correndo in quella direzione, verso di lui con l’affanno. Ma quando, lo raggiunse  la voce bellissima e familiare anche se leggermente affaticata che completò la sua canzone sapeva esattamente di chi si trattava anche senza doverlo guardare.  Sam Evans, il suo Sam Evans. Cosa ci faceva lì? Si erano salutati la sera prima e lui aveva espressamente chiesto a Sam di non accompagnarlo al treno perché ci avrebbero pensato già i suoi genitori e di non avvisare nemmeno i ragazzi del glee.
Sam fissò Blaine e si rese conto che la sua reazione era quella che potrebbe avere un uomo che si sveglia improvvisamente dopo anni di coma, sul suo volto aleggiava un’espressione di totale smarrimento.
“Blaine” iniziò Sam, aveva la voce leggermente tremante, poco convinta, non sapeva ancora bene quello che stava facendo e cosa gli avrebbe detto.
“Cosa ci fai qui? Ti avevo detto che non volevo che nessuno di voi venisse a salutarmi, lo so, non parto per l’altra parte del continente ma per me è ugualmente difficile.” Quelle erano le uniche parole sensate che le sue labbra riuscirono a pronunciare, tutto il resto era troppo confuso per poterlo esprimere.
“Ascoltami, non sono qui per farti la predica, non sono qui per dirti di restare a Lima e vincere le nazionali con noi, sono qui perché ho capito una cosa, l’ho capita troppo tardi forse. Lo sai che non sono un granché perspicacie nemmeno se si tratta dei miei sentimenti, ma adesso è tutto chiaro.  Credo di essere innamorato di te Blaine, davvero, anzi ne sono più che convinto.” Ecco, non riusciva a crederci, l'aveva detto. "Va tutto bene, il mondo non è crollato ancora" pensò riempiendosi i polmoni d'aria che fino a qualche istante prima era venuta a mancare.
“Ma, ma Sam tu sei etero, sei sempre stato un’etero convinto e in più avevi una relazione con Brittany, penso che tu sia solo confuso.”
“No, non sono stato mai meno confuso in vita mia, amavo Brittany ma in modo diverso, nel frattempo sentivo crescere dentro di me un sentimento incontenibile verso di te ma è stato difficile accettarlo. Io ti amo, perché sei speciale e nessuna ragazza mi aveva fatto provare quello che tu con la tua voce e una sola strofa di una qualsiasi canzone mi sai regalare. Tu mi fai bene Blaine, davvero. Io non credo nelle distinzioni tra amore etero e amore omosessuale. Dove c’è amore, conta solo quello e nient’altro.”
Blaine, era confuso si sentiva perso, come in una specie di trance. Si diede una leggera scossa, muovendosi come per eseguire un passo di danza.
“Beh, vedo che sei diventato improvvisamente saggio e questo è incredibilmente dolce.” Rise, ma presto il sorriso si spense lasciando il posto a un’espressione poco leggibile, abbassò lo sguardo: “Sam, in realtà io credo di essere rimasto fermo qui tutto questo tempo non ad aspettare il treno ma ad aspettare te, io ti amo. Mi sono innamorato di te e mi sento talmente in colpa nei confronti di Kurt che per rimediare sono come vedi, qui pronto per partire, per andare da quello che è stato il mio primo amore e soprattutto pronto per vedere se quello che provavo per te si sarebbe eclissato una volta lì con lui. Mi faccio quasi schifo per il mio egoismo." Blaine aveva gli occhi lucidi e arrossati, il suo tentativo di nascondere le lacrime era evidente, ora che tutto era stato detto si sentiva come se stesse camminando intorno al cratere di un vulcano e l'unica cosa che poteva fare era gettarsi nella lava e bruciare. "Io ho paura, paura che improvvisamente tutto possa crollare come un castello di carte. Sai com'è andata a finire con Kurt e quanto ne ho sofferto, era colpa mia, mi sono sentito annientato.Non voglio più sentirmi così. Ho paura, anzi muoio dalla paura che nonostante tutte queste belle parole tu non riesca ad amarmi davvero semplicemente perché non sei mai stato con un ragazzo prima d’ora...” Prima che Blaine potesse finire Sam, si avvicinò gli prese la mano, gli sorrise e poi si avvicinò ancor di più fino a coprire del tutto la breve distanza che li separava per poterlo tirare verso di se e lo stringerlo in un grande abbraccio. Stava per mettersi a piangere , era talmente felice di poterlo tenere stretto così, senza più segreti, esattamente come faceva prima ma con una sostanziale, invisibile ed enorme differenza. Poco dopo, senza che nessuno dei due in particolare prendesse l'iniziativa, senza nessun tipo di imbarazzo, e senza nemmeno chiederselo con uno sguardo si baciarono, fu un bacio di quelli affamati, difficile da raccontare. Anzi fu quel tipo di bacio che vorresti nè dovresti mai raccontare nemmeno al tuo migliore amico perchè devi semplicemente conservarlo dentro di te, un bacio incredibilmente dolce. Sam c'è l'aveva fatta, "la sua corsa" non era stata vana, era riuscito a placare il suo terremoto interiore e adesso non sapeva nemmeno come spigarla quella sensazione di completezza che provava, ma sapeva anche che non sarebbe stato nulla facile da quel punto in poi. Lo sapeva benissimo e poteva leggere negli occhi di Blaine la stessa paura, quella paura che ti colpisce subito dopo un avvenimento bellissimo, la paura di non sapere come andrà avanti. La paura dell'ignoto.
Dopo qualche minuto Blaine si scostò, sorrise di nuovo leggermente e disse : “Adesso dunque cosa suggerisci di fare?”
“Direi, che il primo passo sarà fermare questo treno insieme.”
“Ma il treno è fermo. Anzi Sam, non è mai arrivato.”
“Sembra che qui si siano ribaltati i ruoli per una volta" Sam scoppiò a ridere e poi aggiunse "Il treno che dobbiamo fermare e quello che ci sta correndo dentro.”
 
 
  
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