11/09/2013
2 recensioni1- Anila
Io sono il professor Thomas D. White, e se tu hai aperto questo mio romanzo, sperando o credendo di trovare uno dei miei soliti scritti saggistici, beh, richiudilo.
Con queste mie pagine, farò una cosa che non ho mai tentato, non tratterò argomenti, di cui nel bene o nel male tutti i filosofi (tra i quali anche io) hanno già parlato.
Non ho voglia, di dialogare ancora e ancora con la vita, con queste parole voglio raccontare della vita. In particolare della vita di una persona, una donna, che mi ha permesso di diventare ciò che sono oggi.
Conobbi quella che poi, divenne la mia compagna di vita (nel senso amichevole del termine, s' intende), non che l' oggetto di miei innumerevoli studi privati nel lontano 1996. Quando entrambi cominciavamo le scuole superiori, e quando io non avevo la minima idea di ciò che avrei voluto diventare in futuro, e quando lei sapeva già perfettamente cosa avrebbe fatto. O meglio, cosa non avrebbe fatto.
Anila Shane.
Era questo il suo nome, ricordo ancora con quanta non curanza rispondesse quando le veniva chiesto come si chiamasse.
Quando ancora non la conoscevo, pensavo fosse semplicemente maleducata, in realtà lo faceva per imbarazzo, anche se non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura.
La vidi entrare in quella che poi divenne la nostra classe per cinque anni, e ne rimasi subito folgorato; forse per la bellezza, forse per l'aura che emanava, sta di fatto che non mi riuscì di toglierle gli occhi di dosso per cinque ore consecutive. Fui ammaliato, da quella donna, aveva un non so che di particolare, era in grado di attirare l'attenzione solo muovendosi, la guardavamo tutti, ragazzi e ragazze, tutti i nostri occhi erano su di lei.
Sapevo che se ne era accorta, e sapevo che le dava non poco fastidio.
Non so da cosa lo capii, forse dagli sguardi gelidi e penetranti che lasciava a tutti coloro che la seguivano con lo sguardo quando si muoveva, forse dalle risposte che non dava quando le rivolgevano la parola, sta di fatto, che giorno dopo giorno, che passavo osservandola, studiandola, mi accorgevo di riuscire ad interpretarla sempre di più, e lei si accorse anche di questo.
Per cui, un giorno, con un' aria visibilmente infastidita dalle attenzioni che riservavo ai suoi movimenti, venne da me, e cominciò a espormi tutte le ragioni per cui avrebbe potuto tranquillamente denunciarmi per stalking.
Probabilmente, il nostro rapporto, la nostra amicizia, cominciò proprio quel giorno.
Forse, perchè voi possiate farvi un' idea, della donna di cui sto parlandovi, dovrei perlomeno farvene una descrizione fisica, così che non vi immaginiate persona che non è Anila Shane.
Altezza nella media, occhi color ghiaccio, grandi con una forma leggermente a mandorla, capelli corvini, fini e lunghi fino a metà schiena, carnagione chiara, quasi nivea, viso leggermente appuntito, labbra rosee e leggermente carnose.
Ricordo inoltre un' interessantissima fossetta sulla guancia destra, in prossimità delle labbra, che si accentuava di più, le poche volte in cui sorrideva.
Questa era la bellezza di Anila Shane.
Angolino per me ^^
Salve a tutti!
Questa è la prima storia originale che scrivo, per cui non ho angora idea di come mi muoverò riguardo questa mia storia.
E' da tanto che pensavo all' avventura di Anila, così ho deciso di cominciare a scriverla. Di questa storia, posso dire che conosco l'inizio, e conosco la fine, quello che ci sarà in mezzo, verrà da se (spero).
Spero davvero che vi piaccia!
Ah, un'altra cosa, i nomi dei due personaggi presentati (in particolare quello della ragazza) non sono dati a caso, hanno un senso che probabilmente verrà spiegato nel corso della storia.
Detto ciò, alla prossima, un bacio !
Aika