-femminuccia! Fammi vedere che sai fare oltre a truccarti le barbie!- disse il bullo prima di scoppiare in una risata sgradevole. 
-lasciami stare!- urlo il ragazzino dai capelli neri sparati in tutte le parti.
-e perché...- stava rispondendo l'altro bullo, quello che teneva immobilizzato Bill per le braccia, prima di essere interrotto da una voce femminile:
-lascialo stare!- esclamò più forte che potè una ragazzina appena comparsa vicino a loro tre e che si avvicinava minacciosamente contrastando il suo corpo esile.
I bulli si ridero ancora più forte, però quella non si scoraggiò, continuò ad avanzare fino ad arrivare vicino a quello che aveva chiamato Bill "femminuccia" e gli tirò un calcio nelle parti intime prendendolo alla sprovvista e facendolo piegare in due dal dolore. Proprio in quel momento Bill riuscì ad liberarsi dalle mani dell'altro.
-andiamo!- urlò la ragazza prendendo la mano del ragazzo e scapparono insieme.
Dopo aver corso per un po' si fermarono non vedendo i bulli.
-dovresti imparare a difenderti, Bill- gli disse con il fiatone la ragazza. Il ragazzino stava per rispondere quando viene preceduta da un'altra voce:
-Bill! Sasha!-
I due si girarono temendo per il peggio invece si ritrovarono a guardare un'altro ragazzino dagli stessi lineamenti di Bill: un rasta con dei vestiti tre volte della sua taglia che correva verso loro in un modo buffo che sembrava inciampasse ad ogni passo.
Una volta raggiunti chiese se stessero bene.
-tranquillo, Tom, stiamo bene- rispose pacatamente Sasha- dai andiamo-
-dove?- chiesero contemporaneamente i gemelli.
-alle prove del gruppo, idioti!- così si avviarono tutti verso la casa di Georg.
-perché non ti unisci a noi?- domandò ad un tratto Tom.
-un violino in un gruppo rock? Ma fammi il favore! -rispose Sasha.
Finito le prove, il trio, dopo aver salutato Georg e Gustav si diressero verso la propria casa. Prima di attraversare la strada per continuare il tragitto verso casa propria, Sasha tirò fuori dalla tasca un bigliettino e lo passò ai gemelli.
-una nuova canzone, si chiama Durch Den Monsoon-
Bill prese il foglio e salutò Sasha . Lei si girò e corse verso la via opposta dove non riuscì mai ad raggiungere. Infatti proprio in quel momento una macchina arrivò di corsa investendola.
-Noo!- si sentì un urlo e dopo un po' Bill si rese conto che era stato lui ad urlare. Guardò in giro e si rallegrò che quello era soltanto un sogno, l'ennesimo incubo.
Ormai sveglio completamente si alzò e guardò la sveglia digitale vicino al comodino, 3:27.
Sbuffò e prese la cornice sulla scrivania. La foto ritraeva due ragazzi sorridenti dai stessi lineamenti e in mezzo a loro una ragazzina dai capelli neri che guardava intimidita l'obiettivo con i suoi magnifici occhi color smeraldo: Sasha.
Toc, toc. Qualcuno busso alla porta della camera di Bill. Lui andò ad aprire e si trovò in faccia un Tom Kaulitz assonnato con i rasta disordinatissimi e un cuscino tra le braccia ossute. Avevano avuto lo stesso incubo, anche se erano passati tanti anni, non erano riusciti ad uscire dal trauma. Tom gli sorrise e fecero quello che facevano tutte le volte che avevano quel incubo: andare in cucina per un bicchiere d'acqua poi un film sul divano.
A metà scala il ragazzo dalla cresta leonina si girò verso la propria camera e pensò:
Grazie, Sasha, grazie di tutto. Senza di te e delle tue canzoni noi non saremo qui.
-Bill?- chiamò suo fratello in tono preoccupato in fondo alle scale dove l'altro gemello lo raggiunse velocemente.
Thak you, Sasha...

Spazio autrice (ovvero io!) ^^
ehilà! Grazie moltissime per aver letto questa mia storia uscita dalla mia mente malata! Se lasciate anche un commentino mi farete davvero un piacere! Anche negativo va bene! ** 
Bye!!