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Autore: gaia1986    12/09/2013    5 recensioni
Passati i tre mesi a New York Zoe torna a casa a Bluebell. Avrà chiarito i suoi sentimenti per Wade e George durante l'estate? Possibili spoiler della seconda stagione e del suo finale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Wade Kinsella, Zoe Hart
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Bentornata a casa, Doc!

L’estate era finita. I tre mesi trascorsi a New York erano volati. Per Zoe Hart era giunto il momento di tornare a casa. era ora di tornare a Bluebell. E stranamente lei non vedeva l’ora.
Quando si era trasferita nella piccola cittadina dell’Alabama non vedeva l’ora di tornare a New York, ma dopo essere tornata nella Grande Mela aveva scoperto che Bluebell le mancava moltissimo. Soprattutto sentiva la mancanza dei suoi abitanti e dei suoi amici.
Non vedeva l’ora di rivedere Lavon e Rose per farsi aggiornare sulle ultime novità. Mancava poco all’atterraggio a New Orleans, dove li avrebbe travati ad attenderla. Avevano organizzato tutto per telefono: sarebbero andati loro a prenderla, probabilmente insieme anche ad AnnaBeth, e poi si sarebbero fermati in città per cena anche perché se no sarebbero arrivati troppo tardi per cenare a casa. Così almeno avrebbe potuto raccontar loro la sua estate newyorkese senza troppe orecchi indiscrete. Non che ci fosse qualcosa di cui vergognarsi, ma voleva parlare con i suoi amici per prima.
In realtà non voleva subito trovarsi faccia a faccia con George Tucker e Wade Kinsella. Non era ancora pronta, anche se in quei mesi lontana aveva capito quali sentimenti provava per ognuno di loro. E aveva sentito la mancanza di entrambi, ma soprattutto di uno. "Dai Zoe, affronta la realtà. Domani te li troverai davanti e dovrai fare la tua scelta. Ha cambiato la tua immagine mentale per cui forse stavolta riuscirai davvero ad essere felice e lasciarti alle spalle tutti i drammi dello scorso anno. Magari riuscirai anche a confessare a ..."
«Informiamo i signori passeggeri che stiamo per atterrare a New Orleans. Vi preghiamo di tenere le cinture allacciate finché l'apposito segnale non sarà spento e di richiudere i tavoli»
La voce dell’assistente di volo la distrasse dai suoi pensieri. Mancava davvero poco a tornare a casa.
Dopo l’atterraggio perse un po’ di tempo per ritirare le valigie. Era la parte che meno le piaceva dei voli. Una volta recuperati i bagagli, uscì dalle porte scorrevoli e subito riconobbe il suo migliore amico, Lavon Hayes abbracciato alla sua ragazza AnnaBeth e accanto a loro un’entusiasta Rose che le corre subito incontro ad abbracciarla.
«Zoe!! Bentornata» le disse la ragazza con entusiasmo.
«Ciao Rose! È bello essere tornata» rispose felice la dottoressa. «Lavon, A.B. che bello rivedervi!!» disse poi rivolgendosi agli altri amici, che si erano avvicinati nel frattempo.
«Ehi Big Zed! È bello rivedere te!!» le disse Lavon abbracciandola.
«Dai ragazzi andiamo a mangiare, così Zoe ci racconterà della sua estate nelle Grande Mela» disse AnnaBeth dopo averla salutata con un abbraccio.
Lavon prese i bagagli della dottoressa e tutti insieme si diressero alla macchina e partirono alla volta del locale dove avrebbero mangiato.

