Insane

Mi risveglio nel corridoio della scuola,privata della mia immortalità,con dolori che una volta facevo fatica a sentire e ora mi stanno provocando dolori inimmaginabili.

Tiro su lo sguardo e vedo la mia Doppelganger che mi guarda mentre cerca di ristabilirsi.

-Ti odio-le dico cercando di far uscire queste parole dalla mia bocca,ma fanno fatica perché mi tengo un fianco per una ferita che mi sono procurata lottando contro Elena-

-Ora sai esattamente cosa provo io verso di te-ribatte lei tenendosi la fronte e pulendosela da quel poco sangue che scendeva ancora prima che le ferite spariscono.

-Puoi sempre darmi del sangue così guarisco in fretta-tento ad ingannarla.

-Per fare come hai fatto con Rose?Impiccandoti e ritornando vampira?!-dice lei aumentando la rabbia che c'è in me.

Tutto quello che volevo era di nuovo la immortalità,il fatto di non dover soffrire e di non provare dei rimpianti verso tutti quelli a cui avevo fatto del male.

Trattengo le lacrime davanti alla mia Dopelganger che mi si avvicina.

Cerca di afferrarmi per una mano ma io la ritraggo subito.

-Perché vuoi aiutarmi?-le chiedo.

-Così potrai soffrire per il male che hai causato a me,a Damon,a Stefan e a tutti gli altri.Non devi morire così,sarebbe troppo facile-mi dice prendendomi a forza per trasportarmi in ospedale.

-E se io avessi della verbena?-cerco un'ultima via di fuga.

-Non ce l'hai,ti ho controllato prima-mi risponde aiutandomi ad alzare e mettendomi un braccio attorno al suo collo e con l'altro premeva la ferita che lei stessa mi aveva fatto poco fa.

-Mi hai uccisa-le sussurro.

-Già,facendoti tornare in vita-mi risponde cercando di trattenere una risata.

-Avrei voluto conoscerti subito,magari ora saresti come me-le confesso.

-Io non sarei mai potuta essere come te-mi risponde fermandomi da una caduta.

-Già,sei troppo buona per essere come me-le dico mentre cerco di fermarmi.

-Scusa,possiamo fermarci un attimo?!-le dico mentre mi accascio per terra contro le stipite della porta.

-Potrei soggiogarti per farti dimenticare il dolore della ferita che stai provando-mi dice premendo sulla ferita.

-No grazie,devo imparare a comportarmi da umana dato che devo passare il resto dei miei giorni da umana,del resto sei tu che mi hai detto di godermi una vita da umana no?!-le rispondo tra una smorfia tra dolore e l'altra.

-Andiamo-dice lei prendendomi in braccio.

-Hey,cosa fai?-le chiedo probabilmente inutilmente.

-Se non ti fai curare la ferita peggiorerà-dice lei arrivando alla macchina e poggiandomi sul sedile.

-Io ho ucciso tuo fratello e tu mi aiuti-le dico,stavano affiorando i sensi di colpa.

-Uh - uH ecco i sensi di colpa di Katherine Pierce,anche lei ha un cuore-dice quasi ironicamente.

-Ha -aH ed ecco la solita Elena che ti peggiora la situazione-le dico mentre lei mi guarda e mostra i denti.

Mi metto a ridere seguita da lei poco dopo.

Non so perché,ma sentivo che pian piano la mia cattiveria spariva…almeno per il momento.

Arriviamo davanti all'ospedale e lei scende dalla macchina,aperta la portiera provo a scendere ma non riesco a causa della ferita.

-Ferma,ti aiuto io-dice lei arrivando a passo umano.

Arriva e mi prende da sotto le ginocchia e automaticamente le metto le braccia attorno al collo.

Entriamo e troviamo un'infermiera,la soggioga dicendole che lei non era mai stata li e che io sono arrivata da sola.

-Sai…per cominciare ad essere buona devi ricevere affetto-dice lei prendendomi alla sprovvista ed abbracciandomi.

-Comunque ti odio anch'io-mi dice sorridendo e andandosene.

Appena andata via l'infermiera si riprende e comincia a chiamare i medici per ricucire la ferita che si,era abbastanza profonda.

Finito di cucirmi devo restare ferma in un lettino senza far niente rischiando di essere uccisa da uno spettro di chiunque io abbia ucciso in passato.

