Trangugio bisbigli audiolesi
negli amplessi
di queste parole perse,
martiri arcuati
di un sodalizio epiteliale
a domicilio,
alterchi domenicali
di un pranzo senza sguardo
che non guardo.
Un esoscheletro bastardo
pungola il mio ippocampo
nel riflesso
di un epilogo represso:
sagome disarticolate
scolpite sulle epidermidi
senza pelle
di un suicidio inoculato
nei sorsi di un bicchiere
vuoto.
Selciati cuciti
come carne molesta
che pulsa,
relitti che mugolano
nelle caterve empiriche:
un carillon che brandisci
all'apice mai concluso
dei tuoi momenti
sconfitti.
alterchi domenicali
di un pranzo senza sguardo
che non guardo.
Un esoscheletro bastardo
pungola il mio ippocampo
nel riflesso
di un epilogo represso:
sagome disarticolate
scolpite sulle epidermidi
senza pelle
di un suicidio inoculato
nei sorsi di un bicchiere
vuoto.
Selciati cuciti
come carne molesta
che pulsa,
relitti che mugolano
nelle caterve empiriche:
un carillon che brandisci
all'apice mai concluso
dei tuoi momenti
sconfitti.