Durante la cena chiacchierarono raccontandosi tutto quello che era capitato nelle loro vite nei passati tre mesi. Fu così che Zoe scoprì che George era andato in tour con Lily Anne per dimenticarsi una volta per tutte di lei, mentre invece Wade aveva totalmente cambiato abitudini. Era sempre molto impegnato col bar e con il gruppo che aveva rimesso su, ma, nonostante le numerose ragazze che cercavano di infilarsi nel suo letto, lui continuava ad essere solo. Sembrava proprio che stesse aspettando il suo ritorno. Rose poi le raccontò che tra lei e Max le cose andavano alla grande ed era super felicissima. E lei fu molto felice per la sua giovane amica. Invece, AnnaBeth raccontò che Lemon aveva ripreso a frequentare Walt, l’ortodontista di Mobile e, che nonostante la stanchezza per il lavoro al locale, si vedeva che era davvero serena e felice.
«E tu Zoe, invece, cosa ci racconti?» chiese Lavon curioso.
«Beh i mesi a New York sono state tutt’altro rilassanti. Il lavoro in ospedale è stato davvero molto più pesante di quel che mi ricordavo. Anche se mi è piaciuto molto affrontarlo. Poi Jonah mi ha aiutato molto»
«Chi?!» chiesero sorpresi e sconvolti i suoi amici all’uninsono.
«Jonah Breeland. Ma non è come pensate. Si ci sono uscita qualche volta, ma è una storia morta e sepolta. Anche perché ho capito finalmente di chi sono innamorata e il mio obiettivo d’ora in poi e di essere felice. Niente più drammi per Zoe Hart!» disse la dottoressa tutto d’un fiato come era solita fare quando si sentiva in imbarazzo per qualcosa.
«E vorresti condividere con la classe questa tua scoperta?» le chiese Rose con un sopracciglio alzato.
«Non ancora. Quando sarà il momento giusto lo saprete. Vorrei prima parlarne col diretto interessato quando lo rivedrò» rispose più tranquilla Zoe.
«Bene» disse Lavon. «Che ne dite se torniamo a Bluebell? Suppongo che tu Zoe sarai un po’ stanca per il lungo viaggio»
«In effetti si. Non vedo l’ora di stendermi nel mio bel lettone» disse la dottoressa con occhi quasi sognanti.
«Dai allora andiamo»

