Una coppia
Questa
sera è come tante altre per tante persone, ma non per loro due.
Lui,
sui cinquantacinque, un po’ soprappeso, pochi capelli in testa, occhiali come
fondi di bottiglia e un’aria colma di fin troppo ottimismo. Lei, la stessa età
ma nient’altro in comune : magra, lunghissimi capelli neri, dolcissimi occhi
chiari ed un atteggiamento simile a quello di una splendida aquila sotto una
campana di vetro.
Per
loro due questa sera è quella in cui esattamente trent’anni prima si sono
scambiati gli anelli e hanno deciso di cominciare il loro lungo cammino insieme,
pur non sapendo quante avversità il destino avrebbe posto alla loro unione
-
Ti ricordi quando ci siamo sposati, quant’eravamo felici anche se io
ero una strega… - comincia Edea Kramer con aria confusa e titubante.
-
Me lo ricordo benissimo, è stato il giorno più bello della mia vita!
– risponde Cid felice.
Il
luogo è uno dei più bei ristoranti di Deling City, più precisamente una
stupenda saletta appartata e con una dolcissima musica di sottofondo, tutto come
preparato da Squall come regalo per quel loro trentesimo anniversario.
-
Mi stavo chiedendo – continua lei – come sarebbe stata la nostra vita
se non ci fossimo mai incontrati. – è costretta a prendere una pausa nel
discorso – Ammettilo: noi ci siamo sposati come molte altre coppie, ma la
nostra vita non è mai stata normale : abbiamo conosciuto troppe persone che
sono morte per causa nostra, dei miei poteri e del tuo esercito, abbiamo causato
battaglie che hanno sconvolto il pianeta e perché poi ? Sai quanti anni abbiamo
adesso ? Abbiamo buttato le nostre vite al vento tentando di vivere assieme, ma
perché hai scelto proprio me e non una qualsiasi donna normale ? Perché mi hai
sposato anche se sapevi che ero una strega, odiata e temuta da tutti ? Lo so che
ti potrà sembrare strano, ma devo sapere se tutto quello che è successo fino
ad oggi ha un qualche senso per te, perché pur volendoti bene non riesco a
trovarne uno.
Lunga
e difficile pausa di riflessione, lei sta aspettando una risposta fissando suo
marito con quei suoi dolcissimi occhi chiari, l’unica cosa che non era mai
cambiata in lei anche quando era sotto il controllo di Artemisia. Il suo tono è
stato dubbioso, incerto, ma estremamente serio. Non sta scherzando ed è proprio
questo che le fa più paura.
-
Non mi aspettavo che mi chiedessi una cosa del genere, ma se ci pensi
bene la risposta la conosci già anche tu, è solo che ti sembra non abbia
senso. – inizia lui con voce serena – Tutto ciò che hai detto è
innegabilmente vero, lo riconosco. Abbiamo avuto una vita difficile assieme
finora, tutto ciò che hai detto è effettivamente successo ed è stato
doloroso.
Il
suo tono al contrario è tranquillo, sicuro. Sa perfettamente ciò che la moglie
sta pensando, e sa bene che non deve pensare cosa dire, ma dirlo e basta.
Potrebbe dire qualcosa che ferirebbe la moglie, o qualcosa senza senso di fronte
ad una domanda del genere, ma preferisce avere prima la certezza dei pensieri di
Edea.
-
Avrei potuto incontrare una donna completamente normale, come dici tu,
essere stato sempre felice, avere dei figli. E invece ho scelto te, una strega.
Ma ti sei mai chiesta perché lo abbia fatto ?
Altra
pausa. Lui la sta guardando con aria semplicemente interrogativa, lei abbassa lo
sguardo. Sta cercando una risposta logica. Ma non la trova, e sia Cid che lei lo
sanno benissimo.
-
L’ho fatto perché era
quello che sentivo giusto. Se ti ricordi bene quando ti ho conosciuta non avevo
la minima idea sul mio futuro, non sapevo cosa fare o dove andare, avevo una
sola certezza nella mia vita : tu. Sapevo di voler star con te, sapevo di
volerlo a tutti i costi, anche se fossi stata Satana in persona ti avrei
sposata. E poi non abbiamo avuto solamente momenti brutti e dolorosi, prima
dell’arrivo di Artemisia siamo stati le persone più felici del mondo, abbiamo
costruito un orfanotrofio e un’accademia militare che ancora oggi rende la
vita su questo pianeta tranquilla e leva dalla strada delle persone con delle
qualità che altrimenti finirebbero sprecate. La parte della nostra vita a cui
ti riferisci non è stata difficile per colpa nostra, se ci pensi bene, ma di
un’altra strega che ci ha manovrato per troppo tempo, costringendoci a fare
cose che non avremmo mai voluto e causando tutti le tragedie e le stragi di
innocenti che hai detto tu stessa. Ma oggi questa strega è morta e siamo liberi finalmente, non siamo il
preside e la strega, non siamo i capi dei Garden di Balamb e Galbadia, non siamo
nemici giurati, siamo noi, Cid ed Edea Kramer. È vero, abbiamo entrambi cinquantacinque anni, ma non siamo ancora
morti, abbiamo ancora molto da vivere, e ora nessuno può più impedirci di
stare insieme.
Cid
Kramer allunga le mani sul tavolo e stringe forte quelle di sue moglie
fissandola intensamente.