-Signorina Katherine viene dimessa immediatamente-solo due persone mi chiamavano così.

-Non fraintendere,è stata Elena a mandarmi,io non sarei venuto-dice Damon poggiandosi allo stipite.

-E perché lo fa?-gli chiedo.

-Chiedilo a lei,diciamo che lei non è te-mi risponde prendendomi in braccio e portandomi fuori.

-Ora le fai da cagnolino?!-gli dico mentre gli passo una mano tra i capelli notando che non gli fa più lo stesso effetto che gli faceva nel 1864.

-No,sono pazzamente innamorato di lei,sai quella cosa che tu non provi mai-dice lui con il sarcasmo alla Damon.

-Già,immaginavo una reazione del genere-dice sedendomi sul sedile della macchina per poi partire una volta che lui si trova al mio fianco.

Arriviamo al pensionato,entriamo in casa e dopo qualche secondo ci ritroviamo Elena davanti.

-Riesce a camminare?-chiede a Damon.

-Non so,lo presa in braccio direttamente visto che si era spostata di poco e aveva fatto una smorfia di dolore che ti veniva voglia di ridere-dice lui dandole un bacio sulle labbra.

-Ok piccioncini,io avrei male,potete dirmi dove posso stare?-chiedo io cercando di staccarli.

-Vieni-dice Elena staccandosi da Damon ma senza guardarmi.

Si avvicina a me e mi guarda un attimo.

-Ti porto in braccio?-mi chiede guardando verso la ferita.

-No,ce la faccio-le rispondo un po fredda.

Mi dirigo verso le scale e quando arrivo davanti al primo gradino mi fermo,per il male e perché credo che non ce l'avrei fatta a salire le scale anche se mi sarei obbligata.

-Forse un'aiuto non fa poi così male-dico guardando Elena che aveva già salito la prima rampa.

Torna giù,mi prende in braccio e mi porta nella stanza degli ospiti.

-E tu dove dormi?-le chiedo conoscendo già la risposta.

-Se sai la risposta perché me lo chiedi?Comunque con Damon-mi risponde poggiandomi sul letto.

-Se hai bisogno di aiuto chiamami-mi dice per poi sparire dietro lo stipite.

Non sono una che ringrazia le persone ma in quel momento mi è erutta in mente quella parola che dicevo a pochi…"Grazie".

Finito quel pensiero comincio a pensare alla mia immortalità,strappata via ingiustamente,e che avrei rivoluto a tutti i costi.

Non mi piaceva soffrire così tanto per quello che avevo fatto.

Sento scendere sul mio viso una goccia,stavo piangendo e non lo facevo da tanto tempo.

Non volevo farmi vedere in quello stato ma non potevo farne a meno,scendevano incontrollate.

-Sapevo che avevi un cuore,come tutti,soffri anche tu-dice Elena che era poggiata sullo stipite della porta.

-Ecco,prendimi in giro quanto vuoi-le dico cercando di asciugarmi il viso con il cuscino.

-Non sono quel genere di persona-dice lei sedendosi sul letto accanto a me.

-Già,tu sei quella brava,bella che tutti vogliono per se-dico mostrando solo gli occhi.

-Ed ecco la vecchia Katherine,puoi essere meglio di così e te ne stai accorgendo.Stai cambiando-mi dice.

-Posso ancora guarirti ma poi devo stare qui assicurandomi che tu non ti uccida-continua.

Non rispondo resto in silenzio cercando di nascondere le lacrime.

-Ti lascio sola?-mi chiede.

-No,per favore-le rispondo.

Si sdraia accanto a me ed io impulsivamente poggio la testa sulla sua spalla.

Prende ad accarezzarmi i capelli finché non mi addormento.

Forse avevo trovato un posto dove sarei potuta sentirmi abbastanza al sicuro,in mezzo alle persone che amavo come Damon e Stefan,e anche insieme ad Elena,forse potremmo diventare amiche non so.

Per ora devo concentrarmi a trovare un modo per tornare ad essere immortale,ma devo anche pensare a cosa mi succederà se non ci riuscirò,cosa impossibile.

Nota dell'autrice:
Grazie della lettura...spero che l'avete apprezzata...non mi aspetto una reazione simile da parte di Katherine...però ho voluto fantasticare un po (Forse troppo...ride)...spero vi sia piaciuta (anche solo un pochino)...
KissKiss Kiki BSK (ride e scappa...Hihihi :D )