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Autore: Micene    22/07/2003    0 recensioni
Dopo la morte di Artemisia Cid ed Edea festeggiano in un ristorante il loro trentesimo anniversario di matrimonio. È tutto perfetto finchè nel cuore di lei non sorge un grave dubbio... Una storia molto dolce riservata ai romantici.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una coppia

Una coppia

 

Questa sera è come tante altre per tante persone, ma non per loro due.

Lui, sui cinquantacinque, un po’ soprappeso, pochi capelli in testa, occhiali come fondi di bottiglia e un’aria colma di fin troppo ottimismo. Lei, la stessa età ma nient’altro in comune : magra, lunghissimi capelli neri, dolcissimi occhi chiari ed un atteggiamento simile a quello di una splendida aquila sotto una campana di vetro.

Per loro due questa sera è quella in cui esattamente trent’anni prima si sono scambiati gli anelli e hanno deciso di cominciare il loro lungo cammino insieme, pur non sapendo quante avversità il destino avrebbe posto alla loro unione

-         Ti ricordi quando ci siamo sposati, quant’eravamo felici anche se io ero una strega… - comincia Edea Kramer con aria confusa e titubante.

-         Me lo ricordo benissimo, è stato il giorno più bello della mia vita! – risponde Cid felice.

Il luogo è uno dei più bei ristoranti di Deling City, più precisamente una stupenda saletta appartata e con una dolcissima musica di sottofondo, tutto come preparato da Squall come regalo per quel loro trentesimo anniversario.

-         Mi stavo chiedendo – continua lei – come sarebbe stata la nostra vita se non ci fossimo mai incontrati. – è costretta a prendere una pausa nel discorso – Ammettilo: noi ci siamo sposati come molte altre coppie, ma la nostra vita non è mai stata normale : abbiamo conosciuto troppe persone che sono morte per causa nostra, dei miei poteri e del tuo esercito, abbiamo causato battaglie che hanno sconvolto il pianeta e perché poi ? Sai quanti anni abbiamo adesso ? Abbiamo buttato le nostre vite al vento tentando di vivere assieme, ma perché hai scelto proprio me e non una qualsiasi donna normale ? Perché mi hai sposato anche se sapevi che ero una strega, odiata e temuta da tutti ? Lo so che ti potrà sembrare strano, ma devo sapere se tutto quello che è successo fino ad oggi ha un qualche senso per te, perché pur volendoti bene non riesco a trovarne uno.

Lunga e difficile pausa di riflessione, lei sta aspettando una risposta fissando suo marito con quei suoi dolcissimi occhi chiari, l’unica cosa che non era mai cambiata in lei anche quando era sotto il controllo di Artemisia. Il suo tono è stato dubbioso, incerto, ma estremamente serio. Non sta scherzando ed è proprio questo che le fa più paura.

-         Non mi aspettavo che mi chiedessi una cosa del genere, ma se ci pensi bene la risposta la conosci già anche tu, è solo che ti sembra non abbia senso. – inizia lui con voce serena – Tutto ciò che hai detto è innegabilmente vero, lo riconosco. Abbiamo avuto una vita difficile assieme finora, tutto ciò che hai detto è effettivamente successo ed è stato doloroso.

Il suo tono al contrario è tranquillo, sicuro. Sa perfettamente ciò che la moglie sta pensando, e sa bene che non deve pensare cosa dire, ma dirlo e basta. Potrebbe dire qualcosa che ferirebbe la moglie, o qualcosa senza senso di fronte ad una domanda del genere, ma preferisce avere prima la certezza dei pensieri di Edea.

-         Avrei potuto incontrare una donna completamente normale, come dici tu, essere stato sempre felice, avere dei figli. E invece ho scelto te, una strega. Ma ti sei mai chiesta perché lo abbia fatto ?

Altra pausa. Lui la sta guardando con aria semplicemente interrogativa, lei abbassa lo sguardo. Sta cercando una risposta logica. Ma non la trova, e sia Cid che lei lo sanno benissimo.

-         L’ho fatto perché era quello che sentivo giusto. Se ti ricordi bene quando ti ho conosciuta non avevo la minima idea sul mio futuro, non sapevo cosa fare o dove andare, avevo una sola certezza nella mia vita : tu. Sapevo di voler star con te, sapevo di volerlo a tutti i costi, anche se fossi stata Satana in persona ti avrei sposata. E poi  non abbiamo avuto solamente momenti brutti e dolorosi, prima dell’arrivo di Artemisia siamo stati le persone più felici del mondo, abbiamo costruito un orfanotrofio e un’accademia militare che ancora oggi rende la vita su questo pianeta tranquilla e leva dalla strada delle persone con delle qualità che altrimenti finirebbero sprecate. La parte della nostra vita a cui ti riferisci non è stata difficile per colpa nostra, se ci pensi bene, ma di un’altra strega che ci ha manovrato per troppo tempo, costringendoci a fare cose che non avremmo mai voluto e causando tutti le tragedie e le stragi di innocenti che hai detto tu stessa. Ma oggi questa strega è morta e siamo liberi finalmente, non siamo il preside e la strega, non siamo i capi dei Garden di Balamb e Galbadia, non siamo nemici giurati, siamo noi, Cid ed Edea Kramer. È vero, abbiamo entrambi cinquantacinque anni, ma non siamo ancora morti, abbiamo ancora molto da vivere, e ora nessuno può più impedirci di stare insieme.

