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Autore: Nede    10/09/2013    8 recensioni
I° Classificata al Contest di Giuliapierucci " [Anime e manga] Una frase per sognare." indetto sul forum di EFP
E se l'eroe di sempre fosse stato costretto ad una scelta?
[Estratto]
[...] «Buongiorno, zia Chichi. Tieni li ho raccolti per te,per la mia adorata zia.»
Disse allegro un bambino sui quindici anni che continuava a comportarsi come uno di dieci.
Il suo Goku era fatto così.
Anche con questa nuova vita, crescendo sarebbe diventato un eterno bambino.
« Grazie, Goku, sono bellissimi. Ehi, come mai quella faccina triste? Non è da te, ti conosco bene per capire che qualcosa non va! C'entra Radish, vero?»
Il bambino aveva un'aria triste e sconsolata, così facendosi coraggio aveva raccontato che il suo fratellone non voleva allenarsi più con lui.
«Capito, zia! So che zio Gohan e Goten mi hanno rassicurato, dicendomi che è l'età dell'adolescenza e che non è colpa mia, però non so, è sempre arrabbiato con me.»
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Nede
Titolo: Tu hai fatto una scelta ed io ti starò accanto.
Fandom: Dragon Ball
Coppia: Goku/Chichi
Citazione: “L'esigenza di molti conta di più di quella dei pochi, o di uno” - Star Trek- Citazione del comandante/primo ufficiale Spock.
Rating: Verde
Genere: Triste; Sentimentale
Avvertimenti: What if?; Missing Moments.
Note : Questa One-shot partecipa al Contest di Giuliapierucci- [Anime e manga] Una frase per sognare”.
NdA: Salve a tutti! Questa One-shot è l'assaggio della trama che avevo in mente di approfondire e creare una Long. Però mi sono resa conto che ho ben due Long da portare avanti e quindi pensando a questa meravigliosa citazione ho voluto introdurla nella storia. Fin da bambina sono sempre stata affascinata da Star Trek e da quel fusto del capitano James Tiberius Kirk e del suo fedele amico -dalle orecchie a punta, vulcaniano- Spock.
A parte questo, volevo specificare una cosa su Goku e sulla sua “reazione”. Lo vedrete piangere al cospetto di Re Yammer, forse lo giudicherete OOC, ma penso proprio che capirete che è pur sempre un uomo e che anche lui ha compiuto una scelta.
Il titolo non è dei più originali, ma non avevo nulla in mente.
Inserirò un'altra nota in basso per specificare meglio, dopo che l'avrete letta.Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.

Un saluto, Nede.

Note: Questa storia si è Classificata al Contest [Anime e Manga] Una frase per sognare di Giuliapierucci.

 









 

 

 

Tu hai fatto una scelta ed io ti starò accanto

 





 

 

Lo vedeva lì che rideva e giocava, felice, insieme a quel bambino dalla folta chioma.

Quel fratello che non avrebbe mai più rivisto, conosciuto interiormente e che conosceva solo per il suo tremendo passato.

Re Yammer gli aveva concesso una famiglia, la sua famiglia, ridandogli una madre, un padre e un fratello.

Loro?

Avrebbero sofferto, ma sapevano che Son Goku sarebbe stato lì,con loro.

Tutti insieme alla Capsule Corporation,per una rimpatriata, rimasero sconvolti nell'ascoltare le parole pronunciate da Re Yammer.

Goku, in groppa al drago Shenron, era stato portato al suo cospetto ed egli, rivelandogli la situazione, gli stava offrendo qualcosa in un piatto d'argento.

A pochi era stato concesso un privilegio simile.

Goku non poteva più tornare sulla Terra, doveva restare lì, ma il gigante dell' aldilà gli aveva dato una possibilità.

Perché lui era stato l'eroe dell'universo e, secondo Re Yammer, aveva diritto a una nuova vita.

Una terribile possibilità, agli occhi ingenui dell'eroe, perché avrebbe dimenticato.

In quel preciso istante si sentì, per la prima volta, sconfitto.

Sconfitto da Son Goku.

Sì, perché era stato lui a sconfiggersi con le sue scelte ed adesso doveva pagarne le conseguenze.

Anche inconsapevolmente, stavolta, sarebbe rimasto per sempre con loro e chissà se sarebbe diventato suo amico.

«Preferisco tornare sulla Terra che illuderli  di un mio ritorno. Soffriranno, ma in qualche modo gli starò vicino.»

Queste erano state le sue parole nel constatare che non avrebbe più voluto illuderli.

Illuderli di un suo ritorno, fatto per restare.

Illuderli che avrebbero rivisto il suo sorriso solare.

Illuderli di un futuro riabbraccio.

No.

Non li avrebbe più illusi.

Mai più.

 

 

 

 

« Ragazzo, sei sicuro della tua scelta? I tuoi genitori e Radish rinasceranno saiyan, ma avranno una nuova vita sulla Terra ed avranno la stessa età di quando la loro vita è finita.

Loro ricorderanno che sono stati inviati bambini sul tuo pianeta, allevati da tuo nonno Son Gohan che con il suo amore ha cambiato la natura violenta dei saiyan.

