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Autore: vero_91    10/09/2013    4 recensioni
Quando un po’ d’acqua le gocciolò in bocca e Johanna sentì il panico riaffiorare, Gale lo schiacciò sotto il suo tocco deciso, baciando la ragazza ancora con più ardore; alla fine le gocce sapevano di muschio, di carbone e di erba tagliata, sapevano di Gale.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Johanna Mason
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fuoco e Cenere '
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Johanna odiava la pioggia. Il modo in cui questa, regolare, ticchettava sulla sua pelle, dava la sensazione che potesse attraversarle i vestiti, perforarle il sottile strato di pelle, la carne viva fino alle ossa.
E più cercava di togliersela più questa si espandeva su di lei, bruciandola come acido. La pioggia si diffondeva sul suo corpo, bagnandolo, e il panico nasceva dentro di lei. In quei momenti doveva combattere sia con i ricordi delle torture di Capitol City, che minacciavano pericolosamente di ritornare a galla, sia con se stessa, per evitare di grattarsi via la pelle tanto era la foga con cui cercava disperatamente di asciugarsi.
Con gli anni era riuscita a controllare il panico, o almeno a non cedergli; quando le capitava di trovarsi impreparata sotto un temporale, si limitava a correre stringendo i pugni, mordendosi il labro fino a farlo sanguinare per reprimere il senso di nausea. In quei momenti immaginava di essere altrove, anche se il ticchettio regolare della pioggia la riportava sempre alla cruda realtà.
Fu per questo che Johanna si stupì quando Gale la baciò sotto un temporale, e lei per la prima volta si dimenticò di essa. Si stupì di non sentire più nulla, tranne la bocca del ragazzo che si muoveva vorace sulla sua, e il calore che il corpo del cacciatore emanava. La maglia bagnata del ragazzo aderiva al suo corpo ma Johanna non se ne accorse, sotto le sue mani sentiva solo i muscoli ben delineati di Gale tendersi al suo tocco.
E nel fare l’amore, Johanna rimase ancora più stupita quando, sentendo scivolare il corpo nudo e bagnato di Gale sopra il suo, non provò alcun fastidio, anzi il desiderio di sentirlo ancora di più vicino e dentro di lei aumentava irrazionalmente. Non badava più alle gocce che scendevano viscide sulle finestre, il cui solo pensiero un tempo la faceva impazzire; le uniche che sentiva erano quelle che cadevano dai folti capelli scuri del cacciatore, in cui Johanna affondò le mani.
Quando un po’ d’acqua le gocciolò in bocca e Johanna sentì il panico riaffiorare, Gale lo schiacciò sotto il suo tocco deciso, baciando la ragazza ancora con più ardore; alla fine le gocce sapevano di muschio, di carbone e di erba tagliata, sapevano di Gale.
Tuttavia, quando durante l’amplesso s’immerse negli occhi grigi del ragazzo, non fu per nulla stupita da quello che vi trovò: si rese conto che in quel momento tutto era ricollegato a lui, Gale era diventato il suo mondo ormai e questo la spaventò quasi come la pioggia.
 Ma lei sapeva, sapeva che il cacciatore le stava dando un diversivo, un ricordo a cui aggrapparsi durante un temporale. Così, quando Gale sentì Johanna aggrapparsi avidamente alla sua schiena e sorridere sotto la sua bocca, capì di esserci riuscito.
 
 
 
 
 
--- angolo autrice ---
Vorrei dire di sapere che cos’ho scritto, ma la verità è che non so come mi sia uscita questa flashfic.
So che era notte e stavo facendo uno dei miei soliti viaggi mentali, e a un certo punto ho pensato a quanto sarebbero stati carini Gale e Johanna a baciarsi sotto la pioggia. Poi però mi è venuto in mente che Johanna odia la pioggia e da qui è nata la storia.
Non ho mai scritto una flashfic, ma dato che noi fan della coppia Ganna (nome suggerito da Vì che apprezzo molto) siamo davvero poche, ho deciso di sperimentare e vedere come va! Quindi se c’è  qualcuno che è riuscito ad arrivare fin qua, fatemi sapere cose ne pensate, accetto di tutto! :D
A presto spero
Vero
  
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