-
Edea, ciò che voglio dirti è semplicemente che oggi io ti amo come ti
ho amata il giorno del nostro matrimonio e come ti amerò per tutto il tempo che
ci resterà ancora da vivere, fosse un giorno o altri trent’anni, non importa.
– si ferma un attimo e fissa ancora più intensamente il viso di Edea per
trovare le parole più adatte - Se
tu vuoi ancora essermi accanto, io sarò sempre qui, per quanto tempo passi e
per quanti ostacoli ci saranno ancora ,perché non mi sono mai pentito di aver
scelto te e non un’altra donna, tu sei l’unica che riesce a farmi dire
queste cose, perché sei sempre stata l’unica che io sia mai riuscito ad
amare.
Dopo
queste ultime parole cala un silenzio di tomba tra i due, gli unici suoni sono
la musica dell’orchestra e le chiacchiere delle persone nella sala accanto. I
solari occhi di lei si fanno lucidi per un attimo e a fatica riesce a
pronunciare quelle fatidiche parole :
-
Andiamocene da questo posto.
Mentre
pronuncia queste parole nel suo cervello si affollano centinaia di immagini
diverse, ma una le sovrasta tutte.
Quella
del viso di Cid. Il suo Cid. Suo per sempre. Perché anche lei lo voleva, lo
desiderava più d’ogni altra cosa.
Edea
stringe più forte le mani di suo marito e si alza di scatto, mettendosi a
correre come mai prima d’ora ha fatto, trascinandosi dietro Cid, completamente
sconvolto da quella reazione inaspettata proveniente da una donna che in
trent’anni non aveva mai visto così agitata. La donna continua a correre
anche fuori del locale, seguita dal suo compagno che ancora la stringe per la
mano restandole dietro. Ciò purtroppo non gli permette di scorgere quella luce
negli occhi, quella luce così nuova e così conosciuta allo stesso tempo.
Insieme passano un viale pieno di negozi e fast-food di ogni tipo, fino ad
arrivare nella piazza centrale della città. Nel suo cervello all’immagine di
Cid se ne è sostituita un’altra, diversa e più oscura, a cui non avrebbe mai
più voluto pensare.
-
Forse ci riesco ancora, ma mi serve spazio. – dice lei eccitata e
vitale nonostante la lunga corsa – Ascoltami, forse non ti piacerà quello che
sto facendo, ma è l’ultima volta, e so che devo farlo!
-
Cosa vuoi fare ? – domanda lui, al contrario
preoccupato.
-
Ora lo vedrai! Stringimi forte!
Edea,
sempre più convinta ed felice, solleva le braccia verso il cielo e mentre suo
marito la abbraccia pronuncia parole che avrebbe voluto dimenticare, parole
conosciute solamente a lei e a pochissime altre donne al mondo.
Improvvisamente
i due sono avvolti da un’intensissima luce bianca, una luce capace di
rischiarare persino una notte fonda e scura come questa, che cresce d’intensità
fino a non poter essere guardata dalle decine di persone di passaggio nella
piazza. All’improvviso la luce si spegne di colpo e tutte le persone che si
trovano nella piazza osservano stupite : i due sono scomparsi!
-
Apri gli occhi Cid, siamo arrivati.
Cid
lentamente si guarda in giro spaventato, mai prima d’ora la moglie lo aveva
coinvolto in una magia, sostenendo che sarebbe stato pericoloso. Ma quello che
vede intorno a sé è l’orfanotrofio, o perlomeno le rovine di esso.
-
Ti ricordi questo posto ? È dove trent’anni fa mi hai chiesto con il
tuo solito fare tremante di sposarti e io ti ho detto di sì.
-
Non potrei mai dimenticarlo, è stata la nostra prima casa, l’abbiamo
costruita da soli.
-
Appunto, questo è stato il luogo dove siamo stati più felici insieme,
ed è proprio qui che io voglio dirti che anch’io ti ho sempre amato ed ho
sofferto per ogni minuto che sono stata lontana da te e per ogni atto malvagio
che ho compiuto sotto il controllo di Artemisia contro di te o le persone a cui
vuoi bene. È stata la mia ultima magia, non voglio mai più farne, ma sono
contenta di averlo fatto per te, è il mio regalo per il nostro anniversario.
Tace.
Si fissano per un attimo e sorridono, Cid sta per parlare ma Edea lo precede :
-
Cid, se tu lo vuoi io ti sarò accanto per sempre, perché è questo ciò
che voglio. Stavolta sono io che non so cosa farò, ma anch’io ti dico che
resterò con te semplicemente perché questo e ciò che sento giusto.
Si
stringono con tutte le loro forze, fino quasi a farsi male, per non staccarsi
mai più, perché
come tutte le coppie mai esistite, anche a questa, per quante difficoltà
piccole e grandi abbiano potuto attraversare, è bastata una sera appena un
po’ più speciale per capire perché ciascuno dei due abbia scelto di
condividere la propria vita assieme all’altro, lasciandosi avvolgere da quel
filo indissolubile e al tempo stesso così fragile che può legare due persone
per sempre.
Appena
si lasciano entrambi guardano una stella cadente luminosissima nel cielo che
passa sopra le loro teste, per poi sorridersi.
-
Guardala : è la stessa di trent’anni fa. – dice lui prima di
stringere nuovamente sua moglie.