Sposandosi, da adulti, hanno avuto voi. E' tutto chiaro?

Tu non ricorderai nulla e sarai un bambino come tanti altri, Goku, come lo sono stati i tuoi stessi figli.»

 

« Ho capito, Re Yammer! Tra stare qui e stare con loro, preferisco stare vicino a quella che è stata la mia famiglia. Forse il mio è un capriccio egoistico, però c'è un detto sulla Terra che ho sempre seguito come un principio: le esigenze di molti, contano di più di quelle dei pochi, o di uno.

Seguendo l'esigenza della Terra, e dei suoi abitanti, ho dato poca importanza a quei pochi e alla sola donna che sono riuscito a far soffrire.

Ora basta.

Quindi faccia in fretta, perché voglio tornare sul mio pianeta.

Anche se non starò con loro, mi basta saperli vicini.»

 

E per la prima volta gli occhi color pece dell'eroe, o di quell'adulto tornato bambino, s'inumidirono così tanto da dar sfogo a copiose lacrime sul suo viso.

 

 

 

Quel giorno Chichi non l'avrebbe mai dimenticato, perché una casa accogliente e ben fatta le apparve sotto gli occhi e dalla porta aperta uscirono quattro persone.

Quattro persone che le sconvolsero la vita, che cambiarono tutto.

Un uomo identico al suo Goku, ma con il viso sfregiato da una cicatrice, guardava divertito la moglie intenta a farsi una coda di cavallo che non le riusciva bene.

I suoi capelli lunghi e folti erano identici al bambino, sui dieci anni, che guardava indispettito il fratellino di sette anni che sorrideva contento.

Chichi non avrebbe mai dimenticato la somiglianza di Goten con il padre e non avrebbe mai dimenticato l'amicizia con quel piccoletto che era stato suo marito.

Lei sapeva cosa Goku aveva scelto, i suoi figli ne erano rimasti contrariati e sconvolti, ma lei aveva deciso di capire quella sua scelta.

Gli sarebbe stata per sempre vicino, anche se all'inizio l'aveva odiato con tutta se stessa; ma infine aveva compreso.

 

 

«Buongiorno, zia Chichi. Tieni, li ho raccolti per te, per la mia adorata zia.»

Disse allegro un bambino sui quindici anni che continuava a comportarsi come uno di dieci.

Il suo Goku era fatto così.

Anche con questa nuova vita, crescendo sarebbe rimasto un eterno bambino.

« Grazie, Goku, sono bellissimi. Ehi, come mai quella faccina triste? Non è da te, ti conosco bene per capire che qualcosa non va! C'entra Radish, vero?»

Il bambino aveva un'aria triste e sconsolata, così facendosi coraggio aveva raccontato che il suo fratellone non voleva allenarsi più con lui.

«Capito, zia! So che zio Gohan e Goten mi hanno rassicurato, dicendomi che è l'età dell'adolescenza e che non è colpa mia, però non so, è sempre arrabbiato con me.»

 

 

Ed allora era un bambino dolcissimo e pieno di gioia.

Veder crescere suo marito, giorno dopo giorno, le colmò tutto quel vuoto che era stato padrone del suo cuore per tanto tempo.

 

Adesso cosa doveva fare? Che ruolo aveva in tutto questo?

Poteva solo sorridere a quell'uomo, al suo uomo, che stava per sposarsi con una ragazza che non era lei; che non sarebbe mai stata lei.

Destino.

Quello che si stava beffando di lei.

Cychi le somigliava tantissimo, anche se quell'amore era ben diverso dal loro.

Un amore scelto.

Non un amore promesso.

In quegli sguardi innamorati, non vi era traccia di promessa.

Chichi, in cuor suo, sapeva che Goku l'aveva amata dopo il matrimonio; quando aveva cominciato a capire cos'era l'amore.

Lei, pur sapendo ciò, sapeva che il suo Goku l'amava e l'aveva amata.

Era sicura.

 

Goten e Gohan si erano offerti da testimoni. I due fratelli Son avevano la loro età: uno quarantasei anni e l'altro cinquant'anni, appena fatti.

Eh, lei?

Chichi aveva settant'anni ma, come dicevano i suoi figli, li portava più che bene.

Ed ora guardava quella scena piangendo, ma felice per le sue scelte e per la sua vita.

Anche se aveva sofferto, non riusciva a non essere contenta.

 

« L' esigenze di uno, a volte, sono più importanti di quelle di molti, o di miliardi di persone. Se quell'uno si è battuto per molti, adesso quei molti devono battersi e condividere l'esigenza di uno. »

 

Disse piano senza farsi sentire, avvicinandosi al suo nipotino e dandogli un bacio sulla fronte, augurandogli qualcosa di speciale nella sua vita.

 

 

 

 





























 


Note di Nede: Dopo aver letto ciò, siete d'accordo con me?
Ho cercato di mostrare una Chichi che comprende e accetta le scelte del marito, perché stavolta non è stata una sua scelta.
Un What if? Che spero vi sia piaciuto ^^
Un saluto, Nede.

 

   
 
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