Dopo due ore di viaggio, finalmente arrivarono a Bluebell. Prima di tornare alla piantagione, lasciarono a casa Rose e poi si diressero alla rimessa dove viveva Zoe. Una volta scaricate le valigie Lavon e AnnaBeth andarono a casa lasciando Zoe sulla porta di casa. La dottoressa non vedeva l’ora di stendersi, ma quando entrò nella sua camera da letto si ritrovò davanti una scena che mai si sarebbe aspettata di vedere.
Nel suo letto c’era Wade Kinsella con addosso la maglietta di Zoe, che le aveva regalato sua madre, che dormiva abbracciato a uno dei suoi cuscini. Lo guardò con tenerezza pensando a quanto le fosse mancato in quei tre mesi. Quando ad un certo punto lui iniziò a parlare nel sonno.
«Zoe, perché sei andata via?» mentre pronunciò quelle parole, Zoe vide chiaramente una lacrima scendere sulla guancia di Wade e sentì le lacrime salirle agli occhi. Non avrebbe mai immaginato che in quei tre mesi, lui sarebbe stato male per lei, fino al punto di dormire nel suo stesso letto per sentire meno la sua mancanza. «Ti amo, Zoe»
Era la seconda volta che glielo sentiva dire, ma questa volta era pronta ad affrontare quei sentimenti. Si avvicinò lentamente al letto. Si inginocchiò vicino a lui e gli accarezzò il viso con tenerezza. Lui a quel tocco, spalancò gli occhi.
«Zoe!» disse tirandosi su. «Zoe, scusa! Non è come pensi, non sapevo saresti tornata oggi» si scusò l’uomo.
«Quindi non stavi dormendo nel mio letto abbracciato ad un cuscino con addosso la mia maglietta?» chiese con un sopracciglio alzato la donna.
«No, cioè si! Ma non l’ho fatto per farti un’imboscata, né una sorpresa. Come ti ho già detto non pensavo saresti tornata oggi» si giustificò lui.
«E allora perché sei qui, Wade?» chiese con tranquillità la dottoressa.
«Beh, vedi... come dire... io, cioè tu...» il ragazzo era in piena agitazione e non riusciva a pronunciare nemmeno una semplice frase. Voleva solo dirle che sentiva la sua mancanza, ma il suo inaspettato arrivo l’aveva completamente shockato. Non era pronto a rivederla. Lei era l’unica che lo riduceva così, se l’avesse raccontato in giro nessuno ci avrebbe creduto che Wade Kinsella fosse entrato in panico davanti a una belle donna.
«Wade respira, calmati e sputa il rospo» disse Zoe con calma apparente, perché dentro di sé non sapeva come reagire di fronte al nuovo Wade che aveva davanti a lei. Non l’aveva mai visto così insicuro e questo per lei fu il chiaro segnale che forse le cose stavano cambiando.
«Ok, Doc!» disse lui riprendendo la calma e iniziando a camminare dall’altro lato del letto. «Sono qui perché da quando sei partita mi sei mancata da morire. Ecco l’ho detto» pronunciò tutto d’un fiato.
«Oh...» disse lei.
«Beh non mi aspettavo un “Oh” come risposta, ma va bene. Con tutto quello che ti ho fatto passare prima dell’estate lo capisco» disse visibilmente abbattuto.
«No aspetta Wade. Non hai capito» Lui la guardò con aria interrogativa per cui lei decise di proseguire, ma prima doveva fare una cosa. «Ti spiace aspettare un attimo, avrei una cosa urgente da fare» disse precipitandosi in bagno. Quando ne uscì, indossava il pigiama che aveva lasciato lì prima di partire.
Wade era seduto nella poltrona con la testa tra le mani. Aveva deciso di aspettarla perché voleva sentire cosa aveva da dire Zoe, ma era preoccupato che le avrebbe detto che era finita per sempre.
«Oh bene sei rimasto» disse lei vedendolo seduto lì.
«Beh volevo sentire cosa avevi da dirmi» rispose lui con un timido sorriso.
«Mi sembra giusto!» disse lei cercando di spezzare un po’ quella tensione che si era creata tra loro. Non le piaceva quando le cose tra loro erano tese. Loro due funzionavano meglio quando si punzecchiavano o quando si coccolavano.
«Ah – ah vedo che hai fatto un corso di simpatia in questi tre mesi» rispose a tono lui. Stavano tornado finalmente i soliti Zoe e Wade, quelli di prima che lui rovinasse tutto.
«Hai visto che forza?!» rispose ridendo lei. «No seriamente Wade. Prima ho reagito così, perché tutto mi sarei aspettato meno che trovarti a dormire nel mio letto al mio ritorno»
«Ti ho già spiegato che non sapevo saresti tornata oggi» si mise sulla difensiva lui.
«Già e non è quello. È solo che la trovo una cosa dolcissima. Quando sono entrata eri così tenero» gli rispose lei, avvicinandosi a lui per lasciargli una tenera carezza sul viso. «Mi sei mancato anche tu, Wade! Anche se mi è servito Jonah Breeland per rendermene conto»
«Che centra ora Jonah?» chiese lui sorpreso.
«Beh a New York siamo usciti occasionalmente insieme un paio di volte» disse lei, ma vedendo lo sguardo triste di Wade continuò. «Però mi sono resa conto che non era quello che volevo. Le uniche uscite occasionali che mi sono piaciute sono state quelle con un barista di Bluebell» gli disse sorridendogli.
«Oh...» fu l’unica cosa che riuscì a dire lui.
«Tutto qui quello che hai da dire?»
«No. Dico che dovresti provare a frequentare il proprietario del bar ora!» disse lui prima di baciarla con passione.
«Mmm. Ne conosci uno per caso» rispose lei sorridendogli sulle labbra.
«Forse» disse lui continuando a baciarla e iniziando a fare vagare le sue mani sotto la maglietta della donna.
«Wade, aspetta» disse lei. «Non voglio rifare gli stessi errori del passato»
«Nemmeno io, Zoe» rispose lui, guardandola negli occhi. «Dai non è un problema. Domani sera, però ti porto a cena fuori, così mi racconti la tua estate newyorkese» continuò lasciandole con casto bacio a fior di labbra.
«Ok. Però stanotte potresti fermarti qui con me e abbracciarmi?» chiese lei, abbracciandolo.
«Ti sembrano cose da chiedere?! Se non te ne fossi accorta stavo dormendo beatamente abbracciato al tuo cuscino prima che tu mi svegliassi» rispose lui prendendola in braccio e dirigendosi verso al letto. «Pensa come dormirei bene abbracciato a te!» le disse prima di appoggiarla delicatamente sul letto e mettersi accanto a lei.
«Sono felice di essere tornata a casa!» disse lei sistemandosi nel suo comodo abbraccio. «Buonanotte Wade» gli disse prima di lasciargli un dolce bacio sulla bocca.
«Buonanotte a te Zoe» disse lui lasciandole un bacio tra i capelli. «Bentornata a casa, Doc!»


NdA:
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima fiction su questo fandom. Spero non sia un totale disastro XD
Sono una fan di Hart of Dixie e, come avrete capito dalla shot, adoro Zoe e Wade!!
Spero vi sia piaciuta. Se vi va, le recensioni sono sempre gradite. :)
Gaia

 
  
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