Cid Kramer allunga le mani sul tavolo e stringe forte quelle di sue moglie fissandola intensamente.

-         Edea, ciò che voglio dirti è semplicemente che oggi io ti amo come ti ho amata il giorno del nostro matrimonio e come ti amerò per tutto il tempo che ci resterà ancora da vivere, fosse un giorno o altri trent’anni, non importa. – si ferma un attimo e fissa ancora più intensamente il viso di Edea per trovare le parole più adatte -  Se tu vuoi ancora essermi accanto, io sarò sempre qui, per quanto tempo passi e per quanti ostacoli ci saranno ancora ,perché non mi sono mai pentito di aver scelto te e non un’altra donna, tu sei l’unica che riesce a farmi dire queste cose, perché sei sempre stata l’unica che io sia mai riuscito ad amare.

Dopo queste ultime parole cala un silenzio di tomba tra i due, gli unici suoni sono la musica dell’orchestra e le chiacchiere delle persone nella sala accanto. I solari occhi di lei si fanno lucidi per un attimo e a fatica riesce a pronunciare quelle fatidiche parole : 

-         Andiamocene da questo posto. 

Mentre pronuncia queste parole nel suo cervello si affollano centinaia di immagini diverse, ma una le sovrasta tutte.

Quella del viso di Cid. Il suo Cid. Suo per sempre. Perché anche lei lo voleva, lo desiderava più d’ogni altra cosa.

Edea stringe più forte le mani di suo marito e si alza di scatto, mettendosi a correre come mai prima d’ora ha fatto, trascinandosi dietro Cid, completamente sconvolto da quella reazione inaspettata proveniente da una donna che in trent’anni non aveva mai visto così agitata. La donna continua a correre anche fuori del locale, seguita dal suo compagno che ancora la stringe per la mano restandole dietro. Ciò purtroppo non gli permette di scorgere quella luce negli occhi, quella luce così nuova e così conosciuta allo stesso tempo. Insieme passano un viale pieno di negozi e fast-food di ogni tipo, fino ad arrivare nella piazza centrale della città. Nel suo cervello all’immagine di Cid se ne è sostituita un’altra, diversa e più oscura, a cui non avrebbe mai più voluto pensare.

-         Forse ci riesco ancora, ma mi serve spazio. – dice lei eccitata e vitale nonostante la lunga corsa – Ascoltami, forse non ti piacerà quello che sto facendo, ma è l’ultima volta, e so che devo farlo!

-         Cosa vuoi fare ? – domanda lui, al contrario preoccupato.

-         Ora lo vedrai! Stringimi forte!

Edea, sempre più convinta ed felice, solleva le braccia verso il cielo e mentre suo marito la abbraccia pronuncia parole che avrebbe voluto dimenticare, parole conosciute solamente a lei e a pochissime altre donne al mondo.

Improvvisamente i due sono avvolti da un’intensissima luce bianca, una luce capace di rischiarare persino una notte fonda e scura come questa, che cresce d’intensità fino a non poter essere guardata dalle decine di persone di passaggio nella piazza. All’improvviso la luce si spegne di colpo e tutte le persone che si trovano nella piazza osservano stupite : i due sono scomparsi!

-         Apri gli occhi Cid, siamo arrivati.

Cid lentamente si guarda in giro spaventato, mai prima d’ora la moglie lo aveva coinvolto in una magia, sostenendo che sarebbe stato pericoloso. Ma quello che vede intorno a sé è l’orfanotrofio, o perlomeno le rovine di esso.

-         Ti ricordi questo posto ? È dove trent’anni fa mi hai chiesto con il tuo solito fare tremante di sposarti e io ti ho detto di sì.

-         Non potrei mai dimenticarlo, è stata la nostra prima casa, l’abbiamo costruita da soli.

-         Appunto, questo è stato il luogo dove siamo stati più felici insieme, ed è proprio qui che io voglio dirti che anch’io ti ho sempre amato ed ho sofferto per ogni minuto che sono stata lontana da te e per ogni atto malvagio che ho compiuto sotto il controllo di Artemisia contro di te o le persone a cui vuoi bene. È stata la mia ultima magia, non voglio mai più farne, ma sono contenta di averlo fatto per te, è il mio regalo per il nostro anniversario.

Tace. Si fissano per un attimo e sorridono, Cid sta per parlare ma Edea lo precede :

-         Cid, se tu lo vuoi io ti sarò accanto per sempre, perché è questo ciò che voglio. Stavolta sono io che non so cosa farò, ma anch’io ti dico che resterò con te semplicemente perché questo e ciò che sento giusto.

Si stringono con tutte le loro forze, fino quasi a farsi male, per non staccarsi mai più,  perché  come tutte le coppie mai esistite, anche a questa, per quante difficoltà piccole e grandi abbiano potuto attraversare, è bastata una sera appena un po’ più speciale per capire perché ciascuno dei due abbia scelto di condividere la propria vita assieme all’altro, lasciandosi avvolgere da quel filo indissolubile e al tempo stesso così fragile che può legare due persone per sempre.

Appena si lasciano entrambi guardano una stella cadente luminosissima nel cielo che passa sopra le loro teste, per poi sorridersi.

-         Guardala : è la stessa di trent’anni fa. – dice lui prima di stringere nuovamente sua moglie.

  
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